Diritto commerciale, Auletta Salanitro - Schemi
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I CONTRATTI DI BORSA
Le Borse valori
Nozione: Le borse valori sono i principali mercati organizzati in cui vengono compiute le
operazioni commerciali aventi ad oggetto la negoziazione degli strumenti finanziari.
Disciplina: L'attività di gestione dei mercati regolamentati di strumenti finanziari ha carattere di
impresa ed è esercitata da società per azioni (le c.d. società di gestione del mercato) le quali hanno
le seguenti caratteristiche:
n) Capitale minimo determinato dalla CONSOB
o) Oggetto della società deve essere esclusivamente la gestione dei mercati finanziari
p) La disciplina della società è determinata da un regolamento deliberato dall'assemblea
ordinaria della stessa società
Autorizzazione: L'esercizio dei mercati finanziari regolamentati è autorizzato dalla CONSOB, la
quale rilascia l'autorizzazione solo se la società possiede i requisiti prescritti ed il regolamento è
conforme alla disciplina comunitaria; i mercati autorizzati vengono iscritti in un apposito elenco
tenuto dalla CONSOB alla quale spetta la vigilanza sull'operato della società di gestione.
Se si verificano gravi irregolarità nella gestione dei mercati la CONSOB può revocare
l'autorizzazione
Caratteristica principale: la caratteristica principale delle borse valori è la concentrazione delle
operazioni di negoziazione in un ristretto periodo di tempo; i contratti di borsa devono essere
necessariamente conclusi per mezzo di intermediari professionali ai quali debbono essere conferiti
gli ordini di acquisto o di vendita.
Conseguenza fondamentale della suddetta concentrazione delle operazioni è la rapidità e la
sicurezza delle contrattazioni, il cui prezzo è determinato direttamente dal listino di borsa
aggiornato quotidianamente.
Contratti di borsa a mercato fermo ed a mercato libero
Nel codice civile manca l'individuazione dei contratti di borsa dei quali non è prevista una
disciplina specifica e nemmeno una particolare forma di conclusione, a parte il fissato bollato,
documento redatto solo per particolari effetti probatori e tributari.
I contratti di borsa si distinguono in:
- Contratti a mercato fermo in cui entrambi i contraenti si obbligano ad eseguire il contratto
secondo il contenuto stabilito al momento della sua conclusione
- Contratti a mercato libero in cui uno dei due contraenti versa all'altro una somma detta premio
ed acquista il diritto di sciogliersi dal contratto o di variarne il contenuto.
Analizziamo meglio detti contratti
18) I contratti a mercato fermo sono negoziati "a contante" ed hanno ad oggetto azioni,
obbligazioni e warrants. Di solito l'esecuzione dei contratti a mercato fermo avviene il terzo
giorno di borsa aperta successivo alla stipulazione ed inoltre non sono ammessi vendite allo
scoperto (cioè senza il denaro occorrente)
19) I contratti a mercato libero (o a premio) sono negoziati a contante, ma nel senso che è il
premio, e solo il premio, a dovere essere versato nel quinto giorno di borsa aperta successivo
alla stipulazione del contratto. Per quanto riguarda la loro esecuzione i contratti a premio sono
contratti a termine poiché scadono mensilmente.
Tra i contratti a premio vanno ricordati:
q) il contratto dont in cui colui che versa il premio acquista il diritto di non eseguire il contratto
r) il contratto put in cui il premio viene versato dal venditore a termine
s) il contratto stellage in cui chi versa il premio ha il diritto di scegliere la posizione di venditore o
di compratore.
Liquidazione coattiva dei contratti di borsa: In caso di inadempimento di una delle parti o di
altre ipotesi in cui si verifica l'insolvenza degli intermediari professionali autorizzati alla
negoziazione, la CONSOB procede alla dichiarazione della insolvenza di mercato con la
conseguente liquidazione coattiva dei contratti stipulati dall'intermediario inadempiente o
insolvente. La liquidazione coattiva dei contratti di borsa viene direttamente effettuata da
commissari nominati dalla CONSOB, i quali solitamente procedono nello stesso mercato di borsa
alla compera o alla vendita in danno dell'insolvente degli strumenti finanziari oggetto dei contratti
rimasti non adempiuti.
Abuso di informazioni privilegiate ed aggiotaggio su strumenti finanziari
I prezzi degli strumenti finanziari possono essere influenzati da parte di chi è a conoscenza di
informazioni rilevanti ancora riservate apprese in virtù di un rapporto privilegiato con l'emittente.
Evitare che ciò accada rientra nell'interesse generale, per questo è stata vietata la negoziazione di
strumenti finanziari a chi ha appreso le informazioni riservate.
Per "informazione privilegiata" il testo unico intende "un informazione specifica di contenuto
determinato di cui il pubblico non dispone, concernente strumenti finanziari, che se resa
pubblica, sarebbe idonea ad influenzarne il prezzo".
L'Aggiotaggio invece ricorre nel caso in cui chiunque diffonde notizie false o pone in essere
operazioni simulate o altri artifici concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del
prezzo di strumenti quotati o non quotati nei mercati regolamentati. L'aggiotaggio è un reato.
Spetta alla CONSOB di vigilare sull'osservanza delle discipline suddette ed al
presidente della CONSOB trasmette al pubblico ministero gli esiti di detti
accertamenti.
I SERVIZI DI INVESTIMENTO IN STRUMENTI FINANZIARI
IMPRESE DI INVESTIMENTO - SIM - SERVIZI DI INVESTIMENTO
L'attività dei servizi di investimento è riservato dalla legge ad apposte imprese di investimento che
possono essere extracomunitarie o comunitarie.
Tale attività può essere svolta dalle imprese bancarie previa autorizzazione della Banca d'Italia
oppure dalle società di intermediazione mobiliare (dette SIM), le quali necessitano di una
apposita autorizzazione della CONSOB sentito il parere della Banca d'Italia.
Per il rilascio dell'autorizzazione alle SIM occorre che esse:
- siano costituite sotto forma di S.P.A
- abbiano indicato nella denominazione sociale l'espressione "SIM"
- abbiano un capitale minimo già versato e non inferiore a quello richiesto dalla Banca d'Italia
- abbiano amministratori, sindaci e direttori generali abbiano i requisiti di professionalità e
onorabilità
Il testo unico 58/98 elenca i servizi di investimento il cui esercizio è riservato alle SIM ed alle
banche regolarmente autorizzate:
I servizi elencati sono i seguenti:
p) Ricezione di ordini di negoziazione in strumenti finanziari
q) Negoziazione di strumenti finanziari
r) Collocamento di strumenti finanziari
s) Gestione individuale di portafogli di investimento in strumenti finanziari
1 SERVIZIO DI INVESTIMENTO (RACCOLTA DEGLI ORDINI)
E' anzitutto considerata servizio di investimento la sola ricezione e la conseguente trasmissione
degli ordini di negoziazione degli strumenti finanziari.
2 SERVIZIO DI INVESTIMENTO (NEGOZIAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI)
Secondo servizio di investimento è la negoziazione di strumenti finanziari che è riservata agli
intermediari professionali sia per conto proprio che per conto di terzi, sia nei mercati regolamentati
che fuori. Ovviamente chiunque dovesse negoziare fuori dai mercati regolamentati non è soggetto
alla riserva di legge, che opera viceversa verso chi negozia nei mercati regolamentati.
Con la riforma del 2003 il nostro legislatore ha qualificato strumenti finanziari anche i contratti
derivati, contratti con scadenza a termine il cui valore deriva dalla variazione delle quotazioni delle
attività finanziarie che ne sono alla base.
Tra i contratti derivati ricordiamo:
d) swap
e) futures
f) options
3 SERVIZIO DI INVESTIMENTO (COLLOCAMENTO DI STRUMENTI FINANZIARI)
Terzo servizio di investimento è il collocamento presso il pubblico di strumenti finanziari.
L'incarico può anche essere assunto da un consorzio di collocamento composto di intermediari
professionali autorizzati allo svolgimento del servizio di collocamento.
Gli intermediari possono anche assumere verso l'emittente la garanzia del buon esito del
collocamento ovvero procedere al loro acquisto (mediante sottoscrizione) per poi rivenderli al
pubblico.
Nel concetto di collocamento rientra anche la distribuzione degli strumenti finanziari che può
avvenire sia nelle sedi degli emittenti o degli intermediari, ma può anche avvenire mediante
l'offerta fuori sede di strumenti finanziari che costituisce una forma di sollecitazione
all'investimento.
Gli intermediari professionali che effettuano offerte fuori sede devono avvalersi dell'opera dei
promotori finanziari cioè quelle persone fisiche che "in qualità di dipendente, agente o mandatario
dell'intermediario, esercitano professionalmente l'attività di offerta fuori sede.
I promotori finanziari sono quindi ausiliari subordinati o autonomi che oltre a promuovere il
collocamento dei servizi di investimento e degli strumenti finanziari, possono (se muniti del potere
di rappresentanza) anche concludere i relativi contratti.
L'attività di promotore finanziario può essere esercitata da chi è iscritto in un apposito albo
nazionale tenuto dalla CONSOB; la stessa CONSOB prescrive le regole di comportamento che i
promotori debbono osservare nei confronti della clientela.
Contratti fuori sede: a tutela del pubblico degli investitori (i quali possono essere indotti a
stipulare contratti di investimento senza ponderare l'effettiva convenienza e serietà dell'operazione)
il legislatore ha previsto la concessione di un periodo di riflessione; infatti entro 7 giorni dalla
conclusione del contratto il destinatario dell'offerta può recedere dal rapporto dandone
comunicazione all'intermediario o al promotore senza che ciò comporti oneri a suo carico.
Il diritto di recedere deve risultare dai formulari; qualora non risulti dai formulari il contratto è nullo
(si tratta di nullità relativa perché può esser fatta valere solo dal cliente)
4 SERVIZIO DI INVESTIMENTO (LA GESTIONE INDIVIDUALE DI PATRIMONI
FINANZIARI)
Quarto ed ultimo servizio è la gestione individuale di patrimoni finanziari per conto di terzi.
L'autorizzazione a svolgere detto servizio può essere rilasciata :
g) alle banche
h) alle imprese di investimento
i) alle società di gestione collettiva del risparmio
Tale servizio può anche essere svolto da società fiduciarie autorizzate che devono aggiungere
nella denominazione sociale l'espressione "SIM" e a seguito di ciò vengono iscritte in una sezione
speciale dell'albo delle SIM.
LO SVOLGIMENTO DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO
Al centro della disciplina che regola il comportamento degli intermediari professionali vi è la tutela
degli interessi degli investitori; infatti la regola base è che "gli intermediari devono curare gli
interessi degli investitori con diligenza, correttezza e trasparenza"
Inoltre:
j) "devono acquisire dai clienti tutte le informazioni necessarie"
k) "devono sempre dare informazioni complete ai clienti"
Gli intermediari sono quindi tenuti ad una gestione indipendente, sana e prudente.
Proprio per le tutele anzidette è prescritto che il denaro e gli strumenti finanziari dei singoli clienti
costituiscono un patrimonio autonomo separato da quello della società e posto al riparo dalla
escussione dei creditori sociali (sono però ammesse le escussioni dei creditori personali dei clienti).
Alla tutela dell'interesse dei clienti è anche ispirata la disciplina relativa alla contrattazione degli
intermediari; infatti i contratti che hanno per oggetto i servizi di investimento devono:
20) essere redatti in forma scritta pena nullità
21) una copia deve esser data al cliente
22) devono indicare le modalità di trasmissione degli ordini
Oltre a queste regole generali vi sono pure regole particolari da osservare:
t) Il cliente ha il diritto di impartire istruzioni
u) Il cliente può sciogliersi in ogni tempo dal contratto (mentre l'intermediario può
rinunziarvi solo per giusta causa)
IL BILANCIO D'ESERCIZIO
Alla chiusura di ogni esercizio sociale, il consiglio di amministrazione deve redigere il bilancio
d'esercizio, costituito da tre documenti:
23) Lo Stato Patrimoniale: deve indicare la consistenza del patrimonio della società,
determinando distintamente i valori attribuiti ai beni che compongono la parte attiva del
patrimonio, e il valore dei debiti che compongono la parte passiva del patrimonio; nel passivo
dello stato patrimoniale va iscritto anche il patrimonio netto (costituito dall'ammontare del
capitale sociale e delle riserve).
Pertanto nello stato patrimoniale la somma complessiva dei valori iscritti all'attivo deve sempre
corrispondere alla somma complessiva dei valori iscritti al passivo (patrimonio netto + debiti della
società)
24) Il Conto Economico: deve indicare il risultato economico dell'esercizio:
Ricavi - Costi dell'attività produttiva e Proventi - Oneri di natura finanziaria
Se la somma dei Ricavi + i Proventi è superiore alla somma dei Costi + Oneri avremo l'utile;
viceversa se è inferiore avremo la perdita.
Utili o perdite vanno riportati nella parte passiva dello stato patrimoniale per indicare l'incremento
del patrimonio netto.
25) La Nota Integrativa: ha solo una funzione informativa perché serve ad illustrare ed integrare in
modo analitico i dati dello stato patrimoniale e del conto economico.
Nota bene:
t) Al bilancio d'esercizio gli amministratori devono anche allegare una propria relazione nella
quale riferiscono sull'andamento della gestione sociale.
u) Alle società che non superano determinate dimensioni è consentita la redazione di un bilancio
abbreviato, ridotto nel numero delle voci dello stato patrimoniale e delle indicazioni nella nota
integrativa.
v) Anche le S.N.C e le S.A.S quando tutti i loro soci illimitatamente responsabili sono società di
capitali, hanno l'obbligo di redigere il bilancio d'esercizio.
PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO
Gli scopi principali del bilancio annuale sono:
- Informare i soci ed i terzi sulla consistenza patrimoniale
- Accertare utili e perdite dell'esercizio sociale
Per realizzare tali scopi è prescritto che il bilancio deve essere redatto "con chiarezza" e deve
rappresentare "in modo veritiero e corretto" la situazione patrimoniale e finanziaria della società.
v) Riguardo la chiarezza alla sua base è il rispetto della struttura dello stato patrimoniale e del
conto economico, nei quali devono essere indicate "le voci" ex articoli 2424 e 2425 c.c.
w) Riguardo la rappresentazione veritiera e corretta della situazione sociale, occorre che i valori
contabili attribuiti ai beni esprimano "un quadro fedele" di detta situazione; il legislatore ha
pertanto previsto dei criteri di valutazione da osservare ed un principio cardine per la
redazione del bilancio d'esercizio, secondo cui "la valutazione delle voci deve essere fatta
secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività".
Inoltre:
w) Si deve tenere conto delle entrate e delle spese indipendentemente dalla data dell'incasso o del
pagamento
x) Si possono indicare solo gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio
y) I criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro
z) Le deroghe a questi principi sono ammesse solo in casi eccezionali.
IL CONCORDATO PREVENTIVO
(MEZZO PER EVITARE IL FALLIMENTO, LA LIQUIDAZIONE COATTA
AMMINISTRAZTIVA E L'AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA)
Premessa
Se l'imprenditore commerciale si è venuto a trovare in stato di insolvenza senza sua colpa, il
legislatore gli ha voluto concedere la possibilità di evitare il fallimento o l'amministrazione
straordinaria mediante un concordato preventivo da concludersi coi suoi creditori, per l'appunto
prima dell'apertura del procedimento.
Ovviamente l'imprenditore deve avere determinati requisiti e cioè:
Requisiti personali:
c) deve essere iscritto da almeno 2 anni nel registro delle imprese
d) non deve mai essere stato dichiarato fallito nei 5 anni precedenti
e) non deve mai essere stato condannato per determinati reati
Requisiti patrimoniali:
3) deve offrire garanzie reali o personali per il pagamento di almeno il 40% dei creditri
chirografari entro 6 mesi
4) deve offrire ai creditori la cessione di tutti i beni
N.B I creditori privilegiati vanno soddisfatti integralmente
Ammissione alla procedura di concordato preventivo
La domanda dell'imprenditore alla ammissione viene presentata con ricorso al tribunale; nella
domanda debbono essere indicate le cause di insolvenza e le ragioni del concordato.
Al ricorso bisogna unire:
5) le scritture contabili
6) uno stato analitico dell'attività
7) l'elenco nominativo dei creditori
Il tribunale dopo avere sentito il debitore in camera di consiglio, accerta se ricorrono i requisiti anzi
esposti; in caso di accertamento negativo il tribunale emana un decreto non soggetto a reclamo
con cui respinge la proposta di concordato, e con separata sentenza dichiara d'ufficio il fallimento,
in caso di accertamento positivo il tribunale con decreto non soggetto a reclamo dichiara aperta la
procedura di concordato preventivo.
Il decreto deve contenere:
l) la nomina del giudice delegato e del commissario giudiziale
m) la data dell'adunanza dei creditori
n) il termine entro il quale il creditore deve depositare la somma necessaria per l'espletamento
della procedura
Al decreto viene data a cura del cancelliere la seguente pubblicità:
aa) affissione alla porta esterna del tribunale
bb) iscrizione nel registro delle imprese
cc) pubblicazione nel foglio annunzi legali della provincia
dd) annotazione nei registri mobiliari ed immobiliari
Effetti della ammissione
All'ammissione del concordato preventivo seguono numerosi degli effetti del fallimento poiché
entrambi gli istituti sono caratterizzati dal principio della par condicio creditorum, e cioè:
26) sospensione delle azioni esecutive, delle prescrizioni e delle decadenze
27) i creditori non possono acquisire diritto di prelazione
28) scadono i debiti a termine
29) l'imprenditore non può compiere atti di amministrazione straordinaria senza l'autorizzazione
del giudice delegato (pena la apertura della procedura fallimentare)
30) se il debitore tende a frodare i creditori il tribunale dichiara aperto il fallimento
In tutti questi casi di interruzione del concordato preventivo, se l'impresa è soggetta a liquidazione
coatta amministrativa, il tribunale provvede alla dichiarazione di insolvenza comunicando la
sentenza all'autorità amministrativa competente perché disponga la liquidazione coatta.
La deliberazione del concordato
Il commissario giudiziale dopo la sua nomina deve compiere una serie di atti in vista dell'adunanza
dei creditori; egli deve:
2) verificare l'elenco dei creditori
3) comunicare con raccomandata ai creditori la data dell'adunanza
4) redigere l'inventario del patrimonio del debitore ed una relazione particolareggiata
Adunanza dei creditori: Il giudice delegato presiede l'adunanza dei creditori a cui partecipano tutti
i creditori, il debitore e tutti gli interessati
Ordine delle operazioni: l'ordine con cui si svolge l'adunanza è il seguente
x) il commissario giudiziale illustra la sua relazione e le proposte del debitore
y) ogni creditore espone le sue ragioni
z) il giudice delegato decide sull'ammissione dei crediti contestati (non è una vera e propria
verifica del passivo in quanto la decisione del giudice ha solo valore provvisorio ai fini
dell'ammissione alla votazione e del calcolo delle maggioranze, senza che essa pregiudichi la
pronuncia definitiva sull'esistenza del credito stesso)
aa) si passa alla votazione (con le stesse percentuali richieste per il concordato fallimentare)
bb) si redige processo verbale della votazione (indicando i dissenzienti ed i favorevoli)
Se non si raggiunge la maggioranza il concordato è respinto (e quindi il tribunale dichiarerà il
fallimento); se si raggiunge la maggioranza ma non i 2/3 della totalità dei crediti ammessi al
voto, vengono computate anche le adesioni inviate per lettera o telegramma nei 20 giorni successivi
alla chiusura del verbale; Omologazione del concordato
Se le maggioranza viene raggiunta, il concordato è approvato e si passa al procedimento di
omologazione.
Il giudice delegato fissa con ordinanza l'udienza di comparizione ed iscrive la causa al ruolo;
entro 5 giorni le parti debbono costituirsi in giudizio.
Aperta l'udienza il giudice delegato compie gli atti istruttori necessari e rinvia le parti davanti al
collegio nei 10 giorni successivi.
Il collegio deve compiere i seguenti accertamenti:
- Ammissibilità della procedura: controlla se esistevano le condizioni per ammettere
l'imprenditore alla procedura
- Regolarità della procedura: controlla che la procedura si è svolta regolarmente
- Approvazione del concordato: accerta se sono state raggiunte le maggioranza prescritte e se i
voti sono validi
- Convenienza del concordato: accerta la convenienza economica
Come si vede, il controllo del tribunale attiene sia al merito che alla legalità, e quindi se i risultati
del controllo sono positivi, il tribunale omologa con sentenza il concordato, altrimenti lo respinge
e dichiara il fallimento (mentre nel caso di irregolarità della procedura è necessario rinnovare la
procedura stessa)
Con la sentenza di omologazione (appellabile entro 15 giorni) il tribunale stabilisce le modalità di
esecuzione del concordato, il quale viene eseguito sotto la vigilanza del commissario giudiziale.
Il concordato è efficace nei confronti di tutti i creditori (anche quelli anteriori all'apertura del
procedimento di concordato)
Riguardo l'annullamento e la risoluzione, il concordato preventivo può essere annullato o risolto
negli stessi casi del concordato fallimentare.
IL CONTRATTO DI VIAGGIO TURISTICO
(D.L. 111/95)
Nozione
A seguito dello sviluppo e del potenziamento dei mezzi di trasporto, dell'aumento delle strutture
ricettive, del miglioramento diffuso del benessere sociale e culturale si è sempre più affermata sul
mercato l'offerta di pacchetti turistici che ad un prezzo forfettario sono comprensivi di tutti i servizi
principali ed accessori.
La materia è stata regolata dal D.L. 111/95 a tenore del quale i pacchetti turistici preorganizzati
hanno ad oggetto i viaggi "tutto compreso" risultanti dalla combinazione di almeno due dei seguenti
tre elementi:
31) Trasporto
32) Alloggio
33) Servizi non accessori a trasporto ed alloggio (visite guidate, escursione, etc.)
Perché il contratto di viaggio turistico rientri nella disciplina del suddetto decreto, è inoltre
necessario che i pacchetti turistici siano:
1) venduti ad un prezzo forfettario
2) siano comprensivi di almeno un pernottamento
L'acquirente del pacchetto è denominato consumatore; tale espressione viene utilizzata dal decreto
111/95 in modo nuovo ed innovativo poiché si ritiene consumatore anche chi acquista il pacchetto
per scopi attinenti alla propria attività professionale.
E' consumatore:
cc) chi acquista per sé il pacchetto
dd)chi acquista in nome proprio il pacchetto ma per conto di altri (moglie, figli,
dipendenti,etc.) Disciplina
La disciplina del contratto turistico è ispirata a due esigenze fondamentali:
- Completezza dell'informazione del consumatore
- Corrispondenza tra i servizi proposti ed i servizi prestati
E' quindi previsto che il venditore fornisca al consumatore informazioni complete, chiare e precise
che di solito sono contenute in un depliant e che diventano vincolanti per il venditore
Forma: il contratto deve essere redatto per iscritto ed il consumatore deve averne una copia
Contenuto: il contratto deve contenere tutte le informazioni contenute anche nel depliant,
soprattutto il prezzo e le caratteristiche principali del viaggio, nonché gli effetti del recesso o
dell'annullamento del viaggio ed i termini di reclamo.
Recesso: se il consumatore recede per cause che esulano da sua colpa ha diritto o ad usufruire di un
altro pacchetto e di avere restituita la somma corrisposta.
Inadempimento: l'organizzatore ed il venditore sono tenuti al risarcimento danni se non provano
che l'inadempimento è dovuto a cause a loro non imputabili; essi sono tenuti ad assicurarsi per la
responsabilità civile verso il consumatore.
Reclami: ogni reclamo deve essere effettuato dal consumatore senza ritardo affinchè l'organizzatore
possa porvi tempestivamente rimedio; il reclamo può essere proposto anche con raccomandata con
ricevuta di ritorno entro 10 giorni dal rientro nella località di partenza
Fondo di garanzia: è istituito presso la presidenza del consiglio dei ministri un fondo nazionale
destinato alle spese di rimpatrio dei turisti qualora via sia insolvenza o fallimento dell'organizzatore.
IL FALLIMENTO DELLE SOCIETA'
Premessa
Se si trova in stato di insolvenza, può essere dichiarata fallita qualunque società commerciale, anche
se in liquidazione purchè non sia trascorso un anno dalla cancellazione della società dal registro
delle imprese.
Se si tratta di una società con soci a responsabilità illimitata, il fallimento della società produce
anche il loro fallimento personale e quindi la sentenza del tribunale che dichiara il fallimento della
società, deve dichiarare anche i fallimenti personali dei soci illimitatamente responsabili, previa loro
comparizione in camera di consiglio affinchè possano esercitare il loro diritto di difesa.
Ma detta difesa non può consistere nella prova che essi sono personalmente solvibili, poiché il solo
presupposto richiesto è l'insolvenza della società;
pertanto per evitare il loro fallimento personale, i soci dovranno dimostrare:
34) che la società non esiste
35) che la società non svolge attività commerciale
36) che la società non è insolvente
37) che essi non sono soci (o non sono soci a responsabilità illimitata)
Il fallimento, invece, non si estende a coloro che non sono più soci da almeno 1 anno
Questa disciplina si applica ovviamente alla società di persone, mentre nelle società di capitali il
fallimento della società non comporta il fallimento personale dei soci.
Fallimento dei soci scoperti dopo il fallimento della società - Il fallimento della società occulta
Se dopo la dichiarazione di fallimento della società risulta l'esistenza di altri soci illimitatamente
responsabili, il tribunale dichiara il fallimento di detti soci dopo averli sentiti in camera di
consiglio.
E' questa l'ipotesi del fallimento del socio occulto (da non confondere con l'ipotesi del fallimento
della società occulta, che ricorre quando un'impresa commerciale, pur apparendo esercitata da un
imprenditore individuale, risulta esercitata per conto di una società la cui esistenza non è stata
manifestata all'esterno; così la società occulta ed i soci che la compongono sono dichiarati falliti
assieme all'imprenditore individuale)
Rapporti tra fallimento della società e fallimento personale dei soci
Il fallimento della società e i fallimenti personali dei soci illimitatamente responsabili sono collegati
tra di loro perché:
- unico è il tribunale fallimentare
- unico è il giudice delegato
- unico è il curatore fallimentare
Si possono invece nominare più comitati dei creditori in quanto le masse passive sono
parzialmente diverse.
La domanda di ammissione al passivo nel fallimento della società vale come domanda di
ammissione al passivo del fallimento di ognuno dei soci e quindi ogni creditore fa parte del passivo
di ogni fallimento per un importo pari all'intero ammontare del suo credito.
Diverse sono pure le masse attive: nel fallimento della società la massa attiva è formata dal
patrimonio sociale, nel fallimento del socio dal suo patrimonio individuale.
Revoca: Se il fallimento della società viene revocato, si ha pure la revoca dei fallimento personali
di ciascun socio illimitatamente responsabile.
Concordato: Il concordato della società fa chiudere anche i fallimenti dei singoli soci; la proposta
di concordato deve essere deliberata dall'assemblea dei soci e sottoscritta da coloro che hanno la
rappresentanza sociale.
Si può avere pure il concordato particolare di ciascun socio ma questo fa cessare solo il fallimento
del socio, proseguendo il fallimento della società.
Altri effetti del fallimento della società
- gli amministratori ed i liquidatori non possono allontanarsi dal luogo di residenza
- nel fallimento di una società di capitali il curatore può essere autorizzato ad esercitare
l'azione sociale di responsabilità
- i soci NON responsabili personalmente possono essere costretti con decreto del giudice
delegato a versare i conferimenti ancora dovuti.
LA MEDIAZIONE
(ART 1754 a 1765)
Nozioni generali
E' mediatore colui che mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, senza
essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, dipendenza o rappresentanza.
(ad esempio Tizio incarica un mediatore di procurargli la possibilità di vendere la sua azienda).
Se il mediatore mette in relazione i due possibili contraenti può darsi che questi concludano il
contratto oppure no: se non lo concludono ha diritto al rimborso delle spese dalla persona che gli
ha conferito l'incarico; se lo concludono ha diritto alla provvigione da entrambi i contraenti.
Il rapporto tra mediatore ed imprenditore può quindi essere definito un rapporto saltuario e la
figura del mediatore rientra tra gli ausiliari autonomi dell'imprenditore.
Il mediatore deve quindi essere indipendente ed imparziale (cioè non vincolato da rapporti di
dipendenza o rappresentanza)
Il mediatore deve essere iscritto in appositi ruoli tenuti presso le camere di commercio, ed in
mancanza di dette iscrizioni sono soggetti a sanzioni penali ed amministrative nonché perdono il
diritto alla provvigione. Disciplina
Abbiamo detto che la mediazione si basa sui concetti di indipendenza ed imparzialità del mediatore;
infatti il mediatore deve comunicare tutte le informazioni che egli ritiene rilevanti ai fini della
sicurezza dell'affare, sia che possano incidere o meno sulla conclusione del contratto.
Responsabilità: il mediatore è soggetto a pene pecuniarie amministrative ed alla sospensione fino a
6 mesi se presta la sua attività nell'interesse di una persona che conosceva essere insolvente; egli è
inoltre responsabile dell'autenticità delle sottoscrizioni del contratto.
Obblighi del mediatore: il mediatore deve (se è in affari su titoli o merci)
38) Annotare su un apposito libro gli estremi dei contratti stipulati col suo intervento
39) Conservare i campioni delle merci vendute su campione
40) Rilasciare al compratore una lista firmata dei titoli negoziati
Esecuzione del contratto: il mediatore è sempre estraneo all'esecuzione del contratto (salvo
incarico di rappresentanza conferito da uno dei due contraenti).
Prima dell'esecuzione per varie ragioni i contraenti possono preferire l'anonimato, in tal caso
finchè restano anonimi è il mediatore che risponde dell'esecuzione. Cessato l'anonimato ognuno dei
contraenti può agire verso l'altro.
Il mediatore risponde infine dell'esecuzione del contratto quando è stato garante di una delle parti
prestando fideiussione a suo favore. LA SUBFORNITURA
(LEGGE 192/98)
Nozione
Le grandi imprese che svolgono attività di produzione industriale, di solito, stipulano contratti per la
fornitura di beni destinati ad essere incorporati in beni più complessi.
Di solito i fornitori sono piccoli imprenditori che destinano la loro produzione ad una sola grande
impresa, col conseguente rischio di essere costretti a stipulare contratti a condizioni inique e
gravose.
Onde evitare tale abuso di dipendenza economica, il nostro legislatore ha emanato la legge 192/98
volta a disciplinare la subfornitura; tale definizione viene spiegata all'articolo 1 della legge dove
viene detto che si ha "un fornitore che si impegna ad effettuare per conto di un impresa
committente lavorazioni su prodotti semilavorati o materi prime fornite dalla stessa
committente" ; si ha inoltre subfornitura quando pur non ricorrendo le predette condizioni, "il
fornitoire si obbliga a fornire prodotti o servizi destinati ad essere incorporati nell'attività del
committente, in conformità a conoscenze tecniche e tecnologiche fornite dall'impresa
committente ". Disciplina
Articolo 2: Il contratto deve essere stipulato in forma scritta, pena la nullità; il contratto deve anche
determinare il prezzo delle forniture, o almeno renderlo determinabile indicando le modalità di
determinazione in modo chiaro e preciso.
Il contratto deve altresì indicare con precisione le caratteristiche dei beni richiesti dal committente, i
termini e le modalità di consegna, di collaudo e di pagamento.
Articolo 3: Il prezzo dovuto al fornitore deve essere corrisposto al fornitore entro 60 giorni
dall'esecuzione della subfornitura; in caso di inadempimento il legislatore prevede interessi moratori
molto elevati.
Articolo 5: Il fornitore è responsabile della qualità e del funzionamento di quanto ha fornito al
committente, ma non è responsabile se sono difettose le materie prime fornitegli dal committente, se
egli ha segnalato tempestivamente detti difetti.
Articolo 6: Sono nulle eventuali modifiche alle clausole del contratto di subfornitura.
Articolo 9: E' assolutamente vietato l'abuso di dipendenza economica, cioè quando "un impresa
sia in grado di determinare nei rapporti con un'altra impresa un eccessivo squilibrio di diritti
ed obblighi" oppure l'abuso può consistere "nel rifiuto di vendere o comprare, nell'interruzioni
improvvisa dei rapporti in atto o nella imposizioni di condizioni contrattuali gravose".
Secondo una recente interpretazione si ritiene che l'articolo 9 abbia portata generale in quanto lo si
ritiene applicabile a tutti i contratti con imprese ausiliarie che si trovino in condizioni di dipendenza
economica.
Le società a capitale variabile
Oggi su Grifo affrontiamo un argomento di sicuro interesse per i nostri clienti: le società a capitale
variabile. Partiamo, come è nostra consuetudine, dalla definizione fornita dal Testo Unico della
Finanza che nell’art. 1 identifica le Sicav come “le società per azioni a capitale variabile avente per
oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta al pubblico di
proprie azioni”.
La differenza sostanziale con i fondi comuni d’investimento è che nelle Sicav chi affida del capitale
a queste società ne diventa a tutti gli effetti azionista, il sottoscrittore ha diritto di partecipare alla
vita sociale, ricordando però che non è applicata alla Sicav la normativa civilistica relativa agli
aumenti o alle riduzioni di capitale. Non sono previsti particolari minimi relativi alla costituzione
delle asssemblee né alla validità delle deliberazioni: l’assemblea è regolarmente costituita
qualunque sia la parte di capitale intervenuta, è anche ammesso il voto per corrispondenza.
Nelle Sicav, il valore di sottoscrizione e di rimborso delle azioni, è stabilito dividendo le attività
nette per il numero delle azioni in circolazione, pertanto rimane sempre invariato il rapporto tra
patrimonio e numero di azioni in circolazione.
Il prezzo di un’azione della Sicav deve essere determinato almeno settimanalmente, è possibile
verificare il proprio investimento in Sicav tutti i giorni sui principali giornali finanziari e sui
principali siti internet di economia e finanza (Morning Star, Blu Rating, Fondi on line, ecc….)
Una delle peculiarità più interessanti di una Sicav è legata alla grande potenzialità di
diversificazione degli investimenti. È per questo che le Sicav nascono esclusivamente
multicomparto; per permettere ai soci di poter scegliere diverse linee di gestione.
Inizialmente le Sicav raccoglievano importi di non piccola entità. Ora, però è cambiato decisamente
l’indirizzo degli statuti, abbassando il versamento minimo previsto per diventare azionista. Inoltre,
già nella maggior parte delle Sicav, è possibile attivare i Piani di accumulo d’investimento che sono
ad oggi nettamente il miglior modo per costruirsi un capitale nel futuro rinunciando periodicamente
agli esuberi di liquidità che ognuno di noi frequentemente lascia non remunerato sui vari conti
correnti.
Generalmente, le Società a Capitale Variabile, per usufruire di benefici fiscali, posizionano le sedi
legali nei vari “paradisi fiscali” (in particolar modo in Lussemburgo).
Passiamo ora a una breve tabella che evidenzia le differenze tra le Sicav e le Spa:
Sicav Spa
Si costituisce solo per atto pubblico Si costituisce anche per pubblica sottoscrizione.
Sono ammessi anche conferimenti in natura
Non sono ammessi conferimenti in natura. previa espressa previsione nell’atto costitutivo.
Il capitale può essere versato anche
Il capitale deve essere interamente versato. limitatamente ai 3/10 dei conferimenti in denaro
Il capitale può variare solo mediante attivazione
Il capitale è sempre uguale al patrimonio netto delle procedure di aumento e riduzione del
detenuto dalla società. capitale.
Le azioni Sicav non devono indicare: Ø Il Le Spa devono indicare: Ø La denominazione,
valore nominale e l’ammontare del capitale la sede e la durata della società;
DESCRIZIONE APPUNTO
Appunti e schemi di diritto commerciale chiari e precisi del manuale Auletta Salanitro. I principali argomenti trattati sono: amministrazione standard e controllata, assegno, cambiale, contratti a distanza, organismi d'investimento, gruppo europeo d'interesse economico, contratti di borsa, bilancio d'esercizio, concordato preventivo, falllimento societario e liquidazione coatta.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e Tributario dell'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Messina - Unime o del prof Mollura Teresa.
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