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SILENZIO AMMINISTRATIVO

Secondo l'art. 2 e 20 della legge 241/1990 il silenzio amministrativo è un comportamento omissivo della pubblica amministrazione relativo all'emanazione di un atto capace di concludere il procedimento attraverso l'adozione di un provvedimento entro un termine congruo (collocandosi chiaramente fra la fase dell'iniziativa e quella istruttoria).

Il silenzio amministrativo può essere classificato in 4 categorie, ovvero silenzio assenso, silenzio diniego, silenzio rigetto e silenzio inadempimento.

SILENZIO ASSENSO

È disciplinato dall'art. 20 della legge 241/1990, il quale sottolinea come il silenzio della PA equivalga ad un provvedimento di accoglimento della domanda qualora la stessa amministrazione non dovesse comunicare all'interessato un provvedimento di diniego entro 30 giorni dalla presentazione dell'istanza. È bene sottolineare come in alcuni casi specifici l'ipotesi di silenzio assenso sia

espressamente esclusa dalla legge, come in caso di procedimenti e attirelativi al patrimonio culturale e paesaggistico oppure in tutti quei casi in cui la leggequalifica il silenzio come rigetto. Secondo l'art. 20 comma 3 della legge 241/1990l'amministrazione può, in ogni caso, annullare in via di autotutela o revocare l'attoimplicito di assenso.

SILENZIO DINIEGO,Il al contrario, prevede che, decorso inutilmente un determinatoperiodo di tempo, il silenzio della PA equivalga a un provvedimento di diniego (es.diritto di accesso a documenti amministrativi).

SILENZIO RIGETTOIl si configura invece in caso di mancata pronuncia, relativa ad unricorso gerarchico, una volta trascorsi 90 giorni dalla sua presentazione.

SILENZIO INADEMPIMENTOIl si configura per tutte quelle materie in cui il silenzioassenso non trova applicazione per espressa diposizione di legge. Tali materie,evidenziate dall'art. 20 comma 4 della legge 241/1990, necessitano di un'istruttoriae

di una manifestazione espressa del potere, essendo difesa nazionale, ambiente, immigrazione, cittadinanza, patrimonio culturale. Nel caso in cui un privato abbia richiesto l'adozione di un provvedimento e siano trascorsi inutilmente i termini entro cui avrebbe dovuto pronunciarsi la pubblica amministrazione, egli può nuovamente ripresentare l'istanza al giudice amministrativo (secondo l'art. 31 del Codice del Proc. Amministrativo). PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO Il provvedimento amministrativo corrisponde alla disposizione finale relativa ad una sequenza di atti che si manifestano all'interno di un procedimento amministrativo. Il provvedimento amministrativo genera, modifica o estingue una situazione giuridica soggettiva con l'obiettivo di conseguire un preciso interesse pubblico. Ogni provvedimento, per essere considerato tale, deve manifestare: - Tipicità (deve essere previsto dall'ordinamento, pena l'invalidità) - Nominatività (deve essere indirizzato a soggetti determinati o determinabili) - Unilateralità (è adottato da un soggetto pubblico senza il consenso del destinatario) - Coattività (può essere imposto con la forza, se necessario) - Imperatività (deve essere obbligatoriamente eseguito) - Autotutela (può essere revocato o modificato dalla stessa amministrazione che lo ha emesso) Il provvedimento amministrativo può essere espresso in forma scritta o verbale, a seconda delle disposizioni normative e delle circostanze specifiche.ogni interesse pubblico da realizzare corrisponde il relativo provvedimento) - Imperatività (produce effetti a prescindere dalla volontà dei destinatari) - Unilateralità (è sufficiente la volontà della sola amministrazione) - Esecutorietà (applicabile dalle autorità anche senza una sentenza) - Inoppugnabilità (non è impugnabile dagli interessati dopo la scadenza) Gli elementi essenziali dei provvedimenti amministrativi sono il soggetto, l'oggetto, il contenuto, la forma e i motivi, mentre è possibile classificare gli stessi fra costitutivi e dichiarativi, generali e particolari, normativi e precettivi, di primo e secondo grado. Tuttavia, la distinzione più importante rimane quella fra provvedimenti autorizzatori, concessori e ablatori. I provvedimenti autorizzatori sono atti pubblici di accertamento discrezionale attraverso i quali la PA rimuove delle limitazioni che, per motivazioni di interesse pubblico, sonoogni atto amministrativo può essere intesa nello spazio e nel tempo, così come in maniera soggettiva o in maniera oggettiva. L'efficacia nello spazio è strettamente correlata al concetto di competenza amministrativa territoriale, dal momento che di norma le amministrazioni emanano atti i cui effetti sono limitati al rispettivo territorio. Al contrario l'efficacia nel tempo può essere analizzata sia attraverso l'aspetto della decorrenza degli effetti, sia attraverso quello della durata degli stessi. In tale contesto è possibile distinguere fra: - atti a effetto prolungato nel tempo (concessione di un bene demaniale) - atti a effetto istantaneo (ordine di demolizione di un immobile abusivo) - atti a effetto permanente (atti di certazione) È bene sottolineare come l'efficacia di qualsiasi provvedimento amministrativo possa essere sospesa in caso di gravi motivi e per un periodo strettamente necessario dal medesimo organo emanatore.sospensione termina a partire dalla data esplicitamente indicata all'interno dell'atto e può essere prorogata 1 volta soltanto oppure ridotta per ragioni sopravvenute. PROVVEDIMENTI AUTORIZZATORI o AUTORIZZAZIONI L'autorizzazione è un atto pubblico di accertamento discrezionale attraverso il quale la PA rimuove delle limitazioni che, per motivazioni di interesse pubblico, sono preposte all'esercizio di una preesistente situazione giuridica soggettiva. In tale contesto la differenza con la concessione amministrativa è netta, dal momento che l'autorizzazione non conferisce nuovi diritti al soggetto ma al contrario consente l'esercizio di un diritto che già esiste. L'autorizzazione viene rilasciata soltanto in seguito all'accertamento della compatibilità della stessa con gli interessi pubblici coinvolti e può essere revocata in ogni momento qualora dovessero venir meno le condizioni che ne avevano determinato il rilascio.il suo ambito di azione o consentendo di svolgere determinate attività. Questi provvedimenti possono essere rilasciati da enti pubblici o privati, a seconda delle norme vigenti e delle competenze attribuite. Le autorizzazioni modali sono quelle che prevedono delle modalità specifiche per l'esercizio del diritto oggetto dell'autorizzazione. Queste modalità possono riguardare ad esempio l'orario di svolgimento dell'attività, le condizioni di sicurezza da rispettare o altre limitazioni imposte dalla normativa. Le autorizzazioni non modali, invece, sono quelle in cui il contenuto dell'autorizzazione è predeterminato dalla norma stessa e non vi è la possibilità di inserire limitazioni. In questi casi, l'autorizzazione conferisce al destinatario il diritto di svolgere l'attività o di ottenere un determinato risultato senza ulteriori restrizioni. Alcune delle forme più comuni di autorizzazione riconosciute sono: - Omologazione: questa autorizzazione è finalizzata a garantire la conformità alle norme di sicurezza. Viene rilasciata dopo un'attenta valutazione e verifica della conformità del soggetto o dell'oggetto all'insieme di norme previste. - Nulla osta: questo tipo di autorizzazione permette di procedere in un'iniziativa o di svolgere un'attività specifica. Viene rilasciata previa verifica dei requisiti richiesti e può essere richiesta per esempio per avviare un'attività commerciale o per ottenere un finanziamento. - Dispensa: questa autorizzazione permette di esercitare un'attività che normalmente sarebbe vietata o di essere esonerati dal compimento di un determinato dovere. Viene rilasciata in casi particolari e previa valutazione delle motivazioni e delle circostanze specifiche. - Licenza: questa autorizzazione conferisce la facoltà di compiere una determinata azione o di svolgere un'attività specifica. Può essere richiesta ad esempio per ottenere una licenza di guida o per esercitare una professione regolamentata. - Abilitazione: questa autorizzazione consiste nella valutazione di carattere tecnico dell'idoneità di un soggetto a svolgere determinate attività. Viene rilasciata dopo un'attenta valutazione delle competenze e delle capacità del soggetto interessato. In conclusione, i provvedimenti concessori sono quei provvedimenti che conferiscono al destinatario determinate situazioni giuridiche soggettive attive, ampliando il suo ambito di azione o consentendo di svolgere determinate attività. Questi provvedimenti possono essere di diversi tipi, come ad esempio omologazioni, nulla osta, dispensa, licenze o abilitazioni, a seconda delle esigenze e delle norme vigenti.esempio delle concessioni di beni demaniali o delle concessioni di utilizzo di spazi pubblici). Le concessioni possono essere revocate o sospese in determinate circostanze, come ad esempio in caso di inadempimento degli obblighi previsti o di violazione delle norme di legge. È importante sottolineare che le concessioni sono regolate da specifiche norme di legge e devono essere richieste e ottenute attraverso un procedimento amministrativo. In conclusione, le concessioni sono provvedimenti amministrativi che ampliano la sfera soggettiva del destinatario, conferendo poteri o diritti soggettivi che possono essere traslativi o costitutivi.esempiodelle concessioni di status, concessioni di onorificenze, concessioni edilizie,concessioni di uso).

PROVVEDIMENTI ABLATORII provvedimenti ablatori vanno ad incidere negativamente nella sfera giuridica deldestinatario generando obblighi oppure sottraendo situazioni giuridiche favorevoliper motivi di interesse pubblico.È possibile distinguere 3 tipologie fondamentali di provvedimenti ablatori:

- Obbligatori (qualora andassero a generare la nascita di un’obbligazione fra ildestinatario, che assumerebbe la veste di debitore, e la PA, che assumerebbela veste di creditore)
- Personali (qualora andassero ad incidere su una libertà o un diritto nonpatrimoniale del destinatario)
- Reali (qualora andassero a limitare o estinguere un diritto reale deldestinatario)

Il sacrificio che incombe sul privato può assumere diverse forme (potrebbemanifestarsi attraverso la limitazione di una facoltà, attraverso l’imposizione di unobbligo oppure ancora attraverso

L'estinzione di un diritto soggettivo avviene attraverso un provvedimento ablatorio. Un esempio di provvedimento ablatorio è l'espropriazione per pubblica utilità, che si configura attraverso un provvedimento in grado di estinguere il diritto di proprietà dell'espropriato, costituendolo a titolo originario in capo all'espropriante, ovvero la PA.

La sottrazione della proprietà appena citata è ammessa in caso di realizzazione di opere pubbliche o per altre ragioni di pubblico interesse, e ovviamente si determina attraverso il pagamento di un indennizzo, secondo l'art. 42 comma 3 della Costituzione.

Un esempio di espropriazione, vissuto fra l'altro in prima persona, è la sottrazione di un terreno montano per la realizzazione di una strada in grado di congiungere 2 frazioni, dietro il pagamento di una somma (che nella maggior parte dei casi non risulta purtroppo in linea con i

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicazanchetta289 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Gaspari Francesco.