La Chiesa figura del regno
Il Codex Iuris Canonici affermerà che la Chiesa è persona giuridica e in quanto tale, progressivamente, tutto il diritto della Chiesa si è posto come diritto di persone giuridiche, di istituzioni. Nell'età della Controriforma il tentativo dei canonisti è proprio quello di mettere in ombra le ragioni corporative per esaltare l'importanza della Chiesa concepita come istituzione. La Chiesa in quanto società giuridicamente perfetta, deve possedere la pienezza dei mezzi necessari alla realizzazione dei propri fini, deve essere titolare dei poteri utili a permetterle di raggiungere i propri scopi. Nella dottrina della Controriforma è pacifico che la Chiesa per adeguare i propri obiettivi, disponga di due potestà: - Potestà di ordine: consiste nel potere di compiere azioni mediatrici di grazia, amministrando i sacramenti ed offrendo il sacrificio divino. Non ha carattere territoriale ed èindelebile ossia non siperde per effetto di censure ecclesiastiche;- Potestà di giurisdizioneà consiste nel complesso di mezzi necessari alla sua attività digoverno. Ha carattere territoriale e si esercita solo nei confronti dei battezzati. Questa si suddividepoi in: Potestà di foro internoà diretta a disciplinare i rapporti dell'uomo con Dio, dettandoo regole idonee a risolvere conflitti di coscienza.Potestà di foro esternoà tende a disciplinare i rapporti dell'uomo con la Chiesa in vistao della realizzazione del fine ultimo della salute delle anime, dettando regole idonee arisolvere conflitti intersoggettivi.La giurisdizione è:- Ordinaria– annessa per legge ad un ufficio ecclesiastico e spettante al titolare dell'ufficio;- Delegata– affidata in forza di uno speciale atto del titolare o di una disposizione di legge, adaltra persona.La Chiesa si conferma “altra dallo Stato”, nell'avere rispetto a
quest'ultimo un quid in più che sta nella POTESTAS ORDINIS, la potestà di compiere azioni mediatrici di grazia. Di fatto nei decreti conciliari non si parla solo di potestà ma anche di Munera (oneri):
- Ufficio sacerdotale corrisponde all'area della potestà d'ordine;
- Ufficio regale corrisponde all'area della potestà di giurisdizione;
- Ufficio profetico indica l'attività del magistero ecclesiastico che viene finalmente ad acquistare una reale autonomia concettuale. È significativo che la dottrina canonica stessa, quando viene a trattare del magistero non parlerà più di potestà ma di autorità.
CHIARIFICAZIONI TERMINOLOGICHE
POTESTAS dal latino "Io posso" → Alla Potestas di un soggetto (posizione di supremazia di un soggetto) corrisponde la SUBIECTIO (posizione di soggezione) di altri soggetti.
JURISDICTIO non coincide con la nozione di giurisdizione, ma indica la somma di tutti
i poteri necessari alla vita dell'ordinamento finendo con l'includere tutti e tre i caratteristici poteri dello stato: legislativo, esecutivo e giudiziario. AUCTORITAS viene sostituita nel lungo periodo, da potestas in quanto si designa l'avvenuta identificazione del potere della Chiesa con quello dello Stato, indicando inoltre l'assimilazione ad un potere statuale autoritario. LA STRUTTURA GERARCHICA ED I LAICI La Chiesa, nella sua configurazione strutturale dell'età della Controriforma si presenta come una piramide: - Al vertice il romano pontefice eletto da Dio come suo vicario: A lui compete una vera e propria sovranità (sovranità concreta rispetto alla sovranità astratta della Chiesa, in analogia con il dominio). Tale posizione di preminenza non è una novità, infatti già con l'opera di BELLARMINO nell'età della Controriforma si assumeva la Chiesa come Monarchia papale, trovando poi.Consacrazione solenne nel Concilio Vaticano I.
Il Papa (Codex 1917) quando definisce ex cathedra materie di fede o di morale è infallibile (magistero supremo o straordinario), ma anche quando insegna senza invocare l'infallibilità i fedeli gli devono un ragionevole ossequio (magistero ordinario).
Egli gode di una posizione di primato nella Chiesa universale, primato di onore e di giurisdizione e pertanto possiede giurisdizione piena e suprema sulla Chiesa Universale.
Tale potestà episcopale si esplica quindi tanto nei confronti delle Chiese locali quanto nei confronti dei singoli fedeli. Ne consegue che il papa può esercitare con piena libertà sulla Chiesa Universale tanto il potere legislativo, quanto il potere esecutivo o il potere giudiziario.
Il Papa è giudice supremo (Codex 1917) al quale quindi tutti i fedeli possono deferire le loro cause. Nell'esercizio della sua potestà il Papa si avvale di organi ausiliari consultivi.
esecutivi: I tribunali, gli Uffici della Curia romana…- Accanto al Papa c’è un altro organo che gode di giurisdizione suprema sulla Chiesa universale, ilConcilio. Il Papa ha il potere di convocarlo e di presiederlo. I decreti del Concilio non acquistanodefinitività fino a quando non vengono confermati e promulgati dal Papa, il quale ha anche ilpotere di sospendere, sciogliere o trasferire il Concilio ecumenico.
I Vescovi hanno potestà ordinaria ed immediata nelle diocesi ad essi affidate con l’autorità digovernarle usando tutti e tre i poteri. Del loro governo, essi rispondono al Papa al quale devonopresentare ogni 5 anni una relazione sullo stato della diocesi che devono portare personalmente aRoma in modo da poter venerare le tombe degli Apostoli e proferire direttamente con il Papa. IlPontefice può intervenire in ogni momento nel governo delle singole diocesi in quanto egli ha unpotere ispettivo e di controllo.
sull'operato dei Vescovi, anche attraverso l'invio di visitatori apostolici. - I Presbiteri affiancano i Vescovi nella cura ai fedeli e nell'esercizio del culto del Divino. Ricevono il sacramento dell'ordine, che è indelebile, dalle mani dei Vescovi. Fra i presbiteri vanno ricordati: I Parroci preposti alla cura delle anime in determinate circostanze territoriali, leo parrocchie. - I Religiosi che sono quei fedeli che si obbligano col voto alla vita comune e al rispetto dei consigli e dei precetti evangelici e dunque a conservare la povertà, la castità e l'obbedienza. Essi non ricevono generalmente l'ordine sacro, distinguendosi così dai presbiteri. A seconda delle modalità della loro aggregazione essi possono costituire Religioni, Ordini, Congregazioni... Dobbiamo brevemente soffermarci sul Communis Chistifidelis Status ossia la qualità di fedele. Questa si acquista con il battesimo, infatti i non battezzati, gli infedeli,non sono sudditi della Chiesa e non sono quindi sottoposti alla sua giurisdizione. Essi si distinguono in due classi: - I Clerici, coloro che hanno ricevuto l'ordine sacro. - I Laici, il popolo ductus. Manca una definizione di ciò che è laico e questa può essere definita solo in termini negativi, ossia per ciò che laico non è: sono laici coloro che non sono né religiosi né chierici. Le associazioni possono essere di tre specie: terzi ordini, confraternite, pie riunioni. Non è riconosciuta alcuna associazione che non sia eretta in persona giuridica o approvata dall'autorità ecclesiastica. I fedeli devono guardarsi dalle associazioni segrete, sospette e anche da quelle che cerchino di sottrarsi alla legittima vigilanza della Chiesa. Il Codex non menziona le Associazioni di Azione cattolica, anche se sono state tra le più importanti forme di partecipazione del laico nella vita della Chiesa, in quanto costituite edirette da loro stessi.LA CHIESA E I REGNI DELLA TERRA: LE REALTA' TEMPORALI
Accanto alle cose celesti ci sono le realtà terrestri: le realtà mortali.
Caino, secondo il racconto biblico, è stato il primo fondatore di città. Proprio lui che si era macchiato del sangue di un innocente. L'uomo che da Caino discende, reca in sé il segno del peccato e le sue città saranno fatte ad immagine e somiglianza della prima. Dunque tocca alla Chiesa, con l'aiuto di Dio, porre un limite alle conseguenze del peccato, guidando e moderando le città dell'uomo facendo sì che le cose umane finiscano col servire le cose divine. Essa può sanare ciò che è ferito. I re devono chinarsi in atto di sottomissione alla Chiesa che ha compito sublime e beneficio di consacrare il mondo (Consecratio Mundi destinazione di una cosa profana - il mondo - al servizio di Dio, la cosa consacrata perde la sua profanità e diventa sacra).
sua->destinazione naturale per essere attratta in una sfera soprannaturale). Ecco perché la consacrazione deire ha un'immediata valenza religiosa. In una simile versione non può esservi spazio per l'autonomia dello Stato: i regni della terra devono cooperare con la Chiesa al fine ultimo dell'eterna salute.
Quando si profilerà lo Stato moderno con la sua gelosa rivendicazione d'autonomia verso tutti i poteri, ma prima d'ogni altro verso il potere ecclesiastico, la reazione della Chiesa sarà durissima:
- In Francia con Filippo il Bello (XIV Secolo) sarà oggetto di esecrazione;
- Nel Rinascimento, il Principe ideale di Machiavelli, il quale sarà disposto a perdersi l'anima per la salvezza dello Stato, apparirà alla Chiesa come logica proiezione demoniaca del Potere ove questo venga abbandonato a sé stesso e ai suoi istinti.
Di qui l'importanza, per la Chiesa, per tutto il periodo
dell'assolutismo monarchico, della cura delle anime dei re. Nell'età della Controriforma i Gesuiti saranno i veri protagonisti di questo tipo di azione pedagogica, si insinueranno nelle Corti, diverranno i confessori dei sovrani e saranno i consiglieri ascoltati e temuti dei re. POTESTAS DIRECTA E POTESTAS INDIRECTA Presupposto implicito della teoria della potestas directa (Bonifacio VIII) è nell'assunzione della concezione paolina della regalità del Cristo su tutta la creazione. Le cose sono state create da Dio in funzione del Cristo Signore, Signore delle cose spirituali e delle cose temporali. Alla Chiesa compete di conseguenza, tanto la signoria sulle cose spirituali quanto la signoria sulle cose temporali. In sostanza il papa dovrebbe occuparsi non solo del governo spirituale ma pure del governo temporale dei fedeli. Sennonché in quanto prevalentemente assorbito dalla cura delle anime, il Papa si serve di fatto dei sovrani temporali aioi rappresentanti terreni che egli stesso ha scelto. La cura della felicità terrena dei cristiani è affidata principalmente alla Chiesa, che ha il compito di guidare e insegnare ai fedeli come vivere secondo i principi cristiani. La Chiesa si impegna a promuovere la giustizia, la pace e il benessere per tutti, cercando di eliminare le ingiustizie e le disuguaglianze. Tuttavia, è importante sottolineare che la Chiesa non ha il potere di imporre la sua autorità in ambito politico o governativo. L'autorità temporale, cioè il potere di governare e prendere decisioni politiche, spetta ai governanti e alle istituzioni civili. La Chiesa può influenzare la società attraverso il suo insegnamento morale e spirituale, ma non può sostituirsi al governo civile. Inoltre, la Chiesa non ha il compito di cercare il potere politico per sé stessa, ma di servire gli altri e promuovere il bene comune.Scarica il documento per vederlo tutto.
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