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LE AUTORITÀ CREDITIZIE

Sono i soggetti che con diversi compiti e diversi ruoli hanno il potere di determinare

conseguenze, in via generale, su soggetti vigilati in merito all’esercizio dell’attività

bancaria. Vuoi con poteri di indirizzo, regolamentari, di vigilanza diretta ai quali discende

una potestà sanzionatoria.

Le autorità di vigilanza sono il CICR, il ministero dell’economia e delle finanze e la banca

di Italia.

Il comitato interministeriale per il credito e risparmio (CICR) è un organo collegiale che si

compone di più soggetti, comitato, che possiede come ruolo, l’alta vigilanza in materia di

credito.

Il CICR è composto dal ministro dell’economia e delle finanze che assume la posizione di

presidenza, dal ministro del commercio internazionale, da quello delle politiche agricole,

dello sviluppo economico, ministro infrastrutture, trasporti, e per le politiche comunitarie.

Partecipa con facoltà di intervento senza diritto di voto il governatore della Banca di Italia.

La composizione è politica, ovviamente perché l’attività bancaria come quelle economiche

ha un momento di sintesi di indirizzo politico nella normativa. Per altro è la parte

economica dei ministeri. I principi per i quali il CICR dovrebbe muovere l’alta vigilanza, il

16

criterio regolatore dell’erogazione del credito è la sana e prudente gestione dei soggetti

vigilati, alla stabilità complessiva, all’efficienza e alla competitività del sistema finanziario.

Che tipo di atti emana il CICR? non è un soggetto facoltizzato ad emanare leggi, emana

atti amministrativi e provvedimenti di tipo amministrativo. Gli atti sono pareri rilasciati ove

richiesto in materia di credito, i provvedimenti amministrativi sono provvedimenti

regolamentari in quanto delegati dalla norma di legge.

Il CICR ha poteri decisionali, in ordine ai reclami contro i provvedimenti adottati dalla

Banca di Italia. L’art 9 del TUB ammette la possibilità del ricorso amministrativo in via di

reclamo al CICR entro 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento della banca di

Italia.

Il ministero dell’economia e delle finanze, è un organo con matrice politica. Ha funzioni che

riguardano sia la materia bancaria, sia rispetto ai mercati finanziari. Ha competenza in

settori della politica economica di bilancio. Il ministero di economia delle finanze ha un

profilo di tipo formale, ossia la presidenza nel CICR e in funzione a ciò il potere di

convocazione del CICR.

In esito alla legge sul risparmio sono stati un po’ compressi alcuni poteri del ministero

dell’economia e delle finanze, ma rimangono comunque:

- i requisiti di onorabilità professionalità ed indipendenza sono scelti dal ministero

- individuazione di soggetti che in virtù della disciplina sulle banche devono essere

sottoposti in materia di trasparenza in rapporti con la clientela

- nomina il direttorio della banca di italia col presidente del consiglio dei ministri sentito il

consiglio

La banca di italia col regio decreto del 26, ha ottenuto l’attribuzione di vigilanza sulle

aziende di credito e sui cambi. La banca di Italia è come tale definita all’art 19 terzo

comma del TUB, istituto di diritto pubblico, è parte del sistema europeo delle banche

centrali e del l’euro sistema.

Le finalità che persegue la banca di italia nel settore monetario finanziario vi sono i

seguenti:

- mantenimento della stabilità dei prezzi in conformità al trattato CEE

- mantenimento della stabilità ed efficienza del sistema finanziario in attuazione del 47

Cost.

- persegue gli altri compiti che vengono affidati dall’ordinamento nazionale.

Sotto un profilo monetario :

- può effettuare operazioni in cambi, conformemente da quanto stabilito dall’euro sistema

- gestisce le riserve valutarie della banca di italia proprie e di una parte di quelle della

BCE

- è responsabile della produzione (della stampa) delle banconote in euro. Non quanta

moneta emettere in corso di moneta ossia la politica monetaria valutaria che è a livello

comunitario

- promuovere e regolare il sistema dei pagamenti attraverso la gestione diretta dei

principali circuiti da dove vengono i pagamenti.

Sotto un profilo di servizi resi:

- rende allo stato e per conto dello stato servizi come gestore dei compiti di tesoreria,

incassi e pagamenti del settore pubblico, contrasto all’usura.

Oltre a ciò è la principale autorità di vigilanza. In questa veste persegue la sana e

prudente gestione degli intermediari entra in gioco sui singoli intermediari e da parte degli

intermediari vigilati osservanza della disciplina.

In questa veste sulla quale la banca anche sugli altri intermediari vigilati, ossia le SGR le

SICAV le SIM gli istituti di moneta elettronica e gli altri intermediari finanziari scritti

all’elenco 106. 17

Sempre alla banca di Italia ha compiti in materia (115 e ss) di tutela della trasparenza, di

informativa delle condizioni contrattuali delle operazioni bancarie.

Organizzazione della banca di Italia:

la banca di Italia ha uno statuto originariamente approvato con un regio decreto del

1936/1067. Ma il nuovo statuto in applicazione della legge di risparmio è stato approvato

dal presidente della repubblica con decreto nel 2006.

Quale requisito dovrebbe esserci per esercitare la funzione di vigilanza? il requisito di

indipendenza. La banca di italia deve possedere nell’ottica di ripartizione dei compiti un

indipendenza dal potere legislativo, governativo e anche rispetto a quello giudiziario. Per

verificare che questo precetto che trova luogo nell’art 19 secondo comma della legge

262/2005 possiamo pesare due disposizioni dello statuto della banca di Italia art 42 e 43:

Art 42 impone a tutti i dipendenti della banca di Italia e a tutti i suoi organi, uno stringente

regime di incompatibilità: non possono appartenere ad altri istituti di credito, non possono

esercitare commercio, non possono fare operazioni di borsa, non possono amministratori

procuratori institori sindaci di alcuna società, ne possono detenere partecipazioni in

società in accomandita. Inoltre oltre a persone che hanno un ruolo politico con una norma

di chiusura, art 43 dello statuto della banca di italia dispone che tutti coloro che si trovano

in conflitto di interesse con la banca in condizione di cariche personali non possono far

parte dei consigli della banca.

La banca di italia ha sede centrali a roma con succursali e agenzie in giro per l’italia.

Gli organi della banca di italia:

- l’assemblea dei partecipanti (vedi libro) che possono appartenere solo a soggetti privati.

- il consiglio superiore composto dal governatore e da altri 16 membri in carica per 5 anni

(nella società di capitali sarebbe l’assemblea degli azionisti) determina la

amministrazione generale e nomina il comitato del consiglio superiore, il direttore

generale e il vice direttore generale che hanno poteri esecutivi.

- collegio sindacale: composto da 5 membri nei quali vi è il presidente, eleggibili non più

di tre volte, carica di 3 anni. Funzione di controllo sull’amministrazione nel rispetto dello

statuto e della legge. Esercita il controllo contabile.

- I censori: dislocati nelle sede periferiche non più di quattro per ciascuna e sono una

sorta di lunga manus del collegio sindacale

- il direttorio è composto dal governatore, direttore generale e da due vice direttori

generali. La legge sul risparmio 262/2005 ha molto valorizzato la funzione del direttorio

a scapito dei poteri del governatore, che prima era una carica sostanzialmente vitalizia

con poteri monocratici e discrezionali. Viene trasferita al direttorio la competenza di

adottare i maggiori provvedimenti che hanno una rilevanza esterna alla banca di italia. I

membri del direttorio durano in carica 6 anni con la possibilità di un solo rinnovo.

- Il direttore generale ha la competenza per gli atti di ordinaria amministrazione e una

competenza attuativa delle delibere del consiglio superiore. Nelle funzioni a lui trasferite

ha la rappresentanza dell’ente, anche il suo mandato ha durata di 6 anni più un rinnovo.

- il governatore della Banca di italia è comunque ancorché depotenziato la più alta carica

dell’istituto. Rappresenta la banca di fronte ai terzi per tutti i contratti creditizi. E’ rimasta

comunque al governatore una sorta di competenza di chiusura nel senso che a lui sono

attribuite tutto quello che non è di competenza del comitato. I poteri del governatore

sono divisi in due macro aree:

• i poteri che da statuto gli competono come organo delle banca e quindi sono poteri che

derivano da una dimensionalizzazione organica.

• poteri che esercita in proprio, ad esempio la partecipazione senza diritto di voto alle

riunioni senza del CICR.

La riforma ha stabilito che all’art 19 c.8 della effe 262 che la nomina è stabilita con decreto

ministeriale del presidente della repubblica (DPR) con parere del consiglio superiore della

banca di italia. Oggi quindi la nomina non è più interna, si è voluto dirimere il nesso di

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interdipendenza con nomina esterna. Prima il governatore era approvato dal consiglio

superiore.

Altro limite posto all’attività del governatore, è il trasferimento al direttorio dell’adozione dei

provvedimenti della banca di italia che hanno rilevanza esterna ossia che si applica a

soggetti esterni all’istituto.

Oggi il sistema bancario creditizio è fortemente influenzato all’appartenenza all’unione

europea. Si parla sempre di più di unificare l’attività di vigilanza, il tutto parte

dall’appartenenza della banca di italia al sistema delle banche centrali. Questo sistema

insieme alla BCE esercita dal 1999 la politica monetaria.

La BCE è dotata di personalità giuridica ed è diventato nel tempo l’organo operativo del

sistema europeo delle banche centrali e si compone oltre che della BCE delle banche

centrali nazionali.

Il sistema europeo delle banchi centrali ha quattro principali line di funzioni:

definire la politica monetaria,

1) svolgere le funzioni di cambio

2) detenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli stati membri

3) promuovere e regolare la funzione adescatrice del sistema dei pagamenti.

4)

LA RIFORMA DELLA VIGILANZA EUROPEA

Negli ultimi anni le istituzioni di vigilanza al livello locale non riuscivano ad evitare

l’ingenerarsi di crisi che avevano ripercussioni su mercati europei ed esteri rispetto a dove

veniva la crisi.

Qual è stato il problema emerso durante le crisi: vi era una competenza nazionale di

vigilanza, ma una sempre più progressiva integrazione a livello internazionale de

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A.A. 2016-2017
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marcoali14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto bancario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Gattoni Cesare.