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ESPANSIONE

Va dal 565 al 1025. Le vacillanti sorti dell'Impero furono risollevate per opera dell'imperatore Eraclio. Egli con l'aiuto, anche finanziario, del patriarca di Costantinopoli, resistette vittoriosamente ai Persiani ma non riuscì a fermare l'espansione dell'islamismo. Per cercare un'unità religiosa, Eraclio tentò una conciliazione tra ortodossi e monufisti. Sorse così la dottrina monotelia (cioè 2 nature in Cristo, ma una sola volontà), condannata dal papato e sconfessata dall'imperatore Giustino II. Il VII secolo è stato uno dei più oscuri della storia di Bisanzio. La crisi fu superata da Leone III. Le forze esterne che minacciavano in questa epoca l'impero bizantino erano i Musulmani e i Bulgari. L'islamismo aveva subito un arresto della sua espansione e l'impero bizantino, approfittando di ciò, passò dalla difensiva all'offensiva. Nel frattempo una grande crisi

religiose esterne. Durante questo periodo, l'Impero Bizantino fu coinvolto in numerose guerre e conflitti con i suoi vicini, come gli Arabi e i Bulgari. Nonostante ciò, l'Impero riuscì a mantenere una certa stabilità interna e a preservare la sua identità culturale e religiosa. Tuttavia, alla fine del X secolo, l'Impero Bizantino iniziò a declinare. Le invasioni dei Selgiuchidi e dei Normanni, insieme alle lotte interne per il potere, indebolirono l'Impero e ne minarono la capacità di resistere alle minacce esterne. Nel 1204, l'Impero fu saccheggiato e diviso dai Crociati durante la Quarta Crociata, segnando la fine dell'Impero Bizantino come potenza politica. Nonostante la caduta dell'Impero Bizantino, la sua eredità culturale e religiosa continuò a influenzare le società che si svilupparono nella regione. La chiesa ortodossa orientale, che era stata la religione di stato dell'Impero, sopravvisse e rimase una parte importante della vita religiosa dei popoli dell'Europa orientale e dei Balcani. In conclusione, l'Impero Bizantino fu un'importante potenza politica e religiosa che ebbe un impatto duraturo sulla storia europea. Nonostante le sfide e le difficoltà che affrontò nel corso dei secoli, l'Impero riuscì a preservare la sua identità e a influenzare le società che lo circondavano.che derivavano da minacce esterne (Normanni, Turchi) e minacce interne (anarchia). Purtuttavia poterono risollevare il prestigio dell'impero sia nel campo militare che in quello diplomatico. Altro mezzo di espansione politica di Bisanzio fu la propaganda religiosa. Dal punto di vista dell'organizzazione interna la base fu costituita dalla monarchia assoluta a carattere divino. Nel X secolo l'impero bizantino si trovava dunque al suo apogeo sotto tutti i punti di vista. C'erano comunque dei problemi che assillavano l'impero come la questione agraria sociale e la lotta tra la monarchia e il feudalesimo. Nella società bizantina si contrapponevano i potentiores (potente aristocrazia feudale) e gli humiliares. La monarchia cercò di aiutare la classe degli humiliares. BASILIO I iniziò la politica antifeudale, ma poiché la monarchia da sola non era capace di resistere al feudalesimo si avvalse di altre forze feudali. Oltre al feudalesimo laico anche.quello religioso costituiva un grave pericolo per la monarchia. Gli imperatori cercarono spesso di opporsi alla sempre crescente forza del feudalesimo religioso ma la Chiesa era una delle forze di coesione dell'Impero e la sua posizione era troppo potente. PERIODO DI DECADENZA Va dal 1025 al 1453. Dopo la morte di Basilio II, ebbe inizio una nuova crisi dell'impero che, in preda all'anarchia interna, doveva cedere a varie forze esterne (Normanni) ed a quella dei Turchi. La debolezza dell'impero era aumentata poi dalla crisi religiosa. Nel 1051 avvenne infatti la rottura tra il papato romano e il patriarcato di Costantinopoli. Nell'XI secolo l'impero bizantino si trovava nuovamente in un periodo di decadenza. Dal 1025 al 1081 l'anarchia lacerò l'impero a capo del quale furono persone assolutamente incapaci. Nel 1081 salì al trono la dinastia dei Comneni che seppero ridare all'Impero un secolo di apparente splendore. In questa epoca si

Ha un nuovo antagonismo tra oriente ed occidente, in seguito alle crociate. L'impero bizantino venne minacciato da molteplici forze e le lotte tra i diversi interessi si intrecciano e si confondono in varie guise. Un accordo tra Veneziani e Crociati portò allo smembramento dell'impero bizantino; si formò così un impero latino d'Oriente che coesistette con quello greco di Niesa. Questa separazione tra un impero latino d'Oriente ed uno greco ebbe fine nel 1261 quando, in seguito ad un accordo tra Genova, invidiosa della supremazia che Venezia aveva raggiunto, e Michele VIII Paleologo, venne rovesciato l'impero latino di Costantinopoli e restaurato quello greco.

CAPITOLO 1: ELEMENTI COSTITUTIVI DEL DIRITTO BIZANTINO

Abbiamo detto che gli elementi del diritto bizantino sono romanità, cristianesimo, ellenismo e orientalismo. Quanto ai loro rapporti, la civiltà bizantina va considerata come sommersione del primo elemento (romanità) per opera...

degli altri tre. La romanità agì nella sua tipica manifestazione, il diritto romano. Gli altri elementi agirono soprattutto come nuovi operanti fattori ambientali. La storia del diritto romano viene divisa in 3 parti: Ius Quiritium, Ius Gentium e periodo romano-ellenico. Poiché gli elementi che hanno esercitato la loro influenza in quest'ultima fase del diritto romano sono gli stessi che hanno poi fortemente agito nello svolgimento del diritto bizantino, c'è minore distacco tra l'ultima fase del diritto romano e il diritto bizantino. La compilazione Giustiniana non operò l'adeguamento del sistema giuridico all'ambiente sociale; rimasero perciò talvolta nel Corpus Iuris dei religgi storici che non avevano alcuna corrispondenza con l'ambiente bizantino del VI secolo. È necessario fare una distinzione tra le varie parti del Corpus Iuris. Nei Digesti, nelle Istituzioni e spesso anche nel Codice c'è ilmancatoadeguamento del sistema giuridico all'ambiente sociale cosicché si rese subito necessario un processo di adeguamento. Nelle Novelle invece c'è già lo spirito nuovo. Nel diritto bizantino si osserva una tendenza ad adeguare il sistema giuridico alla coscienza sociale. Questo processo fu però ostacolato dall'inettitudine della mentalità bizantina ad operare nel campo del diritto. Il diritto giustinianeo era il risultato finale dello svolgimento storico del più perfetto sistema giuridico che sia mai esistito, aveva in sé una forza di resistenza che non poteva essere facilmente superata. Quanto più il nuovo diritto si adeguava alla coscienza sociale (allontanandosi dal diritto romano) tanto più si abbassava il valore del sistema dal punto di vista giuridico. Sono state fatte a proposito 2 osservazioni: 1) il diritto bizantino in molti casi mostra l'accoglimento di idee e di principi propri di quello cheèstato chiamato <em>diritto volgare</em> in opposizione al diritto ufficiale dell’impero. Già nell’ultima fase del diritto romano si nota il contrasto tra il diritto romano e i diritti provinciali. In un primo tempo il diritto romano reagisce contro i diritti provinciali energicamente, ma in un secondo tempo ne viene a subire l’influenza. Il diritto bizantino, continuando in misura molto maggiore questo movimento, rappresenta spesso l’accoglimento dei principi propri del diritto volgare. 2) Il diritto bizantino presenta talvolta lo sviluppo di certe idee e determinati principi dottrinali che solo in germe si trovano nel diritto giustinianeo, come anche si trovano nel dritto bizantino germi di idee e di principi che si sono poi sviluppati in uno svolgimento storico processivo. CAPITOLO 2: LO SVOLGIMENTO INTERNO DEL DIRITTO BIZANTINO PRIMO PERIODO: DALLA MORTE DI GIUSTINIANO A QUELLA DI BASILIO I ILMACEDONE Con la compilazione del Corpus iuris, come è stato detto,non si era compiuto l'adeguamento del sistema giuridico alla coscienza sociale dell'Impero bizantino. Rimanevano in tale sistema ancora molti elementi puramente storici. Giustiniano era convinto che la sua opera fosse definitiva. Egli afferma che in essa vi erano delle contraddizioni e che si sarebbe potuto trovare la conciliazione di quelli che, secondo Giustiniano, erano contrasti solo apparenti. Per evitare che ci fosse confusione, con la sua compilazione Giustiniano stabilì espressamente in ordine ai Digesti vari divieti per impedire l'interpretazione dottrinale o giurisprudenziale riservando a sé stesso il compito di essere non solo l'unico conditor di leges, ma anche unico conditor di ius. Egli permise solo le traduzioni letterali in greco, ossia sommarie indicazioni dei titoli riferentisi ad un dato argomento, egli indices, cioè brevi esposizioni simili a quelle che dai nostri glossatori vennero chiamate "summae". I divieti di Giustinianofurono subito violati. Brevi notizie sulla letteratura giuridica bizantina separatamente per ciascuna parte del Corpus Iuris *****PARTE NON CHIESTA***** ISTITUZIONI L'unica opera è la "Parafrasi greca delle Istituzioni". Si dice che l'autore sia Teofilo, anche se Ferrinilo nega dicendo che potrebbe appartenere a Gaio DIGESTI Sono da ricordare i seguenti "indices" 1) Index di Teofilo alle prime 3 parti dei Digesti. Molto simile a quello fatto da Stefano, contiene dei casi fittizi per spiegare ciò che era scritto nei Digesti 2) Index di Doroteo. Doroteo è autore di un commentario di tutti i Digesti. Esso è molto prezioso perché fornisce notizie delle fonti antegiustinianee e rispecchia da vicino il pensiero dei compilatori. 3) Commentario di Stefano. Ferrini fa notare alcune caratteristiche particolari di questo commentario: - molti commenti distaccati dal testo - presenza delle "proteorie" dove si trovano esposti i principi di

diritto che si trovano esposti nei passi dei Digesti

4) Index dell'Anonimo

Versione del Digesto con delle annotazioni

5) Index di Cirillo

6) Commentario di Taleleo

7) Commentario dello pseudo-Isidoro

8) Commentario dello pseudo-Anatolio

9) Commentario attribuito a Teodoro

CODICE

1) Indice di Taleteo

Fondamento dell'index è il testo del Codice.

In margine di ciascuna costituzione si trovava unaintroductio intorno alla questione trattata nella costituzione e l'esposizione, talora più breve, talora più lunga dell'argomento della costituzione.

Se la costituzione era scritta in latino, seguiva una versione greca.

Taleleo perciò delle composizioni scritte in greco compose solo un commentario; di quelle scritte in latino, oltre il commento, fece anche la traduzione in greco.

Numerosi frammenti dell'index di Taleleo si trovano nei Basilici e nei loro scolii (in questo caso scolii antichi).

Taleleo, violando il divieto di Giustiniano di fare confronti fra la sua

compilazione ed i testi da cui essa era stata tratta, spesso segnala i rimaneggiamenti o le interpretazioni in corsivo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
7 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Bizantino e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Masiello Tommaso.