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NEVI
Proliferazione di melanociti che possono essere presenti alla nascita o acquisiti dopo.
Nevi congeniti: sono già presenti nella prima settimana di vita.
Vengono divisi in base alla dimensione: grandi tra 1 a 20 cm, giganti >20 cm pericolosi perché nel 2-3% dei
casi sviluppano melanoma.
Distinti in blu e non blu, blu: i melanociti sono molti pigmentati congenito o acquisiti più frequenti in fase
adolescenziale. Sedi: glutei, viso, dorso mano e piedi, e superficie estensoria sono solitamente benigni
Sono lesioni simmetriche ben delimitate di colorito uniforme regola: ABCDE
A: asimmetria, segno tipico di trasformazione, B: bordi, C colore, D: dimensione, E : evoluzione
NEVI ACQUISITI: compaiono a tutte le età a seconda di dove crescono si chiamano
Molte sono state le classificazioni dei nevi, ma la piu’ semplice li distingue in:
Nevi giunzionali: gruppi o nidi di cellule neviche alla giunzione dermoepidermica, tenono ad essere piatti e
molto pigmentati.
Nevi dermici: nidi di cellule neviche disposte nel derma, spesso sono rilevati (sessili o papillomatosi),
possono essere molto pigmentati o dello stesso colore della cute.
Nevi composti: le cellule neviche si dipongono sia alla giunzione dermoepidermica che nel derma, talvolta
appaiono come nevi rilevati al centro e piatti in periferia.
Nevo blù: cellule neviche localizzate profondamente nel derma, appare come una lesione di colore blù con
aspetto cupoliforme, a volte è piatta. Esistono alcune varianti: a cellule balloniformi, a cellule epitelioidi,
combinato (con nevo di Spitz, con nevo congenito, con nevo comune), composto (descritto da Kamino).
Nevo di Spitz: fu per primo descritto da Spitz nel 1948 e inizialmente definito come melanoma giovanile
(Spitz S. Melanomas of childhood. Am J. Pathol 1948; 24: 591-609); esso è un nevo acquisito rilevabile
prevalentemente nei bambini, appare come un nodulo rossobrunastro, cupoliforme, del diametro spesso
inferiore al centimetro, a rapida insorgenza presente spesso sul volto o colo dei bambini o sul tronco degli
adulti, le dimensioni variano da 1 mm a 3 cm. Alcune varianti esistono, talora la lesione può essere polipoide
o verrucosa, altre varianti sono i nevi di Spitz agminati (spesso raggruppati e distinti in 4 varianti: 1)
disseminati, 2) raggruppati su cute normale; 3) raggruppati su cute ipopigmentata; 4) raggruppati su chiazza
pigmentata congenita). Istologicamente condivide molte caratteristiche con il melanoma per cui talora la
distinzione non è facile; esso appare composto da melanociti grandi con citoplasma ampio, di forma fusata o
rotondeggiante, con ampi nuclei atipici. Le cellule si organizzano in nidi delimitati da fissurazioni chiare a
semiluna. Raramente abbiamo una pseudoinfiltrazione pagetoide che ricorda il melanoma. L’epidermide è
iperplastica ed è spesso presente flogosi dermica. Le mitosi sono rare. I Nell’adulto è consigliabile
l’asportazione chirurgica.
Nevo di Reed: è considerato come la variante pigmentata del nevo di Spitz, interessa prevalentemente il
torace di giovani adulti e con la dermatoscopia si notano pseudopodi disposti su tutto il contorno
Nevo di Sutton o ALO nevi: è un nevo caratteristico poiché appare come un nevo con un contorno
circolare senza pigmento. Possono essere singoli e in questo caso possono essere secondari a un
traumatismo, oppure possono essere multipli e in questo caso bisogna eseguire il dosaggio degli ormoni
tiroidei e degli anticorpi anti tireoglobulina e anti perossidi tiroidea per escludere la concomitante presenza di
una tiroidite di Hashimoto. Con il tempo il nevo centrale tende a scomparire e rimane una chiazza biancastra
che va ben protetta dal sole per evitare scottature. Se l’anello amelanotico è rotondeggiante nella maggior
parte il nevo è benigno, in alcuni casi un anello irregolare può essere un segno di trasformazione in
melanoma del nevo. E’ sempre necessaria visita dermatologica di controllo.
MELANOMA
Il melanoma è un tumore che origina dai melanociti, cellule in grado di produrre melanina, esso si localizza
sulla cute, più raramente sulle mucose e in casi eccezionali anche in organi interni come il sistema nervoso
centrale. Spesso il primo segno di melanoma è dato dal cambiamento nella forma, colore o dimensioni di un
nevo, in alcuni casi il melanoma può apparire come un nuovo nevo che progressivamente e rapidamente si
modifica.
Il melanoma può colpire persone di qualsiasi età, ma è molto comune tra i giovani adulti con pelle chiara,
occhi chiari e capelli biondi o rossi. La causa esatta non è chiara, ma l’esposizione alla luce ultravioletta
solare o artificiale aumenta il rischio di sviluppare un melanoma, limitare l’esposizione alle radiazioni UV può
ridurre il rischio di sviluppo. Ancora non chiari sono i motivi della comparsa del melanoma nelle aree non
fotoesposte come le regioni plantari o il cuoio capelluto.
4 tipi di melanoma: a diffusione superficiale, acrale lentigginoso, nuco cutaneo (lentigo maligna); nodulare +
pericoloso perché più infiltrato, da metastasi ematiche e linfatiche e nella cute circostante.
Diagnosi: Indice di Breslow
Definito da Breslow nel 1970, si riferisce allo spessore del melanoma escisso. Per misurarlo viene urilizzato
un micrometro oculare.Solitamente piu’ elevato è lo spessore peggiore è la prognosi. Nel 2001 un ampio
studio ha confermato l’importanza dell’indice di Breslow come uno dei tre fattori prognostici del melanoma
insieme con lo stadio tumorale e l’ulcerazione.
• Livello I: inferiore a 1 mm (sopravvivenza a 5 anni tra 95 e 100 %)
• Livello II: tra 1 e 2 mm (sopravvivenza a 5 anni tra 80 % e 96 %)
• Livello III: tra 2,1 e 4 mm (sopravvivenza a 5 anni tra 60 % e 75 %)
• Livello IV: maggiore di 4 mm (sopravvivenza a 5 anni tra 37 % e 50 %)
Livello di Clark: originariamente descritto da W.H. Clark nel 1966 si basa sulla profondità dell’infiltrazione
del melanoma e quindi si riferisce al livello di invasione della neoplasia; tale indice è sempre meno usato
poichè ci sono difficoltà a differenziare lo stadio II dal III e inoltre non è applicabile alle regioni plantari e
palmari
• Livello I: confinato all’epidermide (melanoma in situ) 100% sopravvivenza
• Livello II: invasione della parte superficiale del derma papillare 80%
• Livello III: invasione di tutto il derma papillare 60, 70%
• Livello IV: invasione del derma reticolare 50%
• Livello V: invasione del sottocute 30%
Esame istologico linfonodo sentinella e scintigrafia ossea per metastasi
CARCINOMI
1. epitelioma Baso cellulare (basalioma)
2. epitelioma baso spino cellulare (spinolioma)
1. la più comune fra tutte le forme di cancro. Si stima che ogni tre nuovi tumori diagnosticati, più di uno è un
cancro della pelle e, nella maggior parte dei casi, si tratta di carcinomi basocellulari. Questi carcinomi sono
proliferazioni neoplastiche a partenza dalle cellule basali localizzate nello strato più profondo dell’epidermide
(la componente più superficiale della pelle). Clinicamente questi tumori possono presentarsi come placche
rossastre, ulcerazioni o erosioni non tendenti alla guarigione, escrescenze di colore rosa, noduli o cicatrici.
Causati, solitamente, da una combinazione di esposizione cronica ed esposizione intensa ed occasionale ai
raggi ultravioletti, i carcinomi basocellulari possono rappresentare una patologia altamente deturpante,
considerata la loro tendenza a crescere localmente. Tuttavia, quasi mai metastatizzano al di fuori della sede
iniziale del tumore
tipici dei contadini e nelle zone foto esposte (viso, braccia ecc) piccoli rilievi cutanei a proliferare e deprimersi
al centro. si stima che il numero di donne di età inferiore a 40 anni cui sia stato diagnosticato un BCC è più
che raddoppiato negli ultimi 35 anni. Maggiormente vulnerabili sono i lavoratori con occupazioni che
comportano lunghi periodi di esposizione al sole o le persone che passano il loro tempo libero al sole.
Micro perle
Vari morfotipi: - pagetoite, vegetante, ulceroso, nodulare. Raramente da metastasi
Trattamento: Dopo l’esame medico, la diagnosi di carcinoma basocellulare viene confermata con una
biopsia. Con questa procedura, dopo una anestesia locale, si preleva un campione di tessuto cutaneo che
viene inviato al laboratorio per l’esame istologico.
2. tumore maligno della pelle, diverso dal melanoma, che ha origine nelle cellule squamose dell'epidermide.
In genere, non si tratta di un tumore molto aggressivo, ma può diventarlo e provocare diverse complicazioni
quando insorge in determinate aree del corpo o quando non viene trattato a dovere.
Il carcinoma spinocellulare ha diversi sinonimi: infatti, è detto anche carcinoma squamoso, carcinoma
squamocellulare, epitelioma squamocellulare o spinalioma.colpisci maggiormente viso, genitali, mucose e
pseudo mucose (zone di passaggio tra cute e mucose es labbra).
Sorgono su cute sana ma più delle volte su lesioni precancerose (ustioni) spesso in bocca negli anziani e
fumatori e con protesi dentaria. Possono dare metastasi linfonodali la terapia è chirugica.
Le sue caratteristiche variano da persona a persona, tanto che potrebbe assomigliare a: Un nodulo
arrossato, di consistenza rigida, Una piaga squamosa e crostosa, Una lesione ulcerosa che non guarisce
mai, Nelle labbra, una zona dall'aspetto ruvido e squamoso, che tende a diventare una piaga aperta,
All'interno della bocca, una piaga dalla superficie ruvida e arrossata, Nei genitali e nell'ano, una verruca
DiagnosiPer diagnosticare un carcinoma spinocellulare, sono richiesti un esame obiettivo e una biopsia
tissutale (cioè del tessuto sospetto).
ESAME OBIETTIVOil dermatologo esamina la ferita e interroga il paziente in merito al suo stato di salute e
alla sua storia clinica.Dall'aspetto della ferita, può valutare, almeno in parte, la gravità del tumore; dalla storia
clinica e dallo stato di salute, invece, può capire se l'individuo sotto esame è potenzialmente un soggetto ad
alto rischio di carcinoma spinocellulare oppure no.
BIOPSIA controllo diagnostico in grado di stabilire la vera natura della ferita, presente sulla pelle, e, qualora
si tratti di tumore, il tipo di neoplasia.
Questo esame prevede il prelievo, direttamente dall'area cutanea sospetta, di un piccolo pezzo di tessuto e
l'osservazione di questo al microscopio. Allo strumento, le eventuali cellule tumorali presenti hanno un
aspetto inconfondibile.
Terapia: Laser terapia. Viene "sparato", direttamente sull'area cutanea interessata dal tumore, un intenso
fascio di luce luminosa. Questo ha il potere di vaporizzare la piaga tumorale, senza danneggiare troppo le
zone di tessuto circostanti e senza provocare eccessive perdite di sangue. È la soluzione ideale per i
c