Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Informazioni sugli oneri economici nel contratto
L'obbiettivo di TUB è fornire alla clientela un'informazione esauriente su aspetti rilevanti, in particolare sugli oneri economici che il cliente assume al momento della conclusione del contratto. Secondo la legge, questi elementi devono essere specificati in modo dettagliato, includendo i tassi di interesse, la periodicità della loro capitalizzazione e ogni prezzo o condizione praticata.
È importante sottolineare che la legge esclude la possibilità di richiamare condizioni generali non riportate nel testo del contratto per questi elementi indicati. Questa è un'obbligo specifico per la banca, che si aggiunge a quello della pubblicità delle condizioni nella fase precontrattuale.
La violazione di questo obbligo aggiuntivo ha conseguenze diverse dalla violazione di forma scritta. In caso di mancata specificazione degli elementi economici, il contratto non è nullo, ma il legislatore indica sempre al 117 dei criteri di integrazione.
L'articolo 117 ci dice anche che per l'operazione attive si applica il tasso minimo, e per quelle passive si applica il tasso nominale massimo dei BOT; le condizioni sono invece quelle pubblicizzate dalla banca. Se non sono state pubblicizzate (doppia violazione) nulla è dovuto.
Secondo l'interpretazione prevalente le disposizione in tema di trasparenza escludono qualsiasi forma di clausola contenenti rinvii a usi o a condizioni non specificate all'interno del contratto. Questa interpretazione è stata
La clausola degli "interessi uso piazza" è stata recepita in maniera molto chiara dalla giurisprudenza e si è posta in modo assolutamente netto per andare ad annullare tutte quelle clausole che contenevano la dicitura "interessi uso piazza". Era una formula bancaria utilizzata in maniera molto sistematica. La giurisprudenza è stata molto ferma nel negare l'ammissibilità di questa clausola dicendo che non erano usi facilmente accessibili da parte della clientela.
Trasparenza nell'esecuzione del contratto. L'obbligo di trasparenza è ancora rafforzato nella fase di esecuzione del contratto. È una fase importante di ogni contratto, ma nei contratti banca-cliente lo è in modo particolare perché il contratto con la banca è destinato a durare nel tempo (contratti di durata, spesso molto ampia). Il dovere di informazione è contenuto nell'articolo 119 TUB. L'obbligo importo alla banca è
quello di fornire una comunicazione completa e chiara circa l'andamento del rapporto almeno una volta all'anno e in ogni caso al termine del contratto. Ha assunto nel tempo connotati precisi: si è diffusa la prassi per cui la Banca d'Italia diffondesse periodicamente istruzioni su questi rendiconti della banca. La Banca d'Italia ha inventato il documento di sintesi standardizzato che le banche, tutte nella stessa forma, devono inviare periodicamente al cliente. Per i contratti di conto corrente abbiamo un documento più completo, l'estratto conto, che contiene non solo le condizioni praticate ma anche le operazioni effettuate nel periodo di riferimento con l'indicazione del saldo iniziale e finale. Le banche devono inviare al cliente l'estratto conto almeno una volta l'anno, ma il TUB prevede che si possa convenire con le banche un invio di scadenza anche inferiore. Fotografa tutte le operazioni del periodo di riferimento quindi certifica.tutti i rapporti tra la banca e il cliente. L'estratto conto si intende approvato se il cliente non ha fatto una contestazione scritta della risultanza entro 60 giorni dal ricevimento. E se me ne accorgo tardi? Il cliente ha diritto, entro e non oltre 90 giorni dalla richiesta, di avere copia della documentazione inerente a singole operazioni nei dieci anni antecedenti. Non c'è sanzione espressa per l'inadempimento della banca; ci sono risposte e indicazioni, perché essendo un obbligo di trasparenza ha ripercussioni a livello contrattuale, e di fronte a gravi inadempimenti nella consegna si possono comunque ipotizzare fattispecie di risoluzione del contratto e di risarcimento dei danni patiti dal cliente (il mandatario deve sempre rendicontare sul proprio operato al mandante: il cliente dà il mandato alla banca per svolgere uno o più incarichi). La clausola di ius variandi. Autorizza le banche a modificare durante il contratto le condizioni contrattuali. Secondo.Le regole generali in materia di contratti prevedono che le parti, per modificare le condizioni pattuite, devono essere d'accordo e, se il contratto è redatto in forma scritta, è necessario un nuovo documento.
La banca introduce pattiziamente una facoltà unilaterale di modifica delle condizioni contrattuali, che è prevista in tutti i contratti bancari. È oggettivamente indispensabile per la banca: i contratti sono di durata ma sono esposti agli andamenti del mercato, e possono risentire di variazioni patrimoniali di uno dei contraenti.
Originariamente (30 anni fa) queste clausole venivano inserite nel contratto in maniera molto libera: la banca tentava di dire che, purché il cliente lo firmasse, vi era un diritto della banca a variare liberamente le condizioni contrattuali.
Queste clausole venivano inserite nel contratto in maniera molto libera. Purché il cliente lo firmasse, vi era un diritto alla banca a variare liberamente le condizioni contrattuali.
Nessuno ha mai sostenuto che fosse radicalmente invalido, ma nel tempo si è sentita la necessità di intervenire su queste clausole riportandole a dei confini che rendessero meno aleatorio e più equilibrato il contratto. Così pensata la clausola di ius variandi diventava assolutamente unilaterale.- La prima cosa decisa fu che le clausole così pattuite erano vessatorie e richiedevano una doppia sottoscrizione.
- L'altra restrizione era che le clausole di ius variandi potessero riguardare solo condizioni economiche del contratto.
- Le nuove condizioni contrattuali dovevano essere comunicate al cliente, evidenziandole chiaramente. Le possibilità allora diventano che se il cliente tace le nuove norme regolano il contratto, ovvero il cliente può recedere dal contratto.
DIRITTO BANCARIO - MAURO PAGLIASSO Lezioni della prof. Callegari
Il diritto di recesso è una tutela più che altro teorica, molto spesso, perché spesso
recedere nei contratti passivi significa chiudere i rapporti sotto ogni profilo. La banca poteva decidere unilateralmente di cambiare le condizioni senza che ci fosse una causa o comunque senza palesarla. Questa esigenza di ancorare lo ius variandi ad una causa si era sentita in relazione al codice del consumo e alla tutela del contraente debole. La grande modifica ha introdotto la necessità di fare riferimento ad un motivo nelle clausole che facoltizzano lo ius variandi. La disciplina attuale è più complessa, ma solleva dubbi interpretativi.- La clausola dello ius variandi deve essere specificatamente scritta nel contratto e approvata.
- La clausola per essere valida non può prevedere uno ius variandi del tutto unilaterale a favore della banca ma lo deve prevedere ancorato all'esistenza di un giustificato motivo.
- La banca deve comunicare al singolo cliente per iscritto la variazione e deve indicare il giustificato motivo che l'ha determinata (non può essere una mera facoltà discrezionale).
è più possibile un avviso generale sullagazzetta).
4. Termine minimo di 30 giorni prima che le nuove condizioni diventino efficaci.
5. Trascorsi questi 30 giorni il cliente ha 60 giorni per comunicare la decisione di recessodal contratto e nel caso in cui receda il contratto si scioglierà ma senza spese dichiusura. Recesso che è non in alcun modo oneroso per il cliente, niente deterrentieconomici al ricorso al recesso.
Se la banca non ha rispettato tutti questi passaggi le variazioni sono inefficaci se peggiorativeper cliente. La costruzione, ferme restano le perplessità sul recesso, è sicuramente una formadi tutela più forte che in passato, perché restringe la possibilità per le banche di applicarevariazioni unilaterali del contratto.
Se si apre una contestazione il cliente dovrà fare un’azione giudiziaria nella quale chiederà algiudice di accertare l’illegittimità dello Ius Variandi praticato
dalla banca. Sull'elemento soggettivo: quei fatti certi che riguardano il cliente possono giustificare lo Ius Variandi (Es. Cliente in fallimento). QUINTA LEZIONE 14.03.2013 Studio delle questioni delle norme e delle controversie sul tema degli interessi bancari. Tema di interessi bancari: la capitalizzazione periodica degli interessi. La capitalizzazione è un fenomeno connaturato ad ogni situazione in cui vi sia una dazione di denaro correlata ad un obbligo di restituzione, vuoi dalla parte della banca a favore del cliente, vuoi da parte del cliente a favore della banca. Nel momento in cui c'è una somma in dazione, su di essa maturano degli interessi che periodicamente, se non vengono restituiti, vanno poi ad integrare il capitale. La capitalizzazione è dunque un fenomeno connaturato a qualsiasi operazione bancaria perché in ogni operazione bancaria abbiamo una dazione di somme destinate ad essere restituite. Si tratta di un fenomeno che riguarda.Quindi operazioni attive e passive regolate in contocorrente. Ad ogni scadenza predeterminata gli interessi che siano maturati a credito del correntista vengono accreditati sul conto e fusi sostanzialmente con il capitale e quindi determinano un nuovo saldo attivo sul quale decorrono nuovi interessi.
Art. 1283 cod. civ. Anatocismo - In mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale oper effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi.
Il cliente ne è naturalmente penalizzato in un'operazione di finanziamento e ne trae beneficio in un'operazione di deposito. Allo stesso modo la banca ne beneficia se finanzia e ne è penalizzata se è parte in un deposito. Quindi l'anatocismo è un fenomeno neutro, può giovare ad entrambe le parti a seconda delle situazioni.
1DIRITTO BANCARIO - MAURO PAGLIASSO Lezioni della prof.
alla mancanza di equilibrio tra le diverse parti di un tutto. In questo caso, la sproporzione si riferisce alla mancanza di equilibrio tra le dimensioni di un oggetto o di una figura rispetto al contesto in cui si trova. La sproporzione può essere intenzionale o accidentale. Può essere utilizzata come strumento artistico per creare un effetto visivo o per comunicare un concetto specifico. Ad esempio, un'opera d'arte può utilizzare la sproporzione per enfatizzare un particolare elemento o per creare un senso di tensione o di disordine. Tuttavia, la sproporzione può anche essere considerata un difetto o un errore. In alcuni casi, può essere il risultato di un errore di progettazione o di una mancanza di attenzione ai dettagli. Ad esempio, un edificio con una facciata sproporzionata rispetto al resto della struttura può essere considerato poco attraente o poco armonioso. Per correggere la sproporzione, è possibile utilizzare diverse tecniche. Una delle più comuni è l'uso di proporzioni corrette e bilanciate. Questo significa che le dimensioni di un oggetto o di una figura devono essere in armonia con il contesto in cui si trovano. Ad esempio, se si sta progettando un logo per un'azienda, è importante assicurarsi che le dimensioni del logo siano proporzionate rispetto al resto del materiale di marketing. In conclusione, la sproporzione può essere un elemento artistico o un difetto, a seconda del contesto in cui viene utilizzata. È importante prestare attenzione alle proporzioni e cercare di creare un equilibrio armonioso tra le diverse parti di un tutto.