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Capitolo 8 "L'osservazione diretta"
8.1 I precedenti
Già nel 1955 si cominciava a parlare di osservazione diretta nei programmi per la scuola. Con i programmi del 1985 lo studio della geografia viene fondato su processi di ricerca scoperta da attuare in modo programmato e con metodo scientifico. Per apprezzare questo cambiamento nella didattica bisognerà riflettere sul concetto di ambiente riconosciuto come oggetto della geografia che andrà considerato nella sua globalità come risultato di tutte le interazioni che si verificano fra le sue componenti. Un concetto di ambiente completamente nuovo rispetto al passato in quanto si riconosce che esso è prodotto dell'azione degli uomini che vivono, lavorano e si spostano sul territorio. Pertanto l'insegnamento della geografia oltre al concetto fisico di spazio deve dedicarsi ai modi e agli effetti dell'esperienza degli uomini sul territorio. Si parla quindi di ambiente.
Il paesaggio non si limita solo alle sue componenti fisiche, ma anche agli elementi artificiali, alle attività economiche, sociali e culturali, ecc. Questo progresso supera il concetto riduttivo di paesaggio per considerare l'ambiente come un sistema antropofisico.
8.2 Scoprire osservando
La prima capacità operativa indispensabile da far acquisire agli alunni è quella di saper osservare l'ambiente perché solo così sapranno scoprirne gli elementi che lo costituiscono. Si tratta di scoprire quanto l'osservazione costituisce un vero e proprio metodo di informazione intellettuale. Non solo bisogna osservare il proprio ambiente ma bisogna saperlo percepire e coglierne le complessità. Per ottenere questo risultato bisogna indirizzare l'alunno verso oggetti di indagine che siano a lui familiari (la strada, la casa, i percorsi abituali, la scuola). Questa operazione non deve essere una mera esercitazione di
ricognizione ma deve essere precisa dell'ambiente. Valorizzata come uno strumento per acquisire una chiave di lettura
8.3 Il lavoro sul campo
Fra tutte le tecniche di insegnamento della geografia il metodo dell'osservazione diretta è il meno
Nonostante tutti sembrino d'accordo sull'idea che il lavoro sul campo conosciuto e il meno usato. Sia uno dei momenti fondamentali nel processo di apprendimento della geografia sembra che questa pratica in realtà sia ignorata e trascurata nei fatti. Molti parlano di difficoltà di organizzazione, di pericoli del traffico, della sorveglianza e della responsabilità, del tempo e dei finanziamenti. Questi problemi che sono gli stessi che vengono affrontati per una gita scolastica fuori città, vengono risolti in quest'ultimo caso, mentre per le lezioni di geografia all'aperto diventano delle difficoltà.
Bisogna capire che non si deve trascurare l'alto valore formativo delle
Escursioni, insormontabili. Anzi, esse devono diventare parte integrante della lezione di geografia.
8.4 Un requisito indispensabile: la preparazione
La lezione all'aperto deve iniziare e concludersi in classe, prevede inoltre una scrupolosa organizzazione. Gli allievi vanno preparati e sensibilizzati a questo tipo di lezione e gli insegnanti devono avere le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere. Bisogna sapere cosa si andrà a vedere, per questo l'insegnante deve effettuare una ricognizione del luogo ove ci si recherà, selezionando gli elementi e i fatti che verranno osservati. Per preparazione, intendiamo sia l'individuazione del tema e del luogo, ma anche l'acquisizione dei termini e dei concetti necessari a comprendere quello che si vedrà. Va inoltre curato il come verranno svolte le attività proposte agli allievi (con o senza strumenti, registrare quel che si vede o con disegni o con macchine fotografiche, confronto tra realtà.
Così come ci appare e quella rappresentata sulle carte topografiche). Vanno fissati gli incontri con le persone che si vogliono sentire che si parli di operatori di tecnici esperti o autorità preparando eventuali questionari per effettuare delle interviste. Non va infine trascurata la motivazione del lavoro sul campo.
8.5 La fase "personale"
Il lavoro sul campo si suddivide in due fasi: una personale e una interpersonale. La prima è rivolta all'esercizio personale di osservazione e registrazione di quanto si esamina. L'elaborazione e l'interpretazione di quel che si è osservato e registrato verrà poi attuato in classe. Per comprendere il territorio e la sua organizzazione possiamo individuare due momenti: uno statico e uno dinamico.
Il primo consiste nell'individuazione da parte dell'insegnante di uno o più punti di osservazione il più possibile elevati sul territorio circostante (si può trattare
Una elevazione naturale, di un castello, di un campanile). Gli allievi dovranno osservare quello che li circonda con gli strumenti che avranno a disposizione. Ciò che non deve mai mancare è il riscontro con la carta topografica dell'area. Le attività di orientamento con o senza bussola di individuazione dei punti di riferimento, di misurazione di distanze a occhio e il confronto con quelle sulla carta etc, verranno stabilite in base a ciò che si è deciso in classe. L'insegnante deve stimolare gli allievi a scoprire ciò che si apre davanti a loro.
8.6 Alcuni esempi
Ci sono quattro tipi di ambiente in cui possiamo sinteticamente ridurre tutti i vari aspetti morfologici, litologici, vegetazionali o geologici: rurale, industriale, urbano, turistico. In ogni uno di questi paesaggi tipo, le attività che si sono concretizzate sul territorio sono molto diverse. Se bisognerà porre l'attenzione sulla posizione degli portiamo gli
allievi in una zona rurale insediamenti, sulla forma dei campi sulla disposizione delle aree collinari e sulla presenza o meno in un'area industriale dovremo delle aree di allevamento. Se invece portiamo i nostri allievi richiamare la loro attenzione soprattutto sugli elementi territoriali di posizione: presenza o vicinanza a fonti di energia, a strutture di servizi, a trasporti, etc. Bisognerà inoltre chiedersi la dimensione e l'estensione degli edifici produttivi, se è stata modificata la morfologia del terreno e infine ci si interesserà alla forma dell'abitato in rapporto all'epoca di costruzione. Per quanto riguarda l'area turistica i ragazzi si interesseranno alle caratteristiche naturali del luogo e a dove si è sviluppata la funzione ricettiva. Quali sono le attività di svago? Dove sorgono gli alberghi? Qual è la stagione di punta? 8.7 Osservare... girando per l'area l'area che è stataquanto riguarda il momento dinamico citato sopra si tratterà di percorrerescelta per il lavoro sul campo, magari in bicicletta, a piedi o in pullman. L'itinerario deve esserefissato scrupolosamente a priori. Osservando potremo capire se ci troviamo in una delle 4 aree cheabbiamo nominato precedentemente e avremo tempo di accennare ai vari modelli di sviluppo:delle città moderne ispirate alla rendita e al costo dell'area edificabile in rapporto allaa- distanza dal centro storicob- delle aree industriali in rapporto alle fonti di energia e alla vicinanza dei mercati di sboccodelle aree turistiche in rapporto alla potenzialità dell'entroterrac- 318.8 La fase "interpersonale"La fase interpersonale ha come obiettivo la ricerca di documentazione sugli aspetti nonimmediatamente visibili dell'ambiente che si sta osservando. Si può scomporre in momentid'inchiesta e in momenti di visita. La geografia consiste anche in visiteA fabbriche o aziende agricole dove ci si può rendere conto del lavoro di trasformazione dalla materia prima al prodotto di questi casi è documentato il modo di operare dell'uomo che incide sul territorio. Finito. In ognuno L'inchiesta è un modo di acquisire le informazioni molto interessante e particolarmente gradito ai ragazzi. Le forme più usate dell'inchiesta sono due: intervista e questionario. Il primo deve essere, o un'autorità, fissato in anticipo con un testimone privilegiato che si a un funzionario, un operatore il secondo viene utilizzato per chiedere alla gente determinate informazioni. Il questionario va distribuito a determinate categorie di persone.
La riflessione e l'elaborazione Il materiale raccolto nelle due fasi, personale e interpersonale, viene portato in classe per essere esaminato e selezionato. Questo è il momento conclusivo del lavoro sul campo, ed è proprio in questo momento in cui si
Attua un lavoro di riflessione di elaborazione. I ragazzi devono capire quanto sia importante la tecnica del lavoro sul campo, non solo per scoprire la geografia del vicino, l'unico modo per capire il rapporto reale tra uomo e ma anche quella del lontano, e inoltre questo è ambiente nella sua concretezza. Esso consente di impadronirsi di concetti che verranno sempre allo scolaro e all'uomo utilizzati e di acquisire un metodo di osservazione che servirà.
Capitolo 9 "L'osservazione indiretta"
9.1 Il perché di uno schema
L'osservazione indiretta consiste nella lezione di geografia in classe. Non esistono modelli di lezione standard in geografia ma bisogna sapere che ogni lezione, di qualunque materia, debba avere una sua struttura ideale, che sia flessibile in modo da poterla adattare alle varie circostanze di tempo e di luogo. L'adozione di uno schema che consenta di strutturare le varie fasi della lezione è il motivo per cui in.
Questo modo l'insegnante può avere un risultato estremamente proficuo. In primo luogo è sempre chiaro quali sono gli obiettivi che si prefigge, in secondo luogo perché attraverso uno schema i vari argomenti verranno selezionati in virtù di una logica. Infine l'adozione di uno schema permette di predisporre per tempo il materiale documentario richiesto, gli strumenti e i sussidi opportuni.
9.2 La presentazione
Lo schema di una lezione di geografia in classe si può articolare in tre parti: presentazione, svolgimento e verifica. Lo scopo della prima parte è quello di far nascere la curiosità degli allievi. Da questa necessaria esigenza deriva l'importanza di questa fase, frequentemente sottovalutata. In questa fase bisogna selezionare tutto il materiale da presentare e bisogna poi riflettere sulle ripercussioni che riavranno tra gli allievi. Quando si parla di presentazione in geografia, di un paesaggio, di un'area, di una regione, di un tema,
za una foto o un'immagine che catturi l'attenzione del lettore e lo inviti a continuare la lettura. In alternativa, si può optare per un'illustrazione o un disegno che rappresenti il concetto principale del testo in modo chiaro e accattivante. L'importante è scegliere un'immagine di qualità e adatta al contesto, in modo da rendere il testo più interessante e coinvolgente per il lettore.