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DIGITAL MEDIA

Riccardo Basilio

Università Cattolica del Sacro Cuore

Riccardo Basilio

Riccardo Basilio | UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

Storia dei media digitali

1

Capire i media digitali

1.2 Per una definizione di digitale

Il digitale si è spesso definito in contrapposizione al termine ‘analogico’, quasi fossero due estremi di un

continuum. C’è un’analogia fisica nel caso per esempio del vinile, nel caso del cd, invece, la traccia audio è

scomposta o campionata in una miriade di punti, sotto forma di ‘0’ e ‘1’; il suono è prodotto dalla lettura che

il laser fa dei valori di questi singoli punti.

Questo esempio è utile per introdurre due elementi principali della digitalizzazione dei media (semplice

assegnazione di valori numerici):

 Numerizzazione: ossia la conversione in cifre dei contenuti prima espressi in linguaggi differenti.

 binarizzazione: digitalizzare i contenuti attraverso stringhe di 0 e 1, chiamate bit, riducendo ogni

componente a due stati, ‘acceso’ o ‘spento’, ‘passaggio’ o ‘non passaggio’, ‘0’ e ‘1’.

L’informazione digitalizzata è infattti differente da quella analogica per una serie di ragioni. In primo luogo

il digitale non distingue tra audio, video testo conservati e trasmessi in forma di numeri e scomposti

oltretutto in stringhe di 0 e 1, permette di:

a) ‘smaterializzare i contenuti dei media

b) comprimerli e quindi trasferirli più in fretta

c) conservarli in supporti che occupano poco spazio

d) manipolarli o modificarli in maniera semplice

La digitalizzazione ha anche comportato un’esplosione di nuovi hardware dedicati alla lettura, riproduzione e

conservazione di tali contenuti: dai computer ai telefoni, dai dvd alle penne usb, dai lettori mp3…

1.3 Digitalizzazione e modelli di società

Le prime osservazioni che hanno individuato il fulcro delle trasformazioni in atto nella società moderna

risalgono al periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale e, in particolare, al successo

di due cornici teoriche emerse in quegli anni: la cibernetica e la teoria dell’informazione. La cibernetica

riconobbe tra i fenomeni cruciali per le trasformazioni sociali sia l’evoluzione delle forme di comunicazione,

sia il ruolo delle macchine e della loro interazione con l’ambiente sociale.

Possiamo dunque identificare almeno cinque differenti idee di nuove ‘società’ emerse nella seconda metà del

Novecento che hanno in qualche modo aperto la strada all’idea di società digitale:

 società dell’informazione (anni ’60): l’informazione come risorsa e motore dello sviluppo politico,

economico e culturale;

 società post-industriale (anni ’70):passaggio da un’economia basata sulla produzione di beni a una

incentrata sui servizi;

 società convergente (anni ’80): caratterizzata dalla convergenza dei media che si basa, a sua volta,

sulla digitalizzazione dei contenuti, dei dispositivi e delle reti di trasporto dell’informazione;

 società post-moderna (metà anni ’80): caratterizzata da un indebolimento della distinzione tra reale e

virtuale, e dalla tendenza all’appropriazione e alla decontestualizzazione di riferimenti culturali di

altre epoche;

 società delle reti (metà anni ’90): reti come dimensione centrale e forma predominante di

organizzazione.

Digital Media - Università Cattolica del Sacro Cuore 2

Transmedia Design Framework

Parte prima – La comunicazione Generativa

1. Lo scenario della comunicazione contemporanea

 Forza che origina società ed individui

 Terra di mezzo dove superare il conflitto fra teorie e pratiche, astrattezza e concretezza

 Forza generativa che, attraverso i processi di trasformazione e creazione messi in atto dagli

attori, agisce sull’ontologia di una realtà che può essere materiale e/o simbolica.

Lo scenario attuale permette una ibridazione dei linguaggi, media e processi, risulta necessario illustrare un

passaggio epocale attraverso non una progressiva evoluzione, ma tramite un vero e proprio salto sistemico a

livello sociale.

1° Cambiamento

Un primo e fondamentale apporto all’evoluzione della società e delle abitudini mediali è quello dato da

Michel de Certeau (1980) attraverso l’analisi delle pratiche quotidiane. Segnando una frattura rispetto al

passato, in cui la realtà quotidiana aveva sempre ricoperto un ruolo marginale all’interno della ricerca

sociologica e istituzionale, de Certeau descrive come «il quotidiano si inventa attraverso mille forme di

bracconaggio» tramite pratiche di tipo strategico e tattico. Anche prima del salto sistemico evolutivo,

viene dimostrato come il ruolo del lettore non è mai stato completamente passivo. Parla di consumo,

caricando il termine di valenza positiva: un’attività astuta che modifica i modi di usare i prodotti imposti da

un ordine economico dominante, o ancora, una produzione silenziosa che avviene nel momento in cui i

fruitori dei “testi “inventano” cose diverse rispetto alle intenzioni iniziali degli autori.

Possiamo quindi identificare un primo cambiamento nella modifica delle audience e delle loro abitudini

mediali. Gli spazi narrativi del testo mondo vengono letti come territori all’interno dei quali attivare

processi di negoziazione e di appropriazione dei significati.

Esempi:

 Fan culture

 Fan Fiction

 Fan Movie

 Vidding

 Remix-Mash up

 Machinima

2° Cambiamento

Un secondo cambiamento riguarda la sfera tecnologica: Un’evoluzione che porta a interagire con una

visione della realtà che diventa sempre più digitale e la cui nuova testualità può essere uno strumento

indispensabile per costruire un futuro in cui lo sviluppo tecnologico diventa parte integrante della

complessità contemporanea. Uno scenario in cui non si decreta la scomprarsa dei “vecchi” device, ma un

loro nuovo utilizzo, così come affermano Bolter e Grusin con il termine di rimediazione :

“Ogni nuovo medium trova una sua legittimazione perché riempie un vuoto o corregge un errore compiuto

dal suo predecessore, perché realizza una promessa non mantenuta del medium che lo ha preceduto”.

Integrazione e ibridazione dei media precedenti, in un costante processo di ri- mediazione dove si

intrecciano relazioni, funzioni e processi di tutto il paesaggio mediale.

Le logiche che accomunano i canali e i device rimediati sono due:

Digital Media - Università Cattolica del Sacro Cuore 3

 Immediatezza: ha come obiettivo di far dimenticare all’audience la presenza del medium mettendo

in evidenza l’oggetto della rappresentazione;

 Ipermedialità: | ricorda costantemente al pubblico della medialità dell’esperienza, rendendo visibili

i meccanismi di generazione del contenuto fruito.

In certi casi il processo può essere invertito: i vecchi media possono anche “rimediare” i nuovi.

3° Cambiamento

Il terzo e ultimo cambiamento riguarda l’emergere di una vero e propria modifica culturale che spinge le

persone ad attraversare i confini delle singole storie (Murray, 1997) alla ricerca di nuove informazioni e

connessioni. La conseguenza è lo sviluppo di nuovi sistemi di comunicazione non lineari, capaci di veicolare

narrazioni complesse attraverso molteplici punti di accesso, e trasformare il consumo in un processo

collettivo. Il concetto di cultura convergente teorizzato da Jenkins (2006a) si pone quindi come ulteriore

superamento del paradigma della rivoluzione digitale dimostrando come non solo i media vengono rimediati

ed evolvono, ma interagiscono tra loro in modi ancora più complessi. L’era della cultura convergente,

quindi, delinea un paesaggio mediale in cui vecchi e nuovi media collidono, dove mass media e media

comunitari si intrecciano, con la conseguente negoziazione dei rapporti tra produttori e audience.

Jenkins identifica le otto caratteristiche fondamentali della cultura della convergenza:

 innovativo | come l’evoluzione e la diversificazione delle tecnologie apre alla sperimentazione

estetica e sociale ampliando i mezzi di espressione personali e collettivi;

 convergente | nella misura in cui media – vecchi e nuovi, mass e personal – collidono secondo dei

flussi che si muovono dall’alto al basso (top-down) e viceversa (bottom-up);

 quotidiano | secondo la tendenza delle audience a mantenere quella che la sociologa Linda Stone

definisce “attenzione parziale continua” su diversi stimoli, per poi focalizzarla su ciò che attira la

loro attenzione;

 interattivo | facilità con cui grazie ai media digitali è possibile accedere a frammenti di informazioni

da rielaborare e poi usare in nuovi contesti;

 partecipativo | diversi canali interconnessi che permettono una maggiore circolazione dei contenuti

prodotti e permette di sviluppare la capacità di “fare rete” che, da abilità prettamente professionale,

diventa anche sociale;

 globale | il flusso di contenuti non si limita solo ai confini nazionali, ma si espande con delle

ripercussioni anche nel modo in cui percepiamo noi stessi e il nostro rapporto con il mondo;

 generazionale | non si può pensare che giovani e adulti, nativi e immigrati digitali, usino le

tecnologie e gli ambienti mediali nello stesso modo;

 ineguale | non solo perché ci sono problemi di accesso, ma anche perché a parità di mezzi e capacità

l’uso di questi canali riguarda scelte relative alla partecipazione, alla trasparenza e all’etica.

1.1Audience

Definizione di Audience:

 L’insieme degli ascoltatori o degli spettatori raggiunto da un programma radiofonico o televisivo o

da un messaggio pubblicitario in un determinato periodo di tempo; per estens., apprezzamento,

accoglienza, reazione di molte persone nei confronti di qualcuno o qualcosa: avere una buona a.;

come attore ha una grande audience.

 “Pubblico” (audience) è un termine familiare nel campo della cultura dei media, e sta a indicare i

<riceventi> nel modello sequenziale più semplice del processo della comunicazione di massa.

Le audience (audience) sono prodotte da atti di misurazione e sorveglianza, di solito senza che si rendano

conto di come le tracce che lasciano possano essere misurate dalle industrie dei media (Ford, Green, Jenkins,

2013, 178)

Un pubblico (public) non è semplicemente uno spettatore al plurale, una somma di spettatori, un’addizione.

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È un’entità coerente la cui natura è collettiva; un insieme cara

Dettagli
A.A. 2017-2018
32 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riccardo.basilio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Digital Media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Ciancia Mariana.