Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 13
Dinastia Han: L'arte funeraria Pag. 1 Dinastia Han: L'arte funeraria Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Dinastia Han: L'arte funeraria Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Dinastia Han: L'arte funeraria Pag. 11
1 su 13
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PREMESSA

La dinastia Han dominò per più di quattro secoli su di una cospicua parte del territorio della

Cina propriamente detta ed estese il suo potere anche al di là delle naturali frontiere cinesi su

popoli stranieri. Si distinguono un periodo degli Han occidentali (o anteriori: dal 206 a.C. all'8

d.C.) e un periodo degli Han orientali (o posteriori: dal 25 al 220 d.C.). Non c'è forse un altro

periodo della storia della Cina che sia più di questo importante per la formazione della civiltà

cinese, e il nome di "Han" è ancora oggi portato dai Cinesi come titolo d'onore.

Il rinvenimento, nel corso degli ultimi decenni, di una ventina di tombe principesche e di fosse

annesse ha considerevolmente arricchito le nostre conoscenze sull'arte di corte Han.

All'epoca degli Han esistevano un artigianato di stato e un artigianato privato. Il corredo, le

stoviglie, gli abiti, le insegne rituali che entravano nei palazzi di Chang'an e Luoyang, erano

per lo più fabbricati da manifatture governative installate nella capitale e dipendenti dal

Tesoro della casa imperiale (shaofu). Sono le iscrizioni presenti sugli oggetti stessi,

soprattutto su bronzi e lacche, a costituire la principale fonte per lo studio di quei laboratori.

L'iscrizione descriveva l'oggetto, poteva fornirne il peso, la capacità (se si trattava di un

recipiente), la data di fabbricazione, la data del suo ingresso a palazzo, il servizio di cui

faceva parte, l'ufficio da cui tale servizio dipendeva e infine il numero di registrazione nelle

collezioni del palazzo. Quelle ancora più esplicite indicavano il maestro fonditore che aveva

presieduto alla fabbricazione e il numero d'ordine del pezzo all'interno di una serie di bronzi

fusi contemporaneamente.

Gli oggetti rinvenuti dagli scavi ci offrono un quadro evidente della vita dei ricchi: i rilievi nelle

camere sepolcrali testimoniano del modo di vivere e della varia spiritualità di questo tempo.

Nel II secolo a.C. la concezione dualista dell'anima perviene alla sua formulazione definitiva:

ogni essere umano possiede due anime, l'anima spirituale (hun), che dopo la morte ritorna in

cielo, e l'anima corporea (po), che ritorna invece sulla terra. A partire da quest'epoca la

distinzione tra un mondo celeste e una mondo sotterraneo, dove esiste una burocrazia

incaricata di accogliere e accudire l'anima corporea, è netta. La condizione dell'anima po nel

mondo degli inferi dipende però molto dalla conservazione del corpo e dalle offerte che

l'accompagnano nella tomba. Parallelamente a queste credenze, negli ambienti di corte

assume crescente importanza il concetto di Immortale. L'Immortale è in origine un essere

che, essendo ormai solo un soffio, non muore e abbandona il mondo umano.

IL culto degli Immortali si diffuse a poco a poco al di fuori delle cerchie aristocratiche, e nel I

secolo d.C. si estese a tutti gli ambienti sociali. Queste due credenze coesistono; in epoca

Han la gente non crede soltanto alla separazione delle due anime dopo la morte, ma anche

nella possibilità di raggiungere l'immortalità. Queste diverse concezioni si evolveranno

d'altronde nel corso dell'epoca Han; un'eco di questa evoluzione si ritrova nell'arte funeraria.

ARTE FUNERARIA

Proprio per provvedere alle necessità dell'anima po nel mondo sotterraneo le tombe sono

solidamente costruite, decorate e provviste di corredo funerario, tutte misure che permettono

all'anima corporea di mantenere il suo rango e il suo stile di vita. Nello stesso tempo vengono

prese diverse misure per proteggere il cadavere dalla decomposizione (bare inserite l'una

nell'altra, circondate da uno strato di carbone e da uno di argilla bianca, sudari e otturatori in

giada). Figure apotropaiche sono evocate sotto forma di pitture sulle bare, di decorazioni

murali o di statuette destinate a proteggere il morto dagli influssi nefasti e dai demoni che

potrebbero venire a divorarlo. A partire dalla fine del I secolo a.C. altri talismani simbolici,

come gli specchi con una decorazione di significato cosmologico, sono destinati a mettere il

defunto nella miglior posizione possibile all'interno del cosmo e in armonia con esso. A partire

dalla stessa epoca la rappresentazione di certe divinità, come la Regina Madre del'Occidente,

Xiwangmu, hanno il compito di aiutare l'anima hun nella sua ricerca del paradiso. Nella tomba

vi sarebbero dunque simboli destinati all'anima corporea e altri destinati a quella spirituale.

I Cinesi dell'epoca accordavano alle pratiche funerarie un'importanza enorme, che si

amplificò nel corso della dinastia, con la conseguente formazione di un autentico e sempre

più prospero artigianato funerario.

Nella tradizione feudale pre-Han si era inoltre radicato un terzo fattore, l'importanza sociale

delle sepolture sontuose. L'affermazione della gloria e della ricchezza di famiglia,

originariamente prerogativa dei nobili, all'epoca degli Han posteriori si estenderà, in forma

diversa, a settori molto più vasti della popolazione. In questo periodo, il culto incentrato sulla

tomba, celebra l'individuo e si esprime per immagini sulle pareti della sepoltura o della

camera delle offerte.

EVOLUZIONE NELLA COSTRUZIONE DELLE TOMBE E MATERIALI

Le tombe Han adottano sia la pianta centrale, sia quella assiale.

La pianta centrale si rifà alle tombe del periodo compreso tra i Regni Combattenti e il regno

di Chu, che presentavano una fossa verticale e una camera funeraria atta ad ospitare più

sarcofagi lignei, inseriti l'uno nell'altro. Questa pianta fu adottata per esempio, per le tombe

del marchese di Dai, di sua moglie e di suo figlio, risalenti al II secolo a.C. e situate a

Mawangdui, presso Changsha, nello Hunan. E fu scelta altresì, nel I secolo a.C. per le due

tombe principesche di Dabaotai, a sud di Pechino. Tra le tombe nobili si delinea molto presto

un'evoluzione verso una sistemazione interna più complessa, meglio protetta e più spaziosa,

con le camere interne circondate da una galleria e da una cassaforma esterna costruita in

legno di cipresso.

Il secondo tipo di pianta, quello assiale, presenta una fila di camere lungo l'asse del percorso

di accesso e alcune camere annesse laterali. E' la disposizione adottata per la tomba del

secondo re di Nan Yue ubicata a Canton. Le camere interne sono state costruite con blocchi

di arenaria.

All’inizio della dinastia le più modeste tombe della Cina settentrionale consistono in una fossa

scavata nel terreno, che ne costituisce l’accesso e porta a una cameretta sotterranea, talvolta

tappezzata di grandi mattoni cavi che ne formano il rivestimento. Questi grandi mattoni

rappresentavano una soluzione alternativa, al contempo solida e poco costosa, al sistema

o delle bare lignee inserite l’una nell’altra, che il disboscamento della regione

delle camere

metropolitana precludeva a chiunque non appartenesse all’alta nobiltà. Alla camera, dal

soffitto generalmente piatto, poteva affiancarsi un annesso di forma irregolare, scavato su un

lato e destinato al corredo funerario.

Alla fine del II secolo a.C. iniziarono a verificarsi importanti cambiamenti negli usi funerari che

l’architettura delle tombe. Il

sarebbero generalizzati nel I secolo contribuendo a trasformare

primo di questi cambiamenti vede la sepoltura della moglie nella stessa tomba del marito.

Parallelamente, i riti funebri sono ormai celebrati nella tomba e non più all’esterno.

Questi mutamenti ebbero diverse implicazioni. La costruzione doveva essere abbastanza

solida da resistere alla riapertura in occasione del seppellimento del secondo defunto. In vista

di questa riapertura, il coperchio o il tetto della tomba dovevano poter essere sollevati o

meglio, la tomba doveva essere munita di una porta. La tomba, destinata a ricevere due bare

e due corredi funebri, in occasione dei riti funebri doveva anche accogliere, nella parte

anteriore, opportunamente ampliata, l’officiante e i parenti del defunto. L’ampliamento dello

spazio funerario senza dubbio stimolò lo sviluppo della decorazione muraria e architettonica.

A lungo termine portò anche a privilegiare il piano assiale, dal momento che lo spazio

tombale si andava sempre più adeguando all’immagine della casa dei vivi.

Nel I secolo a.C., nelle tombe della classe media della Cina metropolitana vengono adottate

nuove soluzioni. La camera principale, ancora costruita con grandi mattoni cavi, si amplia,

spesso con una partizione che suddivide lo spazio in un vestibolo e in una camera per le

bare. Il soffitto assume la forma di un tetto a doppio spiovente, a colmo piatto. Le camere

annesse, anch’esse più ampie, sono ormai costruite in piccoli mattoni pieni e rettangolari,

mattoni, che all’epoca degli

meno costosi e quindi preferiti per le tombe più modeste. Questi

Han posteriori ne promuoveranno l’adozione generalizzata in tutte le regioni e da parte di

tutte le classi sociali, hanno anche altri vantaggi, in quanto essendo più solidi dei mattoni cavi,

conferiscono una maggior elasticità alle strutture architettoniche consentendo un

considerevole ampliamento dello spazio interno della tomba. Non avranno altri concorrenti

che la pietra, riservata naturalmente alle sepolture ricche o alle parti fondamentali della

tomba, come la porta.

L’uso delle lastre in pietra, spesso affiancato all’uso del mattone, si diffonde a partire dal I

secolo d.C. nel sud dello Henan e dello Shandong, nel nord dello Shaanxi e dello Jangsu e

nel Sichuan, tutte regioni ricche di pietra di buona qualità. Questa ‘democratizzazione’ di un

materiale da costruzione che all’epoca degli Han occidentali era riservato alle sole tombe

principesche si spiega con diversi fattori, tra i quali sono certamente da annoverare i

progressi nelle tecniche estrattive, dovuti all’impiego di una maggiore varietà di utensili in

ferro e in acciaio di migliore qualità, e le grandi opere pubbliche intraprese nelle grandi valli

fluviali.

La moda delle sepolture fastose diffusasi nel I e soprattutto nel II secolo d.C. non era

naturalmente estranea a queste scelte. Per queste strutture che uniscono il mattone alla

pietra, le ricche famiglie locali adottano la pianta assiale ad imitazione delle sepolture

principesche. La tomba sarà una modesta replica della dimora terrena, con un vestibolo

(simbolo del cortile), un locale di ricevimento centrale, una camera da riposo (simbolo degli

appartamenti privati) nella parte posteriore e infine dispense e cucine ai lati.

La decorazione muraria e i numerosi modellini compresi nel corredo funerario contribuiscono

all’effetto globale, teso a riprodurre l’ambiente del defunto.

L’area funeraria può essere chiusa, ma il pi&u

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/01 Storia del vicino oriente antico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ileniadf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte dell'Estremo Oriente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Salviati Filippo.