Autorità amministrative indipendenti

Autorità vigilanti e regolamentari

Tali autorità vigilano e regolano settori sensibili della nostra società sotto il profilo economico; esse rappresentano una categoria controversa perché si dubitava della compatibilità costituzionale di questo modello organizzativo che secondo la dottrina non era previsto dalla Costituzione, eterogenea perché non sono disciplinate tutte nella medesima maniera sotto l'aspetto organizzativo e funzionale, infatti talune detengono poteri di cui altre sono manchevoli. Bisogna anche però sottolineare che vi sono degli elementi che le accomunano tutte: l'indipendenza nel senso che sono sottratte all'indirizzo politico e amministrativo del Governo e che esse non hanno un ministro che risponde del loro operato. Si tratta di una indipendenza che va concepita non in maniera assoluta, bensì tendenziale poiché in alcune un certo esercizio politico è presente. Altro carattere è l'alto grado di competenza tecnica che gli

è data dagli organi di vertice di queste organizzazioni, che possono essere nominati a prevalenza parlamentare o governativa.

Le autorità indipendenti curano interessi pubblici e privati di rilievo costituzionale prima tutelati dai ministeri. Tutte queste autorità hanno funzioni di garanzia, vigilanza e regolazione. A proposito di quest’ultima funzione vi è una controversia dottrinale perché la dottrina crede che questa funzione non sia propria ad esempio dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, mentre valga per CONSOB, ISVAP, BANCA D’ ITALIA. La regolazione si concretizza nell’adozione di atti regolamentari a rilevanza esterna che possono produrre i loro effetti anche su soggetti pubblici e non soltanto privati.

Le autorità indipendenti rispondono a titolo di risarcimento del danno. (ES: sentenza del 2001 che ha condannato la CONSOB a causa della sua indolente vigilanza a risarcire i danni a soggetti privati che

Avevano acquistato azioni da una società in procinto di fallimento).

Dal punto di vista organizzativo invece l'autorità è un organo collegiale costituito da un presidente scelto tra persone che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di grande rilievo e quattro membri scelti tra magistrati in pensione del Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Corte di cassazione e ancora insegnanti universitari di materie economico-giuridiche.