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PASSAGGIO DAL VISSUTO AL DATO CULTURALE
La documentazione è una procedura importantissima, in quanto racconta, trasmette e condivide il portafoglio di esperienze e conoscenze in modo dettagliato di un alunno, il suo percorso. È la parte più difficile da affrontare sul piano didattico poiché tutto questo è difficile da riportare con lettere e numeri. Un esempio di documento è il diploma che dà accesso all'università o in altri mondi. È una testimonianza certificata, dimostrare la nostra cultura, è essenziale nella nostra società. Come dice il termine DOCUMENT-AZIONE documenta l'azione della didattica nel percorso scolastico, è una dialettica tra il sapere ed il fare. Ha una struttura complessa in quanto deve riportare in modo analitico e statico la teoria e in modo dinamico e globale il processo didattico, questo ci fa capire come deve portare un equilibrio fra i vari punti elencati al suo interno.anche se di poli opposti. I poli citati si dividono in: nomotetico contro idiografico, l'analitico contro globale, tecnico contro razionale, descrittivo contro pragmatico, statico contro dinamico. Fino ad oggi la documentazione ha più ricoperto un ruolo burocratico e obbligatorio sotto forma di: registro di classe, di pagelle, fascicolo personale ecc. ma dovrebbe diventare eticamente un lavoro professionale svolto a raccontare l'esperienza educativa. LINGUAGGIO DIDATTICO Il linguaggio della didattica ha due tipi di comunicazione: piano del contenuto e piano della relazione. La comunicazione del contenuto è di tipo logico-cognitivo, la comunicazione di tipo relazionale è emotiva. Un esempio pratico è quando spesso non ricordiamo discorsi detti in quanto solo di tipo logico cognitivi, e a volte ricordiamo invece il discorso influenzati anche solo al ricordo di tipo emotivo. Questo ci aiuta a capire come la relazione del docente ed il suoIl comportamento influenza l'apprendimento del discente.
CONTESTO FORMATIVO
Nella dimensione del contesto formativo del linguaggio didattico si è introdotto il CV esplicito ed il CV implicito. Le regole e le dimensioni sono influenzate da esso.
Il CV Esplicito rapporta tutti i traguardi raggiunti attraverso il sistema formativo intenzionale. Nel particolare è l'esperienza.
Il CV implicito riguarda la dimensione organizzativa e relazionale, la parte educativa non resa esplicita dell'insegnante. La conseguenza delle scelte metodologiche-didattiche fatte per raggiungere l'obiettivo.
L'aspetto più problematico riguarda le incongruenze che si vanno a creare tra i contenuti e i traguardi.
INDICE
L'approccio idiografico: insieme di tratti nell'individuo che lo rende unico;
L'approccio nomotetico: i tratti possono essere
rilevabili in tutte le persone.. Processo globale: dalla totalità si scende nei dettagli, valutazione nel complesso delladinamica educativa. dai dettagli si ricostruisce l'insieme. Processo Analitico: L'enfasi Tecnica: Modello di osservazione della realtà. L'approccio relazionale: dinamica relazionale fra soggetti.analisi dell'oggetto osservato. Carattere descrittivo: Carattere pragmatico: le intenzionalità delle azioni didattiche. Visione statica: rappresentazione della realtà. rappresenta l'evoluzione del processo educativo. Visione dinamica: PROGETTAZIONE Facendo un preambolo sulla situazione generale didattica dobbiamo calcolare unaperenne Ambiguità di fondo. La progettazione didattica equivale alla messa in attodi azioni volte al cambiamento. Organizzare e strutturare un percorso, si deve tenerconto del punto di partenza dove andiamo ad operare. La progettazione in ambitoscolastico si divide in: visione amministrativa evisione professionale. L'amministrativa è legata ai doveri di servizio del docente, è la parte burocratica a cui deve far fronte l'insegnante, la progettazione didattica. La professionale è la propria azione didattica. Osservare l'efficacia del metodo, raggiungere un traguardo, il docente deve essere capace di orientarsi nella sua azione educativa. Attualmente prevale ancora l'amministrativa, e questo va contro il principio dell'insegnante che deve dare più valore alla sua azione didattica più tosto che un foglio di carta. La progettazione didattica deve sempre tener presente il punto di partenza: contesto, caratteristiche della classe, il punto di arrivo (traguardi/competenze). Deve basarsi principalmente sugli obbiettivi. Si deve prevedere il futuro nel momento in cui si introduce un metodo dopo la conoscenza singola degli alunni, solo se si conosce si può prevedere (prassi, pratica-prassi).. ETIMOLOGIA CLASSICA: Lanciare, puntare.raggiungere obiettivi e traguardi. ETIMOLOGIA MODERNA: Costruire un piano di azione. CONDIZIONI: Avere/darsi degli obiettivi, Capacità di valutare (pre-vedere) il futuro Le logiche della progettazione didattica sono due: logica della razionalità tecnica, logica della complessità.. La logica della razionalità tecnica è il rapporto schematico tra progetto, agire e valutare. È la vecchia didattica, quella schematica, rigida, che non si adattava a tutti gli alunni e l'insegnante è trasmettitore, qui manca tutta la parte della progettazione didattica..la logica della riflessività è il rapporto flessibile tra progetto, agire e valutare. È la nuova didattica riflessiva, c'è il monitoraggio e rielaborazione. Al di là della logica che si vuole applicare, la struttura del curricolo è spiegata dalla mappa di Kerr che si divide in: traguardi, contenuti, processi, valutazione. Qualunque sia l'elementopreso in considerazione interagisce in cerchio con gli altri, sono gli ingredienti chiave del progetto didattico..
I traguardi formativi sono la finalità del progetto didattico, l'obiettivo che vogliamo raggiungere. (progettazione per obiettivi).
I contenuti culturali è tutto ciò che si affronta nel percorso didattico, ciò che si deve insegnare. (per concetti, per temi).
I processi formativi è la relazione tra i contenuti ed i processi, possono essere statici e dinamici. Statici: l'ambiente. Dinamici: lo sviluppo del processo. (sfondo integratore).
La valutazione è l'insieme di traguardi raggiunti e la valutazione di questi ultimi. (progettazione a ritroso).
La mappa di Kerr si deve adattare ai modelli progettuali dell'insegnante e alla disciplina stessa; Quindi, è un modello standard adattabile a diversi progetti. I modelli progettuali possono essere vari: per obiettivi, per temi, per concetti, per sfondo integratore, per...
La progettazione a ritroso.. Progettazione per obiettivi: è il modello più usato nella storia dell'Italia, si sviluppa in torno agli obbiettivi da raggiungere e tutto quello che ci gira in torno per arrivarci. E' rigoroso, inflessibile e si basa sul comportamentismo (modello stimolo-risposta). Tutto deve essere finalizzato all'obiettivo. I tempi devono essere coerenti con il raggiungimento individuale dell'obiettivo, deve rispettare tutti gli alunni. Le fasi della progettazione per obbiettivi si divide in: - Analisi situazione di partenza. - Definizione degli obiettivi educativi e didattici. - Definizione dei prerequisiti. - Definizione dei mezzi, delle strategie, dei tempi. - Attività di verifica. - Feedback. TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI (BLOOM) Un esempio di progettazione per obbiettivi educativi è quella di Bloom. Dice che la progettazione segue questi obiettivi basandosi su: - Conoscenza: rimanda la capacità di richiamare alla memoria (fatti,termini, procedure) e mette in relazione conoscenze, l'acquisizione di un sapere..
Comprensione: va oltre la conoscenza ed esprime la capacità di usarla, comprendere una certa comunicazione, utilizza le conoscenze possedute, si manifesta con il saper interpretare, estrapolare, trasformare dal teorico al pratico, dal verbale allo scritto ecc..
Applicazione: quando si vanno ad applicare delle regole, delle procedure, dei concetti. È il passaggio delle informazioni conosciute verso la risoluzione del problema..
Analisi: (individuare elementi e rapporti) capacità di cogliere una situazione comunicativa problematica e essere in grado di analizzarla. È la capacità di cogliere un sistema complesso ed si analizzarlo..
Sintesi: capacità di saper identificare, combinare ed integrare le parti segmentari fino a rielaborale in un sistema, riunire elementi chiavi, creare un modello unitario di sapere. (svolgere la comprensione del testo).
Valutazione: rappresenta la
Capacità di saper cogliere gli elementi necessari per la strutturazione di un giudizio pertinente rispetto all'oggetto di riferimento. La capacità di cogliere gli elementi essenziali nella dimensione quantitativa e qualitativa, formulare giudizi di valore (es. giudicare un'opera d'arte sulle caratteristiche osservabili o con l'interpretazione delle conoscenze).
La progettazione per temi: è implicita e schematica (traguardi, metodi, valutazione). Ad esempio, è l'indice di testo con gli argomenti da trattare (selezione di contenuti) scarsa strutturazione di contenuti.
La progettazione per concetti: privilegia discipline e attività teoriche, dove il soggetto impara ad elaborare, organizzare e rappresentare la conoscenza. Si basa sul cognitivismo: costruzione di mappe e strategie, apprendimento di organizzazione cognitiva, apprendimento come modificazione dei significati.
La progettazione per sfondo integratore: è diffusa
Nella scuola dell'infanzia, è softe leggera, più strategica. Non ha passaggi complessi, parte da un semplice sfondo didattico e tutto il resto si sviluppa intorno ad esso, ogni aspetto si può modificare durante il percorso. Il difetto è l'eccessiva indeterminatezza delle scelte progettuali, tutto è variabile e mutevole. Un esempio è affrontare un tema fantastico e sviluppare un saggio teatrale. La progettazione a Ritroso: è uno schema che comincia dalla fine per poi arrivare all'inizio, quindi si parte da una valutazione complessiva e si struttura la didattica. La competenza è più importante della valutazione stessa. Il progetto si costruisce al contrario. DIMENSIONE METODOLOGICA Le metodologie applicate nella visione del triangolo didattico, fanno riferimento a un approccio di tipo Cognitivo. Ausubel spiega le diverse modalità di apprendimento in relazione a due parametri, due processi cognitivi di apprendimento: