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LA MATURITÀ MORALE DEL PROFESSIONISTA
Il lavoro è una combinazione di attività manuale e mentale, intenzionalmente diretta a modificare le proprietà di una qualsiasi risorsa materiale o simbolica, onde accrescerne l'utilità per sé o per gli altri, col fine ultime ditrarre da ciò in via mediata o immediata i mezzi di sussistenza. Attraverso il lavoro il soggetto può soddisfare i propri bisogni, il lavoro può anche essere definito come professione: in senso lato, qualsiasi attività lavorativa svolta in maniera regolare avendo in cambio una retribuzione, ci dà in cambio qualcosa per la sussistenza e in senso stretto, attività lavorativa, altamente qualificata, di riconosciuta utilità sociale, svolta da individui che hanno acquistato una competenza specializzata seguendo un corso di studi lungo e orientato principalmente a tale scopo, l'infermiere rientra in questo tipo di professione.livello nazionale o internazionale;- Riconoscimento ufficiale della professione da parte delle autorità competenti;- Codice etico e deontologico che regola l'esercizio della professione. La classificazione delle professioni è importante per comprendere la struttura del mercato del lavoro e per facilitare la corretta attribuzione delle competenze e delle responsabilità.livello nazionale, che puntualizzano le caratteristiche di una professione: - Ottenimento dell'appoggio dello Stato a protezione dell'attività professionale, lo Stato riconosce la professione; - Elaborazione di un codice formale, nascita vera e propria della professione. La professionalità comprende un tratto individuale, insieme delle competenze, fatte di sapere teorico e pratico per chi lavora possiede e porta con sé, attributo al lavoro, insieme delle capacità, abilità e conoscenze richieste da un determinato posto di lavoro o mansione e fatto cooperativo, contributo che chi lavora dà quando opera in un gruppo affiatato con doti complementari e integrate. Maturità morale del professionista La maturità morale è la condizione per una vera professionalità: Livello preconvenzionale, le giustificazioni morale di concentrano su considerazioni pragmatiche, il soddisfacimento dei bisogni ed interesse, evitare un danno a.sé stessi, l'obbedienza alle regole e alle figure autoritarie: - Stadio 1, agisce per paura, non è come un bambino che non conosce è una paura diversa, ad esempio un neoassunto che comincia a lavorare in un nuovo ambiente, il professionista non riesce a discriminare ciò che è bene e ciò che è male; - Stadio 2, agisce per proprio tornaconto, se ad esempio gli viene chiesto di fare la notte, chiede però un altro giorno di ferie; Livello convenzionale, la persona cerca di vivere in accordo con le regole condivise, alla concezione interiorizzata di brava persona, cerca di farsi voler bene, come un bambino che cresce e inizia a studiare diventando un bravo figlio: - Stadio 3, obbedisce alle regole, la brava persona è colui che ha buone intenzioni, mostra interesse per gli altri, entra in relazioni reciproche, vive in base alle aspettative degli altri, rispetta i doveri e i diritti del gruppo, anche se per finta cerca di farsi amare.dagli altri;- Stadio 4, fa il proprio dovere, la persona fa in modo ottimale il proprio dovere perché è cresciuta, la coscienza dell'individuo definisce e risponde agli obblighi e ai diritti che sono incorporati nelle istituzioni sociali, legali, morali e religiose della società; bisogna tenere presenti le regole dettate dal codice deontologico e quelle che dice la legge e il nostro contratto di lavoro; Livello post convenzionale, la persona ha sviluppato principi morali astratti che tendono a focalizzarsi sulla libertà, l'uguaglianza, la giustizia, la comunanza, la benevolenza e il rispetto per la dignità dell'individuo; i principi che incorporano considerazioni morali generali che sono al di sopra delle leggi, le quali sono più giuste o vecchie, i suoi valori fondamentali sono la vita, la libertà e la dignità: - Stadio 5, riconosce ciò che è bene per la persona, gli obblighi, le aspettative e i diritti.morali specifici devono derivare da valori e diritti umani fondamentali, che creano la base di una società giusta; in caso di conflitto i principi diventano prioritari rispetto alle leggi effettive e alle abitudini culturali, la validità di una legge viene valutata sulla base dei principi morali più generali. Le regole non valgono in quel momento perché subentra qualcosa di più importante ed il professionista si assume la responsabilità di quell'azione, se un uomo in fin di vita vuole un bicchiere di vino glielo diamo; 7- Stadio 6, si ispira a principi universali, i principi morali si riferiscono alla giustizia, al rispetto intrinseco per la dignità umana, alla preoccupazione universale per gli altri, alla massima libertà compatibile con la libertà degli altri e all'equità nella distribuzione del bene, nel rispetto reciproco. Morale del professionista e aspetti infermieristici. Livello preconvenzionale, stadio 1.compila la cartella infermieristica e le fonti informative per paura, assumeresponsabilità impegnative, senza possederne la competenza per timore di giudizi e quando sbaglia è sempre colpa degli altri;
stadio 2, soddisfa sempre i bisogni della persona più importante e tra due richieste, una del malato e una del medico attua per prima quella del medico.
Livello convenzionale, stadio 3, si conforma alle aspettative del reparto, il suo lavoro è molto preciso e le sue azioni sono gradevoli per catturare la benevolenza altrui;
stadio 4, il regolamento dell'ospedale e del reparto deve essere sempre rispettato, gli ordini del direttore non possono essere discussi e tra due richiede una del malato e una del medico, di uguale rilevanza, valuta a chi dare la precedenza.
Livello post convenzionale, stadio 5, previene i bisogni del malato, utilizza al meglio le sue conoscenze e le mantiene aggiornate per migliorare la sua attività, promuove e partecipa alle
Riunioni di servizio al fine di migliorare l'assistenza e l'organizzazione e approfondisce la relazione con le persone fino ad entrare in empatia; stadio 6, le sue azioni rispettano la dignità e la libertà della persona e il suo interesse personale non ha posto quando c'è in gioco il bene della persona, ad esempio a fine turno c'è un'urgenza, rimango per il bene della persona.
I CODICI DEONTOLOGICI
Codice deontologico 1960
Nel 1959 il Comitato Centrale della Federazione stabilisce la necessità di avere un codice deontologico, che verrà successivamente emanato nel 1960. È il primo Codice Deontologico e rappresenta una tappa importante della professionalizzazione di questa categoria di operatori. La formazione delle infermiere professionali avveniva all'interno delle scuole convitto, la popolazione infermieristica era costituita al 50% da religiose. Molte attività assistenziali erano svolte dal personale.
di qualifica inferiore e questa situazione incide sui contenuti del codice, infatti nell'introduzione sono chiaramente dichiarati i riferimenti etici assunti.
L'esercizio della professione sanitaria ausiliare è al servizio della persona umana e si ispira ai principi del diritto e della morale naturale.
- L'infermiere professionale, l'assistente sanitario visitatore e la vigilatrice d'infanzia dedicano la loro opera all'assistenza del malato, al sollievo dalla sofferenza, alla difesa della vita, alla tutela della salute individuale e collettiva;
- Essi curano i loro assistiti con uguale rispetto e dedizione di qualunque razza, nazionalità, classe sociale, religione, ideologia politica essi appartengano;
- Proteggono l'ammalato difendendone i diritti, in quanto uomo libero ed intelligente che la malattia pone in stato di minorazione, e continuano ad assisterlo con uguale impegno e amore anche se esso sia inguaribile;
- Non abbandonano il posto
di lavoro senza che vi sia la certezza della sostituzione, sono obbligati a prestare la loro opera in casi di emergenza in assenza del medico;
Conservano il segreto professionale;
Pongono i rapporti con i medici su un piano di leale collaborazione eseguendo le prescrizioni terapeutiche e sostenendo nel malato la fiducia verso il medico e ogni altro personale sanitario;
Mantengono i rapporti con l'amministrazione da cui dipendono;
Curano che la vita di relazione con i colleghi sia ispirata al rispetto reciproco che alla solidarietà collegiale.
Il primo codice è racchiuso in 11 articoli e mira ad individuare l'immagine di infermiere con notevole connotazione dello spirito religioso e vocazionale missionario, riferimento all'etica religiosa, in modo specifico a quella cattolica, senso prescrittivo quindi osservanza dell'etichetta e legame con il paternalismo medico, si fa stare bene la persona ma l'intervento del medico è come quello di
Un buon padre di famiglia. È undocumento di carattere prescrittivo, dove sono evidenti i modelli di comportamento di tipo paternalistici escarsamente orientati al senso di responsabilità dell’infermiera. La cultura paternalistica si evidenzianell’articolo 3 che spiega che l’infermiera deve proteggere il malato, poiché quest’ultimo si trova in uno statodi limitazione delle facoltà fisiche e psichiche. Nell’articolo 6 si afferma che l’infermiere deve sostenere nelmalato la fiducia verso il medico e gli altri operatori sanitari. In questo codice l’infermiera ha un ruolo diassistente del medico e non di professionista.
Codice deontologico 1977Il codice deontologico del 1960 rimane in vigore sino il 1977, quando l’IPASVI approva un nuovo codicedeontologico che rappresenta i cambiamenti formali e sostanziali rispetto al precedente. La redazione èmolto più strutturata e si compone di una premessa e titoli,
onista sanitario che si prende cura del paziente, piuttosto che a quella del semplice esecutore di compiti tecnici. L'infermiere è un membro fondamentale del team sanitario e svolge un ruolo cruciale nel fornire assistenza e supporto ai pazienti. La sua dimensione umana si manifesta attraverso la capacità di instaurare rapporti empatici con i pazienti, ascoltandoli, comprendendo le loro esigenze e fornendo loro conforto emotivo. Inoltre, l'infermiere interagisce con il medico e con i colleghi, collaborando attivamente per garantire una corretta gestione del paziente. Questo richiede una comunicazione efficace, una buona capacità di lavoro di squadra e una costante attenzione all'aggiornamento professionale. L'impegno tecnico operativo dell'infermiere si traduce nell'esecuzione di procedure diagnostiche e terapeutiche, nella somministrazione di farmaci, nel monitoraggio dei parametri vitali e nella gestione delle emergenze. Tuttavia, è importante sottolineare che l'infermiere non si limita a svolgere compiti tecnici, ma si impegna anche a promuovere la salute e il benessere dei pazienti, fornendo loro informazioni e consigli utili per adottare uno stile di vita sano. In conclusione, l'infermiere è un professionista che unisce competenze tecniche a una forte dimensione umana, contribuendo in modo significativo alla cura e al benessere dei pazienti.