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SELETTIVITÀ
Art. 5 > ruolo del TERZO SETTORE
sostegno e qualificazione: accesso agevolato ai fondi e formazione
affidamento tramite atti negoziali
valorizzazione del volontariato
regolamentazione del rapporto enti-privati regionale sulla base di un atto di indirizzo
e coordinamento del governo (d.p.c.m. 30/03/2001)
Riparto delle funzioni/competenze partendo dal livello più vicino al cittadino
Art. 6 > funzioni dei COMUNI
funzioni amministrative generali per i servizi sociali a livello locale
programmazione e realizzazione della rete locale di servizi (piano di zona)
parametri accesso prioritario sulla base del piano nazionale
accreditamento
partecipazione all'individuazione degli ambiti territoriali
erogazione di prestazioni economiche e titoli per l'acquisto
Art. 7 > funzioni delle PROVINCE
Art. 8 > funzioni delle REGIONI
determinazione degli ambiti territoriali (generalmente coincidenti con i distretti sanitari)
piano regionale focalizzato sull'integrazione con
La sanità, l'istruzione e le politiche per il lavoro sono temi di fondamentale importanza per il benessere della società. Per garantire l'attuazione di piani di zona efficaci, è necessario che lo Stato svolga alcune funzioni di indirizzo e coordinamento.
Lo Stato regolamenta il rapporto tra enti e settori attraverso un atto del governo, precisamente il d.p.c.m 30/03/2001. Inoltre, stabilisce i principi e gli obiettivi che devono essere seguiti nel piano nazionale e definisce i livelli essenziali delle prestazioni.
Per garantire la qualità dei servizi, vengono stabiliti dei requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione. Inoltre, vengono definiti i requisiti dei profili professionali sociali che devono essere posseduti dal personale che opera nel settore.
Lo Stato ha anche il potere di intervenire in caso di inadempienza delle regioni, attraverso l'esercizio di poteri sostitutivi. Inoltre, si occupa della ripartizione delle risorse del Fondo nazionale per garantire una distribuzione equa e adeguata.
L'autorizzazione e l'accreditamento sono due strumenti fondamentali per garantire la qualità dei servizi sociali. Attraverso l'autorizzazione, viene riconosciuta la capacità di un ente di erogare servizi sociali. L'accreditamento, invece, attesta la qualità dei servizi offerti da un ente.
Per garantire una corretta pianificazione delle politiche sociali, viene adottato il Piano nazionale. Questo piano viene deliberato ogni tre anni dal Consiglio dei ministri, sulla base della proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Prima della sua adozione, viene richiesta l'intesa con la Conferenza unificata, che coinvolge lo Stato, le regioni, i comuni e le autonomie locali. Inoltre, vengono richiesti i pareri degli enti e delle associazioni maggiormente rappresentativi a livello nazionale nel campo sociale.
e sindacale Cosa contiene? - Caratteristiche dei livelli essenziali delle prestazioni - Principi, obiettivi e criteri generali per organizzazione, realizzazione e regolazione delle politiche sociali - N.B. Tenendo conto delle risorse finanziarie PIANO di ZONA Art. 19 > definizione del piano nazionale 2001-2003 "Strumento fondamentale con il quale i comuni, con il concorso di tutti soggetti attivi nella progettazione, disegnano il sistema integrato di interventi/servizi sociali" Come e quando viene adottato? - Ogni tre anni - Tramite ACCORDO DI PROGRAMMA tra comuni associati dei vari ambiti territoriali, privato sociale e aziende sanitarie (in Lombardia le aziende sanitarie sono ATS suddivise in ASST) - Approvazione da organi specifici individuati da ogni regione (in Lombardia: assemblea distrettuale dei sindaci) Cosa contiene? - Obiettivi e priorità - Strumenti, modalità organizzative, risorse finanziarie disponibili e ripartizione delle stesse tra i vari soggetti - Requisiti diqualità modalità di rilevazione dati modalità di coordinamento con stato, organi periferici dell'amministrazione statale, comunità e risorse locali, privato sociale e aziende sanitarie N.B. Seguendo le indicazioni della regione Art. 20 > FONDO NAZIONALE per le politiche sociali Art. 22 > definizione di SISTEMA INTEGRATO e LIVELLO ESSENZIALE delle prestazioni Art. 25 > ACCERTAMENTO della CONDIZIONE ECONOMICA del RICHIEDENTE WELFARE o STATO SOCIALE Cos'è? Espressione che compare nei programmi di alcuni partiti politici sia di dx che di sx prima che in riferimenti normativi; l'Italia passa dallo "stato liberale" previsto dallo Statuto Albertino del 1848 a "stato sociale" con la Costituzione del 1948. Che caratteristiche ha? UNIVERSALISTICO Si differenzia da sistemi categoriali incentrati su categorie precise di assistiti e assistibili welfare occupazionale (per lavoratori) welfare residuale/minimale (per soggetti insituazioni di marginalità) perché prende in considerazione la persona umana in quanto tale – potenzialmente chiunque può trovarsi, anche solo per un tempo limitato, in stato di bisogno
Si concreta nella garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni a tutti e su tutto il territorio nazionale.
N.B. Rimane controversa la questione della CITTADINANZA
Secondo l'art. 2 328/2000: hanno diritto a usufruire del sistema integrato: cittadini italiani, cittadini UE e familiari, stranieri in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo (individuati dall'art. 41 T.U. Immigrazione) hanno diritto a misure di prima assistenza: profughi, altri stranieri, apolidi
MENTRE la normativa comunitaria prevede che i rifugiati o soggetti sotto protezione internazionale ricevano lo stesso trattamento riservato al cittadino italiano la corte costituzionale ha più volte ritenuto irragionevole e incostituzionale subordinare il diritto all'assistenza al possesso del
permesso di soggiorno di lungoperiodo (visto che tra i requisiti per ottenerlo c'è il reddito)> alcune leggi regionali hanno sostituito con il requisito dell'abitare nel territorio
SELETTIVONon è una contraddizione: garantisce il principio di uguaglianza sostanzialeNon introduce categorizzazione: mira al superamento del bisogno ed eventualereinserimento sociale/lavorativoSi concreta nella distribuzione delle risorse in relazione alle situazioni di maggior bisogno:gratuità limitata- cure per gli indigenti (art. 32 Cost)- istruzione inferiore (art. 33 Cost)- mantenimento degli inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi per vivere (art. 38 Cost)accesso prioritario- secondo i parametri definiti dai comuni
In quest'ottica è stato introdotto dal d.lgs. 109/1998ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente)
A quale scopo?Determinare grado di compartecipazione alle spese per l'erogazioneInclusione o esclusione da servizi non destinati
alla generalità dei soggetti
N.B. Non si applica per: integrazione al minimo, pensione sociale, previdenza, assegno di invalidità civile, indennità di accompagnamento
Come si calcola?
Situazione economica (reddito/patrimonio) del richiedente e del suo nucleo familiare
Scala di equivalenza in base alle caratteristiche quantitative e qualitative del nucleo
Enti erogatori (stato, regione, enti locali) possono stabilire criteri ulteriori
N.B. La legge lascia flessibilità e discrezionalità non specificata che si presta a criticità
Che ruolo ha nella legge quadro?
Art. 18: criterio per strutturare il piano nazionale
Art. 25: metodo per accertamento della condizione economica del richiedente
COLLABORATIVO o MISTO
Realizzato tramite la collaborazione tra pubblico e privato
Fondamento costituzionale generale
art. 2 Cost: principio di solidarietà bilaterale
art. 118 Cost: principio di sussidiarietà orizzontale
↓s.o. negativa: si chiede allo stato di
astenersi quando il privato è in grado di garantire servizi della qualità stabilita o positiva: è necessario l'intervento del pubblico a sostegno del privato. Fondamento costituzionale in riferimento ai diritti sociali: - art. 33 Cost: legittima istituzione di scuole private - art. 38 Cost: assistenza privata libera - art. 41 Cost: iniziativa economica privata libera purché non sia in contrasto con utilità sociale - art. 43 Cost: legittimo trasferimento a privati di servizi pubblici essenziali a fini di utilità generale Previsioni della legge quadro: - art. 1 328/2000: riconoscimento, agevolazione e coinvolgimento nella programmazione e gestione del sistema integrato del privato sociale e della solidarietà organizzata - art. 5 328/2000 Codice del Terzo settore (d.lgs. 117/2017): - art. 55: partenariato tra pubblico e privato per - attuazione dei principi generali - co-programmazione (individuazione bisogni, interventi relativi, modalità e risorse)tag html per formattare il testo:co-progettazione (definizione e realizzazione di progetti e interventi specifici per bisogni definiti - "innovativi e sperimentali" ai sensi del d.p.c.m. 30/03/2001)
TERZO SETTORE
Cos'è?
Comprende le organizzazioni private che perseguono interessi collettivi di rilievo sociale
Quali sono?
L'art. 4 d.lgs. 117/2017 prevede organizzazioni TIPICHE:
- associazioni riconosciute e non riconosciute
- fondazioni
- org. volontariato
- associazioni di promozione sociale (APS)
- cooperative sociali
- imprese sociali
organizzazioni ATIPICHE: enti privati diversi da società costituiti per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale senza scopo di lucro che siano iscritti al registro unico nazionale del Terzo settore
Che regime regola il rapporto ente-terzo settore?
Codice dei contratti pubblici del 2006 escludeva espressamente dal proprio campo d'applicazione i servizi socio-sanitari, soggetti solamente al rispetto dei
principigeneraliCodice dei contratti pubblici 2016 non esclude ma mantiene differenziazioni- l'affidamento dei servizi deve garantire qualità, continuità e tenere conto delle esigenze specifiche delle diverse categorie di utenti> importanza del fattore umano che le regole del mercato generalmente non contemplano- adozione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosalegge quadro 328/2000d.p.c.m. 30/03/2001Codice Terzo settore
In generale, il privato eroga un servizio pubblico tramite
CONVENZIONE – AFFIDAMENTO - ACCREDITAMENTO
CONVENZIONE
Accordo consensuale particolarmente rilevante per:
ORGANIZZAZIONI di VOLONTARIATO- art. 3 d.p.c.m. 30/03/2001 che si rifà alla legge quadro volontariato- art. 56 d.lgs. 117/2017> da preferirsi se più favorevole rispetto al mercato> può prevedere esclusivamente rimborso delle spese effettivamente sostenute- art. 57 d.lgs. 117/2017: strumento da considerare prioritariamente
are le procedure di affidamento dei servizi pubblici, garantendo la partecipazione di operatori economici di diversa natura (pubblici e privati) e promuovendo la concorrenza tra di essi. Art. 15 328/2000 definizione dei criteri di affidamento dei servizi pubblici, tra cui l'efficienza economica, la qualità del servizio, la tutela dei diritti degli utenti e l'equilibrio economico-finanziario dell'ente affidante. Art. 29 328/2000 possibilità di affidamento diretto dei servizi pubblici a cooperative sociali o associazioni di promozione sociale, in deroga alle norme sui contratti pubblici, al fine di favorire l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Art. 56 d.lgs. 117/2017 regolamentazione del volontariato nelle associazioni di promozione sociale, con l'obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei cittadini e promuovere il benessere sociale. In sintesi, nel settore del trasporto sanitario di emergenza e urgenza, le cooperative sociali possono essere coinvolte attraverso convenzioni che creano opportunità di lavoro per persone svantaggiate. Le associazioni di promozione sociale, invece, possono svolgere attività di volontariato nel settore. L'affidamento dei servizi pubblici può essere esternalizzato a operatori privati, garantendo la trasparenza e la partecipazione di diversi operatori economici.