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DEONTOLOGIA

Temi trattati:

  • elementi di etica generale;
  • la maturità morale del professionista;
  • il processo di sviluppo morale di Kholberg;
  • lo sviluppo della conoscenza e maturità cognitiva;
  • la deontologia infermieristica: sviluppo storico e il nuovo codice deontologico.

ETICA GENERALE

Aristotele definiva l'etica come quella parte della filosofia che studia la condotta dell'uomo mentre più recentemente De Finance la definì come la scienza normativa degli atti umani. Possiamo considerare entrambe le definizioni giuste e complementari; ha quindi degli aspetti pratici, i comportamenti, e anche teorici, la riflessione etica.

Etica o morale?

Hegel, riassumendo, distinse questi due aspetti come:

Etica: È l'aspetto più oggettivo della condotta.

Morale: È l'aspetto più soggettivo della condotta.

Per esempio, l'insieme dei valori effettivamente realizzati.

Per esempio, l'intenzione del soggetto, la sua volontà.

Nella storia: l'etica sanitaria impone di disposizione interna: la mia morale impone di non mantenere il segreto professionale, rivelare ad altri notizie che riguardano un assistito, dipendentemente dai codici deontologici. indipendentemente dai codici deontologici.

Etica infermieristica: L'etica infermieristica è composta e influenzata dalla deontologia, dalla bioetica, dall'etica clinica e dall'etica fondamentale. Quindi possiamo definirla come l'insieme dei principi e dei valori che qualificano la professione dell'infermiere come un agire morale, un agire che presenta dimensioni morali proprie, come ad esempio la dimensione della relazione con il malato, o la dimensione della cura.

Il sapere dell'infermiere non si limita alla conoscenza concettuale ma anche al saper conoscere ovvero da tutte le acquisizioni cognitive relative all'atto infermieristico che si compiono continuamente ed è quindi costituito:

Saper Fare l'effettiva

capacità di eseguire quanto appreso con il sapere ed è frutto dell'esperienza e dell'attitudine al lavoro. Saper Essere: sapersi porre al paziente, saper comunicare e comprendere le influenze comprese quelle etiche, è una componente intrinseca e fondamentale. Saper Far Fare: ha un duplice aspetto, didattico (saper insegnare ai pazienti) e manageriale (saper coordinare risorse e colleghi), determinate attività e funzioni umane e strumentali e saper lavorare in un gruppo. Saper Divenire: capacità di un professionista di adattarsi in contesti diversi grazie a tutto il proprio sapere e saper essere. Il comportamento di una qualsiasi persona è influenzato da diversi fattori tali da farci cambiare atteggiamento ogni giorno con diverse intensità; alcuni di questi sono: concezione religiosa, influenza di una legge religiosa, concezione edonista (ricerca del piacere, data dall'istinto di conservazione, con diverse sfaccettature, dal godere sensuale a un...piacere contemplativo di un quadro della musica.
  1. Concezione utilitarista: ricerca dell'utile che si può presentare in forma radicale nell'esclusione delle conseguenze altrui ma anche moderata, utile per la società che però può entrare in conflitto con l'individualità.
  2. Concezione personalistica: mette al centro ciò che la persona umana si propone, coadiuvando le concezioni precedenti: se un'azione tutela e promuove la persona allora è eticamente positiva con fine il benessere individuale ma in un'armonia anche collettiva.

Elementi fondamentali dell'etica:

  • Per verificare la positività etica si fanno riferimento a tre concetti: valore, norma e situazione.
  • I valori sono caratterizzati dall'universalità, dall'orientamento positivo e da una gerarchia. Possiamo definirli come ideali universalmente riconosciuti come positivi e che sono classificabili in una scala; per esempio: libertà, pace,
conto delle conseguenze o degli effetti che essa può avere. L'intenzione, invece, riguarda le motivazioni e gli obiettivi che si hanno nel compiere quell'azione. La situazione è quindi determinata dalla combinazione tra la natura dell'atto e l'intenzione che lo accompagna. Ad esempio, se una persona dona del denaro a un'organizzazione benefica, la natura dell'atto è la donazione stessa, mentre l'intenzione può essere quella di aiutare chi è in difficoltà o di sentirsi moralmente soddisfatti. È importante considerare entrambi questi aspetti nella valutazione di un'azione, poiché possono influenzare il giudizio morale che ne deriva. Una stessa azione può essere considerata moralmente corretta o sbagliata a seconda della situazione in cui si verifica e delle intenzioni che la motivano. In conclusione, i valori e le norme sono strettamente legati e si influenzano reciprocamente. Le norme sono necessarie per attuare i valori nella pratica, mentre i valori forniscono una base morale per giudicare le azioni umane. La situazione, infine, rappresenta il contesto in cui si manifestano i valori e le norme, tenendo conto della natura dell'atto e dell'intenzione che lo accompagna.

È il fine per il quale si sceglie di agire.conto delle circostanze. Importante però che nessuna argomentazioneetica può puntare solo sull’intenzione: fare un

Per esempio, un uomo assiste alla morte per male a fin di bene è sempre eticamente sbagliato.affogamento di un’altra persona, ma non sappiamose l’uomo che potrebbe salvarlo sa o può nuotare. Per esempio, non si può mai contenere unapersona (in realtà solo in alcune circostanzeeccezionali, guarda dopo).

Altri elementi fondamentali dell’etica sono la coscienza, la responsabilità, i condizionamenti e la moralità.La coscienza ha il compito di identificare il valore nella sua espressione normativa (oggettiva) nei varielementi situazionali (soggettivo) e agire di conseguenza valutando entrambi gli aspetti (norma ultima esede decisionale).La responsabilità degli atti si ha quando sappiamo cosa si sta compiendo attraverso la conoscenza,

La volontà e la libertà: conoscenza volontà libertà. Non è intesa esclusivamente come consapevolezza del gesto, ma anche come la libertà di scegliere diverse opportunità. Sono due gli aspetti importanti: la libertà è essenziale, senza di essa non vi è volontà. La volontà può essere volontaria in modo diretto o indiretto, compiuta o provocata da un'altra causa. Non si considera solo l'aspetto stretto della gravità dell'effetto, ma anche la situazione in cui si è verificato. Per esempio, una donna inconsapevole di essere incinta abortisce (esame radiologico): deve poter scegliere tra più terapie possibili. Per esempio, un assistito non è moralmente responsabile dell'aborto anche se materialmente lo ha provocato a causa di uno stato di ebrezza. La moralità dell'atto si valuta con l'atteggiamento e il motivo.

comportamento: atteggiamento comportamento è la ragione che spinge una persona a comportarsi. È l'oggettivo atto compiuto che può essere buono o cattivo, ma retto o errato poiché si basa sull'atteggiamento. Un atto si può definire sull'atteggiamento, che può essere buono o cattivo. Per esempio, fare elemosina per aiutare la persona o per apparire migliore agli occhi altrui. In conclusione, non possiamo mai giudicare un atto esclusivamente dal comportamento (oggettivo), ma anche in rapporto all'atteggiamento che gli segue. I condizionamenti sono una serie di eventi eterogenei che modificano una situazione, che modificano la responsabilità etica di un'azione (diminuendola o anche eliminandola) e che possono essere di origine individuale e sociale. Ignoranza, ovvero non sapere tutti i determinanti di una situazione; società, emozioni, famiglia.

che alterano la realtà, che spingono mass media a compiere comportamenti esagerati rispetto alla nostra volontà; paura, confonde e toglie lucidità, non può essere però un alibi; carattere. È bene essere autonomi, non farsi influenzare e rimanere sempre lucidi. Dobbiamo essere auto-critici e comprendere quando chiedere anche supporto ad altri professionisti per evitare di provocare conseguenze peggiori. Ciò anche in relazione al paziente: non conosciamo i condizionamenti dell'assistito. Criteri di discernimento In aiuto della coscienza nella scelta delle azioni intervengono i cosiddetti criteri di discernimento: 1. bene maggiore, ovvero la nostra coscienza deve sempre perseguire il bene maggiore per il paziente. È quindi bene tenere conto dei valori e della sua gerarchia, della situazione e dell'autonomia sempre del paziente; 2. male minore, da valutare quando è impossibile agire per il bene maggiore. Saràsicuramente un malema si cerca di perseguire il male minore;3. bene presunto, da valutare quando non si identifica nettamente un bene da un male. L'azione deve presumere un bene, con la consapevolezza della possibilità che ci sia un bene maggiore a noi sconosciuto;4. duplice effetto, quando da un'azione voluta, ne scaturisce un'altra, non voluta ma inevitabile. Bisogna quindi valutare l'atto diretto e quello indiretto: solo l'effetto positivo deve essere direttamente voluto, quello negativo va tollerato, adoperandosi per eliminarlo; l'effetto positivo deve essere l'effetto diretto, non va ottenuto dal negativo, solo viceversa; l'effetto positivo deve essere ragionevolmente superiore al negativo. 5. cooperazione al male, si verifica quando il professionista non agisce il male in prima persona, ma coopera con un'altra che compie l'atto eticamente illecito (illecito non penalmente ma illecito eticamente). Sul piano etico.

egli è colpevole e corresponsabile come colui che agisce in prima persona ma in certe situazioni questa cooperazione è eticamente giustificabile;

esenzione dalla norma, può avvenire solo per tre motivi: impossibilità materiale o morale;

epicheia, per uno fine superiore, per esempio passare con il rosso per trasportare un ferito;

obiezione di coscienza garantita dagli stessi legislatori con determinate leggi.

MATURITÀ MORALE

Una professione, che ha il compito di far crescere la società attraverso la cura della salute, ha bisogno di avere operatori la cui professionalità sia la sintesi di una solida maturità personale e professionale. C. (Cortese A. Fedrigotti "Etica infermieristica" Ed. Sorbona Milano)

Lawrence Kohlberg (1927-1987 Stati Uniti)

È stato uno studioso dei comportamenti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dieguw di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Deontologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Braschi Cristina.