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-DECRETO GENERALE DELLA CEI SUL MATRIMONIO CANONICO (1990)
Norme per completare le disposizioni del CIC e per assicurare una conforme applicazione della
disciplina vigente.
Il matrimonio svolto, davanti a ministro di culto autorizzato, con redazione atto matrimoniale ed
lettura art del CC e trasmissione atto del matrimonio all'ufficio civile, e conseguente trascrizione,
comporta la produzione degli effetti del matrimonio celebrato con il rito religioso.
ORGINI E SVILUPPO DELLA DOTTRINA CRISTIANA SUL MATRIMONIO
su due punti l'unione coniugale si distingue rispetto alle unioni civili:
indissolubilità (tipica della Chiesa)
1) ? (tipica della Chiesa )
2)
- Origine e sviluppo della dottrina cristiana sul matrimonio legato all sviluppo delle prime
comunità cristiane.
- Dopo il VI secolo anche il matrimonio finisce per essere attratto nella sfera del diretto
interesse della Chiesa fino a diventare materia di esclusiva competenza ecclesiastica.
marcare il patto coniugale, mezzo una serie di forme esteriori, al fine di sancire al meglio il patto
coniugale, con atti quali la benedizioni degli anelli, il velo, etc..
l'evoluzione del diritto della chiesa è una evoluzione lenta.
GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DELLA CHIESA E LA RIVENDICAZIONE DEL POTERE
STATALE
- Tra l'XI e il XII secolo il matrimonio è completamente sottoposto all'autorità ecclesiastica
- tra il XII e il XIV secolo viene elaborata dai canonisti una solidissima dottrina canonistica in
materia matrimoniale.
- la giustificazione teorica dell'esclusività della giurisdizione ecclesiastica viene individuata nella
natura sacramentale del matrimonio. (la giustificazione teorica dell'esclusività ecclesiastica
matrimoniale, è individuata nella natura sacramentale del matrimonio. Diviene quindi il
matrimonio un sacramento)
- il monopoli ecclesiastico dura fino al XVI secolo. (accadono tre cose, con Lutero, la
frantumazione dell'unità religiosa, dando vita da un pluralismo religioso. Il secondo aspetto è
l'affermazione degli Stati moderni, grazie anche all'aiuto di Machiavelli, e successivamente gli
stati assoluti, con questo si afferma che lo Stato prende coscienza che lo stesso governa su
tutto ed è l'unico legislatore ecco allora che anche il matrimonio, lo ingloba nelle materia da lui
medesimo regolamentata. Terzo ed ultimo motivo è la rivoluzione Francese)
- a seguito delle rivendicazioni statali e delle pretese degli Stati Nazionali si verificarono profondi
contrasti tra Stato e Chiesa. (vedi al punto sopra)
- Dalla Rivoluzione Francese in poi netta separazione tra sfera civile e sfera religiosa. (il
matrimonio religioso, relegato nel mero culto. Nel 1965 il cc stabilisce che l'unico matrimonio
con effetti validi è quello appunto civile).
CARATTERE SACRAMENTALE DEL MATRIMONIO:
- Can 1055: CRISTO HA elevato alla dignità di SACRAMENTO il patto (foedus) tra l'uomo e la
donna con cui le parti fanno sorgere un CONSORTIUM TOTIUS VITAE. (anche se lo si
riconosce come sacramento solo con S.Bonaventura)
- CARATTERE SACRAMENTALE non era ven chiaro nella Chiesa primitiva. Tale coscienza si
sviluppò dopo l'XI secolo S.Bonaventura, S.Agostino, Pietro Lombardo nel XII secolo
individuano il sacramento nella concorde volontà delle parti.
- Il carattere sacramentale del matrimonio venne definito come verità di fede nel Concilio di Trento
e ribadito nel CODEX del 1917 e in quello del 1983.
DEFINIZIONE DI MATRIMONIO (CAN.1055)
FEODUS PATTO /ALLEANZA
1) CONSORTIUM TOTIUS VITAE
2) Fini del matrimonio (O ELEMENTI ESSENZIALI):
3) il bene dei coniugi (bonum coniugum)
A) Procreazione ed educazione della prole (bonum prolis)
B)
4) Carattere sacramentale
con il matrimonio si forma un consorzio per tutta la vita, finalizzato sia al bene dei coniugi, ma
anche alla procreazione ed educazione della prole.
LE PROPRIETà DEL MATRIMONIO (CAN. 1056)
l'unità (nel duplice aspetto di rapporto monogamico e di sinonimo di fedeltà)
1) indissolubilità (perpetuità del vincolo fino alla morte e quindi con esclusione del divorzio).
2)
gli elementi essenziali del matrimonio (ossia i fini) più le proprietà più il carattere
sacramentale costituiscono (nel linguaggio canonistico) i BONA MATRIMONII.
(espressione derivante da S. Agostino, ossia dei beni particolari strettamente connessi al
matrimonio): (tria bona) bonum prolis, bonum fidei (unità/fedeltà), bonum sacramenti
(indissolubilità) a cui aggiungere il bonum coniugum (il bene dei coniugi)
I C.D. beni che la chiesa tutela in relazione al matrimonio, appunto detti BONA MATRIMONII,
passarono da tre a quattro:
BONUM PROLIS
BONUM FIDEI (unità/fedeltà)
BONUM SACRAMENTI (indissolubilità)
BONUM CONIUGUM (bene dei coniugi, "aggiungendo il concetto del amore reciproco" si è
aggiunto dopo perché non era preso in considerazione. Diviene solo dopo il concilio Vaticano II lo
si mette in luce, l'importanza della sfera personale ed affettiva, con riflesso sulla materia
matrimoniale ecco allora perché oggi è annoverato fra le parti del c.d. BONUM MATRIMONII.
IL CONSENSO can. 1057
- dal consenso nasce il patto coniugale, che genera il vincolo matrimoniale. Per questo si dice che
il consenso è causa efficiente del matrimonio.
- Si tratta di consenso qualificato prestato da 2 persone si sesso diverso abili per il diritto a
contrarre matrimonio.
- can. 1057.1 insostituibilità del consenso (non trovano posto nell'ordinamento canonico,
cose come decadenza e prescrizione tipiche del codice civile)
- can. 1057.2 il legislatore tenta di definire la natura e il contenuto del consenso è la donazione
reciproca (tradunt et accipiunt) con la quale l'uomo e la donna diventano marito e moglie
sostituendo quell'intima comunità di amore e vita coniugale che è il matrimonio.
i vecchi matrimoni combinati, giravano attorno alla prole, i nuovi, tutelano l'amore fra i coniugi,
ecco allora la nascita dopo il Concilio Vaticano II del quarto punto del buon matrimonio.
LA DEFINIZIONE DEL MATRIMONIO COME FEDUS.
18/11/14
Can. 1404 (libro VII "de processibus"). Il foro competente (il tribunale competente); la prima sede
non è giudicata da nessuno (problema di diritto sostanziale prima di essere processuale), la prima
sede è la Santa Sede (SS) il papa questa sede non è giudicata da nessuno.
Questo principio si fonda sul passo di Mt 16-19 in cui Cristo da a Pietro la potestà di legale e di
sciogliere, questo primato. Lo pone in una posizione superiore (nel medioevo veniva chiamato
vicarius petrii e nel medioevo maturo vicarius Christi). Questo è principio di richiamo anche della
letteratura fin dai primissimi secoli.
Anche in momenti difficili, in cui la chiesa minacciata dal potere politico o al suo interno tensioni
che portano a scismi. Contestazione di questo ruolo di pietro di essere il primo non solo in senso di
onore ma anche di giurisdizione. Nella chiesa il diritto non è dominio ma servizio, per la verità
per la giustizia.
Quello del papa servizio di verità. La prima volta che troviamo il principio è del V secolo papa
Zosimo (papa per due anni 417-418). Un secolo dopo l'editto di Costantino (313 d.C.) pochi
decenni dopo dell'editto di Tessalonica (Editto di Teodosio 380 d.C.). L'impero romano diventa
formalmente impero romano cristiano; Giuliano l'Apostata cerca di riportare il paganesimo. Il
cristianesimo religione ufficiale e comporta la pretesa dell'imperatore di comportarsi come nel
paganesimo (in questa religione imperatore era pontifex maximus).
Papa Zosimo in un suo scritto afferma "De eius iudicius...." "il giudizio del papa nessuno osi
metterlo in discussione"; contro la discussione della prima sede non c'è possibilità di ricorso a un
giudice superiore.
Un secondo momento importante in età medievale, costituzione del Sacro Romano Impero
(formalmente si costituisce con incoronazione di Carlo Magno nel 800 nella basilica paleocristiana
di San Pietro). Fatto ha segnato le vicende dell'identità europea.
Contro Carlo Magno che difende la Chiesa contro i popoli non romani, ma anche lui ha delle
pretese contro le sue pretese si afferma principio "nos sede apostolica..." "noi non osiamo
giudicare la Sede Apostolica". Nello stesso periodo papa Niccolò I (dall'858 all'867) formula
questa frase "prima sedes non iudicatur a quoquam" "la prima sede non sarà giudicata da
nessuno". La formula si sta perfezionando in senso giuridico.
Questa formula passa nel decreto di Graziano, intorno al 1140 raccoglie il monaco Graziano
tutte queste formule e mette a confronto testi che possono apparire differenti e trovarvi
un'interpretazione che ne dia un significato univoco non contraddittorio (nasce l'ermeneutica
giuridica).
Graziano università di Bologna (nata nel 1088), nasce con il diritto romano e se ne scoprono le
fonti. Nasce a Bologna perché questa è nella piana (padana) crocevia tra Nord/sud/est/ovest punto
dei commerci, contratti, notai, avvocati. Bologna nasce per il diritto. Nasce un sistema di diritto
romano e di conseguenza di diritto canonico. Nasce il metodo scientifico (prendere due cose
contrapposte e mettere insieme).
Parigi altra università, grandi teologi medievali si formano a Parigi. "Sic et non" il sistema delle
contrapposizioni che porta a interpretare i problemi, il sapere non solo conoscenza di norme e
dottrina.
Il passo di Niccolò I passa nel decreto di Graziano che nasce per la scuola. Il decreto di
Graziano che nasce come compilazione privata, questo decreto viene inserito nel C.I.C (raccolta
ufficiale) una specie di codice; consolidazione raccolte di leggi tutte dietro un'altra in modo da
averle lì. Raccolte con indice analitico.
Il decreto nato per la scuola diventa poi normativo.
Medioevo alto, una vicenda che ha marcato la Chiesa e la sua memoria storica. Questa vicenda è
rimasta nella chiesa per secoli. Lotta per le investiture la lotta per la nomina dei titolari di uffici
ecclesiastici in particolare dei vescovi, degenerazione della vita ecclesiale prevaricazione dei
poteri laici e religioni. Imperatori che esercitavano e avevano pretese nella vita interna della
Chiesa.
Nella nomina dei titolari degli uffici ecclesiastici si hanno persone nominate con criteri diversi, il
vescovo era anche un feudatario soprattutto in DEU. Potere ecclesiastico e civile in mano alla
stessa persona, se la scelta fatta dal civile l'ecclesiastico non era scelto per le sue competenze
pastorali ma militari/politico.
Interesse molto forte del sistema pubblico medievale (feudale), mettere a capo di un feudo
l'ecclesiast