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CAMBIO SCENA
Mmm... va meglio. Vediamo, dove sono? Forse uno studio fotografico? Luci accattivanti, sfondi, scatti metallici, tutto quanto. Non posso vedere il viso dell'uomo che è stato assunto per rendermi perfetto, solo un piccolo pezzo di vetro convesso, in cui mi trovo faccia a faccia con il mio riflesso distorto. Sembra pallido. Tuttavia, il suo contorno mi tranquillizza come niente altro. Posso per un po' togliermi dalla testa quei pensieri sgradevoli. È solo un paio di occhi come tanti altri su cui cerco di concentrarmi. Forse sono più intensi di molti altri. Ma attualmente sono offuscati, come tutto il resto, dal piacere che traspare dai miei.
Il fotografo non smette di rendermi perfetto. Dice "sorridi" e io sorrido. Dice "fai il sexy" ci provo. Mi ha appena annunciato che sembro troppo emotivo. Penso "come è possibile" dico "mi dispiace". Chiudo gli occhi poi scuoto violentemente la testa.
Questo riesce a -Pagina 25- togliermi le espressioni, ma ora i capelli sono un disastro. Viene chiamata una donna da dietro le quinte e mi pettina dietro e poi tutti avanti, e poi li mette in piega. Questa pausa mi dà la possibilità di cantare e così lo faccio con voce roca. Non viene fuori un granché.
Questa è una canzone su quanto sembro bello. Prima di tutto, i miei capelli, che sono castani ben curati e (adesso controllo) odorano di shampo alle erbe. Sa di aria fresca. Ho preso gli occhi azzurri sporgenti da mia madre. Un giorno me li farò sistemare. Per ora mi danno un'aria solitaria. Il mio naso è piccolo, ma chi se ne importa finché le labbra che sono davvero enormi (sembrano come un piccolo culo spellato) non diventano cadenti. Il viso naturalmente è ovale. Il corpo è piccolo, magro, ma in forma. Che mi calza a pennello e al momento mi si regge in piedi. Fine [delle sue riflessioni].
Bene ho tempo per un'ultima,
davvero ultima esibizione. È sul sesso, così voi che siete minorenni copritevi le orecchie, l'ha per protagonista dell'A e R di una grande compagnia discografica. Un giorno cammina per la città quando la incrocia un giovane ingenuo che pensa ad alta voce. All'uomo prende un colpo. Il ragazzo pensa "È carino ad essersi accorto di me". Vanno a casa dell'uomo: Dopo un paio di birre, chiede al ragazzo di togliersi i vestiti. Poi gli ispeziona il corpo. Non vuole turbarlo, ricrearlo o cercare di indossarlo. Vuole sapere da dove proviene quella voce innocente. Proviene da un corpo perfetto. Fine. Al momento di ricominciare sono di nuovo con me stesso. Oppure sembro quello che le persone si aspettano (da me). Il fotografo posa la macchina fotografica, mi si avvicina, tira fuori dalla tasca uno specchietto e ci mette sopra due righe di cocaina, che sniffo, poi sorrido di nuovo all'obiettivo, gli occhi estatici e scintillanti, come seRiflettessero quelli di un milione di bambini. Qualche altro scatto, un altro tiro, poi siedo sul tavolo di fronte al direttore di una rivista per teen-agers e firmo alcune foto mie da 8 a 10 che appariranno nella prossima pubblicazione. Scrivo "Fuggiamo, con amore David" e "Voi siete tutto ciò che io ho, vi amo David", e "Pensando a voi. Baci. David", più e più volte.
Non intendo niente di tutto ciò. Sono sincero solo quando dimentico chi sono. Poi posso restare o mentire o tutto quello che vorrei, e cantare, come se la mia stanza fosse un enorme microfono e io, la bocca della gioventù Americana, canto a squarcia gola i suoi testi romantici. Ma la mia vita diventa sempre di più complicata, seccante, ancora da definire incessantemente... Io salto tra casa, scuola, fotografo, microfono, casa, ecc. Io ho imparato molto riguardo un limitato aspetto della vita, ma come con tutti gli artisti minori,
Il mio soggetto (ingenuità, come se uno non potesse indovinare) è interessante solo finché non ho detto tutto. Ora tra qualche minuto dirò tutto. Aspetta.
Quando vedo me stesso nel futuro, cosa che cerco di non fare, penso a qualcuno come Fabian, mio equivalente degli anni '50, che sembra come cielo in terra in vecchi spezzoni di film ma, quando tu lo vedi in persona oggi, è un bambino curvo, inclinato in avanti. Lui perseguita il mondo, facendo folks (?) come mia madre, che afferma di essere svenuta una volta al pensiero di lui, sbiancata per quanto grigia sembrava la sua giovinezza, in retrospettiva.
Dal lato divertente, ciò significa che io sono una sirena. Attiro i bambini verso l'età adulta pronunciando stupidaggini come "Ti amo", mentre ciò che intendo veramente è "Un giorno morirai". Sono completamente malvagio. Voglio che muoiano. Voglio... Non voglio pronunciarmi su questo.
Sogno ad occhi aperti.
Mi trovo sul palcoscenico in un bel posticino (?). Ho appena finito di sferrare uno dei miei colpi. Dal mare ombroso di bambini eccitabili viene fuori un uomo anziano. Penso che stia programmando di sollevarsi e abbracciarmi, ma egli estrae un coltello dalla tasca. Prima che io possa indietreggiare mi ha colpito il viso. Il sangue schizza sulla sua camicia. Lui scava, e usa le dita per togliere via la pelle, finché il mio intero teschio è esposto all'aria, la carne penzola sulle onde attorno al mio collo come un colare Shakespiriano. Poi lui indietreggia e guarda furtivamente come un artista che apprezza la sua opera. Io non sento niente, anche se sono un po' sorpreso quando lui scuote la testa e sospira, "No, volevo qualcos'altro". Ne ho abbastanza. Ora sono su un set che sembra essere umano. Bidoni di rifiuti alla mia sinistra, muri con graffiti alla mia destra. Io sono al centro come Diana Ross, ma sono troppo insicuro per cantare. Inizierei solo aSistemare le cose, come se fossi una persona notturna. Mi insinuo nei viali scuri, esile ombra che osserva i rapimenti, i furti e il comportamento indegno degli ordinari Joes. So cosa davvero sente ognuno, e rispetto quell'ambigua inezia tra l'espressione del volto e l'anima. Quando io... È la voce di papà che grida, "La cena, Dave"? No. Dov'ero? Le bugie sono difficili da ricordare. È come se tu nascessi ogni volta che inizi una nuova frase. Hey, ho un'idea. Ricordi quella canzone che cantavo pochi minuti fa su come sono fantastico? Ecco il mix da discoteca. Le mie spalle sembrano un appendi abiti. Lo prendo come un complimento. Sono molto delicate. Pensa al Golden Gate Bridge, che ti dice anche quanto è bella la mia abbronzatura. Il mio torace è scarno. Lo stomaco è così piatto che a volte scherzo dicendo che sono nato senza intestini. Il mio membro e le mie palle sono fatti miei. Il mio sedere ha
Una nebbia permanente su di esso, come San Francisco o una pista da ballo. Non riesco a vederlo. Vedo solo le immagini che esso evoca, come un uovo Fabergé, il Polo Nord o una porta semichiusa. Le mie gambe sono affidabili, per non essere pittoresche per un attimo. (?). Descriverei un intimo ritratto dei miei piedi, ma papà sta gridando "La cena, Dave!" I miei piedi sembrano piatti di portata. Com'è?
CAMBIO SCENA-Pagina 27- Sono tornato. Sono a cena. Mia madre siede poco lontano alla mia sinistra e mio padre all'altro lato del tavolo. È un biologo. La casa è piena di poster di ragazzi e ragazze nudi tutti con una libra di carne tagliata dal corpo (spero che siano solo disegni). -Pagina 28- A papà non solo piace guardare queste ferite, ha anche memorizzato ciò che c'è dietro. Qualcuno tempo fa ha dato un nome a tutti questi orribili tubi blu come se fossero animali domestici. Penso che ciò spieghi
perché sono cresciuto cercando di distogliere lo sguardo dalle parti spaventose della vita. Per esempio, alle spalle di mio padre, sto cercando di non fissare l'immagine di un ragazzo più o meno della mia età. La sua schiena è girata e dove c'era il culo, c'è questa cosa che somiglia a tende aperte a metà e per metà a quello che rimane di una mucca dopo essere passata dal macellaio.
Ho tagliato la mia quiche in tanti pezzi. Mio padre non potrebbe fregarsene di meno. Gli interessa troppo il mondo (il suo). Quando si accorge della mia presenza mi mostra il giornale e dice, "Guarda, Dave". Di solito si tratta di qualche articolo che parla della fama come una metafora di quanto possa diventare ridicola l'esistenza. In occasioni simili ero solito mettere il broncio, salire sopra, tornare in basso, impugnare un coltello di gomma.
Adesso ritaglio le recensioni e le attacco con lo scotch in un quaderno. Su una pagina metto
i complimeti e le stroncature dall’altra. Poi confronto le impressioni che provoco. Icritici che mi odiano sono ben articolati. Quelli che mi adorano sono superficiali edevasivi. Che significa esattamente (deramboat) un angelo?Perchè i miei sostenitori non parlano chiaro? Non fanno altro che descrivermi in frasiche non lasciano traccia. Vorrei poterne parlare con qualcuno. So che è per questo cheesistono i genitori. Ma le volte che mi sento coraggioso di dire tutto...Sono sceso al pianoterra, sono entrato nel soggiiorno in punta di piedi (stavano gurdando la TV) ho iniziato adire quanto era spaventoso essere adorato da gente priva di gusto, e di quanto la miavoce fosse stonata e sfiatata al punto che ci volevano ore di trucchi in studio per rendermiascoltabile ho iniziato a parlare di quanto la mia bellezza non fosse altro che carta daregalo, che ero pazzo e vuoto e...“Capite che voglio dire mamma papà”. Ecco che cosa ho detto allora. La mamma aveva nascosto la faccia nel suo bicchiere di gin. papà se ne uscì con "Dave, puoi stare tranquillo che la tua immaginazione è famosa, almeno in questa -Pagina 29- famiglia". Immagino la mia mente per un secondo, che si trovano di fronte alla mia tomba che pensano "Avremmo dovuto credere in lui". È questo che penso mentre siedo stasera a tavola. Se fossi sicuro di essere ricordato dopo la morte come una leggenda salirei di sopra, mi chiuderei a chiave e, bene, non so cosa potrei fare, ma sarebbe una cosa grossa. Il problema è che sono superfluo. Mi sforzo di scavarmi dentro, di trovare aneddoti tristi che valgano l'attenzione del mondo, ma finisco per blaterare usando bugie su bugie per farmi notare... Qualcuno suona alla porta. So chi è. C'è questo ragazzo a scuola, George, con cui voglio fare amicizia. È uno schianto, come me, e io ho questa idea che se ci sediamo e ci esploriamo reciprocamente, sia intermini di conversazione che fisicamente, riuscirebbe a calmare voi sapete cosa. È ancora lì che mi asp