Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Diplomatica appunti 25 Settembre Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ARIE DI ASSIODORO

Sono formulari contenenti delle formule già costituite atte ad adattarle a quassia esigenza

per conferire al documento piena validità legale. Veniva usato e di notai poiché essi avevano

ereditato il lavoro e non erano molto acculturati, il lavoro veniva insegna in bottega e

l’insegnamento si basava sl copiare altri documenti. I formulari almeno all’inizio furono

scritti in un latino scorretto, imbarbarito e per tornare a vedere un latino più corretto si

dovrà attendere fino al XII sec L

E FORMULE

Si ha una raccolta del 537 di 57 documenti privati di epoca merovingia contenenti la

formula Andecavenses nella prima metà del VII sec, nella seconda metà del VII sec si ha

la formula Marculfo in 89 modelli divisibili in regi e privati, queste formule nate per la

cancelleria merovingia continuato ad essere in uso con la cancelleria carolingia.

Nel VIII sec la formula imperiale della curia di Ludovico il Pio (814 - 840), creata al

monastero di San Martin di Tourse, rimase in uso fino al XI sec con alcune variante.

La formula Liber Diurnus ( Romanorum Pontificum) esclusiva della cancelleria era una

formula del documento il Italia Alto Medievale.

L’A D

RTS ICTANDI

Dictandi

In Italia del XI sec nacque l’Arts (eredità ecclesiastica) ossi l’arte di scrivere bene.

Nella seconda metà del XI sec Alberico di Monte Cassino in Italia meridionale scrisse e

pubblicò il Breviario un raccolto organico contenente la grammatica e alcune forme

retoriche atto alla stesura del documento pubblico e privato.

Arts Dictandi Hugo

Dopo Alberico l’ aumentò in due grosse scuole a Bologna nel 1124 con

da Bologna Summa Dictandi.

in un corso di letteratura e a Pavia nel 1280 con la

Nel XIII sec ci fu una divisione delle opere, da un lato c’erano le Summe Dictandi dall’altro

le Summe Arts Notaie. Pagina ! 1 di ! 4

Diplomatica Lezione del 25 Settembre 2015

S A N

UMME RTS OTAIE

Le Summe Arts Notaie erano manuali specifici per i notai scritta da fiorentini e bolognesi

nelle università di diritto. Da questa si svilupparono due correnti una con Guido Fava un

maestro di una scuola vescovile che nel 1237 redisse la “Dottrina…” formulario molto

importante poiché conteneva formulari scritti in lingua volgare. L’altra era di Boncompagni

da Signa dell’università di Bologna morto a Firenze che pubblicò 15 opere di cui

I. 1215 retorica antica o massima

II. l’oliva contenente indicazioni sui privilegi

III. Il Cedrus contenente gli utili per la cancelleria comunale

IV. La Mirra contenete le forme per i testamenti

V. La Rota Veneris contenente fax simili di lettere galanti (lettere d’amore)

A N

RTS OTARILI Dictandi, Cursus

Nel XII sec la curia pontificia con Gregorio VIII crea i pontificio

Summa Dictandi

(Ritmo). Tommaso da Capra della curia romana pubblicò la formato da

10 libri e contenente informazioni sulle epistole.

Corrado de Mune avendo una miniera d’informazioni sulla storia del documento (Origine).

Goffredo da Passau pubblicò un opera sistematica di suddivisione delle lettere.

Arts Notariae

L’ a Bologna poco prima del 1100 venne pubblicato un Irnerio (un Summa)

contenente la storia del diritto con il codice di Giustiniano (con alcune lezioni in università)

redatto (opera scomparsa).

Ranieri da Perugia scrive un trattato organico nei primi vent’anni del 1200 un opera sia

pratica che teorica. Summa Artis Notaia

Salatiene da Bologna pubblicò la tra il 1242 e il 1254.

Summa Artis Notariae

Ad Arezzo un autore sconosciuto scrisse la si passa che fosse un

bolognese trasferitosi. Summa Arts Notariae

Il principe di Rolando de Passerini redasse la che fu utilizzato come

testo base per tutto il 300 con le dovute aggiunte.

I L TENORE

Il tenore di un documento sia che sia pubblico, privato o ibrido viene suddiviso in

I. Protocollo

II. Testo

III. Escatocollo

Le tre parti sono divisibili in parti ancora più piccole (sopratutto nel privilegio pontificio

documento idilliaco), alcune necessarie (obbligatorie) e altre possibili (facoltative).

I P

L ROTOCOLLO

Definizione : parte iniziale introduttiva del documento compreso di formule che lo rendono

legale e personale (di chi svolge l’azione). Pagina ! 2 di ! 4

Diplomatica Lezione del 25 Settembre 2015

Esso è compreso da delle sottoparti interne

I. Invocatio

Intitulatio

II.

III. Inscritio

Salutatio

IV. I NVOCATIO

Invocazione a Dio che può essere simbolica, con un segno di Croce o con il Crismon, o

verbale, come nel doc privato con la formula “In nomine Domeni, Amen”.

L’invocazione verbale fino al XIII sec prima di Carlo IV non esisteva mentre nel XIV sec

venne utilizzata solo nel documento imperiale. L’invocazione arriva con Carlo Magno con la

formula della trinità “In nomine Patris, et Fili et Spirite Sancti”. Con Ludovico il Pio la

formula diventa “In nomine Domine nostri…. Jesus Cristis” e dopo Ludovico il Pio diventa

“In nomine della Sancta Trinità”.

Cosa indica l’evocazione? Indica che l’Imperatore è stato scelto da Dio, mentre nei

documenti pontifici da Leone IX i documenti non avranno più l’invocazione

verbale (nei documenti pontifici dimostra che il papa lavora per dio).

NON E’ UNA PARTE OBBLIGATORIA

I NTITOLATO

nome, titolo qualità

Intitolazione del del e della dell’autore dell’azione giuridica. Nel

documento privato nell’Alto Medioevo il nome nell’intitulatio si limitava al nome vero e

proprio, si svilupperà poi in un secondo momento il patronimico e la locazione. Il titolo non

è altro che la carica della persona (documento regio o pontificio) che variava a seconda dei

Rex Flavius (nome del reggente)

regni, imperi o comuni con le formule per gli Ostrogoti,

vis exellentissimus (nome del reggente) francorum rex V in L

per i Longobardi o per i

Merovingi. vir illustriss

La formula V in L è la sigla di titolo presumibilmente attribuito al destinatario

poi dimenticato e affidato al re, questa formula la si trova anche nei Maggiordomi e in parte

in Carlo Magno.

Nel Natale del 1800 (incoronazione nell’aprile del 1801 cambio di titolo con la definizione

imperatore) Carlo Magno (la parola Magnus viene attribuita dopo la sua morte quindi non

deve essere presente l’aggettivo magno nei documenti) che all’ inizio utilizzava i titoli

et

Merovingia dopo il 744 con la conquista di Pavia aumento il suo titola anche a “….

Longobardorum” formula Pietatis Umiltatis Re per misericordi di Dio…”,

con la o Faente

questa formula diventa fissa dopo Carlo Magno nella formula “Divina

Clemenza…” . Da dopo Ludovico il Pio e durante il governo dello stesso la formula del

“Rex Imperator….. Augustus….”

titoloo del re fu nuovamente cambiata in Pagina ! 3 di ! 4

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/09 Paleografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher selene.heinzl di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diplomatica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Calleri Marta.