Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TRIBUNALE DELLA PENITENZIERIA APOSTOLICA
La Costituzione "Pastor Bonus" dice che ha competenza circa le materie che concernono il foro interno e alle indulgenze.
Il foro interno è una caratteristica del diritto canonico; c'è un principio di diritto romano che dice: "ciò che uno compie ma non è percepibile per nessuno nel mondo esterno, non rileva nel mondo del diritto".
La Chiesa pretende di essere giudice in queste questioni interne della persona; rileva giuridicamente anche un'azione non percepita dagli altri se è stata compiuta. Ci sono dei delitti canonici che sono tali indipendentemente dal fatto che siano stati percepiti all'esterno, ad esempio la sottrazione dell'ostia, delitto punito con la scomunica. Il soggetto si pente e si confessa (= l'azione comunque rimane segreta). Il prete non può assolverlo perché è intervenuta la scomunica latae sententiae. L'ordinamento
canonico chiede diauto-applicarsi la pena per tale delitto. Per togliere la scomunica latae sententiae si deve adire al Tribunale della Penitenzieria Apostolica, la quale è il Tribunale della coscienza → Tribunale che interviene nel foro interno, è il giudizio che la Chiesa esprime con strumenti giuridici e morali su azioni dell'uomo che non rilevino esternamente e che quindi non possono essere fatte oggetto di giudizio. La Penitenzieria si occupa del rilascio delle indulgenze; l'indulgenza è un aspetto contestato della vita della Chiesa soprattutto in ambito protestante. Si dice che quando l'uomo commette un peccato è soggetto al giudizio sacramentale della Chiesa nell'ambito della Confessione, ma pur ottenendo il perdono, restano delle pene da scontare nel Purgatorio, a meno che non ci si liberi in vita. Nel passato, l'impegno del penitente doveva essere svolto prima di ricevere l'assoluzione; se i peccati eranopubblici,pubblica era la penitenza: prima si subiva la penitenza e dopo si veniva assolti. Le indulgenze erano la remissione delle pene in cambio di un'azione da compiere (come un pellegrinaggio, astinenza dalle carni, offerte in denaro..). Oggi le indulgenze hanno perso il loro significato; l'istituto vale sia per le persone defunte sia per le persone vive. DIMENSIONE PARTICOLARE DELLA CHIESA: LE DIOCESI Il canone 369 dice: "La diocesi è la porzione del popolo di Dio che viene affidata alla cura pastorale del Vescovo con la cooperazione del presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore e da lui riunita nello Spirito Santo mediante il Vangelo e l'Eucaristia, costituisca una Chiesa particolare in cui è veramente presente e operante la Chiesa di Cristo una, santa, cattolica e apostolica." Il canone contiene tutti gli elementi della diocesi: comunità (=fedeli che sono domiciliati nel territorio della Diocesi); Vescovo → munusregendi ''cura pastorale'' = funzione di reggere, governare; servizio che il• Pastore rende alla comunità; (Episodio della lavanda dei piedi agli apostolici Giov. 13, 1-17:«Signore, tu lavi i piedi a me?» [...] Rispose Gesù:«Se non ti laverò, non avrai parte con me»)= essere a capo di una comunità vuol dire servire.
presbiterio (= insieme dei Preti che collaborano con il Vescovo; i diaconi collaborano ma non• sono strettamente necessari nella diocesi).
Il Vescovo esercita il suo munus regendi attraverso tre funzioni:
legislativa = esercitata personalmente, non può delegare nessuno. Può avvalersi della• collaborazione di esperti canonisti. Può esercitarla in tutte le materie salvo quelle riservate alLegislatore Universale. Viene esercitata mediante atti chiamati ''Decreti generali''.
amministrativa = esercitata dal Vescovo ma si avvale di collaboratori stabiliti
Dal Codice che egli• deve istituire nella propria Diocesi; in particolare troviamo l'Ufficio del Vicario Generale, primo suo collaboratore, che esercita una funzione solo amministrativa. Può nell'ambito della funzione amministrativa anche un 'decreto generale' che però è solo esecutivo. Si dice 'Vicario generale' perché è competente per tutti gli atti amministrativi a parte quelli riservati personalmente al Vescovo.
L'attività di amministrazione dei beni è affidata all'Economo Diocesano, che può essere anche un laico; il Vicario Generale deve invece essere un presbitero. Il Vescovo può nominare in modo facoltativo i Vicari Episcopali = hanno gli stessi poteri del Vicario Generale, esercitano le funzioni in nome del Vescovo di natura amministrativa però a differenza del Vicario Generale, questi hanno una competenza individuata per materie.
o limitatamente per una certa zona della Diocesi. La competenza del Vicario Episcopale non si sottrae alla competenza del Vicario Generale, ma si cumulano. Il codice prevede che per coordinare l'attività della Curia Diocesana può essere nominato un moderatore di curia, affinché coordini le competenze dei vari uffici. Lezione 21 novembre 2016 1-Il Vicario generale, dotato di potestà ordinaria vicaria di carattere Vescovo quindi deve istituire l'ufficio delegato su tutti gli affari e su tutto il territorio della Diocesi; 2-può inoltre istituire i Vicari episcopali i quali hanno potestà ordinaria vicaria ma non su tutto il territorio della Diocesi, ma solo su una parte o su certi materie. Inoltre l'istituzione del Vicario episcopale, a differenza di quello Generale, è una facoltà per il Vescovo di istituirlo. 3-Il Cancelliere corrisponde al ruolo che ha il Segretario comunale nelle strutture statali Comunali; ha il compitoChe gli atti di curia siano redatti compiutamente secondo le regole del diritto e poi siano custodite negli Archivi della Curia.
L'economo diocesano ha il compito di gestire i beni della Diocesi.
Vicario giudiziale che esercita la giustizia in nome del Vescovo; presiede il Tribunale Diocesano in nome del Vescovo.
Organi di carattere consultivo collegiali che coadiuvano il Vescovo con il loro parere:
- Consiglio presbiterale = composto dai presbiteri che esercitano un ufficio all'interno della Diocesi o che sono preti diocesani; questo ha una componente elettiva (eletto da tutti i presbiteri della Diocesi) e una sua parte è nominata dal Vescovo. Questo esprime parere talora vincolanti (quindi il Vescovo deve avere il parere favorevole del Collegio per determinate questioni); altre volte il parere è obbligatorio ma non vincolante. Al suo interno il vescovo sceglie un numero più ristretto di presbiteri chiamato "Collegio dei Consultori".