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PERCORSO EPISTEMOLOGICO
Premessa
Scrivere di epistemologia pedagogica significa porre il significato su quale significato la
pedagogia ha. Deriva dal greco pais, fanciullo, e ago, atto del condurre verso ed è
presentata come quell'ambito disciplinare che si misura con il problema della formazione
umana, ovvero l'insieme dei processi vissuti da ogni persona dalla nascita fino alla morte.
Formazione intesa come insieme di processi non intenzionali ed intenzionali che
contribuiscono a conferire una forma unica, singolare e irripetibile ad una persona che ha in
sé tutto per esplicitare il complesso del suo potenziale.
Questo sta a dimostrare la centralità del processo formativo per la vita umana e sia la
responsabilità di quelli che contribuiscono a promuovere e guidare quel processo con azioni
di cura, coltivazione ed insegnamento. Il compito della pedagogia è quindi quello di riflettere
sul valore della formazione per la persona e per il suo ambiente sociale e inoltre quello di
elaborare progetti da proporre per l'educazione, per la famiglia e per la scuola; la pedagogia
è quindi una disciplina che si occupa di formazione, tra piano teorico ed applicativo.
L'oggetto di studio della pedagogia ha subito trasformazioni, passando dalla promozione
della natura umana e del suo compimento, ai vincoli tra soggetto e gruppo sociale, alla
costruzione di valori destinati a sviluppare identità e appartenenza.
CAPITOLO 1
LA PEDAGOGIA E LA SUA IDENTITÀ
1. Premessa
La pedagogia è la disciplina che si occupa di educazione: educazione rinvia all'insieme di
azioni che adulti, genitori, insegnanti promuovono per la crescita, sviluppo, socializzazione e
l'apprendimento dei piccoli, adolescenti e giovani.
Per quanto riguarda la cultura occidentale, il primo pensiero filosofico sull'educazione si
afferma nel mondo ellenico del V secolo aC.. da Socrate, Platone e Aristotele.
La paídeia, modello di formazione culturale, etica e politica ebbe modo di trascriversi nel
mondo romano come humanitas per poi divenire humanitas cristiana per costruire nei secoli
la forte radice culturale dell'Occidente europeo, pervenuta fino alla Bildung romantica che
ancora oggi influenza il nostro pensiero pedagogico.
Da Socrate pensare l'educazione ha imposto una riflessione sul soggetto tanto da ipotizzare
processi formativi funzionali alla crescita, allo sviluppo, alla realizzazione, alla garanzia dei
diritti all'espressione di libertà responsabilità e partecipazione.
Nel 900 i contributi delle scienze umane, delle scienze dell'educazione hanno imposto il
ripensamento del soggetto, hanno aperto la "questione del soggetto" sul problema
antropologico.
Il percorso di ricerca muove i suoi primi passi dal legame della pedagogia con la filosofia e
dal pensiero di Giovanni Gentile.
2. La Pedagogia come "scienza filosofica"
Gentile critica la visione positivista e rivendica la dignità scientifica della pedagogia nel suo
porsi come sapere filosofico che s'interroga sullo sviluppo dello spirito, imponendosi che la
pedagogia è la filosofia. L'errore che per Gentile, il Positivismo e l’herbartismo hanno
commesso è quello di separare l'educazione in tante educazioni particolari, l'intellettuale, la
morale, la fisica. Questo significa che l'educazione perde il suo carattere di Bildung, di
formazione o di autoformazione dello spirito. 17
La cultura è paideia, Bildung e in quanto tale supera ogni possibile dualismo meccanicistico
ipotizzato tra teoria e pratica, tra soggetto e oggetto, tra conoscenza ed attività. La
pedagogia non precede l'educazione ma si sostanzia come sapere che esprime una
riflessione attuale sull'educazione. La pedagogia è quindi filosofia, ma si concretizza in
dimensioni scolastiche e pedagogiche come la didattica.
L'educazione è quindi un'azione spirituale che lega indissolubilmente due spiriti. Gentile è
consapevole che una tale relazione riporta alla dualità tra educatore ed educando: nella
relazione educativa la dualità trova risoluzione perche l'educazione come processo dello
spirito implica l'unità della vita spirituale. Questo porta a vedere la didattica come
concretizzazione del modello educativo ispirato al criterio dell'unità dello spirito quanto della
cultura: si propone come teoria della scuola orientata a promuovere il processo di
autoformazione.
3. La pedagogia e le scienze dell'educazione
Nel momento in cui il nostro Paese si allontanava dal regime fascista, esso prendeva anche
le distanze dall'Idealismo gentiliano aprendosi ad altre esperienze culturali soprattutto al
pensiero filosofico e pedagogico di Dewey.
Quest'ultimo si chiedeva se poteva esistere possibilità di fondare scientificamente
l'educazione, cioè se poteva esistere una scienza dell'educazione; evidenziava che saperi
come filosofia dell'educazione, psicologia, sociologia potevano offrire spunti all'educazione e
quest'ultima risultava essere più vasta della scienza, processo aperto e complesso. Nel
momento in cui l'egemonia gentiliana viene messa in crisi, i pedagogisti italiani si soffermano
sul pensiero deweyano delle scienze dell'educazione, un modello di scienza pedagogica al
plurale che passa da scienza filosofia, teoretica ed unitaria scienza al plurale, di base
empirica sperimentale. L'adesione a questo nuovo statuto si inseriva anche nel
neo-Positivismo che orientava verso il controllo di fatti educativi, attraverso la verifica del
nesso causa-effetto, capace di controllo dei fenomeni educativi verso l'innovazione e il
superamento dei fattori di condizionamento educativo.
4. La pedagogia tra critica e utopia
Mentre il paradigma delle scienze dell'educazione andava legittimandosi, veniva mossa
l'accusa di scientismo alla pedagogia, un sapere accusato di perdita di specificità e
impoverimento teorico. Erano i periodi in cui la cultura del Sessantotto spingeva verso
contestazioni studentesche per la revisione dell'educazione della società borghese.
La pedagogia e la scuola furono i primi obiettivi di tali battaglie culturali: della seconda si
denunciavano i meccanismi, della prima i modelli occidentali capitalistici.
La pedagogia avrebbe dovuto avere il coraggio di ricostruirsi, confrontandosi con le scienze
umane e con le scienze dell'educazione, pronunciandosi a favore del carattere emancipativo
ed utopico dell'educazione.
Alcuni pedagogisti italiani orientavano la loro attenzione nel determinare il campo di indagine
della pedagogia, individuandone così l'oggetto specifico, definendone ruolo, funzioni,
metodologie e logiche interne, procedure e linguaggi. Il gruppo intendeva individuare la
specificità della pedagogia e avevano cercato nella formazione l'ambito di ricerca più
significativo, luogo di unione art teorizzazione e applicazione.
CAPITOLO 2 - MODELLI PEDAGOGICI ITALIANI
1. Premessa 18
L'epistemologia pedagogica deve aprirsi da una pluralità di possibilità investigative che
tengono conto delle istanze delle persone, delle trame socio culturali, delle tensioni etiche e
valoriali. Viene riconosciuto il passaggio definitivo dalla pedagogia come modello unitario da
una pluralità di modelli pedagogici che nel loro complesso definiscono la ricchezza teoretica
ed euristica della ricerca pedagogica come ricerca sulla formazione umana.
Questo cambiamento ha imposto alla pedagogia una riflessione critica sulla scuola.
Nonostante la molteplicità di modelli, emergono alcuni principi regolatori: il valore della
"persona", l'emancipazione umana e la democrazia.
2. Il personalismo pedagogico e la scuola della persona
● Maritain esprimerà un'analisi critica nei confronti delle filosofie della Modernità che
porterà il filosofo a lanciare il pensiero di Tommaso d'Aquino proponendo
l'affermazione della cultura cristiana e il rilancio dell'umanesimo. Questo tipo di
umanesimo mette al centro la persona e ne sottolinea la natura spirituale della libertà
e dell'autodeterminazione. Un umanesimo trascendente, soprannaturale, cristiano.
Per Maritain solo l'antropologia filosofica può cogliere la struttura universale della
persona che non è prodotto evoluzionistico biologica ma risultato di una crescita
intellettiva capace di superare limiti e condizionamenti.
È un umanesimo integrale, materia e spirito, capace di verità, di conoscenza di Dio
tramite ragione e fede. Ne consegue l'apertura per un'educazione integrale che si
concretizza nell'impegno per percorsi formativi scolastici, metodi, programmi per
l'organizzazione didattica. Per educare occorrono genitori ed insegnanti capaci di
rapporti interpersonali per finalizzare l'educazione alla formazione della persona.
● Mounier invece lega il concetto metafisico di persona all'orizzonte dell'esistenza.
Fondatore della rivista Esprit, chiarisce la sua visione del personalismo comunitario:
vede la persona come il risultato di processi di promozione, dimensioni personali in
cui spiccano libertà, partecipazione e responsabilità e i valori servono per
concretizzare la vita personale.
● Stefanini concepisce invece l'educazione come processo da porre in similitudine con
la parabola evangelica, che una quantità minima è capace di straordinario sviluppo. I
suoi temi di riflessione sono infanzia, socialità, rapporto educativo.
● Aldo Agazzi arricchisce il personalismo pedagogico e il suo pensiero è legato allo
spiritualismo che abbraccia l'educazione che va dalla persona alla storia,
dall'edificazione dell'uomo a quella della civiltà.
● Catalfamo è uno dei principali esponenti del personalismo del secondo 900 e si ispira
a Maritain. Egli intende la persona sia come valore da correlare al trascendente, sia
come realtà da cogliersi nell'esistenza. Per Catalfamo si parla di personalismo storico
ed ha il compito di concretizzare il valore della persona attraverso l'educazione
soprattutto in famiglia e a scuola. È stato permesso alle pedagogie della persona di
incrociare orientamenti che qualificano la persona nella sua integralità: parola,
apertura all'altro, pensiero divergente. Si sono così sviluppati movimenti che hanno
ripensato i compiti dell'educazione e della scuola.
● La pedagogia di Don Milani ha prefigurato la possibilità dell'emancipazione e della
liberazione. La sua esperienza in ambito scolastico, modello innovativo interessante,
vede coniugarsi l'anelito emancipativo e la battaglia al carattere elitario della scuola.
3. La pedagogia marxsista e la scuola dell'emancipazione 19
Le origini del marxismo pedagogico italiano risal