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BIOPIRATERIA
Gli episodi di biopirateria erano legati a quanto accaduto dopo la scoperta dell'America. C'è un momento importante che coincide con lo sviluppo industriale, quando iniziano a prodursi le macchine: la diffusione dell'utilizzo delle automobili, da un punto di vista di risorse, provoca la necessità di ricorrere alla produzione di piante che producono gomma che può essere poi utilizzata per le gomme delle macchine. È stata una scoperta inaspettata da parte di un esploratore inglese esperto di botanica che in Brasile riesce a trovare una pianta che produce gomma. Questo esploratore la importa in Inghilterra per poi piantarla. Nel giro di un decennio (siamo alla fine del 1800, nel 1876) diventa una delle piante più prodotte dell'impero britannico. Questo è uno dei primi casi di biopirateria riportato all'epoca moderna.
Un'evoluzione ulteriore del fenomeno di biopirateria l'abbiamo più vicino a...
noi: quando cominciano a diffondersi le produzioni biologiche (la biotecnologia), dagli anni '90 ad oggi. È questo il periodo in cui si ha la massima attenzione dal punto di vista normativo al tema della biodiversità. C'è un caso che ritorna spesso come uno dei primi atti di biopirateria, relativo alla rana kambò: riguarda sempre il Brasile, la foresta Amazzonica è infatti uno dei principali centri di biodiversità. Questa rana produce una secrezione velenosa che rappresenta un potente analgesico. Gli effetti della secrezione della rana erano stati conosciuti per via orale, si erano trasmessi tra le tribù che popolano ancora oggi l'Amazzonia. Nel 2003 una grande impresa multinazionale degli Stati Uniti, presenta domanda di brevetto per questo analgesico e la ottiene. Da lì il Brasile avvia una presa di posizione forte che porta a spingere sull'opinione pubblica, la quale solleva la questione a livello internazionale.si ottiene un ritiro della domanda di brevettabilità. Con il termine biopirateria si intende l'accesso e sfruttamento illegale di risorse possedute da un determinato Stato. A questa definizione manca il riferimento alle conoscenze applicate alle risorse che permettono di conoscere gli usi delle risorse stesse. È come se si contrapponessero due forme di biopirateria: da un lato ci sono i Paesi industrializzati che accusano i Paesi in via di sviluppo di una pirateria intellettuale (cercano di captare processi che possano permettere un uso maggiore di quelle risorse); dall'altro lato c'è una pirateria che riguarda le risorse dove i Paesi in via di sviluppo accusano gli altri di una sottrazione illegale delle risorse. Con riferimento alle conoscenza c'è una forma diversa di sfruttamento: mentre prima lo sfruttamento riguardava esclusivamente la sottrazione delle risorse naturali all'interno degli Stati megadiversi, c'èun’attività nuova che nasce dagli anni ‘2000 sfruttamento biotecnologico. L’attività di estrazione è chiamata bioprospezione: attività di estrazione biologica che non ha come scopo unico quello di ricercare la risorsa, ma cercare all’interno di essa procedimenti utili a fini commerciali (riproducibili dal punto di vista industriale). Da un punto di vista generale, la sottrazione di queste risorse c’è sempre stata: l’elemento aggiuntivo che pone la Convenzione è il pagamento delle royalties che possono essere sia le tasse di accesso alle risorse, sia la partecipazione ai benefici che dalle risorse stesse discendono. Anche qui è evidente una forte contrapposizione tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo: nei primi hanno sede la maggior parte delle multinazionali in ambito farmaceutico e agroalimentare il cui obiettivo è avere un accesso senza troppi vincoli; dall’altro lato.c'è una necessità degli Stati in possesso di tali risorse di tutelarle e utilizzarle per il proprio sviluppo. L'aspetto dell'intervento delle multinazionali ha ripercussioni sia positive che negative in quanto il rischio è che una stretta cerchia di soggetti possa mantenere le conoscenze che prima appartenevano a molti. Pochissime imprese detengono le conoscenze che per molti anni erano della popolazione autoctona. L'elemento importante è che non si tratta di conoscenze mantenute e trasmesse oralmente, il problema è che vengono sfruttate da un punto di vista economico e il loro sfruttamento va a danno delle popolazioni autoctone. L'adozione della Convenzione sulla biodiversità ha rappresentato un limite allo sviluppo di tali forme di biopirateria? La Convenzione sulla biodiversità ha cercato di venire incontro alle esigenze di tutti i Paesi, sia a quelli in via di sviluppo che a quelli più industrializzati.
Pregio della Convenzione sulla biodiversità è l'aver posto il problema all'ordine del giorno nella comunità internazionale in quanto fino ad allora non esisteva nessun riferimento all'Access and Benefit Sharing. Bisogna poi però vedere come tale Convenzione sia stata applicata: l'elemento che caratterizza la Convenzione è quello del compromesso (una soluzione di compromesso di alcune soluzioni che hanno reso di fatto eccessivamente vaghe o comunque facilmente interpretabili alcune disposizioni; è un elemento negativo che ha pesato nell'applicazione della Convenzione stessa), l'altro elemento negativo potrebbe essere la mancata partecipazione alla Convenzione degli Stati Uniti (in quanto stato dove hanno sede le principali multinazionali). Gli altri aspetti negativi derivano dalla contrapposizione tra mondo economico e mondo ambientale: il mondo economico non prevede la necessità di indicare l'origine dellerisorse;dall'altra parte, se pensiamo alle comunità autoctone, manca a livello internazionale la possibilità di brevettare le conoscenze di tali comunità. Quando ci si è trovati di fronte al fenomeno della biopirateria sono state intraprese due strade: 1. Gli stati mega diversi hanno cercato di organizzarsi per proteggere la biodiversità e per regolare l'accesso alle proprie risorse, è un'attività statale. Le misure che possono essere adottate per prevenire la biopirateria sono le misure tipiche cioè una normativa ad hoc che vada a regolamentare l'aspetto dell'accesso, linee guida interne, programmi specifici per lo sfruttamento delle risorse e coinvolgimento delle popolazioni autoctone in tutte le misure che riguardavano potenziali sfruttamenti delle risorse nella loro area. Ci sono poi degli Stati che hanno adottato misure più specifiche: Perù ed Ecuador. Il Perù è uno dei Paesimaggiormente megadiversi esistenti a livello internazionale e ha partecipato attivamente nel protocollo di Nagoya, è stato tra i primi 50 Stati a ratificarlo. Il Perù ha adottato una serie di normative che hanno disciplinato l'ambito dell'accesso alle risorse e tra le più importanti troviamo quelle dal '96 al 2016. Per quanto riguarda il fenomeno della biopirateria ci sono due misure: 1) Una prima misura è in riferimento alla decisione presa dalla comunità andina negli anni '90 (la comunità andina unisce Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia), è una misura generale e riguarda tutte le risorse, fu poi rivista nel 2006. 2) Legge peruviana adottata nel 2002 che riguarda il regime di protezione della conoscenza collettiva. Questa seconda legge si aggiorna ed è dedicata esclusivamente a tutte le conoscenze collettive. Gli elementi che derivano da queste normative sono: 1) si ribadisce che il Perù haimpatto significativo sulla protezione delle risorse naturali e dei diritti delle popolazioni autoctone. La Commissione per la biopirateria ha il compito di valutare e monitorare l'accesso alle risorse naturali del paese, garantendo che sia legale e autorizzato. Inoltre, si occupa di proteggere la conoscenza tradizionale delle popolazioni autoctone legata a tali risorse. Questa commissione è un esempio di come sia possibile conciliare gli interessi dello Stato, delle popolazioni autoctone e della società civile nella gestione delle risorse naturali. La sua creazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la biopirateria e nella promozione della sostenibilità ambientale e dei diritti umani. In conclusione, le leggi peruviane sulla biopirateria e l'istituzione della Commissione per la biopirateria sono strumenti fondamentali per proteggere le risorse naturali e i diritti delle popolazioni autoctone. Queste misure rappresentano un esempio positivo di come sia possibile conciliare gli interessi delle diverse parti coinvolte e promuovere la sostenibilità ambientale.obiettivo specifico: il Perù "dà la guerra" a tutti coloro che adottano brevetti che riguardano risorse e conoscenze del Perù stesso. Questa commissione ha 3 compiti principali:- Protezione di risorse e conoscenze appartenenti al Perù;
- Identificare e quindi opporsi ai casi di biopirateria che riguardano il Perù;
- Alla luce dell'identificazione, la commissione si prende il diritto di contestare i brevetti nei vari uffici che li hanno concessi.
- Il volume del commercio che ha
Riguardato le risorse negli anni
Il fatto che quella risorsa caratterizzi il Perù
Il fatto che le risorse siano collegate ai saperi che appartengono alle popolazioni indigene del Perù
Il numero, dal punto di vista statistico, dei brevetti concessi su quelle risorse.
È ovvio che qualcosa si perderà perché la concentrazione è solo su queste risorse ed è anche ovvio che l'attività della commissione si concentri, oltre che sulle 30 risorse, sull'attività di 4 uffici dei brevetti:
- statunitense
- europeo
- giapponese
- organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale
L'attività di questa commissione si sviluppa a step:
ATTIVITÀ DI RICERCA
Si cerca di andare ad individuare quelle richieste di brevetto o quelle patenti (=brevetti) concesse che vanno a sviluppare o utilizzare risorse del Perù. Questa ricerca permette di individuare se questi prodotti sfruttano veramente le
Le risorse POS sono strumenti utilizzati nel settore dei pagamenti elettronici per gestire le transazioni effettuate tramite carta di credito o debito.
Queste risorse includono:
- Terminali POS: dispositivi fisici utilizzati dai commercianti per accettare pagamenti con carta. Possono essere fissi o portatili.
- Software POS: applicazioni installate su dispositivi come computer o smartphone che consentono ai commercianti di elaborare pagamenti elettronici.
- Gateway di pagamento: servizi online che consentono ai commercianti di accettare pagamenti tramite internet.
- Servizi di acquirer: istituti finanziari che forniscono ai commercianti i servizi necessari per accettare pagamenti con carta.
Le risorse POS sono fondamentali per semplificare e velocizzare i pagamenti, offrendo maggiore comodità sia ai commercianti che ai clienti.