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RADIOPROTEZIONE DEL PAZIENTE E DEGLI OPERATORI

È importante distinguere tra le esposizioni alle radiazioni di paziente ed operatore:

  • Numero di esposizioni: il paziente è sottoposto alle radiazioni una sola volta, l’operatore continuamente.
  • Qualità dell’esposizione: il paziente è esposto direttamente ai raggi, l’operatore indirettamente.
  • Vantaggi: il paziente trae un beneficio dalla radiografia (o TC) alla quale è esposto, in quanto permette di diagnosticare una condizione potenzialmente patologica; l’operatore non ne trae alcun beneficio.

Legge 101/2020:

È l’attuazione di una normativa europea, la direttiva EURATOM 59/2013. In materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse a esposizioni mediche, sia per i pazienti che per i lavoratori.

Radioprotezione:

Le radiazioni ionizzanti sono potenzialmente dannose, lo scopo delle normative è quindi di proteggere:

Uomo: - Paziente. - Operatore. - Popolazione: individui che frequentano gli ospedali o gli ambulatori odontoiatrici, in quanto le radiazioni sono in grado di attraversare le pareti e raggiungere le persone in stanze differenti. - Ambiente: contesto nel quale l'uomo vive, ambienti di lavoro.

PRINCIPI BASE DELLA RADIOPROTEZIONE

Principio di giustificazione: Ogni procedura (esame) che utilizza radiazioni ionizzanti deve produrre nel paziente un chiaro beneficio, il beneficio deve quindi essere superiore al costo biologico che l'esame può generare nel paziente. È opportuno scegliere sempre la tipologia di esame che fornisca la dose minore possibile di radiazioni (es. per diagnosticare una carie è sufficiente utilizzare una radiografia endorale, che espone il paziente ad una dose minore di radiazioni rispetto ad una cone beam).

N.B. Se un tipo di pratica che comporta un'esposizione medica non è giustificata in generale, può essere invece giustificata

ottimizzazione (o di ALARA): Tanto basso quanto ragionevolmente ottenibile. Una volta scelta la tipologia di esame che sia giustificata, è opportuno utilizzare la tecnica che comporta un utilizzo minore di radiazioni per ottenere il risultato diagnostico migliore. Tutte le dosi dovute alle esposizioni di cui all'articolo 156, comma 2, ad eccezione delle procedure radioterapeutiche, devono essere mantenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile e compatibile con il raggiungimento dell'informazione diagnostica richiesta, tenendo conto di fattori economici e sociali. Principio deilimiti di dose:
Esistono dei livelli diagnostici di riferimento, ovvero dei valori di radiazioni ionizzanti entro i quali ogni esame radiologico deve rientrare (che variano in base al tipo di esame radiologico considerato).
N.B. Sono valori di riferimento, non valori massimi; variano anche in base alla tipologia di paziente (le radiazioni necessarie ad attraversare il corpo di un individuo con una massa maggiore differiscono dalle radiazioni necessarie ad attraversare il corpo di un individuo con una massa minore).

RESPONSABILITÀ
Tutte le esposizioni che prevedano l'utilizzo di radiazioni ionizzanti devono essere effettuate sotto la responsabilità clinica del medico specialista (medico radiologo, medico nucleare, odontoiatra) su richiesta motivata del medico prescrivente (ovvero il medico che richiede l'esame).
N.B. Le due figure (medico prescrivente e medico che effettua la radiografia) possono coincidere.

Responsabilità - articolo 159:
Tutte le esposizioni

di cui all'articolo 156, comma 2, lettere a), b), c), d) sono effettuate sotto la responsabilità del medico specialista, su richiesta motivata del medico prescrivente.

Al medico specialista compete la scelta delle metodologie e tecniche idonee ad ottenere il maggior beneficio clinico con il minimo detrimento individuale e la valutazione della possibilità di utilizzare tecniche alternative che si propongono lo stesso obiettivo, ma che non comportino un'esposizione (o che comportino una minore esposizione).

L'attività di refertazione è responsabilità esclusiva del medico specialista in radiodiagnostica o in medicina nucleare, nell'ambito di competenza.

Ove praticabile, e prima che l'esposizione abbia luogo, il medico specialista si accerta che il paziente o il suo rappresentante riceva, o abbia ricevuto dal medico prescrivente, informazioni adeguate in merito ai benefici ed ai rischi associati alla dose di radiazione dovuta.

All'esposizione medica. Analoghe informazioni devono essere ricevute da parte di assistenti ed accompagnatori.

Le attività radiodiagnostiche complementari all'esercizio clinico possono essere svolte dal medico chirurgo in possesso della specializzazione nella disciplina in cui rientra l'attività complementare stessa, o dall'odontoiatra nell'ambito della propria attività professionale specifica. Nell'ambito di dette attività non possono essere effettuati esami per conto di altri soggetti o professionisti sanitari pubblici o privati, né essere redatti o rilasciati referti radiologici.

Informazione: È fondamentale che i pazienti ricevano un'adeguata informazione in merito ai danni e benefici derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti (in modo tale che possa scegliere se sottoporvisi o no).

Per esposizioni a basse dosi di radiazioni: è sufficiente un cartello in sala d'aspetto.

Per esposizioni ad alte dosi di radiazioni è necessario un consenso informato. MODALITÀ DI ESPOSIZIONE Irradiazione o esposizione esterna: La sorgente di radiazioni resta all'esterno del corpo del paziente. Caratteristiche: - L'irradiazione cessa al termine dell'esposizione (momento in cui la sorgente viene spenta o allontanata). - L'entità dell'irradiazione dipende da: a) tempo di esposizione, b) presenza o meno di materiali schermanti tra la sorgente e la persona esposta, c) geometria di esposizione. Irradiazione o esposizione interna: La sorgente di radiazioni viene introdotta nell'organismo. Caratteristiche: - Può verificarsi ogni volta che si manipolano sorgenti non sigillate. - Affinché si possa parlare di esposizione interna deve verificarsi l'introduzione di sostanze radioattive (perinalazione, assorbimento transcutaneo, ingestione o iniezione). - Le sostanze sono generalmente metabolizzate in base alle loro.caratteristiche chimiche e mantenute nell'organismo fino alla loro eliminazione mediante i normali processi di escrezione. - N.B. Per tutta la durata della loro permanenza nell'organismo continuano ad irradiarne i tessuti. COME PROTEGGERSI DALLE RADIAZIONI L'entità del rischio radiologico dipende da una serie di fattori: - Tempo (durata dell'esposizione): a parità di condizioni, il rapporto dose-tempo è lineare (maggiore è il tempo di esposizione e maggiore è la dose di radiazioni assorbite). - Distanza (dalla sorgente di radiazioni): il campo di radiazioni segue la legge dell'inverso del quadrato della distanza rispetto al punto di emissione (ogni volta che la distanza raddoppia la dose si riduce di quattro volte). - Disponibilità di schermature: stazionamento in posizione protetta o utilizzo di presidi piombati. Sono presenti anche dei collari che proteggono la tiroide (uno degli organi più soggetti al danno da radiazioni).radiazione in quanto è un organo ad elevato turnover; maggiore è il turnover e maggiore la radiosensibilità).

TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONI ALLE RADIAZIONI IONIZZANTI
- Esposizioni professionali: dovute all'attività lavorativa.
- Esposizioni mediche: pazienti che si sottopongono ad un esame diagnostico.
- Pazienti nell'ambito della rispettiva diagnosi o trattamento medico.
- Persone nell'ambito di sorveglianza sanitaria.
- Persone nell'ambito dello screening sanitario.
- Individui asintomatici e pazienti che partecipano volontariamente a programmi di ricerca medica obiomedica in ambito diagnostico o terapeutico.
- Persone nell'ambito di procedure non a scopo medico condotte con attrezzature medico-radiologiche.
- Persone che, coscientemente e volontariamente, assistono o confortano persone sottoposte ad esposizione per motivi medici.
- Esposizioni del pubblico.
- Esposizioni a metodiche di imaging a scopo non medico: esposizioni che nonsono più lunghi rispetto alle radiografie endorali, ma permettono di visualizzare un'ampia area della bocca. Le fonti di esposizione alle radiazioni diagnostiche possono essere diverse. Una delle principali è la radiazione di fuga, che si verifica quando c'è una perdita nel complesso tubo-guaina utilizzato per generare le radiazioni. Questa perdita può essere causata da un guasto o da un difetto nel sistema di protezione. Un'altra fonte di esposizione è il fascio primario, che è la radiazione utilizzata direttamente per l'esame diagnostico. Questa radiazione è controllata e dosata in modo da fornire l'immagine necessaria senza causare danni alla salute del paziente. Infine, c'è la radiazione diffusa, che è molto più piccola rispetto al valore del fascio primario. La quantità di radiazione diffusa dipende dalle dimensioni del campo, dall'angolo e dalla tensione applicata al tubo. Questa radiazione può essere ridotta utilizzando schermi di piombo o altre tecniche di protezione. È importante sottolineare che l'esposizione alle radiazioni diagnostiche deve essere giustificata da una indicazione clinica. Ciò significa che l'esame radiografico deve essere necessario per la diagnosi o il trattamento del paziente. Inoltre, devono essere adottate tutte le precauzioni necessarie per ridurre al minimo l'esposizione alle radiazioni, come l'uso di schermi di piombo e l'adozione di tecniche di imaging a bassa dose. In conclusione, l'esposizione alle radiazioni diagnostiche può comportare benefici per la salute dei pazienti, ma è importante assicurarsi che venga effettuata solo quando necessario e che vengano adottate tutte le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza del paziente.sono di circa 12-15 secondi. - CBCT: permette di ottenere immagini 3D dell'anatomia del paziente generando emissioni di radiazioni pulsate nel corso di una singola rotazione attorno al paziente. La durata dell'esposizione è tra i 15-40 secondi. - La dose di radiazioni emessa da questo tipo di apparecchiatura è superiore a quella delle immagini 2D ed il suo utilizzo deve quindi essere giustificato. PROCEDURE DI LAVORO ED UTILIZZO DEI DPI 1. L'operatore che esegue l'esame radiografico deve mettersi al riparo durante l'esposizione. Generalmente, infatti, il comando delle apparecchiature si trova al di fuori della stanza. 2. Le persone eventualmente presenti nella stanza, se non strettamente indispensabili, devono essere sempre allontanate durante l'esecuzione della radiografia. 3. L'assistenza al paziente, qualora quest'ultimo non fosse collaborante, deve essere delegata ad un accompagnatore volontario, che deve essere informato suio indossare maschere chirurgiche o respiratori N95 se non si è malati o se non si è a stretto contatto con persone malate. Questi dispositivi sono riservati al personale sanitario che lavora direttamente con i pazienti affetti da COVID-19.5. Evitare di toccarsi il viso, soprattutto occhi, naso e bocca, per ridurre il rischio di contaminazione.6. Coprire bocca e naso con un fazzoletto o con il gomito piegato quando si tossisce o starnutisce, per evitare la diffusione di goccioline respiratorie.7. Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, soprattutto dopo essere stati in luoghi pubblici o dopo aver toccato superfici comuni. In alternativa, utilizzare un disinfettante per le mani a base di alcol.8. Evitare contatti ravvicinati con persone che presentano sintomi respiratori, come tosse o starnuti.9. Mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone, specialmente se tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre.10. Seguire le indicazioni delle autorità sanitarie locali e nazionali per quanto riguarda le misure di prevenzione e controllo del COVID-19. Ricorda che la prevenzione è fondamentale per limitare la diffusione del virus e proteggere la propria salute e quella degli altri.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
26 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Melaccia01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diagnostica per immagini e radioterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sconfienza Luca Maria.