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THOMAS STEARNS ELIOT
Eliot was born in St.Louis,Missouri,in 1888 and was educated at Harvard.American by birth, his
culture was primarly English and European,because he discovered Jhon Donne and other metaphisical
poets. After the collection of poems like “Purfrock” and “Other observation” he edited “The
Criterion”. When he was in a swiss sanatorium, he finished “The Waste Land”: poetry, in fact, was the
only refuge of himself and some lines of this work reflect a deep repulsion about his marriage. About
the religion, his work regards two poems,”Ash Wednesday” and “The four quartets”. In 1948 he
received the Nobel Prize for literature.
Eliot’s production can be divided into two period,exactly before and after his conversion to
Anglicanism.
1. The ofthefirstperiod, are characterized by a pessimistie vision of the world,without
works
faith,values,ideals.
2. The works of the secondperiod, where purification,hope and joy are the key-words.
-The Waste Land.
This work is an amazing anthology of indeterminate states of mind beyond the limits of space an
time,where lies the originality of the poem.
The Waste Land consists of five sections:
1. The burial of the dead;wich regards the basic opposition between sterility and fertility or
life and death;
2. A game of chess; wich juxtaposes the present squalor to an ambiguous splendour of the
past,
3. The fire sermon; where the theme of the odiem alienation is rendered through the
description of a loveless sexual encounter, 27
4. Death by water, that reinforces the idea of a spiritual shipwreck, What the thunder
said,wich evokes religions from east and west.
All this fragmentary sections are run through a main and also central theme: the contrast between the
“fertility”of the past and the “sterility”of the present world.
The past appears in the quotations of many literary works belonging to different tradiotins and
culture. The use of quotations reflects the concept that Eliot had of traditions and history, that is the
repetition of the same events, and of classicism, that is the ability of seeing the past as a concrete
premise for the present.
In his evaluation of westem culture, Eliot went back to its origins,when legend and myths are signs of
spiritual attitudes which he regarded as extremely important.
The style of The Waste Land is fragmentary because of the mixture of different styles of poetry and
poetic styles also, such as the blank verse, the ode, the quatrain, the eroic couplet.
Instead of using simple and clear and open statements. Eliot used the active participation of the
reader/public, who feels and experiences the same world as that of the speaker/poet using the
technique of the implication: (“You! Hipocrite lecteur!!” for example). Metaphor and symbol replace
direct statement; Eliot used the technique of the objective correlative, that is the one at
communicating feelings and sensation not lyrically, but by extemal objects or situations. From the
French Symbolist poet Jules Laforgue Eliot derived the technique of “Juxtaposition”: squalid
elements were juxtaposed with poetic ones, trivial elements with sublime ones. 28
LA RIPRESA DELL’ IDEALISMO
Il termine “idealismo” nel suo significato gnoseologico viene utilizzato per indicare ogni dottrina che
limita la realtà all’ idea cioè sensazione o a rappresentazione o a pensiero o a dato o a elemento di
coscienza individuale. In questo senso il termine caratterizza dottrine diverse e piu’ disparate da
Berkeley e Hegel.ln tal modo molte correnti filosofiche contemporanee sono ugualmente idealistiche:
spiritualismo e neocriticismo, idealismo italiano e fenomenologia. Questo idealismo ha costituito
l’elemento comune di tutte le filosofie antipositivistiche degli ultimi decenni dell’ 800 e del nostro
primo ‘900 mentre il suo opposto, il realismo negli stessi anni ha costituito un’ eccezione
affermandosi solo in seguito. In sede filosofica si vuole dare al termine idealismo un significato
storico ossia come quell’ indirizzo che ha origine dalla filosofia classica tedesca e che vuole
domostrare l’unità o l’identità di infinito e finito, spirito e natura, ragione e realtà. A questo livello si
possono riconoscere solo: l’idealismo anglo-americano e l’idealismo italiano, i quali giungono alla
identità del finito e dell’infinito, che è l’elemento fondamentale dell’idealismo romantico attraverso
strade diverse. L’idealismo italiano giunge per via positiva cioè mostrando nella stessa struttuta del
finito la presenza e la realtà dell’ infinito. L’idealismo inglese giunge per via negativa cioè mostrando
che il finito non è reale o reale solo nella misura in cui rivela e manifesta l’infinito, che, in ogni caso,
è l’unica e sola realtà. In Inghilterra e in America l’idealismo appare in alcune manifestazioni letterali
e popolari che reagiscono al naturalismo dominante. La prima manifestazione propria dell’ idealismo
inglese è data dalla filosofia di Thomas Green il quale critica sia l’empirismo che l’evoluzionismo.
All’ empirismo perché afferma che lo spirito umano è dato da un insieme di sensazioni e idee
atomisticamente concepite. Critica l’evoluzionismo perché afferma che ogni realtà è un processo di
evoluzione dei fatti concatenati tra loro. Green sostiene che solo la coscienza stabilisce la connessione
tra sensazioni e fatti e consente di cogliere somiglianze o diversità. In questo modo poiché la
coscienza è la condizione del tempo in altri termini è una coscienza infinita e l’uomo è solo il veicolo
di questa coscienza. Pertanto dice Green se ci fossero solo le sensazioni o solo i fatti, non esisterebbe
la possibilità di associazione tra le sensazioni ne di connessione dei fatti. Il maggior rappresentante
dell’ idealismo inglese fu Bradley il quale nella sua opera piu’ importante “Apparenza e Realtà”
29
afferma che esiste un contrasto insondabile tra la realtà (coscienza infinita) e l’apparenza (il mondo
finito della natura e dell’uomo). Il mondo della natura e dell’ uomo è solo apparenza in quanto
costituito da relazione e ogni relazione inconcepibile e contraddittoria. Nella seconda metà dell’ ‘800
il centro di studio e di diffusione della dottrina di Hegel in Italia fu l’università di Napoli ed ebbe
come rappresentanti importanti Augusto Vera e Bertrando Spaventa. Spaventa ebbe il merito di aprire
la cultura italiana alla cultura europea. Lo spiritualismo tradizionalistico era ancora legato ad una
tradizione che partendo dai pitagorici giungeva a Vico e Gioberti. Spaventa pur muovendo dalla
nazionalità della filosofia italiana vede l’elemento fondamentale di tale nazionalità nell’ universalità
per cui essa avrebbe dovuto riunire in se tutti gli apposti e conferire unità armonica a tutti gli effetti
del pensiero europeo. Il contributo specificamente filosofico di Spaventa consiste nella riflessione
sulle prime tre categorie della logica di Hegel (essere, nulla e divenire). Secondo Spaventa il divenire
non discende dall’ essere, ma dall’ atto di pensare (questa tesi sarà approfondita da Gentile). I
maggiori rappresentanti dell’ idealismo italiano furono Croce e Gentile che si distinguono dallo
idealismo anglo-americano e anche fra loro stessi. Si distinguono dall ‘idealismo anglo-americano
perché sostengono che l’unità tra finito e infinito si dimostra positivamente e in atto riducendo allo
spirito infinito gli aspetti fondamentali dell’ esperienza finita. In questo la teoria di Croce e Gentile
contribuisce alla rinascita della speculazione hegeliana, ma si distingue da Hegel per una riforma della
dialettica, che esclude la considerazione del pensiero logico e della natura e si sofferma
esclusivamente sullo spirito. Inoltre la dottrina di Croce si forma su uno storicismo assoluto, quella di
Gentile su un soggettivismo assoluto. Le due dottrine, invece, sono accomunate dal fatto che negano
ogni trascendenza e riducono ogni realtà a pura attività spirituale.
BENEDETTO CROCE
Benedetto Croce nasce in Abruzzo nel 1866 e muore a Napoli nel 1952. Grazie alle agiate condizioni
economiche potè dedicarsi agli studi e all’ attività di libero scrittore. Legato da amicizia con Giovanni
Gentile, Croce ruppe questa amicizia dopo essersi dichiarato ostile al governo fascista di cui Gentile
andava divenendo l’esponente filosofico ufficiale. Il regime fascista per costruirsi un alibi di fronte
agli ambienti internazionali della cultura, consenti’ a Croce una certa libertà di critica politica. Croce
giunse alla formulazione del suo sistema filosofico partendo dalla considerazione di problemi letterali
30
e storici. La prima forma della sua estetica gli fu suggerita dal bisogno di un orientamento preciso
nella critica letteraria, e nacque come tentativo di dare una sistemazione filosofica rigorosa ai principi
critici che presiedono all’ opera di Francesco De Sanctis che egli considerava come il suo vero
maestro. L’estetica è poi stata rielaborata da Croce. Insieme alla dottrina estetica anche la dottrina
della storia ha subito una notevole rielaborazione. Sono importanti le monografie su Vico e Hegel e
gli studi sul materialismo storico ed economico marxista. Non si puo’ parlare di Croce senza attuare
un riferimento a Hegel, infatti mentre in precedenza Croce aveva fatto i conti con Marx ora fa i conti
con Hegel. Croce accoglie il rifiuto di ogni metafisica trascendentistica e l’identificazione della reltà
con il processo dinamico e razionale dello Spirito. Di Hegel esalta: l’odio contro l’astratto, contro il
dover essere che non è, contro l’ideale che non è reale. Di Hegel apprezza il principio secondo cui lo
specifico del pensiero filosofico consiste nell’ essere concetto, universale e concreto. La filosofia
dello Spirito, dichiara Croce, nega non solo le costruzioni dialettiche delle Filosofie della natura e
della storia, ma anche quelle della Logica stessa, nega la triade di: Logo, Natura e Spirito e pone come
solo reale lo Spirito. Questi lati ai quali va aggiunta l’incoerente dottrina della fine della storia,
costituiscono il lato “morto” dell’ hegelismo. Il lato vivo risiede nella scoperta della dialettica degli
opposti. A Hegel Croce rimprovera: l’uso e l’abuso della forma triadica e di aver confuso il nesso dei
distinti con la dialettica degli opposti. Secondo Croce Hegel avrebbe confuso la distinzione e l’unità
esistente tra le forme e i gradi differenti dello spirito con l’opposizione dialettica propria di ogni
grado. Gli opposti si condizionano a vicenda m