Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Riassunto esame Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali, prof. Quaresima, libro consigliato Il cinema della convergenza, Zecca Pag. 1 Riassunto esame Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali, prof. Quaresima, libro consigliato Il cinema della convergenza, Zecca Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali, prof. Quaresima, libro consigliato Il cinema della convergenza, Zecca Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAP. 13 CINEMA - GRAND MASTER: Il film e la sua esperienza nell’epoca della convergenza (Fanchi)

Tutto cambia. Nulla cambia

Insieme alla trasformazione dei media abbiamo una maggiore attenzione sui dispositivi e sulla loro capacità di

operare sulla realtà ripresentandosi sotto nuove forme di mediazione.

Dispositivo ovvero ambiente

La nozione di agency si trova alla base di ciò per descrivere la presenza degli attori sociali tra i quali troviamo le

tecnologie. L’agency è ciò che piega lo spazio a sè rendendo gli altri elementi dipendenti ad esso. L’effetto che si

genera è un network di attori cioè un sistema di presenze che organizza le entità e gli spazi. L’agency viene utilizzata

per fornire quegli aspetti ricorrenti, le mappe che si formano attorno a un dispositivo di comunicazione: essa pone

persone e cose e definisce un ambiente mediale riconoscibile. In questa prospettiva le tecnologie divengono solo uno

degli elementi in gioco. L’ambiente cinema diventa un dispositivo di comunicazione: le mappe e le reti che il cinema

struttura stanno dettando la nuova topografia dei media. I grassroots sono quell’insieme di azioni che gli utenti

compiono al lato della comunicazione e che consentono di modificare il contenuto mediatico: indizi preziosi per

ricostruire la struttura dei dispositivi.

Matrici, copie e opere apocrife

Dal reportorio dei contenuti degli utenti della trilogia di Matrix: il primo dato è che nonostante la saga si sia

conlcusa, l’attività di grassroots non si è fermata. Il secondo dato ci troviamo di fronte ad un ampio repertorio di

oggetti che presentano discorsi dal punto di vista dei contenuti e dei regimi discorsivi, l’azione degli utenti si

focalizza su elementi dell’universo simbolico di Matrix coincidendo con gli elementi del dispositivo testuale della

saga. Gli utenti costruiscono una narrazione che arricchisce la simbologia della saga attraverso la lettura critica e la

creazione di contenuti che estendono il franchise del film. Il terzo dato è che i prodotti user led rendono visibile il

sistema di connessioni che sta dietro al prodotto transmediale; questa produzione attiva uan serie d richiami

intertestuali che mettono in dialogo l’universo della matrice insieme agli altri prodotti proposti.

L’ambiente-cinema fra istanze top-down e azioni bottom-up

Attivazione di una rete di connessioni con altri nuclei dell’immaginario mediale che evidenzia la collocazione

dell’esperienza di visione nella mappa dei consumi. Le annotazioni sulla produzione user generated consentono di

guardare ai processi bottom-up come fenomeno dell’esperienza che gli utenti fanno dei prodotti mediali. inoltre i

dati raccolti permettono di chiarire le forme che assume la produzione bottom-up. La produzione user led di matrix

illumina tre tratti: la centralità del discorso filmico dimostrata dalla tendenza ad assumere il film come orizzonte

della produzione user-generated dove la pellicola fa da collettore; il peso degli immaginari che si creano

nell’ambiente-cinema; la capacità dell’ambiente-cinema di esercitare un controllo al di fuori dell’influenza dei

media.

CAP 14. LO SPLEEN HOLLYWOOD: Lo Spettatore flaneur nell’era dell’algoritmo. (Brodesco)

Distanze

Lo spettatore si muove per rimanere all’interno di un universo narrativo rifiutandosi di assecondare il naturale

termine del racconto per ripetere il piacere che vi hanno trovato. Il film si propone come un oggetto che mette in

movimento il suo pubblico. La Flanerie è quel particolare tipo di passeggiata/vagabondaggio che spinge a percorrere

strade casuali all’interno di uno spazio urbano. Suo elemento centrale è la partenza di un’insoddisfazione di una

mancanza che spinge a muoversi in uno spazio in cerca di un luogo sognato. In questo senso, le intuizioni di

Benjamin inducono a pensare alla flanerie come legata al mercato, al commercio e all’industria seguendo il

passeggiatore inducendolo al consumo: la richiesta di mobilità posta al servizio della vendita; flauner come

potenziale acquirente.

Flanerie crossmediale e cyberflanerie

Anche l’industria del cinema agevola lo spettatore cercando di tenerlo occupato con lo sguardo: l’obiettivo degli

spostamenti non sarà raggiungere una meta ma non staccarsi dal mondo narrativo.

Un esempio di flanerie è caratterizzata dal vagabondaggio virtuale della navigazione in rete: la flanerie crossmediale

e la flanerie elettronica si affiancano e si sommano. Lo stimolo avvia una flanerie tra diverse piattaforme.

La rete è un punto di accesso fondamentale allo spazio cinematografico attraverso un’interfaccia che permette di

condizionare ciò che l’utente pensa. In questo senso gli agnostici della piattaforma vedono un film in dvd

similarmente a come lo vedono in sala. L’interfaccia assume anche un peso nell’affermazione della frammentazione

di cui Youtube ne è un esempio attraverso lo spostamento da un video all’altro: irresistibili tentazioni che spingono

ad aggiungere visioni. L’esperienza della visione di un film non ancora distribuito costruisce un contesto in cui ogni

clip si offre: la proiezione di un film al cinema diventa un rimedio al senso di mancanza aperto da decine di micro

visioni. Se questa è la modalità di consumo prediletta anche lo stesso testo hollywoodiano deve quindi farsi carico

di tale funzione, infatti lo spezzettamento narrativo fornisce nel fan uno spleen una nostalgia che lo spinge al rifiuto

della compiutezza narrativa.

Algoritmi

Il contrasto tra la flanerie come pratica improduttiva e l’esigenza del mercato di avvantaggiarsene si dimostra

centrale: oltre ai video suggeriti si assiste ad altri tentativi industriali di rendere la flanerie il meno deviante possibile

attraverso il trailer, spot pubblicitari, video sponsorizzati, animazioni flash e pubblicità stessa.

CAP 15. DALLA SALA CINEMATOGRAFICA AI NETWORKED PUBLICS: La nuova esperienza

spettatoriale in rete. (Locatelli-Sampietro)

Introduzione

Le conversazione in Rete, consentono agli utenti di creare circuiti che coinvologono persone note e sconosciute.

L’intreccio tra i nuovi media e quelli tradizionali ha come riferimento la cultura convergente di Jenkins e viene

definito con l’espressione networked publics, che comprende oltre ai social network anche i blog, i forum l’email, in

particolare i social e i blog rappresentano un terreno fertile di sperimentazione attraverso percorsi di

personalizzazione dei percorsi di visione: si assiste anche ad un maggiore protagonismo del pubblico in termini di

interattività. L’esperienza online si trasforma in un’occasione di incontro e di condivisione.

Metodologia

Un aspetto decisivo della presenza dei film in rete è la discorsivizzazione che offre una mappatura degli spazi in cui

i discorsi prendono forma. I luoghi di conversazione mappati sono: blog, forum, Facebook, Youtube e Twitter. Social

network presi come strumenyi di ricerca con motori di ricerca interni per reperire le conversazioni.

Il ruolo delle piattaforme

Il primo aspetto è l’influenza della struttura delle piattaforme sulle conversazioni. Per quanto riguarda i blog

abbiamo:i blog personali intesi come dei diari e blog dedicati al cinema. I Secondi si distinguono tra blog

professionali d’informazione, blog semi-professionali e blog amatoriali (user generated). I primi due sono

caratterizzati da una pubblicazione periodica con sondaggi e domande su film recensiti; i blog user generated invece

sono curati da appassionati cinefili che recensiscono le pellicole anche in base al proprio gusto e non seguono una

periodicità stabile, concludendo gli articoli con valutazioni personali. Il blog è quindi il luogo della scrittura nella

forma della recensione corredata da elementi oggettivi e da opinioni personali.

I forum si dividono invece tra quelli dedicati al cinema o quelli generici. nei primi troviamo recensioni o schede

dedicate ai film che sono poi inserite in thread di discussione. Nei secondi la convresazione avviene

spontaneamente a partire dallo stimolo di un utente. Il forum è il luogo del commento libero in cui prevale la

formulazione di opinioni spontanee all’interno delle discussioni.

Facebook è una piattaforma con diversi contenuti, ospita le pagine per pubblicizzare il film accanto a pagine

costruite dagli utenti che rimangono prive di contenuti e risposte; i testi filmici diventano poi spunto per stati o

commenti a cui si attinge l’argomento del film per esprimere un proprio stato d’animo: film come oggetto di

discorso promozionale. Youtube sviluppa invece discussioni a partire dal testo filmico suddiviso in frammenti.

Twitter infine condivide l’esperienza di visione formulando brevi recensioni.

L’oggetto delle conversazioni

altro elemento di discorsivizzazione è il punto di vista dal quale il prodotto filmico è inquadrato, come il racconto

dell’esperienza in sala: durante le prime settimane di uscita dei film nelle sale si sviluppa un’attività di discussione

in risposta alle attività promozionali alimentando il buzz intorno alla pellicola che raggiunge i profili personali degli

utenti che diventano promotori stessi del film. La presenza di questi commenti diventa la prova della capacità

dell’evento filmico di segnare il tessuto della vita quotidiana. Tuttavia esperienze di visioni differenti dalla sala

testimoniano la capacità della pellicola di presentarsi come un evento indipendente rispetto al luogo di fruizione

quale è la sala cinematografica. Il racconto dell’esperienza fruitiva si affianca all’esplicitazione del proprio giudizio:

l’utente diviene commentatore. La varietà dei commenti relativi ai testi filmici dipende inoltre dal variare degli

elementi oggetto di attenzione: negli spazi più informali l’attenzione è rivolta agli aspetti estetici e alle citazioni,

negli spazi professionali abbiamo invece la struttura narrativa, la regia e l’esperienza soggettiva.

Conclusioni

Il testo filmico continua a rinnovarsi, a crescere e mantenere un ruolo centrale assieme ai cambiamenti del contesto

mediale e al portato simbolico che il pubblico continua a riconoscere attraverso l’esperienza filmica. La rete

valorizza e rinnova l’esperienza filmica attraverso il dialogo con nuovi apparati tecnologici e nuovi spettatori.

CAP 17. CONSUMO DI CINEMA E PRATICHE DI FANDOM (Scaglioni)

Culto e sistema dei media

culto è stata fatto proprio dagli spettatori come marcatore di gusto e distinzione ed è diventata un’etichetta impiegata

dalla stessa industria cinematografica. In molto casi il film di culto è la rarità e la natura sottoculturale che definisce

lo statuto di un cult. La sua caratteristica è un meta genere che attraversa testualità mediali differenti (film, libri,

oggetti). Vi è una rilevanza disc

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
9 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bud1n4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Quaresima Leonardo.