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Differenze tra Pascoli e d'Annunzio

Sono i due rappresentanti più significativi del decadentismo.

Differiscono per la loro:

  • Cultura: d'Annunzio ha una cultura più moderna e più vicina/orientata ai modelli del simbolismo francese. Pascoli ha una formazione classica, accoglie degli spunti letterari europei.
  • Modo di vivere la letteratura e il rapporto con il pubblico: d'Annunzio si propone come metodo di massa, con una vita inimitabile, con scandali e pubblicizzazione di tutto ciò che faceva allo scopo di aumentare il suo pubblico. Pascoli è il tipico letterato Ottocentesco che visse sempre isolato, una vita riservata, schiva, non pubblicizzò mai i suoi prodotti letterari.

Sono uguali nella visione del mondo nonostante gli strumenti sono la sua ispirazione ad essere il poeta vate della poesia e dell'Italia, quindi civile. D'Annunzio è quella del poeta profeta e di quello ufficiale, civile. Pascoli si.

dedicò solo alla fine della sua vita alla figura del poeta civile nel componimento "la grande proletaria si è mossa". Pascoli inneggiò all'impresa libica non per motivi di nazionalismo, bensì perché avrebbe dato lavoro e una nuova vita agli italiani, quindi per motivi socialisti-umanitari. Vita Nasce nel 1855 e muore nel 1912. Nasce a San Mauro di Romagna, conduce una vita tranquilla, ma caratterizzata da molte tragedie familiari cominciate con l'assassinio del padre. Tutti i vari lutti segnarono profondamente la sua psiche e determinarono il suo rifiuto della vita sentimentale, affettiva, la costruzione di una famiglia e si orientò verso la costituzione del nido familiare iniziale. Visse un'infanzia agiata in quanto il padre era amministratore dei territori dei principi di ??. Mentre si spostava in calesse il padre venne ucciso con una fucilata in fronte. A questo evento traumatico vengono dedicati il "X

Agosto" e "la cavalla storna". I sospetti della famiglia caddero sul nuovo amministratore, ma il delitto rimase impunito. Pascoli passò tutta la vita a indagare e si convinse anche di aver trovato gli assassini. Con la morte del padre sono costretti a trasferirsi, anche per cause economiche. Muoiono delle sorelle, il fratello maggiore si occupa dell'educazione dei fratelli superstiti. È l'unico che viene mandato al liceo e vince una borsa di studio per l'università di Bologna. Qui diventa allievo di Carducci. Per aver partecipato ad una manifestazione socialista perde la borsa di studio, quindi deve interrompere i suoi studi. Durante un'altra manifestazione viene arrestato e rimane in prigione alcuni mesi. Questi eventi insieme ai traumi già vissuti lo fanno cadere in una profonda depressione. Si distacca completamente dalla vita politica e si avvicina a un socialismo umanitario. Infatti doveva curare i rapporti tra gli

uomini e per il quale si impegnerà moltissimo nell’orazione “la grande Proletaria s'è mossa”. Viene assolto dalle accuse di essere stato un sovversivo, grazie anche a Carducci, ottenne nuovamente la borsa di studio e completò gli studi universitari di lettere. Insegnò in licei e poi all’università di Bologna succedendo Carducci. Nel 1891 pubblica la raccolta Myricae, nel 1897 il Fanciullino, 1900 i Poemetti, nel 1903 pubblica i Canti di Castelvecchio, nel 1904 i Poemi Conviviali.

La poetica

La sua vita fu una vita divisa tra il nido, la poesia e l’insegnamento. L’attaccamento al nido fu patologico a causa di questa autoesclusione che attuò per la sua vita sentimentale. Visse inizialmente con due sorelle Ida e Maria e sviluppò un rapporto morboso, quando una si sposò, lo vide come un tradimento per il nido che voleva costruire. Ebbe delle vere e proprie manifestazioni depressive molto forti. Visse

quindi a Castelvecchio con Maria, la quale curò gli scritti e gli inediti del fratello. Le uniche due donne della vita di Pascoli erano la cugina e un'altra donna, dalle quali si distaccò per non scatenare le gelosie delle sorelle. Il fanciullino Saggio di poetica Il poeta coincide con il fanciullo, dentro a ogni uomo vi è un Fanciullo in quanto secondo Pascoli l'infanzia è il paradiso. Il fanciullino può guardare con meraviglia, stupore, purezza e si accosta alla realtà in maniera innocente, è come se vedesse tutto per la prima volta. Il bambino ha questa visione analogica e pre-razionale della realtà, perché vede al di là, vede cose che l'uomo razionale non può capire. Solo il poeta riesce a conservare il fanciullo che si ha dentro, al contrario, l'uomo adulto opprime il fanciullo dentro di lui. La parola poetica ha quindi un valore di invenzione assoluta. Il fanciullo ha la visione del reale.come Adamo, il primo uomo, il poeta si identifica nel fanciullo e anche in Adamo. Come Adamo e il bambino che dà il nome alle cose per la prima volta, la parola poetica ha la valenza di invenzione assoluta, ed è come la parola magica dell'oltreuomo. Inoltre coglie la vera essenza e le correspondances che legano gli aspetti del reale. Gli uomini primitivi hanno lo stesso modo intuitivo ad accostarsi alla realtà e riescono a cogliere la realtà nella sua essenza. C'è una polemica contro il progresso, attraverso la contrapposizione della conoscenza dell'uomo primitivo, di Adamo e dell'uomo moderno, che ha una conoscenza razionale, scientifica. Questa contrapposizione continua nell'espressione veder nuovo e veder antico. Continua ancora la critica al progresso tra il modo di vedere prerazionale e antico, e il veder nuovo, la visione razionale e scientifica dell'uomo moderno. Vi è quindi la concezione decadente del poeta veggente.

vate, che coglie i significati oltre la realtà perché ha una vista più acuto e perciò è privilegiato. Riepilogando, la poesia è conoscenza alogica e pre razionale della realtà (paragrafo 1 e collegata allavisione irrazionale e mistica dei decadenti); la parola poetica ha un valore di invenzione assoluta.

Nel quinto paragrafo emergono due concetti di poesia in contrasto tra loro:

  • Quella pura di tutti i decadenti, pura, svincolata da fini ideologici e utilitaristici.
  • Non può rinunciare alla tradizione della poesia civile, sociale di Manzoni e Leopardi. Deve quindi conciliare questi due aspetti. Deve quindi essere di un’estrema utilità sociale e morale di sopire gli odi tra uomini, tra classi e di indurre alla bontà. Deve placare il desiderio degli uomini di accrescere i propri interessi. È un’utopia umanitaria data dal suo umanismo sociale, benché venga recuperata l’utilità.

Pascoli costruisce la figura del fanciullino con la perfetta affinità culturale che si stava sviluppando in Europa. Pascoli non era a conoscenza del fatto che la sua figura era stata sviluppata contemporaneamente alla grande diffusione nello studio della centralità dell'infanzia nella vita umana. Nel 1898 erano stati tradotti in francese gli studi sull'infanzia di James Sally e nel 1899 Freud pubblica l'interpretazione dei sogni scoprendo che nell'infanzia si sviluppa una sessualità ancora non imbrigliata dalle regole sociali. Dall'età infantile risalgono tutti i complessi della vita adulta.

Myricae

Il titolo è latino e significa "le tamerici", fiore molto comune presente nel mediterraneo. È già una dichiarazione di poetica implicita nel titolo, ispirata alle Bucoliche di Virgilio. Nell'epigrafe scrive "arbusta iuvant humilesque myricae" = "a noi piacciono gli arbusti e le umili tamerici".

Pascoli vuole invitare la poetica delle piccole cose quotidiane che saranno soggetto delle poesie, dall'altro lato c'è il richiamo alla tradizione classica. L'ispirazione è dimessa e bassa, anche se c'è il richiamo al verso latino di Virgilio, quindi la tendenza all'elevazione dello stile. L'ambivalenza è sempre presente.

Temi

  • Natura: centralità del mondo naturale nei componimenti di Myricae visto attraverso gli occhiattoni del fanciullo. Il paesaggio non è realistico, bensì soggettivo e simbolico. Il paesaggio rimanda a sensazioni e simboli oscuri, segreti e misteriosi. I paesaggi descritti sembrano fluttuare nel sogno, di tipo onirico. Vi è un duplice aspetto della natura:
    • Mortuaria, inquieta, in cui l'angoscia, le paure e i tormenti dell'io lirico vengono proiettate nella natura
    • Consolatrice del male individuale, simbolica del male universale e del mondo. La natura consola questo

tormento interiore e cerca di riequilibrare i conflitti, le armoniee i tormenti.

Morte, dolore e il male: tema della tragedia familiare, dei suoi cari scomparsi, delle angoscedel poeta. Questo dolore del poeta diventa simbolicamente il dolore universale. Un esempio diquesta tematica è il 10 agosto.

Nido: centro degli affetti familiari originari, che pascoli voleva ricostruire. C'è lacontrapposizione tra mondo esterno e il nido. È il luogo dell'esclusione sociale e sentimentalein contrapposizione a quello del male, dell'ingiustizia.

Soluzioni formali

Pascoli pratica il plurilinguismo con 3 tipi di linguaggio

Pregrammaticale: fortemente evocativo, è quello del fanciullino che si accosta alla realtà inmaniera intuitiva, traduce in suoni e parole il linguaggio misterioso della natura. Si tratta difonosimbolismo Pascoliano = il suono utilizzato della parola rimanda subito al significato,utilizzando onomatopee, parole onomatopeiche

E allitterazioni. Ad esempio chiù, fru-fru tra lefratte - sassuolo▪

Grammaticale: le parole sono ordinate secondo la struttura grammaticale della lingua italiana▪

Post Grammaticale: Ci sono tanti tecnicismi, parole tecniche, gergali e le lingue speciali. Troviamo lessico della botanica, ornitologia, lingue miste tra siciliano, italiano e americano…

A livello lessicale vi è l’utilizzo di procedimenti simbolisti, più insistito che in d’Annunzio l’uso dellasinestesia, delle analogie e dei passaggi analogici (passaggio da una sensazione esterna a unasensazione interiore). Pascoli utilizza tutti i procedimenti del decadentismo

La sintassi è frantumata con uso di paratassi, a cui poi farà riferimento Ungaretti. È paratattica, presenta tanta coordinazione e poca subordinazione, quindi non ci sono legami logici tra leimmagini, bensì le immagini e le sensazioni sono accostate le une con le altre ma senza continuità logica.

Il discorso è molto indeterminato, allusivo, che punta quindi al simbolo, indeterminatezza, atmosfere da sogno e irrealistiche. Le frasi non sono collegate per subordinazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
33 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher clarine1972 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Contini Milena.