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Forma di coordinamento collaborativo previsto dal art 21 TUB prima forma è scambio d'informa-
zioni tra le varie autorità, quindi nell'esercizio delle autorità di vigilanza non possono porre una al-
l'altra segreto d'ufficio. Mentre dobbiamo distinguere lo scambio interno non è possibile il segreto
d'ufficio mentre esternamente è possibile opporre il segreto d'ufficio.
Singole autorità di vigilanza: Comitato interministeriale, composto da una serie di ministri, presie-
duto dal ministero dell'economia e delle finanze, adesso partecipano il ministro del commercio in-
ternazionale, il ministro delle politiche agricole, il ministro dello sviluppo economico, il ministro delle
infrastrutture, il ministro dei trasporti e il ministro per le politiche comunitarie e a queste sedute po-
litiche assiste il governatore della Banca d'Italia. Il comitato interministeriale è costituito con pre-
senza la maggioranza dei membri e delibera con la maggioranza dei presenti. Si discute sulla na-
tura giuridica del comitato, secondo una dottrina le funzioni esercitate da questo stesso sarebbero
funzioni amministrative e non politica e non previsto dalla costituzione, e non è un organo politico
avente rilevanza costituzionale e questo va ad influire sui provvedimenti (qualificazione giuridica
dell'ente va ad influire sull'atto) amministrativi si devono distinguere i diritti soggettivi adiscono il
giudice ordinario, mentre gli interessi legittimi impugnabile davanti al TAR. Atti del comitato inter-
ministeriale sono sempre provvedimenti amministrativi regolamentari di carattere generale, il CICR
esercita l'alta vigilanza sul credito e quindi detta le linee generali, la Banca d'Italia deve attenersi ai
provvedimenti amministrativi del CICR. Art.4 c 1 del TUB, il CICR ascolta le proposte che arrivano
dalla Banca d'Italia, anche se la recente dottrina sta rimettendo in discussione questo ruolo sovra
ordinato del CICR. I provvedimenti del CICR appunto presi su iniziativa di banca d'Italia possono
essere impugnati con ricorso amministrativo e il CICR a sua volta è l'organo al quale può essere
presentato un ricorso amministrativo per provvedimenti della adottati dalla Banca d'Italia entro 30
giorni dalla loro comunicazione.
Ministero dell'economia e delle finanze, in passato funzioni molto importanti in materia monetaria e
valutaria, le sue funzioni riguardano la materia bancaria, visto nelle banche extracomunitarie, in
materia di accertamento della condizione di reciprocità, e poi in materia di mercato finanziario e
mercato mobiliaro in genere. Art 3 TUB presidenza del comitato interministeriale, possibilità di
adottare i provvedimenti del comitato in via d'urgenza. Il ministro dell'economia aveva poteri molto
accentuati in parte affievoliti con la legge del risparmio. Compete al ministero dell'economia e delle
finanze: determina i requisiti di onorabilità, professionalità da una parte e indipendenza dall'altra
degli esponenti aziendali che assumono ruolo di amministrazione e controllo, determina con pro-
prio provvedimento quali sono i soggetti non bancari ai quali estendere tutte le norme in materia di
trasparenza. Sempre il ministero ha la competenza alla nomina e alla revoca del direttorio della
banca d'Italia, in base allo statuto di Banca d'Italia infatti il direttorio nominato dal ministero dell'e-
conomia e delle finanze d'intesa con il presidente del consiglio dei ministri e parere sentito il consi-
glio dei ministri. Il ministro dell'economia e delle finanze in materia monetaria può avere alcuni in-
terventi es potrebbe commissionare i bond, titoli di stato. Competenze in materia valutaria si sono
molto ridimensionati, dall'ingresso del nostro paese nell'euro con il cambio moneta sempre meno
frequente, e poi dal 1990 con un decreto ministeriale vi è la libera circolazione di capitali con meno
incidenza. In materia di intermediazione finanziari il TUF attribuisce importati competenze al mini-
stro: Autorizzazione di mercati all'ingrosso di titoli di stato già emessi quindi mercati di secondo
grado, determinazione con proprio regolamento di criteri a cui si devono attenere gli intermediari
finanziari, la facoltà di dichiarare gli intermediari finanziari sottoposti a liquidazione coatta ammini-
strativa o amministrazione straordinaria e la possibilità individuazione secondo quella che è la
nuova tecnica della scienza bancaria dei nuovi servizi d'investimenti e dei servizi accessori. Il mini-
stro dell'economia e delle finanze ha funzione di individuare le varie categorie di strumenti finanzia-
ri che possono circolare.
Banca d'Italia (prossima lezione).
Istruzioni di vigilanza, l'attuale testo è quello che risulta della circolare 285 del 17 dicembre 2013 di
Banca d'Italia, vediamo la struttura: alcune disposizioni introduttive che riguardano l'autorizzazione
all'utilizzo interni di misurazione dei rischi, ambito di applicazione, una prima parte sull'autorizza-
zione dell'attività bancaria, autorizzazione dell'attività bancaria su società già esistenti affiliazione
di banche estere, autorizzazione dell'attività bancaria da parte delle regioni, capitolo secondo sulle
banche e società finanziarie comunitarie in Italia, un capitolo terzo che riguarda società italiane in
stati comunitari, capitolo quarto con prestazione di servizi di stabilimenti, e poi titolo secondo che
riguarda la solidità patrimoniale della banche.
In particolar modo sulla autorizzazione all'esercizio del attività bancaria e sulle partecipazioni dete-
nibili. Contenuto del programma di attività documenti nel quele devono essere indicate le finalità e
gli obiettivi di sviluppo dell'iniziativa, il livello di rischio tollerato, le caratteristiche dell'operativita'
che si intende avviare, il mercato di riferimento, canali di distribuzione utilizzati. Valutazioni della
Banca d'Italia in materia di rischio, in un ottica di sana e prudente gestione dell'intermediario. In
ambito delle autorità di vigilanza, istituto del segreto bancario, cioè obbligo della banca di non sve-
lare una serie di informazioni senza il consenso dell'avente diritto. Negli ordinamenti di altri paesi
l'obbligo della banca di non divulgare le notizie rilevanti è espressamente previsto nell'ordinamen-
to, nel nostro ordinamento manca una previsione normativa generale e astratta che preveda il se-
greto bancario, però noi possiamo arrivare a sostenere la presenza del segreto bancario da altre
norme base, sotto il profilo civilistico principio della buona fede e correttezza del contratto di ese-
cuzione 1375 cc, e anche in materia di privacy con il garante dal punto di vista amministrativo. E
prevede le valutazioni che fa il sistema informatico sull'affidabilità sul cliente (attribuendo un target)
che non devono uscire sia sulla buona fede ma anche su tutela dei dati personali. Secondo la dot-
trina il segreto bancario, sarebbe entrato nel diritto comune per un uso normativo e cioè per quella
sensazione che nei terzi da il costante comportamento che sia come usi normativi, altra tesi sul
diritto alla riservatezza, altra ancora su 41 e 47 cost. Norma di diritto civile danno di un cliente o
terzo la responsabilità contrattuale 2043 cc. Limiti al segreto bancario, quando l'interesse o diritto
opposto, all'interesse o diritto tutelato segreto bancario ha una pari o superiore dignità, ambito del
processo penale l'interesse pubblico al giudizio in materia di fatti che hanno rilievo penale porta al
fatto che normalmente il segreto bancario non è opponibile al giudice penale art 255 cpp invece
nel processo civile il segreto bancario può essere opposto con maggiore frequenza al giudice, per
quanto si attiene alla testimonianza il art 249 cpc rinvia al codice di proc penale il funzionario di
banca chiamato a testimoniare nel processo civile non possa astenersi dal testimoniare. Fanno
eccezione i funzionari della banca dei cambi e come pubblici ufficiali possono astenersi dal testi-
moniare.
09/03/2015
Banca d'Italia, funzionamento, modifiche. Varie forme di vigilanza sulle banche.
Attività di vigilanza sulle singole banche, con riferimenti alle holding bancarie, per poter parlare del-
la vigilanza corrente, occorre completare la lezione sulle autorità di vigilanza parlando della Banca
d'Italia.
Banca d'Italia: nella storia era l'unico istituto di emissione, istituita nel 1893 con la fusione di 3
banche, Banca nazionale del regno, Banca nazionale Toscana, Banca Toscana del credito, nel
1926 prima legge bancaria unico istituto di emissione. Dal novembre del 1926 del regio decreto n
150 a questa viene data la vigilanza sulle aziende di credito, anche sui cambi, diventa una banca
centrale che viene riconosciuta la natura di ente pubblico, la legge sul risparmio 262/2005 confer-
ma la natura dell'ente pubblico art 19 c 3 conferma parlando di istituto di diritto pubblico. La Banca
d'Italia è una società per azioni, a questa partecipano le banche vigilate quindi i controllati parteci-
pano a quelli dei controllori, per cui la dottrina è divisa circa la natura di istituto pubblico, alcuni
parlano di Banca d'Italia di società di diritto privato anomala, ma la dottrina prevalente la qualifica
ente pubblico. È un organo costituzionale la Banca d'Italia, e quindi organo di natura politica? No
non è previsto e non è di natura politica, per nella costituzione abbiamo visto che l'attività bancaria
ha una rilevanza prevista dall'art 47 cost, è sicuramente l'organo più importante di raccordo tra
economia e politica insieme al ministero dell'economia e delle finanza, e avrebbe un ulteriore tutela
derivante dall'art 108 del trattato CEE, secondo il quale i governi degli Stati membri si impegnano a
non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali e delle banche centrali nazionali dal-
l'assorbimento dei loro compiti, quindi parla di banche centrali nazionali in un rilievo indiretto. Leg-
ge sul risparmio e' intervenuta in maniera particolare sulle organizzazioni interne della banca, que-
sta legge modifica dell'assetto costituzionale di controllo sotto il profilo dell'autorità garante della
concorrenza e dei mercati, e previsione delle competenze sulla vigilanza e sull'antitrust. Perché lo
statuto della banca d'Italia deriva da un regio decreto 1936 che ha portato delle problematiche nei
controlli e della vigilanza dove è intervenuta la legge sul risparmio art 19 c 3, con finalità della
Banca d'Italia di avere l'indipendenza che si manifesta con il regime di incompatibilità che vengono
assoggettati i dipendenti, in base all'art 42 dello statuto di banca d'Ita