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Scioglimento della Spa
La disciplina dello scioglimento della spa si applica anche alle altre società di capitali (sapa e alla srl), seppur con alcune differenze. La spa si scioglie ed entra in stato di liquidazione: - per scadenza del termine che è prorogabile però prima della scadenza con delibera dell'assemblea straordinaria; - per il conseguimento dell'oggetto sociale o la sopravvenuta impossibilità di conseguirlo a meno che l'assemblea non deliberi le opportune modifiche statutarie; - per impossibilità di funzionamento o continuata inattività dell'assemblea; - la riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale a causa delle perdite, se l'assemblea non delibera contestualmente il suo aumento ad una cifra sopra al minimo legale o la trasformazione della società; - lo scioglimento anticipato con delibera dell'assemblea straordinaria per la quale nelle spa chiuse è necessaria la maggioranza rafforzata.di liquidarla. Durante lo stato di liquidazione, gli amministratori devono redigere un bilancio di liquidazione e presentarlo all'assemblea per l'approvazione. Una volta approvato il bilancio, i liquidatori sono responsabili della vendita degli attivi della società, del pagamento dei creditori e della distribuzione del residuo attivo tra i soci. Al termine della liquidazione, la società viene estinta e cancellata dal registro delle imprese.conservare l'integrità del valore del patrimonio sociale. Eventuali violazioni rendono gli amministratori personalmente e solidalmente responsabili per i danni arrecati alla società, ai soci, ai creditori e ai terzi. L'assemblea di una società per azioni in stato di liquidazione non può deliberare su alcuni argomenti, come ad esempio l'aumento del capitale sociale a pagamento, la riduzione facoltativa, il trasferimento della sede all'estero e la trasformazione. Tuttavia, può deliberare la fusione con altre società. Con la riforma del 2003 è possibile revocare lo stato di liquidazione, esercitabile in ogni momento con delibera dell'assemblea straordinaria, ma devono prima essere state eliminate le cause di scioglimento incorse. I soci che non hanno acconsentito alla revoca possono recedere. Inoltre, la revoca dello stato di liquidazione produce i suoi effetti dopo 60 giorni dalla delibera, e questo per consentire aicreditori sociali di opporsi.Il procedimento di liquidazione inizia con la nomina dei liquidatori da parte dell'assemblea straordinaria, se invece lo scioglimento avviene per nullità della società allora i liquidatori sono nominati dal tribunale.Con l'iscrizione della nomina dei liquidatori nel registro delle imprese, gli amministratori cessano dalla loro carica e consegnano ai liquidatori i beni sociali.Per quanto riguarda i poteri e i doveri dei liquidatori: - essi devono adempiere i propri doveri con la diligenza e la professionalità richieste dalla natura dell'incarico; - devono prendere in consegna i beni e i libri sociali ricevere la situazione (cioè il bilancio) alla data dello scioglimento e la relazione sulla gestione da parte degli amministratori. - devono redigere con gli amministratori l'inventario; - possono compiere tutti gli atti utili per la liquidazione della società incentrati principalmente sul pagamento dei creditori.I fondi disponibili non bastano a soddisfarli, i liquidatori possono chiedere ai soci i versamenti ancora dovuti sulle azioni non interamente liberate. Completata la liquidazione del patrimonio sociale con la conversione in denaro dell'attivo, i liquidatori procedono a redigere il bilancio finale dove indicano il piano di riparto (cioè il piano con cui si indica la parte spettante a ciascun socio nella divisione dell'attivo). Il bilancio finale deve essere approvato dai singoli soci (e non dall'assemblea). Approvato il bilancio, i liquidatori devono chiedere la cancellazione della società dal registro delle imprese, avvenuta la quale la società si considera estinta. Se vi sono tuttavia ancora dei creditori insoddisfatti, questi (nonostante la società si sia estinta a tutti gli effetti) possono ancora far valere i loro diritti: - nei confronti dei soci per quanto da questi ottenuto nella liquidazione della quota; - nei confronti dei liquidatori se il mancatopagamento è dipeso da loro;
I creditori poi possono chiedere anche il fallimento della società entro però 1 anno dalla cancellazione dal registro.
RESPONSABILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI SPA
La gestione dell'impresa è affidata in via esclusiva agli amministratori, i quali compiono le operazioni necessarie per il compimento dell'oggetto sociale.
Gli amministratori hanno una serie di poteri e doveri inderogabili dall'autonomia statutaria ed esercitabili in piena autonomia rispetto all'assemblea.
L'inadempimento di questi obblighi rende gli amministratori responsabili civilmente e penalmente verso la società, i creditori e i terzi.
In particolare, gli amministratori:
- deliberano su tutti gli argomenti attinenti alla gestione che non sono riservati dalla legge all'assemblea: e questo è il potere gestorio;
- a tutti o ad alcuni amministratori è affidato il potere di rappresentanza;
- hanno il potere-dovere di convocare
L'assemblea ha il compito di fissare l'ordine del giorno, attuare le delibere e impugnare quelle che violano la legge o l'atto costitutivo.
I membri dell'assemblea curano la tenuta dei libri contabili e redigono annualmente il bilancio da sottoporre all'approvazione dell'assemblea. Inoltre, provvedono agli adempimenti degli obblighi pubblicitari prescritti e devono prevenire il compimento di atti pregiudizievoli per la società, alleviando o eliminando le conseguenze dannose.
Gli amministratori sono tenuti al risarcimento dei danni causati alla società quando non adempiono ai doveri loro imposti dalla legge o dallo statuto, con la diligenza professionale richiesta dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze.
La responsabilità degli amministratori è solidale e ognuno può essere chiamato a risarcire per intero il danno, a meno che il danno non derivi da attribuzioni proprie di alcuni amministratori.
Tuttavia, anche in questo caso sono
comunque responsabili gli amministratori perché non hanno fatto quanto potevano per impedire il compimento dell'atto, eliminare o attenuare le conseguenze. Se chiamati a risarcire possono effettuare l'azione di regresso solo se esenti da colpa, cioè solo se: - provano di aver fatto annotare il loro dissenso nel libro delle adunanze e delle deliberazioni; - abbiano dato notizia per iscritto al presidente del collegio sindacale; L'esercizio dell'azione contro gli amministratori: - è deliberata dall'assemblea ordinaria o dal collegio sindacale (a maggioranza di 2/3 dei suoi componenti); - si tratta di una responsabilità contrattuale quindi la società deve dimostrare solo l'esistenza del danno (non anche la colpa), mentre gli amministratori dovranno provare l'assenza di colpa o di nesso di causalità tra l'inadempimento e il danno; - l'azione si prescrive in 5 anni dalla cessazione dalla.carica;-l'attivazione dell'azione di responsabilità comporta automaticamente la revoca dell'incarico di amministratore (e quindi la sua sostituzione) solo se approvata dal voto favorevole di almeno il 20% del capitale sociale; se non si raggiunge questo quorum è necessaria una seconda convocazione.
Gli amministratori sono poi responsabili anche verso i creditori sociali ma solo per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione del patrimonio sociale.
Il danno subito dai creditori è un riflesso di un comportamento dannoso subito dagli amministratori nei confronti della società.
Quindi se gli amministratori hanno già provveduto al risarcimento del danno alla società il patrimonio viene ad essere reintegrato e quindi non ci sarà azione di responsabilità da parte dei creditori.
Stessa cosa vale anche in caso di transazione, ma non in caso di rinuncia.
L'azione dei creditori può essere proposta solo
quando il patrimonio dell'asocietà risulti insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti. L'azione si prescrive in 5 anni. E l'azione è un'azione diretta ed autonoma (e non surrogatoria) quindi i creditori si avvantaggiano direttamente dei risultati utili dell'azione fino all'aconcorrenza del loro credito. In caso di fallimento della società o di liquidazione coatta amministrativa l'azione può essere proposta solo dal curatore, dal commissionario liquidatore o dal commissionario straordinario. Poi le azioni di responsabilità degli amministratori verso la società e i creditori della società non pregiudicano il diritto al risarcimento del danno del singolo socio o terzo danneggiati direttamente da atti dolosi o colposi degli amministratori. Ma perché il singolo socio o terzo possono richiedere il risarcimento dei danni agli amministratori è necessario che: - ci sia un atto illecito compiuto dagliamministratori nell'esercizio del loro ufficio - che il danno sia diretto a danneggiare il patrimonio del singolo socio o terzo. Il socio o il terzo che agisce deve provare che esiste un nesso causale tra il danno subito e l'illecito compiuto dagli amministratori, e dato che si tratta di illecito extracontrattuale deve anche provare il dolo o la colpa degli amministratori. Anche in questo caso poi l'azione si prescrive in 5 anni dalla data del compimento dell'atto illecito.
DIVIETO DI IMMISTIONE
Nelle sas. si prevede la presenza di due tipi di soci che hanno responsabilità diverse:
- i soci accomandanti che hanno responsabilità limitata
- i soci accomandatari che hanno responsabilità illimitata
Per l'art. 2318 i soci accomandatari hanno gli stessi diritti ed obblighi dei soci della snc, e solo ad essi può essere conferita l'ammi