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PERSONALIZZARE IL PROCESSO EDUCATIVO

difficoltà dirigenti / docenti di produrre processi educativi flessibili e

personalizzati, eppure i tempi sono maturi.

necessità passaggio da una società basata SULL’OFFERTA a una fondata sulla

DOMANDA FORMATIVA - imprerogabile una riorganizzazione radicale della scuola che

deve essere preceduta da una vera e propria personalizzazione dei servizi

la personalizzazione presuppone una relazione sistematica e strutturata tra

GOVERNO, SCUOLE E COLLETTIVITA’ NEL SUO INSIEME - SISTEMA EDUCATIVO FONDATO SUI

BISOGNI, DOVE L’OFFERTA è AL + GRAN NUMERO E NON A QUALCUNO, UN SISTEMA CHE

LAVORA INTORNO AL BAMBINO E NON VICEVERSA, CHE SCOPRA IL VERO POTENZIALE DEL

BAMBINO E GLI DA I MEZZI PER REALIZZARLO.

RIFERIMENTI PEDAGOGICI per una personalizzazione che si stacchi dall’uniformità

e dalla centralità - Incrocio di queste teorie di riferimento , non applicazione

automatica dell’una o dell’altra.

L’INSEGNAMENTO INDIVIDUALIZZATO E LE SCUOLE NUOVE

movimento dell’attivismo

nel contesto pedagogico 900esco si delinea un modo nuovo di fare scuola e nasce

un vero e proprio movimento chiamato MOVIMENTO DELLE SCUOLE NUOVE che ha come

caratteri distintivi alcuni motivi tipici:

attivismo

educazione e scuola come autoeducazione

autoapprendimento

autogoverno

insegnamento e attività secondo gli interessi propri degli allievi

sostituzione della lezione tradizionale con attività che coinvolgono

direttamente l’alunno

rispetto della libertà e della spontaneità dell’alunno

educazione attenta agli aspetti psicologici

scuola su misura per ciascuno allievo

educazione come atto e opera d’amore

( ALDO AGAZZI voce autorevole del personalismo cristiano della seconda metà del

900)

temi già centrali per alcuni grandi padri della pedagogia contemporanea -

Rousseau, Pestalozzi

3 principi fondamentali:

sviluppo uomo segue un percorso naturale

approccio educativo non prescinde mai dalla specificità dell’individuo

socialità è peculiarità fondamentale del processo educativo

si afferma l’idea che non ci sia altra strada per l’azione educativa che

abbandonare l’uso di procedimenti schematici e uniformi e abbracciare il metodo

dell’espansione dell’esperienza

occorre avere presente la socialità del processo educativo che ha pieno

significato quando coniuga studio e vita sociale del fanciullo e non pretende

d’atrofizzare le conoscenze in una classificazione di aspetti diversi della vita

sociale del passato

centrale per lo sviluppo di questo pensiero è la fecondità del pensiero di DEWEY

scuole nuove che si sviluppano negli STATI UNITI intorno agli anni 20,

presentano due grandi esperienze nel campo dell’esigenza della

individualizzazione:

il piano DALTON di ELENA PARKHURST

il piano di WINNETKA di CARLETON WASHBURNE

la pedagogista americana approda all’idea dell’individualizzazione attraverso

sua diretta esperienza di educatrice e intuizione di trasformare la classe in un

vero e proprio laboratorio di educazione in cui attività manuale degli alunni

diventa occasione di riflessività e di crescita educativa, tenta mediazione tra

esigenza svolgimento programma annuale di ogni singola materia e la necessità di

una individualizzazione del lavoro di ciascun allievo; prefigura una scuola in

cui convivono allievi che affrontano compiti diversi con strategie diverse, sia

pur in vista di un fine comune.

Stessa preoccupazione di individualizzazione attraversa l’esperienza del piano

di Winnetka sperimentato nell’Illinois “ MORE AND MORE ABOUT LESS AND LESS” suo

motto, che esprime la necessità di un adeguamento qualitativo dell’ogg di

conoscenza al singolo alunno. Eloquente osservazione attività condotte nella

scuola: individuo segue in tutta la sua giornata studi.

L’ESPERIENZA EUROPEA

In Europa la pedagogia attivista riscuote un ampio successo anche grazie

all’azione di studiosi che a Ginevra nel 1912 danno vita, e poi alimentano,

l’INSTITUT J.J ROUSSEAU, a cui + avanti si affiancherà la Maison des petit,

scuola sperimentale che si trasformerà nell’attuale Facoltà di psicologia e di

scienze dell’educazione ginevrina. ( Montessori collabora con loro)

Per l’avvio della riflessione, si impone il richiamo a CLAPAREDE e alla sua

posizione circa l’educazione funzionale che elabora la propria teoria

dell’intelligenza come capacità adattiva della mente nel risolvere nuovi e

sempre + complessi problemi, qualora istinto ed abitudine non fossero

sufficienti.

La sua teoria dell’intelligenza da vita alla proposta di una scuola a misura di

allievo, capace di un’educazione individualizzata e funzionale, rispondente ai

bisogni che l’allievo presenta.

Sua riflessione portata avanti da FERRIERE che si concentra sulla capacità

necessaria per l’insegnate, di capire come e da chi i bimbi imparano ciò che è

loro utile per vivere - non imparano nulla dalla vita, perché i loro maestri non

insegnano per la vita, solo la vita insegna per la vita - sottolinea i principi

requisiti della scuola: ASSENZA DI VERBALISMO e PRESENZA IN OGNI CAMPO D’AZIONE

O PENSIERO DI UN ELEMENTO DI UTILITA’ NEL SENSO NOBILE DEL TERMINE ED

APPREZZABILE DALL’ALUNNO.

Di sicuro non realizzabili con orari spezzati o con quantità enciclopedica di

contenuti - necessaria una progettazione adeguata, pochi argomenti in maniera

approfondita...

ricordare anche il belga OVIDE DECROLY = critica organizzazione tradizionale dei

sistemi educativi formali - rivendica necessità che la scuola rispetti la

funzione di globalizzazione che caratterizza i primi momenti dell’apprendimento

formale del fanciullo, e lo può fare assumendo in toto il metodo globale, in un

ambiente collaborativo organizzato da forme di autogoverno - discipline in un

unica unità e a partire da un argomento centrale formano un tutto indivisibile.

estende il principio di globalizzazione a tutta l’attività scolastica -

innovazione metodologica

DEVAUD = naturalismo scientista - lettura dei bisogni anche spirituali e

trascendentali dell’uomo

educazione personalizzata è l’educazione del vivere il vero

UN’ESPERIENZA PARADIGMATICA: MARIA BOSCHETTI ALBERTI

studia, si informa, si aggiorna, impara...ma poi rielabora tutto quanto alla

luce della sua sensibilità e intenzionalità educativa, parla di quotidianità

della vita, di interesse, di attenzione e di amore per gli allievi, della cura

della loro anima

oggi non è molto conosciuta la sua figura, maestra ticinese che negli anni 20 e

30 del sec. scorso, ragiona incessantemente sulla propria professione, sul suo

fare scuola con intenzionalità precisa.

per lei scuola vecchia = scuola imitativa e passiva, che si volge alla vecchia

cultura europea e alle tradizioni del passato - inevitabile fossilizzazione

nell’apprendimento di morte lingue e di astratte tecniche non appropriate ai

bisogni + vitali del popolo.

come dev’essere la scuola per lei?

sviluppo nel rispetto delle indicazioni del programma, dei propri interessi e

non secondo un ordine stabilito a priori uguale per tutti

Ognuno ha il programma riassuntivo della materia, non è obbligato a seguirlo

nell’ordine, libero lavoro - attività libera essa stessa generatrice d’ordine -

l’allievo va accompagnato e osservato come IL GERME CHE SBOCCIA E LA PIANTA CHE

CRESCE - riferimenti Lombardo Radice - Ferriere

sempre rifiutò l’attribuzione di applicare un metodo - educazione come flusso

dall’interno all’esterno - occorre badare all’anima del bambino - NON ESITE UN

METODO MA L’ AMORE E L’INTELLIGENZA DEI FANCIULLI - Aldo Agazzi in riferimento

all’attivismo del 900 educazione bimbo, no cattedra, signore della classe,

programma...non si tratta di svolgere un programma ma di svolgere il fanciullo -

tutto deve partire da lui, l’insegnamento, la disciplina, l’educazione devono

diventare AUTOAPPRENDIMENTO, AUTODISCIPLINA, AUTOEDUCAZIONE.

LA SCUOLA SERENA

come si svolgeva?

1. libertà di maniera e libertà di tempo - ok imparare le medesime cognizioni ma

non nello stesso modo, è contro natura - libertà di modo e di tempo facilitano

la concentrazione, l’interesse, il bimbo non è una macchina che si accende e

spegne.

la giornata nella scuola di Agno si apre con l’ACCADEMIA DEL MATTINO che prevede

la preghiera, l’ora del bello, l’ora del bene, segue il controllo dei percorsi

individuali, durante il quale ciascun allievo solo o in gruppo presenta il

progredire del proprio lavoro come attività di ricerca. Poi il lavoro libero,

ogni allievo si concentra sull’argomento e problema che preferisce. Poemriggio

conferenza diun allievo su un tema che ha approfondito e poi ancora lavoro

libero - sottolinea volontà di disciplinarsi e di autodisciplinarsi ( dewey e

passaggio centrale dell’attivismo)

PERSONALISMO

MOUNIER = ci dà ragioni della nascita del personalismo nel suo lavoro del 1947 “

che cos’è il personalismo?” dice = è nato dalla crisi apertasi nel 1929 con i

crack di Wall Street e che continua sotto i ns occhi da dopo la seconda guerra

mondiale - sostiene che la crisi era crisi economica e spirituale, una crisi

delle strutture e una crisi dell’uomo, per cui unica via d’uscita = netta

convinzione che la rivoluzione morale sarebbe stata economica o non sarebbe

stata. Sarebbe stata morale o sarebbe stata nulla.

rivoluzione personalistica e comunitaria per risolvere la crisi del XX sec. =

progetto di Mounier e dei personalisti e idea che muove nel 1932 alla

pubblicazione della rivista del personalismo ESPRIT.

VICTOR GARCIA HOZ ( anni 70 e 80 contributo significativo nel definire questa

prospettiva)

pubblica L’EDUCAZIONE PERSONALIZZATA anni 80

partendo dal presupposto che nell’educazione si affiancano contemporaneamente i

2 processi di assimilazione culturale e morale della tradizione, da un lato, e

quello di separazione e di appropriazione individuale dall’altro, HOZ nel corso

della sua riflessione tiene insieme la doppia esigenza dell’acquisizione e della

conservazione della cultura e la necessità che ciascuno sviluppi le proprie

capacità personali che lo contraddistinguono

per lui non sono sufficienti né interventi di educazione individuale né di

educazione collettiva; infatti individuale mette in campo un rapporto uno a uno,

docente e allievo ma viene scalzato dal diritto dell’educazione come

ca

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
34 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher walis1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Sandrone Buscarino Giuliana.