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Estratto del documento

Disciplina della concorrenza

Nel mercato sussistono una pluralità di imprenditori. La forma di mercato ideale, utopica, è la concorrenza perfetta. È un modello ideale perché porta a un razionale utilizzo delle risorse, una autoeliminazione delle imprese non efficienti dal mercato. Nella realtà vi sono delle situazioni che non rendono questo mercato impossibile. Ad esempio, le risorse non sono illimitate e non sono equamente distribuite: ad esempio, l'ubicazione di un'impresa può rendere l'accesso a certe risorse più facile. Qual è l'opposto della concorrenza perfetta? Il monopolio, situazione in cui beni e servizi vengono offerti da un solo soggetto. Il mercato in cui noi siamo oscilla sempre tra questi due poli opposti. Per questo si danno delle regole all'interno delle quali questo mercato cerchi di non tendere verso il monopolio.

1. L'atteggiamento base da tenere: come ci poniamo nei confronti della concorrenza?

Vogliamo essere ostili o liberali? Vogliamo garantire la concorrenza o la vogliamo ridurre? L'atteggiamento di fondo è sancito anche dalla costituzione, art. 41, libertà di iniziativa economica privata. Quindi l'atteggiamento di fondo dice sì alla concorrenza, ma bisogna garantire che sia svolta in modo corretto. Questo è l'obiettivo principale, quindi evitare che un'eccessiva libertà possa portare a più danni che benefici.

2. L'esperienza che in altri ordinamenti hanno sperimentato, infatti il nostro ordinamento è arrivato dopo rispetto ad altri: Nell'ordinamento statunitense, 1890 Shermann acts, per la regolamentazione dei mercati. Gli USA volevano contrastare che un singolo soggetto dominasse il mercato. La ??? company aveva utilizzato lo strumento del trust per arrivare a essere l'unico soggetto sul mercato, e lo Sherman act vieta questo strumento. Il problema è che se io vieto uno strumento,

possosempre cercarne un altro per arrivare al mio scopo. Con il Clayton act, infatti, si proibisce di utilizzare quel metodo con l'obiettivo concorrenziale. La prima disciplina nell'ordinamento italiano è del 1990. Greta Pierotti40 3. Tenere conto della globalizzazione: comportamenti di soggetti nel nostro ordinamento impattano anche su soggetti di altri ordinamenti. Quindi è importante che la regolamentazione sia omogenea. La prima regolamentazione è arrivata nel 1990: legge 287 del 10 ottobre che disciplina questo argomento. Individuiamo due ambiti importanti e 3 azioni, innovazioni portate da questa disciplina. Ambiti:
  1. Disciplina antimonopolistica, cerchiamo per quanto possibile di stimolare la concorrenza e contrastiamo il monopolio.
  2. Repressione della concorrenza sleale.
Disciplina antimonopolistica Azioni:
  1. Istituisce un'autorità garante per la concorrenza e il mercato, che ha il compito di vigilare, garantire il
rispetto di queste regole, ha un suo analogo inambito europeo e si occupa di tutti i settori. In alcuni settoriparticolari, la sua figura è aiutata da enti più specifici.

2. Individua le situazioni rilevanti da verificare e controllare

Intese, l'abuso di posizione dominante, le concentrazioni. Leintese sono degli accordi tra imprenditori che, di comuneaccordo, si impegnano a limitare reciprocamente laconcorrenza, quindi la libertà di agire sul mercato. Questeintese non sono tutte vietate, alcune sono meritevoli, ma cisono alcune intese che non vanno bene, quindi sono vietatequelle che hanno per oggetto l'impedire, il falsare o restringerein modo eccessivo la concorrenza. Ad esempio, le intese chevanno a fissare i prezzi son vietate. O anche quelle intese cheimpediscono l'accesso a un determinato mercato. O anchetutte quelle che hanno l'obiettivo di impedire lo sviluppotecnologico. O le intese che vanno a ripartire i mercati. Quinditutte

Quelle intese che minacciano in modo eccessivo la concorrenza. Le intese vietate sono nulle [nullo= non produce effetti]: Se c'è una nullità di mezzo, la possibilità di far valere quella nullità, di chiedere che quella nullità venga dichiarata è sicuramente una platea ampia di soggetti: infatti la nullità può essere fatta valere da chiunque ha interesse; quindi, chiunque, di fronte ad una intesa nulla, può agire in giudizio per farla dichiarare nulla. Greta Pierotti41 Per evitare che la mia intesa venga dichiarata nulla, posso chiedere l'autorizzazione all'autorità garante che ha 120 giorni di tempo per rispondere. Se non da nessuna risposta Abuso della posizione dominante. L'obiettivo di ogni impresa è ovviamente avere la posizione dominante nel mercato che si traduce in benefici economici, quindi questo non si può impedire. Ma si può impedire che questa posizione dominante non

finora è stata quella di imporre delle intese vietate, che impediscono o limitano l'eccessiva restrizione della concorrenza. Tuttavia, è importante notare che le concentrazioni possono essere di due tipi: giuridiche ed economiche. Le concentrazioni giuridiche si verificano quando due o più società si fondono, ad esempio attraverso l'incorporazione di una società più grande o una fusione tra due società, come A + B = C. In questo caso, le imprese partecipanti diventano un unico soggetto giuridico e acquisiscono maggiore penetrazione nel mercato, diventando più forti. Le concentrazioni economiche, invece, si verificano quando le società collaborano e condividono azioni e obiettivi, pur rimanendo formalmente soggetti autonomi. In entrambi i casi, è importante monitorare attentamente la situazione per evitare che si verifichi una falsa concorrenza. Le intese vietate sono state introdotte come soluzione per prevenire o limitare questa distorsione della concorrenza.

Non è stato vietarle, ma si sono fissate delle soglie per ciascun settore, considerando sia la posizione nel mercato, i benefici dei consumatori finali ecc, il cui superamento comporta l'obbligo di preventiva comunicazione all'autorità garante.

3. Individua alcune particolari restrizioni della concorrenza lecite

Alcuni monopoli in settori particolari, nei servizi essenziali (Servizi pubblici essenziali: in passato monopolio statale, dagli anni '60 privatizzazione), nelle fonti di energia e dei monopoli di fatto. Essendo settori particolari, se non vi sono tanti soggetti che possono fornire questi servizi, il monopolio è accettato e spesso è anche statale. Il monopolio è accettabile se il servizio è offerto in modo esteso, e spesso ha motivazioni nobili, almeno sulla carta: il monopolio del tabacco è controllato poiché potenzialmente dannoso, con lo scopo di prevenire la salute, anche se in.

realtà c’è uno scopodi cassa di fondo.Il monopolista in questione ha alcuni obblighi: Obbligo dicontrattare con chiunque ne faccia richiesta, rispettare unaparità di trattamento dei soggetti, quindi non in mododiscriminatorio.A tal proposito, c’è un caso che prevede una restrizione dellaconcorrenza che è la stessa legge che impone. Nel contesto deltrasferimento d’azienda, abbiamo visto che l’alienante ha il divietodi concorrenza per 5 anni. Analogamente, vedremo che lalimitazione della concorrenza riguarderà gli amministratori e i sociillimitatamente responsabili nei confronti della loro società: nonpotrebbero svolgere attività concorrente a quella della società.Quindi, ci sono quindi delle situazioni in cui è la legge stessa alimitare la concorrenza. Le limitazioni possono essere previsteanche a livello contrattuale: stipulate dai soggetti stessi. Art 2596:devono essere accordi in forma scritta,

durata massima di 5 anni e non devono essere divieti assoluti, ma circoscritti a un certo luogo, ambito, ecc. Questi accordi possono essere: patti autonomi che hanno per oggetto proprio la restrizione della concorrenza. Patti accessori: il contratto fondamentale è un altro e marginalmente inseriamo una clausola che richiama la limitazione della concorrenza.

Repressione della concorrenza sleale. Si ha quando si possono applicare le norme della concorrenza sleale. Queste si possono applicare quando chi compie l'azione corretta e chi subisce gli effetti di questo atto sono due imprenditori in rapporto di concorrenza effettiva o potenziale tra di loro. I clienti finali, i consumatori sono quindi esclusi.

In realtà alcune di queste regole sono superflue, poiché ce ne sono già altre che ci tutelano (ad esempio la tutela del marchio). In altri casi invece queste regole sono molto utili. Vediamo quali sono questi casi. Lo storno di dipendenti con mezzi contrari.

all’indipendenza professionale: ad es. andare dai dipendenti e dire il falso per far sì che vengano a lavorare da me. Altro esempio, la pubblicità ingannevole, attribuendo ai miei beni/servizi qualità che non hanno. Proibita anche la pubblicità subliminale. Pubblicità comparativa: caso particolare, sempre vietata, negli ultimi 20 anni si è cambiato approccio: è stata resa possibile Greta Pierotti 43 rispettando delle condizioni, quali ad esempio basarsi su elementi oggettivi. Lezione 13/11/20 Le Società Introduzione Le regole rivolte alle società sono contenute nel diritto societario. Una società è una delle possibili forme utilizzabili per esercitare un'attività (d'impresa o meno), non necessariamente in forma collettiva. Parleremo infatti anche delle società unipersonali. Le forme di società odierne si sono evolute molto nel tempo. Facciamo quindi una piccola digressione, per capire come.siamo arrivati alle moderne tipologie di società: Prendendo il diritto romano, esisteva già il termine società, ma non si trattava della stessa cosa; infatti, quelle erano delle forme di comproprietà di beni destinati a svolgere determinate attività e non avevano nessuna autonomia, non erano un soggetto a sé stante. I primi esempi di società come soggetto autonomo le vediamo nelle compagnie medioevali: Si parla ancora di società come forma di esercizio di attività in maniera collettiva, aggregata, ma inizia a esserci un'autonomia patrimoniale, pur se imperfetta; vi era quindi una separazione del capitale della società il quale era destinato solo e soltanto allo svolgimento di un'attività.
Dettagli
A.A. 2020-2021
171 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher greta.pierotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Vercellino Francesca Letizia.