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ANNULLABILITÀ MERE IRREGOLARITÀ SANABILI
Che sono delle piccole difformità che la giurisprudenza ha considerato sempre in un angolino non considerandole delle vere e proprie forme di invalidità.
NULLITÀ
La categoria dell'inesistenza non esiste più, anzi è stata inglobata all'interno della categoria della nullità perché la norma recita: "è nullo il provvedimento amministrativo che manca degli elementi essenziali"; questa è l'unica novità della norma ma ancora non si sa quali siano gli elementi essenziali.
Il difetto assoluto di attribuzione era quel vizio grave che determinava l'inesistenza dell'atto amministrativo adesso è quel vizio grave che determina la nullità dell'atto amministrativo; in sostanza è la stessa cosa ma adesso viene anche previsto in una norma.
Continua la norma: "...nonché negli altri casi espressamente."
previste per il giudice amministrativo sono il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e il Consiglio di Stato. Il TAR è competente in prima istanza per le cause amministrative, mentre il Consiglio di Stato è competente in secondo grado per i ricorsi contro le decisioni del TAR. In conclusione, la competenza per le questioni di nullità degli atti amministrativi dipende dalla specifica causa di nullità. Se la causa di nullità è la violazione dell'elezione del giudicato, la competenza spetta al giudice amministrativo. In tutti gli altri casi, la competenza spetta al giudice ordinario.giudicanti del giudice amministrativo sono:- la sede base, comune, che esiste sempre è la GIURISDIZIONE GENERALE DI LEGITTIMITÀ competente a conoscere la legittimità dell'azione amministrativa al fine di emanare una sentenza che in caso di accoglimento del ricorso produca l'effetto di demolizione degli effetti giuridici che derivano dall'atto illegittimo. Questo è il giudizio che si conclude con la tipica sentenza di annullamento. Oggi in virtù della nuova legge il giudice generale di legittimità può anche condannare la P.A. al risarcimento dei danni per lesione di interessi legittimi.
- poi c'è la GIURISDIZIONE DI MERITO soltanto nei casi tassativamente previsti dalla legge in cui il giudice effettua anche una giurisdizione sulla scelta vera, finale del provvedimento amministrativo adottato sotto il profilo delle regole della opportunità e della convenienza. Ad esempio: il giudizio di ottemperanza, in cui il G.A.
nomina un commissario che esegua la sentenza davanti alla quale la P.A. è rimasta inadempiente e pone in essere un atto in sostituzione della P.A.
Si sostituisce alla P.A. 11DIRITTO AMMINISTRATIVO Lezione n. 2 del 10/03/2006
DIRITTO SOGGETTIVO E INTERESSE LEGITTIMO
Affrontiamo il discorso inerente all'altro termine del rapporto, cioè, alla situazione giuridica soggettiva di cui è titolare il privato e che fronteggia il potere della P.A.. È quella situazione giuridica soggettiva che esiste in quanto esiste il potere della P.A. la situazione che dialoga con il potere della P.A., che fronteggia il potere della P.A., non può essere una situazione altrettanto potente (se vogliamo sotto il profilo della forza) come il potere della P.A., è una situazione che necessariamente deve soccombere, deve sottostare in una situazione meno tutelata, ma perché meno tutelata? Questa situazione non può essere considerata di diritto soggettivo.
Perché il diritto soggettivo comunque non ha solo un riconoscimento giuridico, ma anche una protezione piena, diretta, completa da parte dell'ordinamento. La situazione che dialoga con il potere però, è analoga al diritto soggettivo in quanto ha alla base un interesse al bene, un interesse alla res, ad un ampliamento della propria sfera giuridica oppure verso la conservazione di una utilitas o di una res già acquisita. Tale interesse al bene è definito interesse sociologico.
Qual è la differenza sostanziale che esiste tra diritto soggettivo ed interesse legittimo? È una differenza che si deve ad un autore illustre, il NIGRO, che dà una definizione ottimale dell'interesse legittimo in contrapposizione con il diritto soggettivo. Ma prima di giungere al Nigro, bisogna fare un accenno alle varie teorie che sono state sviluppate negli anni sulla tema dalla dottrina. All'indomani della legge istitutiva della 4° sezione del
Consiglio di Stato è stata riconosciuta intesto di legge la competenza giurisdizionale di un giudice ad-hoc (e non ordinario) a conoscere suiricorsi per la violazione di interessi di individui o di enti morali. La 1° definizione di interesse legittimo si ha con l'emanazione del testa Costituzionale del '48, negli artt. 24-103-113, così è sorto il problema (avvertito dalla dottrina) di dare una qualificazionegiuridica all'interesse legittimo.
La prima dottrina è del MEUCCI: ha considerato questa situazione giuridica soggettiva come una situazione che esiste in quanto è occasionalmente e indirettamente protetta dalla norma. Rispetto al diritto soggettivo, che ha una tutela piena e diretta riconosciuta dal diritto positivo, l'interesse legittimo è quella situazione che intanto è protetta in quanto è protetto l'interesse pubblico di cui la P.A. è attributaria. Questa dottrina amministrativa ha
Considerato l'interesse legittimo come un riflesso dell'interesse pubblico. Questa dottrina è stata subito smentita dalla successiva, perché intanto possiamo qualificare una situazione giuridica soggettiva come tale, in quanto gli diamo una connotazione individuale, precisa, specifica e circoscritta, non possiamo pensare che una situazione per essere definita giuridica deve essere quella che riceve tutela soltanto in via occasionale e indiretta.
BERTI - PIRAS (seconda dottrina) ha indicato l'interesse legittimo come l'interesse che ha il privato a che la P.A., o meglio l'esercizio della P.A avvenga attraverso il rispetto delle regole, l'interesse a che la P.A. ponga in essere un esercizio legittimo della sua azione. Quindi, interesse legittimo come interesse alla legittimità dell'azione della P.A.. anche questa dottrina è stata criticata, precisamente dallo SCOCA, perché dà una visione riduttiva.
Dell'interesse legittimo. Se si considerasse come interesse legittimo soltanto l'interesse che ha il soggetto alla legittimità dell'azione amministrativa, non dovremmo considerare il vero fondamento che sta alla base di qualsiasi situazione giuridica soggettiva, cioè, l'interesse sociologico, l'interesse verso un bene, verso un vantaggio che io privato voglio tutelare. Secondo SCOCA non si può accettare la teoria Berti-Piras perché si finirebbe per considerare l'interesse legittimo come il limite della protezione che invece l'interesse legittimo deve rispettare, deve essere qualcosa di più rilevante del mero rispetto formale delle regole da parte della P.A. ► (4° dottrina). Interesse legittimo come interesse di ciascun soggetto di reazione processuale alla lesione della propria sfera giuridica soggettiva che riceve da un atto della P.A.. Si individua l'interesse legittimo solamente sotto il profilo processuale.
Intanto io privato sono titolare di un interesse legittimo in quanto ho ottenuto una lesione ad opera di un atto della P.A. e, quindi, ho la possibilità di impugnare l'atto davanti un giudice. Quindi, l'interesse legittimo consente al soggetto una reazione in sede processuale dopo una lesione causata da un atto della P.A.. ma anche questa risulta essere una teoria molto riduttiva, perché consentirebbe l'esistenza di un interesse legittimo soltanto in virtù di una lesione. Se si accettasse soltanto l'interesse alla reazione processuale del soggetto verso l'atto lesivo della P.A., non si potrebbe individuare la situazione di interesse legittimo nell'ambito dell'esercizio procedimentale della P.A.. tale attività procedimentale si articola in più fasi: iniziativa, istruttoria, decisione, ed una fase eventuale di integrazione e di efficacia. Questo iter procedimentale è importante perché è qui che siRileva la formazione dell'avolontà della P.A. che sfocia nel contenuto dell'atto finale. In questa fase di raccolta dei dati dalla realtà, un ruolo preponderante è quello svolto dal privato che deve esporre il proprio interesse, rappresenta alla P.A. la propria realtà. Ma qual è la situazione giuridica soggettiva del privato che rappresenta il suo interesse e che si scontra con il potere della P.A.? Tutto questo è l'interesse legittimo. Quindi, l'interesse legittimo nasce già nel procedimento amministrativo, fuori dal processo, nella fase istruttoria. Nasce già quando la P.A. sta iniziando i suoi primi passi che la porteranno poi all'emanazione del provvedimento che produrrà degli effetti tipici di cui è attributaria. Questa teoria che paragonava l'interesse legittimo ad una reazione processuale non teneva conto dell'interesse legittimo che nasce già nel procedimento amministrativo,
Basta che sianeli il potere che la situazione giuridica soggettiva si vede trasformare in qualcos’altro, che ladottrina e la giurisprudenza hanno individuato come una situazione di interesse legittimo, che ormaiha un suo riconoscimento non solo Costituzionale, ma anche normativo.Questa dottrina si è spenta ed è stata criticata perché non ha visto l’aspetto preponderantedell’interesse legittimo che comunque esiste nel momento stesso che c’è il potere, se c’è il potere cideve essere per forza un interesse legittimo e non è detto che quell’atto produca un danno, non sipuò considerare l’interesse legittimo solo in caso di lesione.
TEORIA DELLA DEGRADAZIONE. È interesse legittimo quella situazione giuridicasoggettiva che diventa tale quando la situazione si scontra con un potere. Va considerato comeinteresse legittimo quella situazione che fronteggia il potere e che si ha allorché un
età) tutelata dal sistema giuridico. Il diritto soggettivo è un potere giuridico che spetta a una persona di agire o di pretendere qualcosa, e che può essere fatto valere nei confronti di altri soggetti. Il soggetto privato può quindi esercitare il suo diritto soggettivo per ottenere la tutela dei suoi interessi e dei suoi beni. La tutela del diritto soggettivo avviene attraverso l'applicazione delle norme giuridiche da parte degli organi competenti, come i tribunali, che decidono in base alle leggi vigenti. In questo modo, il soggetto privato può ottenere la giustizia e la protezione dei suoi diritti.