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VITA DI BOCCACCIO E OPERE
Scansione cronologica, suddividendo la biografia in periodo napoletano, periodo toscano e il
periodo della stesura del Decameron chiamato periodo umanistico.
Periodo napoletano
- Filocolo: alcuni aspetti sintetici costituti dal fatto che è un romanzo, è una novità nel panorama
letterario del 200/300. Sono più di trecento pagine in cui abbiamo tutta la cultura di Boccaccio
fino ad allora accumulata. Interessante la presenza delle questioni d'amore: a Napoli il
personaggio principale del romanzo assiste ad una sorta di divertimento cortese che è quello di
discutere sulla casistica dell'amore e questa discussione è anche di tipo narrativo: si discutono
due temi che diventeranno 2 novelle dell'ultima giornata del Decameron. Vengono fuori delle
tipologie di racconto e si ripeterà anche in un'altra opera di Boccaccio. È preparatorio al
Decameron (p.258). Romanzo giovanile
- Filostrato: è un poemetto in ottava rima (8 versi ab ab cd cd) sembra essere il primo esempio
italiano di uso di questa forma metrica di tipo narrativo.
Opere fiorentine
- Comedìa delle ninfe fiorentine: il personaggio principale Ameto assiste a una parentesi
narrativa in cui le Ninfe raccontano delle storie: si ripete quel procedimento di racconti nel
racconto che si era verificato nel Filocolo ed è una preparazione alle novelle del Decameron.
- L'elegia di Madonna Fiammetta: è un'opera decisiva perché inaugura un genere letterario che
è un romanzo di tema amoroso in cui la narratrice è una donna che racconta la storia della sua
vicenda amorosa. La donna figura come scrittrice di queste sue memorie di un'amore sfortunati
(ci sarà una giornata del Decameron a questo tema). Il nome della narratrice Fiammetta sarà il
nome anche di una novellatrice del Decameron e si ripresenterà anche in altre opere dello steso
Boccaccio. Elegia perché pur essendo un'opera di tipo narrativo si ispira al genere letterario
greco e latino elegia nel quale si narravano le pene amorose dei personaggi. Il modello a cui si
rifà Boccaccio sono le Eroidi di Ovidio in cui personaggi dell'antichità esprimono sotto forma
epistolare le loro sofferenze amorose. C'è una dedica proemiale scritta dalla stessa Fiammetta e
una conclusione finale dedicata come la parte iniziale alle donne che sono le destinatarie di
questa opera, altra caratteristica che collega quest'opera in modo strutturale al Decameron. Il
capitolo 9 che è la conclusione e rappresenta una specie di congedo in cui Fiammetta si rivolge
al suo libro indirizzandolo alle lettrice che saranno le destinatarie dell'opera. Nella dedica alle
donne nel proemio di questa elegia, Fiammetta si riferisce a loro contando sulla compassione:
anche questo tema è il tema di base dell'intervento di Boccaccio per il Decameron. È scritta in
prosa con uno stile piuttosto elevato perché Fiammetta si esprime con un livello stilistico
piuttosto alto perché è una donna di cultura. Ci sono moltissimi riferimenti letterari di vario tipo:
Dante, lo stilnovo, le teorie dell'amore, i classici latini ecc.. Da studiare nel libro. Già qui sono
teorizzati gli effetti liberatori a livello psicologico del racconto e sono identificati di processi di
indentificazione del lettere con i personaggi che si muovono in un contesto analogo di
sofferenza psicologica (per esempio la noia): ciò si ricava dalle rubrichette (come la rubrica del
Decameron) che sono scritte in terza persona in cui Boccaccio parla direttamente mentre nel
resto dell'opera abbiamo un io autobiografico in cui è Fiammetta che in prima persona narra le
vicende.
Opere del periodo post decameroniano: periodo umanistico
Questo periodo è contraddistinto dal fatto che le opere sono influenzate dall'amicizia con Petrarca
e Boccaccio intraprende questa linea di umanesimo cristiano che era un po' la linea delle opere di
ispirazione petrarchesca. Queste opere hanno due indirizzi:
- Tipo erudito riferimento alla cultura classica