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Principio del legittimo affidamento
Questo principio fa sì che una situazione di vantaggio, assicurata ad un privato da un atto specifico e concreto dell'autorità amministrativa, non possa successivamente essere rimossa salvo che non sia strettamente necessario per l'interesse pubblico e fermo il diritto all'indennizzo per la perdita della posizione acquisita.
Ogni qualvolta un atto dell'autorità, anche illegittimo, abbia prodotto nei destinatari un affidamento sui vantaggi ad essi assicurati in relazione a determinate circostanze di fatto o di diritto, questo affidamento non può essere sacrificato in ragione di motivi di interesse pubblico. In particolare nell'attività relativa ai lavoratori dipendenti.
In conclusione, l'esercizio del potere amministrativo nazionale, fino ad oggi diventa sindacabile anche per l'eventuale violazione dei principi del diritto comunitario. La maggiore omogeneità nelle regole del procedimento.
amministrativo è sintomo di un apertura da parte degli Stati a rinunciare aparte dei propri diritti sovrani in un settore da sempre di competenza statale.
ELVIRA IANDOLO
IL CRITERIO DI TRASPARENZA
La legge 15 del 2005 modifica e integra la disciplina della 241 del 1990. tra le fonti ispiratrici visono senz'altro la normativa e la giurisprudenza comunitarie.
Infatti l'articolo 1 fa un espresso riferimento ai principi dell'ordinamento comunitario e al criterio ditrasparenza e che insieme col criterio già previsto della pubblicità costituisce la base per un correttorapporto con il cittadino.
Il legislatore ha voluto darle la dignità di un precetto normativo che se eluso comporta sotto ilprofilo amministrativo un vizio di legittimità.
Trasparenza a 360 gradi soddisfatta attraverso tutta una serie di istituti previsti dalla 241, quali lacomunicazione di avvio di procedimento, l'individuazione del responsabile dello stesso, il diritto
di accesso ai documenti, la comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza, la motivazione del provvedimento, la sua pubblicazione o comunicazione ai destinatari, ecc.
Vi sono poi strumenti di trasparenza disciplinati da altri testi normativi: si pensi allo sportello unico per le attività produttive che i comuni devono istituire e a quello per l'edilizia.
L'articolo 4 della 241 prevede che, ove non sia già direttamente stabilito per legge o per regolamento, le pubbliche amministrazioni sono tenute a determinare per ciascuno tipo di procedimento relativo ad atti di loro competenza l'unità organizzativa responsabile della istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale.
Questa esigenza è insita nell'articolo 97 della costituzione, secondo cui le competenze degli uffici a rilevanza esterna sono stabilite sulla base di disposizioni legislative.
La norma realizza anche una riforma dell'amministrazione in termini di
Il responsabile del procedimento è la persona che si occupa della gestione del procedimento amministrativo. Secondo l'articolo 5, sia l'unità organizzativa sia il nome del responsabile del procedimento devono essere resi noti ai destinatari della comunicazione di avvio.
È opinione prevalente che la mancata comunicazione del responsabile del procedimento non determini automaticamente l'illegittimità del provvedimento finale, a condizione che il privato possa, con l'ordinaria diligenza, prendere contatti con gli uffici competenti.
Il responsabile del procedimento ha diversi compiti, come previsto dall'articolo 6. Tra questi compiti rientra la cura delle comunicazioni, delle pubblicazioni e delle notificazioni previste dalle leggi e dai regolamenti. Questi strumenti sono fondamentali per garantire la pubblicità e la trasparenza delle attività amministrative.
Uno dei compiti principali del responsabile del procedimento è quello di essere l'interlocutore del cittadino. Il cittadino può rivolgersi a lui per ottenere informazioni e per esercitare il diritto di accesso agli atti amministrativi. Questo ruolo fa del responsabile del procedimento il vero garante della trasparenza.
Considerando il rapporto fra trasparenza e partecipazione può osservarsi che la prima costituisce sempre un fatto di partecipazione alle conoscenze dell'amministrazione, in quanto potrebbe dirsi che instaura il contraddittorio nel procedimento amministrativo. Invece l'accesso ai documenti amministrativi pur essendo espressamente richiamato fra i diritti dei partecipanti al procedimento può avere finalità diverse dalla partecipazione in senso stretto. Diverso il caso della motivazione, in quanto requisito formale dell'atto conclusivo del procedimento anch'essa non è strumentale alla partecipazione, tuttavia ne costituisce la principale garanzia di effettività. Dovendo indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche in relazione alle risultanze dell'istruttoria è infatti la motivazione che consente di verificare se l'amministrazione abbia assolto l'obbligo. Prima la partecipazione era ammessa espressamente solo in.Pochi casi, ai quali la giurisprudenza aggiungeva quello dei provvedimenti che incidono sfavorevolmente nella sfera giuridica dei destinatari. La portata della novità ha innestato nell'attività amministrativa un elemento di riqualificazione consistente nell'introduzione nel procedimento amministrativo della cultura della dialettica processuale, per cui alla definizione unilaterale del pubblico interesse è subentrato il sistema dell'accessibilità dei documenti amministrativi e della democraticità delle decisioni. L'istituto costituisce applicazione del principio sopra richiamato del giusto processo, tale principio è considerato dalla Corte costituzionale un caposaldo dell'azione amministrativa. La partecipazione procedimentale costituisce una forma di democraticità dell'ordinamento. Tale disciplina persegue, infine, lo scopo di instaurare un rapporto di fiducia e correttezza tra cittadino e pubblica amministrazione.
giustizia o sicurezza. La comunicazione di avvio del procedimento deve contenere alcune informazioni fondamentali, come ad esempio l'oggetto del procedimento, l'indicazione delle norme di riferimento, il termine entro il quale presentare eventuali osservazioni o documenti, nonché l'indicazione degli uffici competenti per eventuali informazioni o chiarimenti. Inoltre, la comunicazione di avvio del procedimento deve essere redatta in modo chiaro e comprensibile, in modo da consentire ai destinatari di comprendere appieno le implicazioni e le conseguenze del procedimento in corso. È importante sottolineare che la comunicazione di avvio del procedimento rappresenta un momento cruciale per garantire il diritto di difesa degli interessati e favorire la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa.celerità, che giustifichino l'esenzione dall'obbligo della comunicazione. In questi casi l'amministrazione procedente ha l'onere di idonea motivazione circale circostanze che hanno condotto a tale valutazione. L'amministrazione ha facoltà di adottare prima delle comunicazione provvedimenti cautelari. Nei provvedimenti cautelari, l'amministrazione sarà normalmente esonerata dal motivare le ragioni della mancata comunicazione in quanto l'urgenza è in re ipsa. Parte della giurisprudenza sul presupposto che l'obbligo di comunicazione previsto dall'articolo 7 è funzionale alla partecipazione al procedimento da parte del soggetto ha ritenuto che la comunicazione non sia necessaria in presenza di attività amministrativa vincolata. Pertanto, secondo tale orientamento, solo se il provvedimento finale è caratterizzato dalla presenza di valutazioni discrezionali il partecipativo del cittadino può avere.una sua utilità, mentre quando la natura dell'azione amministrativa è vincolata l'obbligo di comunicazione di avvio si tradurrebbe in una ingiustificata violazione e rallentamento dell'azione amministrativa.
L'art 8 è stato integrato con una nuova lettera c-ter, in virtù della quale la comunicazione di avvio deve contenere nei procedimenti ad iniziativa di parte, la data di presentazione della relativa istanza.
Conseguenza della vigente disciplina è l'illegittimità dei provvedimenti adottati in assenza della comunicazione in parola, sale le disposizioni dettate dagli artt. 8, comma 4. e 21-octies, comma 2.
Nella comunicazione è necessaria la forma scritta, la comunicazione può avvenire mediante notificazione ad opera dell'ufficiale giudiziario ovvero mediante raccomandata con ricevuto di ritorno, fax, telegramma.
Il terzo comma dello stesso art 8 dispone che qualora, per l'elevato numero dei destinatari,
La comunicazione personale non sia possibile la pubblica amministrazione provvede attraverso forme di pubblicità alternative. Il giudice amministrativo, in sede di impugnazione proposta dal soggetto che lamenti di non aver ricevuto la comunicazione personale, può verificare se l'esclusione della comunicazione risulti coerente col criterio di trasparenza. La legge nulla dispone in ordine al termine minimo entro cui va effettuata la comunicazione di avvio, occorrerà individuarlo volta per volta. Sarà considerata tardiva ogni qualvolta non abbia consentito al destinatario di fornire il proprio apporto in tempo utile ai fini della decisione. La norma individua tre distinte categorie di soggetti ai quali va comunicato l'avvio del procedimento: quelli nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti; quelli che per legge debbono intervenire nel procedimento e quelli, individuati o facilmente individuabili, che possono.subire pregiudizio dall'adozione del provvedimento. La categoria dei soggetti che per legge devono intervenire nel procedimento è detta degli interventori, è generalmente rappresentata da organi o enti pubblici portatori di interessi diversi da quelli tutelati dall'amministrazione precedente; in tale categoria possono rientrare enti portatori di interessi collettivi o diffusi.
La terza categoria è detta dei controinteressati, ossia coloro che subiscono pregiudizio dal provvedimento favorevole reso ad altri.
Quanto ai soggetti potenzialmente pregiudicati, la disposizione prevede l'obbligo della comunicazione solo nei confronti di quelli individuati o facilmente individuabili. Tale precisazione è stata opportunamente inserita per evitare rallentamento dell'iter con aggravamento del procedimento.
A seguito della L. 15/2005 la comunicazione deve indicare:
- l'amministrazione competente;
- l'oggetto del procedimento;
- l'ufficio e la
persona responsabile;
la data entro la quale deve concludersi il procedimento;
la data dell'istanza, nei casi di iniziativa da parte del richiedente.