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PIDGIN
Il pidgin d'arrivo e tende in genere a fossilizzarsi in una forma incompleta. Le prime due sono semplificazioni della lingua; il pidgin invece è una lingua semplice → codice semplice. Alcuni autori le distinguono in due fasi:
- pre-basica
- basica (maggior numero di avverbi, frasi varie e complesse)
Nella fasi iniziali dell'interlingua la morfologia è praticamente assente. La copula è spesso omessa, così come gli articoli. La negazione è espressa sempre allo stesso modo. Per quanto riguarda l'ordine delle parole, è stata notata una struttura - (prima si enuncia un argomento poi si fa un commento) o - TOPIC FOCUS.
L'interlingua anche nelle sue fasi iniziali presenta una sua grammatica che mano a mano si arricchisce di norme della lingua d'arrivo. In generale, qualsiasi siano la L1 e la L2, le sequenze di apprendimento sono le stesse.
Temporalità - Come viene appresa per l'italiano:
- Gli
- gli apprendenti subito non fanno caso al genere;
- il genere comincia ad essere usato per assonanza;
- l'accordo si estende all'aggettivo o attributivo;
- l'accordo a questo punto coinvolge anche gli aggettivi predicativi;
- gli apprendenti avanzati usano l'accordo tra nome e participio passato nelle frasi con essere ausiliare.
- accento - FONOLOGIA
- il parlante può produrre singole parole con accento perfetto ma l'enunciazione di frasi intere può svelare il suo accento straniero;
- "falsi amici" - LESSICO
- si usano strutture della L1 quando non si capiscono quelle della L2 - SINTASSI
- in caso di morfemi simili nelle due lingue - MORFOLOGIA
modo in cui i parlanti collegano gli enunciati tra loro.
DISCORSO
OI parlanti di lingue dello stesso ceppo (es. romanze) apprendono le lingue straniere più velocemente rispetto a parlanti di ceppi diversi.
Tramite l'elusione si possono evitare delle strutture della L2 ritenute particolarmente difficili.
L'apprendente può infatti decidere quali elementi e come trasferirli nella L2 basandosi sulla L1. Ma non tutto viene trasferito, es. i pronomi e gli articoli.
Il "transfer da qualche parte" (Anderson) prevede che il transfer possa verificarsi "se e solo se [...] esiste già nell'input della L2 il potenziale per delle generalizzazioni."
Variabilità sistematica
I modi per realizzare una certa intenzione comunicativa sono molteplici. Possono dipendere dal contesto o da altri fattori extra linguistici. Ma può trattarsi anche di una VARIAZIONE LIBERA, sempre provvisoria.
Le variazioni sistematiche sono dovute a:
- : i fonemi
variano a seconda della posizione. Anche la morfologia CONTESTO LINGUISTICO subisce cambiamenti;
le variazioni riguardano la situazione sociale in cui si trova il parlante; CONTESTO SOCIALE;
le variazioni sono dovute alla forma attraverso cui esprimere la lingua TIPO DI COMPITO (orale o scritta).
Variazione libera
Si usano forme diverse, nel medesimo contesto e con uguale significato per realizzare il medesimo intento. Secondo Ellis, l'apprendente segue questi processi:
- si acquisiscono nuove forme linguistiche ACQUISIZIONE
- se ne elabora la funzione ELABORAZIONE
- si utilizzano sostituendole alle precedenti SOSTITUZIONE
I sistemi interlinguistici non sono statici: ogni elemento è suscettibile di cambiamenti.
* Progetto ZISA - "Acquisizione della seconda lingua da parte di lavoratori spagnoli e italiani"
Studio condotto sull'apprendimento del tedesco. Risultati:
- scoperta di un ordine di acquisizione di alcune regole comuni a
- solo alcune regole seguono questo ordine.
L'ordine delle regole è:
- soggetto + verbo + oggetto
- no inversione
- separazione tra ausiliari e modali
- inversione soggetto-verbo
- distinzione tra principale e subordinata
Per quanto riguarda l'italiano...
Le prime frasi sono comuni alle altre lingue, a parte per alcuni movimenti sintattici. L'accordo arriva molto tardi e per ultimo si impara il congiuntivo.
NB! Le sequenze di apprendimento naturale sono alterate dall'istruzione! Gli insegnanti possono facilitare i passaggi da una fase all'altra.
"Grammatica Universale" di Chomsky
Il bambino che impara la lingua materna presenta innata la capacità di formulare regole sulla lingua e usarla a proprio beneficio.
Questa è quella che Chomsky definisce "Grammatica Universale". È costituita da:
- leggi assolute, universali, che si manifestano in modo negativo e che delineano in base
Principi strutturali la forma della lingua (es. "frase principale" e NON "primo verbo"). I principi non si possono violare! • – danno conto della diversità della lingua. Sono innati. Ogni parametro non ha una proprietà individuale ma è legato ad altri. Bisogna imparare quale scegliere.
La Grammatica Universale è nata basandosi sull'acquisizione della lingua materna. Applicandola alla seconda lingua sono stati maturati pensieri diversi:
- è inaccessibile perché ormai morta;
- è accessibile e condiziona la L2 allo stesso modo in cui condiziona la L1;
- il condizionamento sulla L2 è parziale ed è mediato dalla L1.
È vero, gli apprendenti costruiscono "grammatiche mariole" violando tramite l'interlingua i principi della Grammatica Universale. Bisogna però dire che gli apprendenti si accostano alla L2 basandosi sulla GU della L1. Quindi le
loro grammatiche non saranno del tutto selvagge. Inoltre, la selezione dei parametri attuata per la L1 verrà applicata anche alla L2. Talvolta può accadere che i parlanti applichino dei parametri che non appartengono né alla L1 né alla L2.
Punti di forza Limiti
- si offre una teoria generale del linguaggio basata su fonologia, morfologia e sintassi;
- possono essere sviluppate ipotesi sostenute o confutate verificabili empiricamente in base all'interlingua.
LA COMPETENZA COMUNICATIVA
Tutto ciò che un parlante deve sapere per costruire degli enunciati corretti linguisticamente rientra in quella che Chomsky chiama competenza linguistica. Hymes aggiunge il contesto sociale e la definisce competenza comunicativa.
È composta da unità minime, come:
- gli atti linguistici, ovvero azioni compiute mediante il linguaggio.
Agevolare l'apprendente. Strategie comunicative degli apprendenti
Permettono di raggiungere un obbiettivo comunicativo.
Alcune strategie:
- l'apprendente evita aree potenzialmente problematiche. Possono essere:
- STRATEGIE DI ELUSIONE: formali (ridurre frasi errate o non scorrevoli mantenendo però l'obbiettivo), funzionali (abbandonare l'obbiettivo per evitare problemi);
- l'obbiettivo viene mantenuto nonostante ci siano dei problemi. ASTRATEGIE DI CONSEGUIMENTO: per questo scopo si utilizzano descrizioni, definizioni, proprietà storiche, sinonimi.
Le conversazioni tra nativi e non nativi differiscono da quelle tra nativi. Nel primo caso è frequente la negoziazione del significato (richieste di spiegazioni, verifiche di comprensione etc).
Il controllo viene svolto dai parlanti nativi tramite domande all'interlocutore non nativo. In questo modo la risposta è immediata e talvolta monosillabica, e si definiscono più
agevolmente i turni di parola. I cambi di argomento sono bruschi e frequenti. Questo perché i non nativi hanno difficoltà a mantenere a lungo la conversazione su uno stesso argomento. Inoltre la ripetizione è una strategia molto diffusa: serve come comprensione reciproca.- (non comprensione): i parlanti capiscono che qualcosa nella conversazione non va.
- (fraintendimento): i parlanti non si accorgono dell'errore e proseguono nella conversazione.
- tramite paralanguage, ovvero attività di rassicurazione con le quali il parlante