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All’interno di un quadro generale di coerenza che richiede di rendere ragione delle azioni e delle
norme adottate, occorre sapere specificare e bilanciare i principi. Il principio, per definizione, a
differenza del valore che autorizza ogni cosa, è normativo rispetto all’azione. I principi non
contengono una necessaria propensione totalitaria perché, quando occorre, essi possono
combinarsi in maniera tale che ci sia un posto per tutti. Chi si ispira all’etica dei principi sa di dover
essere tollerante e aperto alla ricerca non della giustizia assoluta, ma della giustizia possibile,
quella giustizia che spesso è solo la minimizzazione delle ingiustizie. 4
La comprensione, l’interpretazione e la comparazione dei principi avviene alla luce di una teoria
etica che giustifica il senso dei comandi particolari, li mette in una certa relazione ed
eventualmente in un certo ordine di priorità.
Oltre ai principi di rispetto per l’autonomia, beneficienza, non-maleficenza e giustizia, che guidano
il processo decisionale nell’assistenza sanitaria, un altro passo per poter analizzare le situazioni in
maniera corretta è l’individuazione del sistema di valori di cui è portatore sia il professionista sia la
persona assistita.
1.3.1 Valori del professionista
- Veridicità: il professionista deve dire il vero, ciò sta alla base della relazione utente-
professionista. È un obbligo dei professionisti sanitari nei confronti dei pazienti.
- Fedeltà: essere fedele alle proprie promesse, ai propri impegni. Per quanto riguarda
l’assistenza infermieristica, un impegno nei confronti dei pazienti è l’offrire un’assistenza
adeguata e garantire competenza e professionalità.
- Riservatezza: le informazioni del paziente devono essere tenute private. Le informazioni
necessarie per un’assistenza adeguata sono documentate da una cartella clinica, che
rimane a disposizione dei professionisti e della persona assistita. Le informazioni possono
essere divulgate ad altri solo sotto esplicita richiesta del paziente.
1.3.2 Valori della persona assistita
Un valore per una persona può essere un dis-valore per altre. Per questo motivo è necessario
considerare che la presa di decisioni è influenzata dalla visione antropologica individuale.
Il professionista deve essere a conoscenza di:
- Convinzioni personali dell’assistito: sono esempi la dignità personale o questioni di gusto.
- Valori morali: ne sono esempi i concetti di vita umana, libertà, autodeterminazione,
benessere sociale e personale.
- Valori culturali: operano insieme alle convinzioni personali e danno significato al valore
dell’esistenza e delle esperienze personali. Ogni cultura possiede determinati valori e
convinzioni riguardo la salute, la malattia e comportamenti moralmente accettabili.
- Valori religiosi: influenzano le attitudini delle persone. L’infermiere deve riconoscere e
rispettare valori e credenze anche se differenzi dalle loro.
- Valori personali: convinzioni morali e personali, attitudini, standard e ideali che guidano un
comportamento e al loro modo di rapportarsi con la vita. I valori personali sono organizzati
secondo una gerarchia precisa che può variare molto da persona a persona.
- Valori professionali: sono gli standard che l’assistito si aspetta che vengano rispettati da un
team professionale. I valori professionali dell’infermiere sono promossi dal Codice
Deontologico di Condotta Professionale. 5
1.4 Infermiere come “Agente Morale”
L’infermiere può essere considerato “agente morale” in quanto il suo agire è costantemente
condizionato dalle disposizioni che riceve quotidianamente. L’infermiere deve essere consapevole
di quali sono le condizioni che gli permettono di prendere delle decisioni e quindi di assumersi
delle responsabilità. Per decidere insieme all’interessato quale sia la miglio cura (ed essere quindi
coerenti con i valori in cui crede), occorre entrare nel pensiero morale di un altro soggetto.
Possiamo quindi dire che dietro ad ogni scelta c’è una valutazione morale, ovvero un giudizio che
definisce una certa azione come buona o cattiva. Per prendere una decisione eticamente corretta,
l’infermiere deve conoscere le teorie, i principi etici e i valori del paziente e saper argomentare
una certa decisione con conseguente azione.
1.5 Dilemma etico
I problemi dell’etica sorgono dalla riflessione su situazioni comuni che sollevano questioni di
morale. Il dilemma etico sorge quando si è costretti a scegliere tra due valori che, pur essendo
entrambi eticamente accettabili, sono in conflitto tra loro, oppure quando valori individuali e
norme entrano in conflitto.
Per risolvere il dilemma etico è possibile ricorrere alla consulenza etica, in grado di promuovere il
controllo emotivo, offrire una valutazione delle alternative possibili e di aiutare il professionista
fornendo abilità per argomentare situazioni diverse. 6
Capitolo 2
2.1 Sviluppo della deontologia infermieristica in ambito internazionale
Il primo codice internazionale di deontologia per la professione infermieristica fu adottato dal
Consiglio internazionale degli infermieri nel 1953. Successivamente, tale Codice è stato rivisto e
aggiornato a seconda delle nuove necessità che si sono presentate davanti al professionista
sanitario. La versione più recente del Codice risale all’anno 2005. Il Codice Deontologico del
Consiglio internazionale degli infermieri si articola in quattro elementi principali che delineano le
norme di condotta deontologica da rispettare:
- L’infermiere e la persona;
- L’infermiere e la pratica;
- L’infermiere e la professione;
- L’infermiere e i colleghi di lavoro.
Il Codice Deontologico del Consiglio internazionale degli infermieri è una guida basata sui valori e
sui bisogni della persona. Il Codice acquista senso se diventa un documento applicato nell’ambito
della professione.
2.1.1 FEPI 1
Nata nel 2004, la FEPI è la Federazione Europea degli enti regolatori e delle autorità competenti
per la professione infermieristica con l’obbiettivo di proteggere i cittadini europei garantendo
l’eccellenza di:
- Competenze e la pratica infermieristica;
- Standard professionali;
- Formazione continua;
- Codici deontologici.
La FEPI collabora con tutte le organizzazioni che si impegnano per lo sviluppo della cultura e della
disciplina infermieristica per garantire ai cittadini livelli di eccellenza nella pratica assistenziale.
La FEPI nacque per avere un’organizzazione europea per la protezione dei cittadini attraverso la
regolamentazione della professione e per avere una voce politica a livello europeo che possa
essere l’interlocutore della regolamentazione presso le istituzioni europee.
1 È possibile consultare il sito per ulteriori informazioni su http://www.fepi.org 7
2.1.2 ICN 2
L’International Council of Nurses (ICN) è una federazione che comprendere più di 130 associazioni
infermieristiche e più di 16 milioni di infermieri nel mondo. Fondata nel 1899, è la prima e più
grande organizzazione internazionale per i professionisti della salute. Gli obbiettivi dell’ICN sono
tre: - Unire gli infermieri di tutto il mondo;
- Far progredire gli infermieri e la professione infermieristica in tutto il mondo;
- Influenzare le politiche sanitarie.
Inoltre, cinque valori fondamentali guidano e motivano tutte le attività dell’ICN:
- Una leadership capace di vision;
- Inclusività;
- Flessibilità;
- Partnership;
- Il raggiungimento di obbiettivi prefissati.
Il Codice Deontologico degli infermieri dell’ICN è il punto di riferimento per la pratica assistenziale
infermieristica in tutto il mondo.
Gli standard, le linee guida e le politiche per la pratica professionale, la formazione,
l’organizzazione, la ricerca e il benessere socio economico dell’ICN sono accettate, a livello
internazionale, come la base delle politiche professionali infermieristiche.
2.2 Sviluppo storico della deontologia infermieristica in ambito italiano
Il Codice Deontologico degli infermieri italiani è giunto alla sua quarta versione. Questi documenti
(1960, 1977, 1999, 2009) coprono un arco temporale di quasi cinquant’anni e sono espressione dei
cambiamenti socio-culturali che hanno investito la professione infermieristica, modificando gli
standard del comportamento etico ma mantenendo intatta la valenza della deontologia.
2.2.1 Primo Codice Deontologico (1960)
Negli anni Sessanta l’infermieristica è identificata come professione ausiliaria e la sua attività viene
regolata e guidata dal Mansionario dell’Infermiere Professionale, creato nel 1940. Le strutture
sanitarie erano per lo più ospedali e le infermiere sono esclusivamente donne, in quanto
l’assistenza nasce e si sviluppa in primo luogo legato al ciclo naturale femminile come “aiuto alla
2 è possibile consultare il sito per ulteriori informazioni su http://www.icn.ch 8
vita”, che fin dalle origini assicurano a propri gruppi il naturale svolgimento delle più comuni
attività quotidiane e dei cosiddetti “momenti di passaggio”.
Nel 1960 fu emanato della Federazione dei Collegi IPASVI il primo codice di deontologia formato
da una breve premessa e 11 articoli.
2.2.2 Secondo Codice Deontologico (1977)
In questi anni l’Italia si trova di fronte ad un boom economico che ha permesso il passaggio da una
società prevalentemente contadina a un centro industriale di rilievo.
In questo nuovo contesto, gli italiani cominciano a preoccuparsi sulla tutela dei diritti,
3
concentrandosi in modo particolare sull’articolo 32 della Costituzione Italiana . 4
Dal punto di vista sanitario si hanno notevoli progressi con la legge Basaglia 180/78 e con la Carta
5
dei diritti del malato utente dell’ospedale e adottata dal Comitato Ospedaliero della Comunità
Economica Europea del 1979, dove si parla già di diritto del malato all’autodeterminazione.
Dal punto di vista giuridico-normativo l’infermiere esercita ancora una professione sanitaria
ausiliaria ma il suo campo di attività è regolato da una revisione del Mansionario avvenuta nel
1974.
Alla luce delle recenti trasformazioni è inevitabile creare un nuovo codice, e così avvenne nel
1977, formato da 12 norme suddivise in tre arre deontologiche:
- Dimensione umana;
- Rapporti sociali;
- Impegno tecnico-operativo.
3 Art. 32 Costituzione della Repubblica Italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato tratta