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Il problema del controllo
Nelle medie e grandi società il problema del controllo è stato sempre considerato uno dei problemi più importanti, qualsiasi sia l'assetto organizzativo scelto.
Un primo punto da tenere conto nel problema del controllo è che l'idea di un controllo completo su ogni singola operazione è assolutamente impraticabile. L'unica possibilità operativa è quella di effettuare controlli a campione, quindi si sceglie quel numero di operazioni dove si pensa che più probabilmente si nascondono dei problemi. È logico che un controllo del genere non è efficace al 100%.
Un secondo punto da tenere conto è il problema dell'indipendenza dei controllori. Da sempre ci si domanda chi controlla i controllori. Ad aiutare in questo vi sono regole riguardo la scelta dei membri degli organi di controllo, ma ciò non basta, vi deve essere un alto livello di professionalità dei controllori.
controllori che non sempre può essere garantito. LA RESPONSABILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI
Gli amministratori sono responsabili nei confronti della società, dei creditori sociali e dei singoli soci. L'articolo 2392 indica le basi della responsabilità degli amministratori nei confronti della società:
Gli amministratori devono adempiere i doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze. Essi sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall'inosservanza di tali doveri, a meno che si tratti di attribuzioni proprie del comitato esecutivo o di funzioni in concreto attribuite ad uno o più amministratori.
In ogni caso gli amministratori, fermo quanto disposto dal comma terzo dell'articolo 2381, sono solidalmente responsabili se, essendo a conoscenza di fatti pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per impedirne
Il compimento o eliminarne o attenuarne le conseguenze dannose. La responsabilità per gli atti o le omissioni degli amministratori non si estende a quello tra essi che, essendo immune da colpa, abbia fatto annotare senza ritardo il suo dissenso nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio, dandone immediata notizia per iscritto al presidente del collegio sindacale.
L'articolo 2394 indica al 1° e 2° comma la responsabilità degli amministratori nei confronti dei creditori sociali: Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell'integrità del patrimonio sociale. L'azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti.
Mentre l'articolo 2395 afferma il diritto al risarcimento del danno spettante al singolo socio o a terzo che sono stati direttamente danneggiati da atti.
colposi o dolosi degli amministratori. Tra queste responsabilità la più importante è la responsabilità nei confronti della società. Questa è una responsabilità da contratto. Infatti l'amministratore e la società compiono un contratto detto dai giuristi 'contratto di amministrazione della società' (è un contratto atipico) che è strutturato in parte sul modello dei contratti di mandato. Ma differentemente da un contratto di mandato, qui non vi è la possibilità di limitare o modificare i poteri degli amministratori, in quanto questi poteri sono stabiliti dalla legge. Quindi il contratto di amministrazione di una società non è un contratto di mandato in senso proprio, ma essendo simile si può adoperare per analogia, dove è necessario, molte delle regole stesse del contratto di mandato. Il problema della responsabilità degli amministratori è un
problema importante. Infatti per individuare la responsabilità bisogna andare ad individuare quali sono gli obblighi degli amministratori. Gli amministratori hanno innanzitutto un obbligo di gestire la società con una livello di diligenza professionale (dall'articolo 2392: con la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze). Poi abbiamo una serie di obblighi specifici indicati in diverse norme del codice (esempio: obbligo di convocare l'assemblea se viene fatta una richiesta da tanti soci rappresentanti almeno un decimo del capitale sociale, o obbligo di redazione del bilancio entro una determinata data etc). Una volta individuato quali sono gli obblighi dovrebbe essere facile individuare quando vi è responsabilità. Infatti quando non vengono rispettati questi obblighi, abbiamo responsabilità. Questo è vero per quanto riguarda gli obblighi specifici, in quanto sappiamo precisamente quale è
L'obbligo dell'amministratore e di conseguenza la sua eventuale mancanza porta a responsabilità. Diversa è la responsabilità derivante dalla gestione della società. Infatti qui non solo deve essere individuato che vi sia stato un danno dalla gestione dell'amministratore, ma si deve provare inoltre che egli abbia gestito la società senza la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze. Infatti non tutti gli atti dannosi dell'amministratore sono risarcibili, ma solo quelli irragionevoli. Quindi di volta in volta si deve fare un confronto e paragonare il comportamento dell'amministratore con il comportamento di un amministratore responsabile. Su questa base è logico che verranno puniti soltanto i comportamenti irragionevoli dell'amministratore, tenendo conto della situazione in cui ha operato l'amministratore da cui dipendono le sue scelte. Infatti le scelte
dell'amministratore dipendono dalla situazione in cui opera, ed quindi si deve andare a vedere se in quel momento un amministratore di normale diligenza avrebbe compiuto quell'operazione o no. Quindi soltanto sulla base di questa analisi si individua se la scelta compiuta dall'amministratore è una scelta ragionevole o irragionevole, e sono nel caso in cui la scelta sia stata irragionevole vi sarà responsabilità.
Altro problema è quello della determinazione del danno che deve essere risarcito, ma soprattutto nasce il problema se il danno da risarcire sia di grande ammontare. Infatti se il danno è ingente nasce il problema che esso non verrà mai risarcito. Basta pensare ad un danno di milioni di euro, è impensabile che un amministratore possa risarcire un debito di tale ammontare. Per risolvere questo problema si è pensato nelle grandi società di compiere un'assicurazione contro i danni che tuteli
La società dai danni degli amministratori in maniera che nell'eventualità si verificassero questi danni, venissero risarciti. È logico che un'assicurazione sui danni ha dei costi, ma anche un enorme vantaggio per le società.
LA DISCIPLINA DEL BILANCIO
Lezioni del 15/12/2004 del Prof. Di Cataldo
Il bilancio è il documento che ci dà la rappresentazione contabile della situazione della società. È un documento che viene redatto annualmente ed entro un termine di 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio annuale.
Il progetto di bilancio viene redatto dall'organo amministrativo e rientra tra le funzioni non derogabili ad un amministratore delegato o ad un comitato esecutivo. Quindi anche se nella pratica il progetto di bilancio non viene materialmente redatto da tutti gli amministratori, ma soltanto da alcuni di essi, è l'intero organo amministrativo che l'acquisisce, facendolo proprio. Una volta concluso
Il progetto di bilancio, questo verrà presentato all'assemblea (o nel sistema dualistico al consiglio di sorveglianza) per l'approvazione. Quindi l'assemblea può anche non approvarlo, richiedendone delle modifiche.
La disciplina del bilancio è una disciplina molto complessa, che è stata notevolmente ampliata negli ultimi 30 anni. Infatti rispetto alla disciplina originale del codice del 42 ci troviamo di fronte a una disciplina molto più articolata e ampia. Ciò a dimostrazione di come lo stesso legislatore si sia reso conto che la disciplina del bilancio è una parte fondamentale della disciplina dell'intera società, utile sia per la società stessa, che riesce attraverso il bilancio a rendersi conto della situazione economica attuale e delle conseguenze delle varie attività economiche, nonché è utile ai terzi, che soltanto attraverso la consultazione del bilancio faranno credito alla
società o ne compreranno azioni. Il bilancio non è un documento unitario, ma è costituito da diversi documenti. In merito il legislatore ha creato una disciplina rigida sia per quanto riguarda la struttura del bilancio e quindi i documenti che lo costituiscono, sia ha creato una disciplina sui criteri di valutazione dei beni da inserire nelle singole voci del bilancio. LA STRUTTURA DEL BILANCIO L'articolo 2423 al 1° comma ci indica: Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa. Questi 3 documenti formano il bilancio in senso stretto, in realtà il bilancio è costituito da 5 o 6 documenti. E precisamente ad allegare il bilancio in senso stretto vi è anche una relazione degli amministratori, una relazione dell'organo di controllo e, nel caso in cui vi è un organo di revisione contabile, abbiamo anche la relazione dei revisori contabili.legislatore ci indica analiticamente cosa c'è scritto in ognuno di questi documenti (vedi articoli2424 ce indica le voci dello stato patrimoniale e l'articolo 2425 che indica le voci del contoeconomico) e non possono neanche essere spostate le singole voci nell'ordine prefissato dal legislatore. Questo comportamento, che potrebbe essere considerato quasi maniacale, ha una ragione pratica fondamentale. Questa struttura rigida serve per facilitare la lettura e l'analisi del bilancio, ma soprattutto per permettere un facile confronto tra più bilanci della stessa società. Infatti nella pratica, non viene mai analizzato un singolo bilancio, ma per capire la situazione economica di una società e soprattutto il suo futuro economico bisogna analizzare più bilanci. Quindi soltanto adoperando una struttura rigida è possibile una facile comparazione delle singole voci del bilancio (basti pensare se si dovesse cercare una singola voce su
più di un bilancio, quando i bilanci sono costituiti da più di 100 pagine, sarebbe materialmente impossibile un confronto tra le singole voci).
Lo stato patrimoniale indica la consistenza del patrimonio di un'azienda in un determinato momento. Esso è composto da attività (beni e diritti) e passività (debiti e obbligazioni) e rappresenta una fotografia della situazione finanziaria dell'azienda.