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Mercato e diritto

MISTIin parte allo Stato edin parte liberaL’economia di mercato vive attraverso il riconoscimento della libertà di scelta del privato. Lo strumento giuridico che permette al mercato di espandersi è il CONTRATTO, che dà rilevanza giuridica alloscambio voluto dalle parti ed espresso attraverso il consenso.

Il MERCATO è:

  • Il luogo fisico nel quale si realizzano normalmente gli scambi (mercato rionale, mercato dei fiori).
  • TUTTAVIA, questo termine è andato assumendo nel tempo un significato più ampio tanto da disancorarsi dal preciso luogo fisico sino ad indicare tutti coloro che scambiano determinati beni o servizi.
  • QUINDI è il luogo virtuale ove si realizzano scambi all’interno di un determinato segmento merceologico (mercato del petrolio, mercato della moda, ecc.)

2. Mercato e diritto

La qualificazione del mercato come Uno dei possibili modi attraverso cui scambiare beni o servizi, implica l’ARTFICIALITA’ dello stesso; nel

senso che esso non esiste in natura, ma è il frutto della scelta di un determinato ordinamento. QUINDI è il diritto che dà forma e contenuto al mercato, che non esiste senza regole sia esterne che interne. L'operatività delle regole è largamente condizionata dalla struttura economica del mercato, cui vanno applicate. Queste regole del mercato sono ispirate a 2 prospettive: Assicurare la massima efficienza del sistema produttivo e contrastare le ingiustizie prodotte dal mercato. Ecco allora che regolare il mercato significa scegliere il punto di equilibrio tra queste 2 prospettive diverse. L'ordinamento giuridico del mercato è composto da norme appartenenti alle diverse branche del diritto (costituzionale, amministrativo, penale, civile, processuale, commerciale). 3. Evoluzione del mercato e storia del diritto commerciale La nascita del D. Commerciale si fa risalire in Italia al Basso Medioevo (XII s.). A partire da quel momento è possibile.

individuare 4 periodi :

  1. 1° Periodo: XII secolo – XVI secolo
  2. Si sviluppa la figura del mercante, cioè di colui che traeva il proprio sostentamento dal commercio. I mercanti egli artigiani per difendere i loro interessi si organizzano in corporazioni di arti e di mestieri. Si assiste così allacreazione da parte dei mercanti e degli artigiani di un diritto funzionale allo sviluppo dei traffici.Nasce così lo JUS MERCATORUM.

  3. 2° Periodo: inizio XVII secolo – metà XVIII secolo
  4. E’ caratterizzato da 2 eventi fondamentali:- la statalizzazione del diritto commerciale (che resta un diritto speciale) e- la creazione delle Compagnie delle Indie, si tratta di una nuova forza giuridica necessaria per finanziarerilevanti

  5. 3° Periodo: metà XVIII secolo – metà XX secolo
  6. 4° Periodo: metà XX secolo – oggi

operazioni economiche. Lo sfruttamento delle Indie richiedeva infatti enormi capitali mai prima diallora messi insieme. COMPAGNIA DELLE INDIE

Limitazione della responsabilità Possibilità di monetizzare laalla sola parte di patrimonio Partecipazione cedendola a terzi,investita nella Compagnia senza dover attendere laliquidazione della Compagnia

In questo periodo nascono le BORSE, come luoghi/mercati in cui vengono negoziate le merci e lepartecipazioni (BORSE VALORO – BORSE MERCI)

3° Periodo: metà XVIII secolo – metà XX secolo

E’ caratterizzato dalla rivoluzione industriale che determina la riconversione dell’intero sistema economico, inquanto non più fondato sulla produzione degli artigiani, ma sulla produzione di massa nella fabbrica.

Nasce la SOCIETA’ ANONIMA. Caratteristiche:

  • limitazione della responsabilità dei partecipanti all’iniziativa;
  • alienabilità delle partecipazioni;
  • accesso

automatico a tale forma giuridica, nel rispetto delle modalità di costituzione fissate dalla legge;

l'assemblea dei soci è la fonte di legittimazione di ogni potere.

Il contratto, fondato sul consenso, viene visto come lo strumento migliore per favorire la circolazione della ricchezza, in quanto basato sull'idea della libertà individuale e sul principio della eguaglianza giuridica del cittadino. Questi principi trovano formulazione nelle codificazioni ottocentesche. Viene inoltre mantenuta la distinzione tra codice civile e codice di commercio.

In Italia sono emanati nel 1865 il Codice civile ed il Codice di commercio (quest'ultimo sostituito nel 1882).

La concezione egalitaria, che è alla base dei codici, sposta l'attenzione della disciplina commerciale dal criterio soggettivo (la qualifica di commerciante) al criterio oggettivo, quale la natura dell'atto (il codice di commercio si applica agli atti di commercio, anche

occasionalmente compiuti da un non commerciante.

Dal codice del 1942 all’epoca attuale.

Nel 1942 i due codici vengono unificati nel vigente codice civile, ciò avviene attraverso la commercializzazione del diritto privato, nel senso che scompare la contrapposizione tra obbligazioni civili ed obblig. commerciali e tra contratti civili e contra. commerciali, in quanto l’applicazione dei principi del d. commerciale viene estesa anche alle obblig. ed ai contratti civili. Inoltre l’intero codice è concepito in modo da facilitare la circolazione dei beni.

La figura del commerciante è sostituita da quella dell’imprenditore nella quale rientrano:

  • il produttore
  • il commerciante
  • l’agricoltore
  • l’artigiano
  • l’operatore economico privato
  • l’operatore economico pubblico

4° Periodo: metà XX secolo - oggi

E’ caratterizzato dal venir meno dell’industria produttrice di beni.

Le caratteristiche del mercato nella

SOCIETÀ POSTINDUSTRIALE sono:

  • emerge la categoria dei consumatori
  • finanziarizzazione: termine che indica il fenomeno per il quale le attività finanziarie assumono un peso crescente con l'effetto che i profitti delle imprese sono spesso più legati alla speculazione che alla produzione di beni o di servizi
  • disintermediazione bancaria: inizia in Italia negli anni settanta. Sino a quel momento il rapporto tra risparmiatori e imprese era intermediato dalle banche. I risparmiatori affidavano i loro risparmi alle banche che li prestavano alle imprese. Per i risparmiatori significava remunerazioni più basse, ma con la certezza della restituzione del capitale. Per le imprese significava un costo del denaro più alto e difficoltà di ottenere prestiti in assenza di un'adeguata garanzia patrimoniale.
  • Negli anni '70, l'impresa ha iniziato a richiedere direttamente denaro ai risparmiatori, promettendo remunerazioni più alte

di quelle bancarie.

processo di privatizzazione: lo Stato imprenditore inizia a trasferire ai privati aziende di cui era titolare

globalizzazione: i suoi effetti sono stati esaltati dal progresso delle tecnologie della comunicazione (internet). Globalizzazione, finanziarizzazione e disintermediazione hanno fatto emergere il problema del conflitto di interessi.

5. Le categorie del diritto commerciale
Categoria del DIRITTO COMMERCIALE Criterio di individuazione FORMALE Criterio di individuazione SOSTANZIALE
La disciplina volta a regolare la produzione Professionale di beni e servizi: il DIRITTO DELL'IMPRESA La parte del diritto dell'impresa che rientra nell'ambito del diritto privato
6. La libertà di impresa ed i suoi limiti

La Carta di Nizza afferma che "è riconosciuta la libertà d'impresa conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali".

Questo principio è stato poi ripreso dalla Costituzione Europea. Nella Cost.italiana art. 41 afferma che l'iniziativa economica privata è libera, mentre art 42 sottolinea la natura privateanche della proprietà dei mezzi di produzione. Il sistema di mercato si fonda in via di principio: - sulla libertà degli scambi - sulla proprietà privata anche dei mezzi di produzione - sull'organizzazione privata dei processi produttivi Storica incapacità dell'economia capitalistica di autogovernarsi SISTEMA DI PUBBLICO GOVERNO DELL'ECONOMIA: Regole volte a realizzare uno sviluppo equilibrato e sostenibile del mercato La libertà di impresa deve coordinarsi con gli altri interessi protetti dall'ordinamento e può svolgersi solo in modo compatibile con il perseguimento di tali ulteriori interessi 7. Concetto economico e giuridico di imprenditore Non vi è necessaria coincidenza tra la nozione economica e la nozioneprofessionalità sono quindi elementi fondamentali per qualificare un soggetto come imprenditore. L'imprenditore svolge una funzione intermediatrice tra coloro che offrono capitale o domandano lavoro e coloro che richiedono beni o servizi. Egli sopporta il rischio economico dell'attività, fa proprio il profitto e dirige l'impresa. Secondo la nozione giuridica, è imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. I requisiti per essere qualificati come imprenditore sono: l'esercizio di un'attività, rivolta allo scopo specifico della produzione o dello scambio di beni o servizi (produzione di nuova ricchezza), e l'attività deve essere caratterizzata da specifiche modalità di svolgimento, ovvero organizzazione, economicità e professionalità.è un'attività organizzata che ha come obiettivo la creazione di nuova ricchezza attraverso l'utilizzo dei fattori di produzione, ovvero il capitale e il lavoro. La presenza di entrambi i fattori non è necessaria per l'esistenza dell'organizzazione. Ad esempio, un'impresa completamente automatizzata gestita da un imprenditore tramite un computer o un'impresa di facchinaggio che ha solo dipendenti sono entrambe forme di organizzazione. Inoltre, l'impresa è un'attività economica che deve essere condotta secondo il metodo economico, ovvero deve essere finalizzata a coprire i costi con i ricavi generati. Non è necessario che l'impresa perseguo anche il fine di lucro. Lo scopo di lucro è presente nella nozione economica di imprenditore, ma non necessariamente in quella giuridica.È A
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Publisher
A.A. 2012-2013
25 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Amatucci Carlo.