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Strutture cerebrali: Parietali, Fronto-Occipitali

Quest'immagine può avere anche delle ricostruzioni 3D.

Sotto alla sostanza bianca troviamo i nuclei della base delle strutture della sostanza grigia, ovvero:

  • il caudato con testa, corpo e coda,
  • il putamen
  • il globo pallido (medialmente/in profondità al putamen)

I nuclei della base sono implicati nei danni motori come il tremore. Il caudato ed il putamen formano un neostriato, mentre il putamen (in verde) e il globo pallido (cerchiato in rosso) formano un nucleo lenticolare. Anche il talamo è un nucleo di sostanza grigia ma non viene considerato un nucleo della base perché la sua funzione di relais è prevalentemente sensitivo-motorio. Il caudato avvolge il putamen; tra il putamen e il caudato ci sono dei fasci di sostanza grigia che danno proprio delle striature (per questo si chiama neostriato). Tra il putamen e la testa del caudato c'è il braccio anteriore della capsula interna, poi questo.

braccio si inginocchia e va indietro e fa il braccio posteriore. (la sequenza è: braccio anteriore-ginocchio-braccioposteriore). Il più importante è il braccio posteriore, in cui passa il fascio motorio.

Altri nuclei grigi sono:

  • il nucleo rosso nel mesencefalo (struttura del tronco)
  • la sostanza nigra nel mesencefalo
  • il nucleo dentato nella profondità degli emisferi cerebellari.

Dai nuclei grigi della base passiamo alle strutture della linea mediana: l'ipofisi (in rosso) con una parte grigia e una bianca (distinta in adenoipofisi e neuroipofisi), visibile anche il peduncolo (in giallo), la cisterna (in verde), il chiasma (in blu struttura al di sopra della ghiandola ipofisaria).

È sempre molto importante riuscire ad inquadrare il paziente anche pediatrico, perché il tipo di indagine diagnostica che viene eseguito si differenzia a seconda del quesito diagnostico, per quanto riguarda la ghiandola ipofisaria, ad esempio, vi è

nell'adulto è la presenza di una ghiandola con una parte grigia e una parte nera. A un anno di età, la ghiandola risulta essere molto più piccola, mentre in un neonato la ghiandola è completamente bianca a causa dei tipi di ormoni secreto. Esistono anche segni neuro-radiologici per capire cosa è fisiologico e cosa non lo è in base all'età del paziente. Nella regione sottotentoriale si trova il tronco cerebrale, che si divide in: - Mesencefalo (in rosso) con l'incisura mesencefalica che lo divide dal ponte cerebrale, - Ponte cerebrale (in blu) con una caratteristica forma che lo rende distinguibile, - Bulbo (in verde) con l'incisura bulbo-pontina. In sezione sagittale è possibile notare il verme cerebellare (in giallo) al centro, mentre ai lati si trovano gli emisferi cerebellari. Facendo una risonanza magnetica nella linea mediana, ciò che si vede è il verme cerebellare e appena lateralmente la tonsilla cerebellare. Ciò che è importante osservare in radiologia è

è se una struttura c’è o se è assente:

  1. Agenesia, vediamo come il verme non si è mai sviluppato, e anche il Tronco ha un aspetto dismorfico perché il mesencefalo non ha una forma normale, il Ponte è molto piccolo e tozzo, il Bulbo molto allungato.
  2. Ipoplasia, vediamo strutture che sono più piccole rispetto al normale.
  3. Atrofia, vediamo strutture atrofiche ovvero che perdono sostanza nel tempo.
  4. I peduncoli cerebellari connettono il tronco agli emisferi cerebellari e ciascun peduncolo connetterà rispettivamente il mesencefalo, il ponte ed il bulbo al tronco:
    • I peduncoli cerebellari superiori connetteranno il cervelletto al mesencefalo del tronco, sono i più piccoli e sottili.
    • I peduncoli cerebellari medi connettono il cervelletto al ponte, sono i più grandi.
    • I peduncoli cerebellari inferiori connetteranno il cervelletto al bulbo.

Si è partiti da una teoria localizzante con Franz Joseph Gall,

Il lobo frontale ha un ruolo sulla: - Pianificazione e organizzazione delle attività cognitive e motorie - Controllo dell'impulso e dell'autocontrollo - Presa di decisioni e risoluzione dei problemi - Memoria di lavoro e attenzione - Linguaggio e produzione del discorso - Controllo delle emozioni e del comportamento sociale - Inibizione delle risposte inappropriate - Regolazione dell'umore e del tono dell'umore - Controllo dell'interazione sociale e delle abilità sociali - Monitoraggio e regolazione dell'azione e del movimento.Personalità,

  • Ragionamento e l'aspetto decisionale,
  • Emozioni,
  • parte della memoria (la maggior parte avviene nel Temporale)

Nel lobo frontale c'è il solco Rolandico con la corteccia motoria primaria al davanti, l'area di Broca (in cui troviamo la pars orbitalis, la parte triangolare e opercolare) che si occupa della produzione del linguaggio. Al di sotto troviamo il lobo Olfattorio e la Corteccia orbito-frontale.

La scissura Rolandica ha una forma di omega o dell'epsilon quando non è completamente formata; è normale dunque trovare un'asimmetria a livello Rolandico, che non hanno necessariamente la stessa forma. Ci sono inoltre tante altre varianti, in Sagittale lo vediamo come segno dell'uncino.

Studi di attivazione funzionale: un paziente entra in risonanza, gli viene chiesto di tenere tutto il corpo fermo (la mano, il polso immobile) ma di aprire e chiudere a pugno le dita. Mentre lui svolge questo movimento viene

eseguita una sequenza apposita per la risonanza funzionale, facendolo fermare e ripartire con il movimento delle dita più volte; captiamo in questo modo un segnale diverso a livello dell'encefalo riuscendo a notare cosa succede quando la mano si muove e quando è ferma: si è visto che quando si muove la mano si attivano dei neuroni nella zona dell'omega. Vi sono una serie di aree supplementari e di supporto all'area motoria primaria come: le aree paracentrali, il solco frontale superiore, l'area premotoria. Ad una funzione non afferisce una sola area specifica singola. Altre funzioni della Corteccia Frontale sono: - Programmazione: quando fare un movimento; - Apprendimento: imparare una sequenza motoria attraverso anche i neuroni a specchio; - Pianificazione: pianificazione del movimento coordinato con il cervelletto. Al sistema Motorio infatti bisogna integrare anche: - i nuclei della base; - il cervelletto. Il cervelletto si

divide in:

  1. Spino-cervelletto: deputata soprattutto alla coordinazione e alle afferenze somato-sensoriali;
  2. Cerebro-cervelletto: è la parte più recente ontologicamente;
  3. Vestibolo-cervelletto: la parte vestibolare è la più antica che è deputata prevalentemente all'equilibrio.

Il cervelletto è sempre stato considerato un relais motorio di coordinazione, ma negli ultimi anni si sta associando il cervelletto a problemi cognitivi ed emozionali; il tutto è partito con i primi studi su dei bambini pediatrici operati su tumori cerebellari che mostravano mutismo, da lì si sono ampliati studi sia nei disordini psichiatrici che nell'autismo.

Nell'autismo si è visto che il volume cerebellare è differente rispetto ai soggetti normali. Da qui la conclusione secondo cui il cervelletto ha un ruolo importante nella parte metacognitiva, in tutti i processi cognitivi superiori.

Il lobo parietale ha un ruolo:

Nell'integrazione sensitiva, nella coscienza spaziale del corpo e della propriocezione in relazione agli altri. Il lobo parietale ha una corteccia somato-sensitiva accessoria dietro la corteccia somato-sensitiva primaria e troviamo anche l'area gustativa primaria. Questo è uno studio funzionale in cui abbiamo l'attivazione dell'area sensitiva parietale primaria, dopo aver stimolato il paziente con una stimolazione elettrica si sono attivati i neuroni deputati. Nella prima immagine abbiamo stimolato il nervo mediale, nella seconda il nervo tibiale.

Il lobo occipitale ha una funzione sensitiva primaria che integra e interpreta gli stimoli visivi. Vi è una corteccia visiva primaria e attorno una corteccia visiva associativa. La corteccia calcarina, l'area visiva primaria e attorno la corteccia visiva secondaria. La via ottica non è fatta solo dalla corteccia visiva ma anche dalle orbite con il globo oculare, la retina, il nervo ottico, il chiasma.

La zona retro-chiasmatica con i tratti ottici, arriviamo al corpo genicolato laterale che è un relais, poi la radiazione ottica e l'area visiva primaria. Il nervo ottico lo vediamo molto bene in risonanza. Il chiasma è sempre evidente, ha una forma a "X". I corpi genicolati laterali invece non si vedono bene, mentre vediamo bene i tratti ottici. Vediamo bene la via visiva nera in un'immagine tutta bianca. In realtà in tutti noi, se facessimo la risonanza, non saremmo in grado di vederla perché abbiamo la sostanza bianca mielinizzata, dunque, ha lo stesso colore della via visiva mielinizzata. Qui siamo in grado di vederla perché la risonanza è fatta ad un bimbo di un mese di vita, la radiazione ottica perché è la prima a mielinizzare nel contatto visivo con la madre, ma tutto il resto non è ancora mielinizzato (perché le aree associative sono le meno importanti, dunque quelle sottocorticali e temporali).

non sono quelle che mielinizzatoprima). È visibile perché è nera, ha un colore diverso rispetto al resto.

Il lobo temporale ha una funzione:

  • nella memoria
  • nell'organizzazione e nella comprensione del linguaggio
  • negli aspetti uditivi

Per gli aspetti uditivi tutto parte dall'organo del corti, il segnale passa attraverso il nervo cocleare, arriva al nucleo cocleare, nucleo olivare superiore, tubercolo quadrigemino, nucleogenicolato mediale e viene integrato nel giro di Heschl (se apriamo il frontale e lo tiriamo su è proprio un bump). Vi è l'area uditiva primaria e secondaria. Al davanti del giro di Heschl troviamo la Corteccia Olfattoriaprofonda Primaria, e dietro l'area di Wernicke.

L'area di Broca e Wernicke sono le due aree responsabili rispettivamente della produzione e comprensione del linguaggio. Questa è un'immagine nuovamente funzionale in cui al paziente viene chiesto, mostrandogli su un

video leparole, di
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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Silvia99625 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diagnostica per immagini e radioterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università o del prof Pichiecchio Anna.