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DIMENSIONE ORGANIZZATIVA

È la relazione tra insegnante, studente e contenuto culturale (setting

formativo).

Può essere formata da tre cerchi concentrici:

macrocontesto → il cerchio più esterno, richiama l'ambiente

– socio-culturale e istituzionale entro cui si colloca la scuola e, di

conseguenza, l'aula, il quale si riflette inevitabilmente nella relazione

didattica

mesocontesto → il cerchio intermedio, è riconducibile all'istituto

– scolastico in cui si esercita l'azione di insegnamento

microcontesto → il cerchio più interno, riguarda l'aula ed è identificabile,

– in senso più specifico, con il setting formativo entro cui avviene l'evento

didattico

Il setting formativo può essere considerato l'insieme delle variabili che

definiscono il contesto entro cui si svolge la relazione formativa. I principali

fattori che definiscono il contesto formativo sono:

Spazio → contenitore fisico e materiale entro cui si realizza

– l'insegnamento

Tempo → struttura temporale entro cui viene agita l'azione di

– insegnamento

Regole → insieme di norme implicite ed esplicite che regolano la vita

– della classe

Attori → insieme di soggetti coinvolti nella relazione didattica

– Canali comunicativi → medium attraverso cui avviene la relazione

– didattica

Si parla si curriculum implicito per identificare quella dimensione dell'offerta

formativa che non viene generalmente resa esplicita dall'insegnante e riguarda

la gestione della dimensione relazionale e organizzativa dell'evento didattico.

SPUNTI CRITICI SULL'AZIONE DELL'INSEGNAMENTO

L’insegnante:

Predispone l’aula prima dell’inizio delle lezioni

– Predispone i materiali da utilizzare durante la lezione

– Accetta le risposte e/o proposte degli alunni, includendo ognuno

– Incoraggia

– Utilizza le idee degli alunni

– Pone domande (feedback)

– Ascolta in modo attivo prestando attenzione alla comunicazione non

– verbale

propria e degli allievi (atteggiamento empatico)

Spiega in modo chiaro

– Dà istruzioni chiare e dettagliate

– Controlla il lavoro degli allievi

– Guida gli alunni durante l'apprendimento

– Richiama attività / conoscenze precedenti

– Inizia/finisce la lezione secondo schemi definiti

Nel lavoro di gruppo:

Lavorano con qualsiasi compagno

– Accolgono opinioni/idee diverse

– Risolvono i conflitti

– Chiedono aiuto all’insegnante

– Si distraggono

Gli alunni:

Intervengono alzando la mano

– Ascoltano quando un compagno parla

– Ascoltano quando parla l'insegnante

– Intervengono spontaneamente

– Intervengono se sollecitati

– Intervengono con argomenti inerenti il tema trattato

– Dimostrano attenzione attraverso il comportamento non verbale

– Si muovono senza far rumore

– Parlano a bassa voce

– Partecipano a tutto il lavoro

Il sistema formativo integrato

È il collegamento, l'alleanza tra i diversi enti che si occupano di educazione e le

caratteristiche per distinguere gli eventi educativi sono l'intenzionalità, ovvero

l'esistenza di traguardi formativi consapevolmente perseguiti, e la

sistematicità, ovvero l'organizzazione strutturata e progressiva dell'azione

educativa.

educazione formale → di tipo istituzionale, ciò che riguarda la formazione, si

svolge nell'ambiente scolastico e possiede sia l'intenzionalità, sia la

sistematicità (scuola)

educazione non formale → si svolge in ambienti non scolastici, non

istituzionali.

Tende a possedere i caratteri di intenzionalità, in quanto rivolta al

raggiungimento di determinati scopi, ma non quelli di sistematicità, almeno a

confronto con la struttura scolastica (famiglia, attività sportive, parrocchia)

educazione informale → si svolge all'interno di contesti non istituzionali. Non

possiede né l'intenzionalità, né la sistematicità (mass media, modelli culturali,

miti e riti sociali)

Insegnare per competenze – Castoldi

Pellerey definisce la competenza come “capacità di far fronte ad un compito, o

a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e ad orchestrare le

proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle

esterne disponibili in modo coerente e fecondo”.

Questa definizione permette di evidenziare le principali caratteristiche della

competenza nell'apprendimento:

la capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti →

• presuppone l'utilizzo del proprio sapere nel risolvere situazioni

problematiche ed evidenzia il forte legame tra competenza e azione.

La messa in moto e l'orchestrazione delle proprie risorse interne → la

• competenza viene estesa alle componenti motivazionali, attribuzionali,

socio-emotive, metacognitive.

L'utilizzo delle risorse esterne → in base al compito da affrontare e

• devono integrarsi con le risorse interne. Per risorse esterne si intendono

gli altri soggetti implicati, gli strumenti e i mezzi a disposizione, le

potenzialità presenti nell'ambiente fisico e culturale in cui si svolge

l'azione.

Quindi le risorse che ho a disposizione mi permettono di far fronte ad un

compito, ma non è detto che il problema si risolva. Ho bisogno di COGNIZIONE

(conoscenze dichiarative, conoscenze procedurali, conoscenze strategiche),

MOTIVAZIONE (impegno, riconoscimento di senso), METACOGNIZIONE

(consapevolezza, regolazione), ATTRIBUZIONE (concetto di sé, autostima).

è importante per riconoscere

cosa si è in grado di fare

Indicatori di una competenza esperta:

Capacità di ricostruire lo “spazio del problema”.

• Repertorio ricco di strategie e soluzioni.

• Non esiste un unico modo per risolvere un problema, ma molteplici.

Uso funzionante delle variabili contestuali.

• Flessibilità nell'uso dei propri “script”. Gli “script” sono modelli di utilizzo

• delle proprie competenze. Se penso di fare sempre in quel modo e trovo

un ostacolo la mia competenza diventa molto più limitata.

Principi chiave e quadri interpretativi sul dominio di conoscenza.

• Io posso essere un esperto in un determinato ambito, ma devo

continuare comunque a formarmi, perché non si finisce mai di imparare.

Abilità di auto-regolazione. L'auto-regolazione è la capacità di vedersi

• dentro.

Il “SAPER FARE” e il “SAPER AGIRE” portano alla sensibilità del contesto.

Competenze chiave per una cittadinanza attiva

Le competenze sono gli strumenti che ci fanno capire quanto si punti alla

realizzazione di un cittadino attivo. Le competenze dipendono spesso dal

contesto in cui una scuola si sviluppa.

Competenze digitali → so utilizzare qualcosa di digitale, come un computer, per

un determinato scopo.

Competenze chiave per una cittadinanza attiva sono da acquisire al termine di

10 anni di istruzione obbligatoria.

Le assi culturali strategici aiutano l'acquisizione di percorsi di apprendimento,

aiutando i giovani alla vita adulta, e si distinguono in:

asse dei linguaggi

• asse matematico

• asse scientifico-tecnologico

• asse storico-sociale

competenze trasversali:

costituzione del sé → imparare ad imparare (continuare per tutta la vita)

• capacità di progettare (pensare a dove si vuole

arrivare)

relazioni con gli altri → comunicare

• (competenze che si collaborare e partecipare

imparano a scuola) agire in modo autonomo e responsabile

(saper agire anche individualmente e non sempre in

gruppo)

rapporto con la realtà naturale e sociale → risolvere problemi

• individuare collegamenti e

relazioni acquisire ed interpretare l'info

Insegnare per competenze

Il sapere scolastico e il sapere reale sono competenze che si scontrano con i

programmi.

La scuola è un progetto di crescita in cui l'insegnante lavora per tutta la classe.

L'insegnamento centrale e l'apprendimento centrale sono due logiche di

insegnamento a confronto.

Architetture e formati dell'istruzione

Le architetture dell'istruzione sono dei modi con cui l'insegnante gestisce

l'istruzione.

Calvani utilizza lo schema di Clark, il quale prevede 4 architetture:

recettiva → la più semplice, attraverso la quale l'allievo ascolta

• comportamentale → sollecita nell'allievo una costruzione di conoscenze

• scoperta guidata → relativa all'apprendimento sui problemi

• esploratoria → l'allievo ha la massima libertà partendo da un input

• dell'inseg.

Calvani aggiunge la dimensione collaborativa (riguarda l'apprendimento con

l'interazione tra i pari) e quella simulativa (comprende l'impiego delle

simulazioni attraverso immedesimazione fisica). Inoltre, per ognuna di queste

architetture individua dei formati e per ogni formato individua i pro e i contro.

I formati dell'istruzione sono le metodologie didattiche (la lezione, il problem

solving, la simulazione, l'apprendimento di gruppo).

lezione:

• lezione espositiva → si presenta come un'esposizione di contenuti, svolta

– ininterrottamente da parte di un docente. La sua caratteristica principale

è la linearità-sequenzialità che caratterizza la presentazione. A fianco

della lezione orale tradizionale, oggi si incontra sempre più l'esposizione

coadiuvata da dispositivi multimediali.

lezione anticipativa → è una breve informazione in cui si presentano

– succintamente agli allievi concetti che anticipano le acquisizioni

fondamentali che dovranno essere apprese. A volte può trasformarsi in

discussioni.

lezione narrativa → la lezione assume il carattere del racconto e permette

– una più concreta presentazione dei fatti.

lezione euristica → ha carattere dialogico; l’insegnante alterna brevi

– esposizioni a domande o a frasi non completate.

lezione metodologica → si sostituisce una presentazione di contenuti con

– un intervento orientato a fornire consegne di lavoro circa le attività che si

dovranno sviluppare. In particolare è significativo dire come ci si deve

comportare di fronte a situazioni problematiche.

approccio tutoriale:

è caratteri

Dettagli
A.A. 2013-2014
28 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher samantha.moscato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e tecnologie educative e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pacetti Elena.