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L’autorità nell’Islam

Ci sono all’interno della categoria degli ulama diversi soggetti come gli imam, e altri due tipi di soggetti.

Gli imam sono coloro che guidano la preghiera, ma non sono membri di un clero che non esiste nel mondo

islamico.

Non sono dei ministri di culto (lo sono solo ai fini del nostro ordinamento). Per essere imam non serve una

particolare formazione, guidano la preghiera, possono insegnare il Corano e recitano le preghiere rituale in

occasione di nascite, funerali e matrimoni (il matrimonio è un contratto, ma visto che è favorito si invoca la

benedizione di Allah sugli sposi).

Gli imam possono essere emanati dall’autorità secolare o religiosa o dalla stessa comunità o un singolo, ecco

perché spesso capita che ci si autoproclami imam, cosa che accade spesso nelle nostre carceri.

L’importante è che l’imam goda del consenso della sua comunità e abbia una qualche formazione sulla

religione, di solito dalle scuole coraniche (magrad).

L’imam non è un sacerdote, quindi non è un professionista del sacro, mentre l’imam ha anche un suo lavoro

diverso, di fatto chiunque può essere nominato imam basta che sia uomo.

Ci sono delle figure femminile (mushidat) che guidano la preghiere che sono nate da poco, ma queste possono

guidare la preghiera solo per le donne, e sono solo nel Marocco perché c’è la scuola manichita che è la più

innovativa (quelle del Golfo sono le più conservatici).

Nella teologia cattolica il sacerdote fa da tramite tra Dio e l’uomo, esempio la confessione, ma l’imam non ha

questo ruolo. Ogni fedele si trova alla stessa distanza dalla divinità.

E’ il testo sacro che fa da intermediatore con Dio.

L’imam guida la preghiera del venerdì, nella Carta dell’Islam italiano di recente firma si obbliga a farla in

italiano, il problema è che il sermone si può fare in italiano, ma la preghiera cioè la recita del Corano non

può essere tradotta, Dio si è fatto parola e quella è la parola. Non può essere pronunciato in nessun altro

modo che in quello.

Ci sono delle traduzioni del Corano, ma solo per capire il contenuto per chi non sa l’arabo.

L’islam sunnita non riconosce l’autorità religiosa centrale e quindi tutte le possibili traduzioni sono consentite,

l’università Al Azar del Cairo ha però un primato onorifico sull’interpretazione più diffusa.

Certo questo non significa che altre interpretazioni non trovino cittadinanza.

L’islam sciita però conosce la figura dell’Ayatollah, cioè una guida religiosa, che ha un ruolo “più forte” di

guida religiosa. In Iran famoso è Comeni che ha dato inizio alla rivoluzione che ha deposto lo scià di Persia e

ha istituito in Iran la Repubblica islamica.

La Mosche nella concezione islamica funge anche da luogo di aggregazione in cui si svolgono diverse attività

all’interno (come anche le Chiese nei secoli passati).

Il Corano non può essere in alcun modo manipolato: condanna per film con donna che ha scritto sul corpo i

versi della prima sunna del corano (il regista è stato ucciso da un integralista islamico).

Il corpo che ci ha donato Allah non può essere manipolato, infatti di solito non sono tatuati.

L’alimentazione

Halal è tutto ciò che lecito, quindi buono e consigliato per il musulmano. Haram è il contrario.

Tagib vuol dire buono, nel senso non solo di gusto, ma anche di qualità e purezza in senso metafisico.

L’alimento ha una finalità spirituale (come per gli ebrei), osservare le leggi alimentari vuol dire rispettare la

legge di Dio, quando devo scegliere cosa mangiare non è rispetto o meno Dio, ma per loro conformarsi alla

legge divina è l’unica via.

E’ estrinsecazione attiva della mia apparenza. Mangio questo perché me lo ha detto Dio, e lui lo dice per

farmi stare bene (in senso anche metafisico, è una specie di dietologo).

La differenza con gli ebrei è che l’islam è meno preciso, infatti si varia da scuola a scuola.

No mangiare animali morti (carcassa), sangue e il suino e gli animali macellati invocando Allah.

In caso di necessità se li mangiamo Allah ci perdona.

No animali morti o destinati a sacrifici idolatrici (siamo nel VI secolo).

L’animale deve essere macellato come è scritto nel Corano e invocando il nome di Dio: si devono tagliare le

carotidi e dissanguare l’animale. Di fatto questo è lo stesso metodo usato anche per la nostra carne perché se

non è dissanguata comporta rischi per la salute.

Il sangue dell’animale corrisponde alla sua vita e togliere la vita all’animale è lecito solo se si rispettano le

leggi di Allah (ed in teoria solo per sostentamento non per fini di lucro).

Il problema è lo stordimento della bestia prima dello sgozzamento, e tutti gli animali da noi vengono storditi.

La bestia nell’islam non deve essere morta prima di macellarla, infatti alcune scuole accettano dei metodi

reversibili, cioè può ritornare in vita, esempio l’elettroshock.

In generale l’Islam ha antipatia per le bevande inebrianti, cioè che compromettono la volontà dell’uomo.

Ci sono diverse interpretazione, no le fermentate (vino) ma sì le distillate (wishky), il Corano paragona le

bevande inebrianti al gioco d’azzardo e quindi in teoria è vietato. Però il vino nell’islam sciita in particolare

ha una legislazione particolare, ci sono molte poesie sul vino nel mondo islamico.

Oltre al Corano c’è una serie di racconti del Profeta che parlano di altri divieti: il cavallo è un animale troppo

nobile per essere consumato, il cammello però può essere consumato ed è uno dei pochi che può essere

iugulato anche a terra perché troppo alto.

I derivati sono leciti se l’animale è lecito, ad eccezione delle api che non si possono mangiare ma il loro miele

sì.

L’orizzonte cristiano non vede nel cibo un elemento distintivo tra appartenenza e non appartenenza, ma

come momento di convivialità. Non esiste il concetto di alimento vietato.

Prescrizioni alimentari e Islam: la questione delle bevande alcoliche

Sunniti hanno diverse scuole giuridiche, e la minoranza sciita ha anche lei delle scuole giuridiche. C’è anche

il gruppo degli immaniti che sono dei fuori usciti degli sciiti.

Corano (che deriva da Al-Quran) significa:

Lettura ad alta voce

Recitazione, che è la parte più importante è come è vissuto il Corano

Predicazione

Per Sunna noi traduciamo con Tradizione, perché ci sono fatti, atti e silenzi di Maometto e sono decine di

migliaia, perché tutto questo avrà poi una funzione normativa. Sono tipo i Vangeli, mentre il Corano è

proprio la parola di Dio.

E’ stata molto studiata la veridicità della Sunna, per capire la portata di questa azioni.

In questi c’è di tutto dal galateo al diritto di famiglia. Ovviamente non tutti deve essere seguito alla lettera,

ma fino a che punto può arrivare questa imitazione (di Maometto)? Solo le regole di tipo religioso e morale.

Alimentazione e alterità

Citazione sul cibo degli altri (slide)

Comunque le prescrizioni alimentari non hanno la stessa valenza dei comportamenti religiosi.

Bevande alcoliche nel Medio Oriente: c’erano vini di dattero e d’uva. Per gli Arabi pre islamici il vino era

legato al culto dei morti.

Nella Bibbia il vino ha assunto una funzione simbolica molto forte e quindi vino, latte e miele sono spesso

citati nei testi sacri.

L’alimentazione in generale ricorre molto spesso nel contesto coranico, ci sono diversi versetti (slide con i

versetti). Il cibo risulta essere un dono Dio per farlo sopravvivere.

Dono in arabo significa sostentamento, che dà sostegno e che supporta e dalla stessa radice c’è uno dei 99

nomi di Dio (colui che dà sostegno).

Il Corano però sottolinea però la questione binaria: Halal ed Haram.

Diversi versetti dicono che acqua, vino e latte insieme a miele è la bevanda per eccellenza.

La citazione (vedi slide) parla non di vino, ma di bevanda inebriante.

Il Corano è stato rivelato per 23 anni, e sono stati sistematizzati non in senso cronologico, a parte la prima

sura, ma da la più lunga alla più breve, senza rispettare la cronologia.

Quindi si è studiato per dare a queste una sistematizzazione cronologica.

Quello che ha messo nelle slide è in ordine cronologico, ma i numeri non lo sono perché il Corano non è

messo in maniera cronologica.

Anche nel secondo non si parla di vino, ma di ebbrezza, non si può pregare in stato alterato. La spiegazione

canonica posa sul principi che un atto non ha valore se non si ha l’intenzione di compierlo.

“il peccato è maggiore del vantaggio” commento di Moammed sul bere vino.

Il maysir è un gioco d’azzardo.

Nella Sunna si spiega anche che cosa è il vino e dice anche che tutte le bevante inebrianti sono illecite.

Il vino però risulta essere una bevanda molto importante in paradiso: ci sono fiumi di vino in paradiso.

Il Corano ha una forte impronta binaria: da una parte c’è questo e da una parte c’è l’altro, tu devi decidere.

Ci sono 4 versetti sul vino nel Corano, di fatto parte a parlare del vino come una cosa positiva e poi finisce a

definirla come opera di Satana.

Corano e abrogazione

Utilizzano la teoria dell’abrogante e dell’abrogato. Solo l’ultimo va preso in considerazione ed è quello che

considera il vino come frutto di Satana.

Solo 100 anni la morte di Maometto la comunità di Medina arriva a Poitiers.

Per i sunniti Dio non può mai sbagliare mentre per gli sciiti Dio può essere mutevole.

L’abrogazione però non può mai essere su questioni ontologiche e fondamentali.

Ci sono 3 tipi di abrogazione: vedi slide

Il vino lecito- riprovevole - illecito

Taymiyya ideologo che ha dato inizio al movimento dei Fratelli Musulmani.

L’ebraismo e il vino

L’ebreo è secondo l’etimologia, la persona che passa, che attraversa.

Accolti in alcuni, posti respinti in altri, emarginati in altri: è l’ebreo errante.

Per gli ebrei siamo nel 5779, anno in cui Noè è uscito dall’arca. L’anno ebraico inizia nel mese di settembre

ed è un anno lunare, a differenza dell’Islam si ha la possibilità di bloccare l’anno lunare e di aggiungere un

intero mese dopo il mese di maggio e avviene ogni 23 anni.

Non è però facile capile se si è in un anno “bisestile” o no, solo però si aggiunge un mese

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
41 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilalilli02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto canonico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cianitto Cristiana.