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Fini e compiti istituzionali

La tenuta dell'albo

La conservazione del decoro e dell'indipendenza del collegio

La designazione dei rappresentanti del collegio (presso commissioni, enti, organizzazioni...)

La promozione del progresso culturale degli iscritti

Il concorso alle autorità locali nello studio o attuazione di provvedimenti di interesse della professione

Il potere disciplinare (attraverso l'avvertimento, la censura, la sospensione e la radiazione dall'albo)

L'intervento conciliativo in materia di onorari

La repressione dell'abusivismo

Gli organi degli ordini

Organi collegiali:

L'assemblea degli iscritti

Il consiglio direttivo

Il collegio dei revisori dei conti

Organi individuali:

Il presidente

Il vicepresidente

Il segretario

Il tesoriere

Introduzione nuovo codice deontologico

"Il nuovo Codice - ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI),"

Il maggiore d'Italia con i suoi oltre 450mila iscritti -, approvato dai 102 presidenti nel Consiglio nazionale, rappresenta per l'infermiere uno strumento per esprimere la propria competenza e la propria umanità, il saper curare e il saper prendersi cura. L'infermiere deve dimostrare di saper utilizzare strumenti innovativi per una gestione efficace dei percorsi assistenziali e l'applicazione dei principi deontologici completa le competenze e permette all'infermiere di soddisfare non solo il bisogno di ogni singolo paziente, ma anche quello del professionista di trovare senso e soddisfazione nella propria attività. Ed è una guida e una regola per garantire la dignità della professione e per questo va rispettato e seguito da tutti. Il Codice è per gli infermieri e degli infermieri. Li rappresenta e li tutela e mette nero su bianco la loro promessa di prendersi cura fatta da sempre ai cittadini". Tra le maggiori

novità dei 53 articoli (prima 51) che compongono il nuovo Codice ci sono quelle che rispecchiano il nuovo ruolo dei professionisti sia a livello di management che clinico, all'interno delle strutture sanitarie, sul territorio e anche nella libera professione. L'infermiere "partecipa al governo clinico, promuove le migliori condizioni di sicurezza della persona assistita, fa propri i percorsi di prevenzione e gestione del rischio e aderisce alle procedure operative, alle metodologie di analisi degli eventi accaduti e alle modalità di informazione alle persone coinvolte". Inoltre, se l'organizzazione chiedesse o pianificasse attività assistenziali, gestionali o formative in contrasto con i propri principi e valori e/o con le norme della professione, l'infermiere proporrà soluzioni alternative e se necessario si avvarrà della clausola di coscienza. Il nuovo Codice inquadra la crescita professionale e prevede chel'infermiere agisce sulla base del proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, all'intervento e/o alla consulenza di infermieri esperti o specialisti, presta consulenza ponendo le sue conoscenze e abilità a disposizione della propria, delle altre comunità professionali e delle istituzioni. Ma riconosce anche che l'interazione e l'integrazione intra e interprofessionale sono fondamentali per rispondere alle richieste della persona. E l'infermiere inoltre ha anche l'obbligo di concorrere alla valutazione del contesto organizzativo, gestionale e logistico in cui si trova la persona assistita e formalizza e comunica il risultato delle sue valutazioni. Novità rispetto a tutti i codici deontologici precedenti e anche a quelli di molte altre professioni è che la FNOPI, in oltre un anno di consultazioni, ha voluto seguire un iter complesso e trasparente: una commissione ha messo a punto un testo che poi è andato alla

consultazione pubblica on line degli infermieri e di tutte le associazioni e società infermieristiche per tornare di nuovo alla Commissione e agli Ordini che l'hanno riassemblato. Successivamente sono cominciate le consultazioni con giuristi, eticisti, bioeticisti, associazioni di pazienti e cittadini (praticamente tutte, riunite in gruppi per esaminare i vari articoli e fare proposte visto che il Codice serve sì ai professionisti, ma soprattutto alla tutela dei pazienti), rappresentanti ufficiali delle religioni (cattolica, ebraica, islamica, buddista, shintoista ecc.). Infine, un altro passaggio di messa a punto con la Commissione incaricata della stesura del Codice e la presentazione al ministro della Salute, in quanto vigilante e organo di tutela della professione, ma anche dei pazienti. Ha chiuso il ciclo l'analisi e il voto finale dei presidenti dei 102 Ordini provinciali. Un iter che si segue per la prima volta nella stesura dei codici deontologici. Diviso in

Il nuovo Codice dell'infermiere

Il nuovo Codice dell'infermiere chiarisce il dovere di curare e prendersi cura della persona assistita, nel rispetto della dignità, della libertà, dell'eguaglianza, delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere, senza alcuna distinzione sociale, di genere, di orientamento sessuale, etnica, religiosa e culturale. Inoltre, si richiede di astenersi da ogni discriminazione e colpevolizzazione nei confronti di chi incontra nel proprio operato.

Il Codice sottolinea anche che l'infermiere agisce in base al proprio livello di competenza e, se necessario, ricorre alla consulenza e all'intervento di infermieri esperti o specialisti. Nella sua consulenza, mette a disposizione i suoi saperi e abilità di comunità professionali e istituzioni. Partecipa al percorso di cura e si impegna affinché la persona assistita disponga delle informazioni condivise con l'equipe.

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necessarie aisuoi bisogni di vita e alla scelta consapevole dei percorsi di cura proposti e si impegna a sostenere lacooperazione con i professionisti coinvolti nel percorso di cura, adottando comportamenti leali ecollaborativi con i colleghi e gli altri operatori. Riconosce e valorizza il loro specifico apporto nel processoassistenziale.Ben 11 articoli su 53 riguardano il rapporto diretto con gli assistiti, dal dolore alla privacy, dall’assistenzaai minori alle cure nel fine vita, fino al segreto professionale.Tra i compiti, il Codice prevede l’educazione sanitaria per i cittadini e la promozione per loro di stili di vitasani, la ricerca e la sperimentazione, ma anche, per gli infermieri, gli obblighi di formazione e dieducazione continua, argomento questo che per la prima volta entra a pieno titolo in un Codicedeontologico.L’infermiere è garante che la persona assistita non sia mai lasciata in abbandono, se rileva privazioni omaltrattamenti li segnala

All'autorità competente e si attiva perché ci sia un rapido intervento. E dal punto di vista professionale denuncia e segnala assieme all'Ordine, l'abusivismo e le attività di cura e assistenza prive di basi e riscontri scientifici e/o di risultati validati.

Non manca il riferimento alla comunicazione: l'Infermiere, anche attraverso mezzi informatici e social media, si comporta con decoro, correttezza, rispetto, trasparenza e veridicità; tutela la riservatezza delle persone e degli assistiti ponendo particolare attenzione nel pubblicare dati e immagini che possano ledere i singoli, le istituzioni, il decoro e l'immagine della professione.

Stabilite anche le regole deontologiche della libera professione. Ad esempio, il "contratto di cura" in cui si prevede che l'Infermiere, con trasparenza, correttezza e nel rispetto delle norme vigenti, stipula con la persona assistita apposito contratto di cura che evidenzi

l’adeguata e appropriata presa in carico dei bisogni assistenziali, quanto espresso dalla persona in termini di assenso/dissenso informato rispetto a quanto proposto, gli elementi espliciti di tutela dei dati personali e gli elementi economici. Nelle disposizioni finali, poi, il nuovo Codice raggruppa una serie di regole per il decoro della professione e il rispetto delle norme fino a chiarire nero su bianco che le norme deontologiche contenute nel Codice sono vincolanti per tutti gli iscritti agli Ordini e la loro inosservanza è sanzionata dall’Ordine professionale tenendo conto della volontarietà della condotta, della gravità e della eventuale reiterazione della stessa, in contrasto con il decoro e la dignità professionale. In questo senso fa anche un altro passaggio per superare l’ostacolo che ha creato e crea problemi per altre professioni e che gli infermieri invece hanno chiarito e risolto: l’infermiere che ricopra

incarichi politico-istituzionali persegue interessi pubblici generali, della collettività tutta e non di parte, che siano individuali associativi o corporativi. Quindi su di lui niente interventi dell'Ordine al di fuori di ragioni strettamente e realmente professionali.

NORMATIVA DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA

  • D.M. 739/94 profilo professionale dell'infermiere
  • L 42/99 disposizioni in materia di professioni sanitarie
  • Codici deontologici (1999/2009)
  • D.M. 27 luglio 2000 equipollenza dei diplomi e attestati al diploma universitario
  • L 251/2000 disciplina delle professioni sanitarie
  • D.M. 29 Marzo 2001 definizione delle figure professionali
  • L 1/2002 disposizioni urgenti in materia di professioni sanitarie
  • L 1 febbraio 2006 n. 43 disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche e delega al governo per l'istituzione dei relativi ordini professionali
  • Legge di stabilità 2014: comma 566
  • CCNL comparto sanità 2016-2018
  • L 11 gennaio 2018 n. 3
disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del ministero della salute DECRETO MINISTERIALE 14 SETT 1994 N 739

Profilo professionale dell'infermiere.

ART 11. L'infermiere è l'operatore sanitario responsabile dell'assistenza generale infermieristica.

L'assistenza preventiva, curativa, riabilitativa e palliativa, è di natura tecnica, relazionale ed educativa.

L'infermiere:

  1. Partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi.
  2. Pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico.
  3. Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche terapeutiche.
  4. Agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali.
  5. Per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto.
  6. Svolge le sue attività in
strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipe
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SaraRegaiolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Deontologia professionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Zattarin Aldo.