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UDOVICO UCCOLO

correttivo che riconduce lo sviluppo demografico alle concrete possibilità di sussistenza

(autolimitazione: facciamo meglio figli)

-G M O (1721-1794), monaco camaldolese pubblica un saggio nel 1790 (8

IAN ARIA RTES

anni prima di Malthus) in cui espone un tema teorico analogo ed accenna per primo

all’esistenza di optimum di popolazione: le risorse bastano per tutti e la popolazione è

sufficiente a sviluppare le risorse che possiede. Afferma inoltre che:

1-la popolazione si raddoppia ogni 30 anni in assenza di impedimenti (guerre, carestie,

epidemie)

2-porta una soluzione alla crisi demografica: celibato o sistemi tipo evirazione e

poligamia.

Concetto di transizione demografica:

21

Concetto che spiega come si è evoluta la popolazione mondiale (all’interno di un sistema

chiuso, quindi non si tiene conto di migrazioni). Ci sono critiche severe a questo tipo di

teoria che ha dei limiti perché è troppo rigida e schematica, tuttavia ha anche un

fondamento reale che spiega come si è arrivati alla popolazione attuale.

Esistono quattro fasi la cui scansione temporale è rappresentata su un grafico cartesiano

(Ascisse: il tempo; ordinate: nascite e decessi annui ogni 1000 abitanti)

I stadio: dalle origini fino alla rivoluzione industriale: abbiamo un tasso di natalità

altissimo, del 40 per 1000; è molto alto e regolare perché corrisponde alla natalità

fisiologica, oltre la quale non si può andare; in quell’epoca nascevano tutti i figli possibili

e questo era dovuto al fatto che ogni volta che c’era un concepimento veniva portato a

termine; non c’è aborto e quindi ogni rapporto sessuale può dar luogo ad una nascita; ma

inoltre si desiderava avere più figli possibile perché erano braccia da lavoro. In questo

periodo il tasso di mortalità era molto alto. (NB: a causa della mortalità elevata infantile,

fare figli voleva dire fare previdenza sociale per la vecchiaia: quando uno era vecchio per

lavorare la terra, aveva figli che provvedevano al suo sostentamento)

Dunque tasso di mortalità altissimo che a volte ha superato il tasso di natalità. La mortalità

alta era dovuta a carestie (se un anno andava male un raccolto nessuno mangiava).

la popolazione rimane alto-stazionaria. La popolazione cresce a ritmi estremamente lenti;

nell’andamento della popolazione.

17 ottobre 2016

di “prima non ci sono variazioni rispetto alla natalità mentre c’e

II stadio: espansione”

una forte diminuzione della mortalità.

La natalità cresce per via della rivoluzione agricola (che precede quella industriale); il

miglioramento dell’agricoltura è dovuto ad un avanzamento tecnologico e sociale. La

situazione precedente che prevedeva un tipo di agricoltura chiamata sedimentaria

prevedeva l’uso di strumenti elementari i cui scopi erano: liberare il terreno dalle erbe e

dagli alberi con incedio e applicare la pratica del debbio distruggere il sostrato vegetale

e poi la semina.

Poi si passa all’aratura: prima veniva fatta con un aratro di legno che smuoveva poco il

terreno e pertanto si lavoravano sempre i soliti 10-15 cm di terra: il terreno si impoveriva

di Sali minerali e diventava improduttivo; dopo un po viene introdotto l’aratro di ferro:

22

questo attrezzo nel penetrare il terreno, dato che aveva la lama, incontrava meno ostacolo

e dunque il terreno veniva lavorato meglio;

viene introdotto l’aratro

con la rivoluzione agricola a ruota che non implica il bisogno

di grande forza perchè venivano usati gli animali. (nb: l’aratro a ruota non ha una

diffusione uniforme; non si diffonde in tutti i paesi).

Dal punto di vista dell’aspetto culturale notiamo che la crisi prevista da Malthus non è

avvenuta perchè sono migliorate le condizioni agricole: si passa da una rotazione triennale

(di epoca romana per cui si coltiva un terreno, si lascia a maggese e poi a pascolo) a

biennale con coltivazione e concimazione.

Il miglioramento culturale è avvenuto anche perchè non c’è più bisogno di tanta gente

che lavora la terra: i terreni producono di più e dunque la gente si sposta dalle campagne

alla città e poi nasce la rivoluzione industriale. 

Contemporaneamente ci sono progressi della medicina no carestie, no malattie=

aumento popolazione. 

Mortalità bassa + natalità alta popolazione cresce a ritmi esponenziali (come diceva

Malthus). di “tarda crollo del tasso di natalità perché dopo la rivoluzione

III stadio: espansione”

agricola ci si rende conto che non servono più tante braccia per l’agricoltura e allora non

(e dunque c’è più

ha senso fare tanti figli e inoltre la mortalità infantile è ridotta

probabilità di sopravvivenza).

La mortalità non subisce variazioni anche la bassa mortalità infantile; la popolazione

invecchia. di “basso la popolazione tende a stabilizzarsi. La natalità subisce

IV stadio: stazionario”

dovute a interventi dell’esterno (in alcuni paese si incoraggia la natalità, in

oscillazioni

altre si scoraggia la natalità per il contenimento delle nascite).

Questo modello è applicabile a livello globale, ma possiamo intravedere un andamento in

diversi stadi del mondo.

-Esistono stati alto stazionari oggi? No.

Però esistono situazioni in aree singole in cui vige ancora questo regime demografico (ad

esempio in parti dell’Amazzonia, e in piccole porzioni anche in Nuova Guinea)

-Esistono stati di primo stazionario (II stadio) oggi? Si.

Abbiamo stati interi che corrispondono ai paesi sottosviluppati.

23

-Esistono stati di tarda espansione (III stadio) oggi? Si.

La maggior parte degli stati del mondo, ovvero i paesi in via di sviluppo.

-Esistono stati di basso stazionario (IV stadio) oggi? Si

Sono gli stati economicamente più avanzati, ma sono molto pochi e inoltre, non

necessariamente uno stato avanzato ha alti tassi di natalità; ci sono situazioni di stati non

sviluppati che hanno scelto di non fare figli; la Russia ha tassi di crescita negativi come

anche le repubbliche baltiche come l’Ucraina; questi ultimi non sono paesi

economicamente floridi e per scelta si fanno meno figli.

Italia passa da lieve crescita, a stallo, e poi decrescita (natalità + bassa della mortalità)

dovuto a piramide dell’età e poi all’immigrazione.

Problema della fame :

Quando si parla di “fame” bisogna distinguere fra due tipi di fame:

la fame vera in cui non c’è da mangiare; mancano elementi per la

-sottoalimentazione: non c’è quantità indispensabile per la sopravvivenza. Ogni persona

sopravvivenza, perchè

ha bisogno di circa 2000 cal/giorno.

-malnutrizione: situazione peggiore; non è mancanza di cibo, il problema è che non è

equilibrato dal punto di vista delle sostanze nutritive (mancano vitamine, grassi ecc). La

malnutrizione è la causa di alcune malattie da carenza.

Concetto di rete urbana

Il concetto di rete urbana riguarda la gerarchia/rango dei centri urbani;

Una rete urbana è un insieme di centri legati tra loro da relazioni: abbiamo vari tipi di reti:

-ci sono reti individuabili partendo dalla realtà

-altre che vengono create appositamente.

sono sistemi territoriali in equilibrio. C’è una città che

Rete a gerarchia determinata:

controlla un territorio. Tutto il sistema si regge su valori di soglia (limite spaziale oltre il

quale non conviene più acquisire il prodotto) e portata (distanza) che legano i nodi alle

1

rispettive regioni complementari in modo tale che la rete gerarchica dei centri

comporta...[...].

1 Della slide 51, fare solo rete a gerarchia determinata. 24

Modello di Christaller: modello verificato nella Baviera e anche in Stati Uniti e Australia;

la forma esagonale è la forma più vantaggiosa di sfruttare lo spazio.

Concetto di città.

Una città è un agglomerato complesso (perchè formato da tante parti) ed organico (perchè

c’è una distribuzione ragionata) di edifici e di popolazione che esercita funzioni di

gestione, coordinamento e polarizzazione su un’area circostante piuttosto vasta (non un

paesino), alla quale fornisce servizi di tipo amministrativo, commerciale, finanziario,

sanitario, scolastico.

Ciò che identifica la città è la dotazione di servizi.

Per identificare una città non occorre valutare il numero degli abitanti, ma il rango dei

servizi che deve essere elevato (non un ambulatorio, ma un ospedale, non un asilo ma una

o più scuole superiori, non uno sportello bancario ma più di una banca).

In pratica, la città rappresenta il cardine di una struttura polarizzata del territorio che trova

riscontro in una gerarchia urbana (rank-size rule= legge rango dimensione) e in una rete

urbana (nodi, reti, maglie; schema di Christaller).

La legge dice che la soglia minima per parlare di città è di 5000 abitanti.

Concetto di metropoli, conurbazione e megalopoli.

-Una metropoli è grande città come numero di abitanti e soprattutto ha funzioni urbane

di livello elevato (New York, Tokio, Londra, Parigi ecc)

-Conurbazione: insieme di città fra le quali una gioca spesso un ruolo dominante (es.

Firenze)

-Megalopoli: è un insieme di città non necessariamente di grandissime dimensioni, che si

sono ripartite le funzioni urbane di rango superiore ed hanno organizzato un ssitema

territoriale efficente e coeso: ne è esempio la megalopoli atlantica degli Usa che

comprende città come Boston, New York e Washington; il concetto di megalopoli è stato

creato da J. Gottman e ha origini recenti. 25

18 ottobre 2016

Storia della città

In Italia tutte le città hanno origine antica.

nasce quando l’uomo passa da una vita nomade ad una vita sedentaria grazie alla

La città

nascita dell’agricoltura e quando nasce la possibilità di usare la manodopera in altre

attività, ad esempio nell’artigianato e nei servizi; ad esempio, per difendere i campi da

predatori umani e animali nasce la categoria professionale dei soldati i quali però non

contro le calamità; allora per ovviare a questo problema nasce un’altra

possono fare nulla

categoria professionale, quella dei sacerdoti che si rifanno alle divinità per gestire queste

situzioni ambientali; contemporaneamente, quando l’uomo iniziò a vivere in gruppi

sentì l’esigenza di avere un’amministrazione e per questo nacquero dei servizi

organizzati

i quali dovevano avere collocazione nei centri abitat

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Publisher
A.A. 2017-2018
62 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MM2189 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Mazzanti Riccardo.