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IL DEBITO PUBBLICO
Con il termine debito pubblico ci riferiamo all'ammontare di debito a cui ricorre uno Stato per far fronte al proprio fabbisogno. Il ricorso al debito pubblico può essere infatti utilizzato per il finanziamento della spesa pubblica, per effettuare investimenti, per permettere la crescita economica del Paese. Distinguiamo il deficit primario dal deficit complessivo (o indebitamento netto). DEFICIT PRIMARIO: D=E-S (E=entrate pubbliche, S=spese pubbliche). Se le entrate sono maggiori delle spese, il deficit sarà positivo e si parla di avanzo primario; al contrario, se le entrate sono inferiori alle spese, il deficit sarà negativo e si parla di disavanzo primario. DEFICIT COMPLESSIVO: D=E-S-I (I=interessi pagati sul debito pubblico). In particolare, il debito pubblico svolge 4 funzioni principali: 1) di stabilizzazione (visione Keynesiana): lo Stato può ricorrere al debito pubblico in periodi di forte sottoccupazione; 2) di redistribuzione degli oneri delle spese tra diverse categorie sociali; 3) di finanziamento delle spese pubbliche; 4) di regolazione del sistema monetario e finanziario.generazioni:se lo Stato effettua un investimento al tempo 0, l'utilità che deriverebbe da tale investimento ricadrebbe anche sulle generazioni successive, per cui parte del peso del debito ricadrà sulle generazioni future;
tax smoothing (redistribuzione delle aliquote fiscali): in periodi in cui la pressione tributaria è particolarmente elevata, lo Stato può ricorrere all'indebitamento;
eliminazione dei fallimenti del mercato a causa dell'incompletezza dei mercati: lo Stato funge da innovatore finanziario, permettendo agli operatori economici quelle transazioni economiche che altrimenti non sarebbero possibili a causa della presenza di fallimenti dei mercati dovuti all'incompletezza dei mercati stessi.
EQUIVALENZA RICARDIANA (1817)
David Ricardo dimostra come il finanziamento della spesa pubblica attraverso l'introduzione di un'imposta temporanea patrimoniale molto elevata e il finanziamento mediante l'indebitamento, siano del
tutto equivalenti.
Dimostrazione:
W = patrimonio del soggetto = 10000
T = imposta temporanea patrimoniale = 2000
Wtot = 10000 - 2000 = 8000
R = rendita annua del soggetto = 500
t = imposta permanente sulla rendita annua = 100
r = tasso di capitalizzazione maturato nel corso del tempo = 5%
Rtot = (500 - 100) / 5% = 400 / 0.05 = 8000
Otteniamo così che i due possibili metodi di finanziamento che ha a disposizione lo Stato sono esattamente uguali. Nel primo caso l'imposta temporanea incide immediatamente sulla generazione corrente, mentre nel secondo caso l'emissione dei titoli genera l'aspettativa del futuro rialzo delle imposte per pagare gli interessi sui titoli. Per cui un cittadino razionale modifica subito il proprio comportamento, aumentando il risparmio nel periodo corrente per far fronte alle imposte più alte nel periodo successivo.
Ricardo stesso però dice che ciò non accade. Tale modello funzionerebbe solo se i soggetti fossero perfettamente razionali, ma non è
detto che lo siano.Il limite della visione di Ricardo verrà superata in seguito, attraverso l'introduzione del modello delle generazioni sovrapposte di Lucas e Barro.MODELLO DELLE GENERAZIONI SOVRAPPOSTE (LUCAS E BARRO)
Lucas e Barro, attraverso l'elaborazione del modello delle generazioni sovrapposte, riuscirono a spiegare in che modo dei soggetti che vivono una vita limitata si comportino come soggetti aventi un orizzonte temporale infinito. Il modello ipotizza che ciascuna generazione viva solamente due periodi: la generazione 0 vivrà il periodo t e t+1, la generazione 1 il periodo t+1 e t+2 e così via.
La generazione 0, iniziando a lavorare, guadagnerà un certo reddito. Parte di questo reddito verrà consumato e parte verrà risparmiato. Gli risparmi della generazione 0 costituiranno i consumi della generazione successiva, ossia della generazione 1.
In modo analogo, la generazione 1 avrà un certo reddito, una parte del quale verrà
Il modello di sostenibilità ipotizza che i consumi di una generazione siano finanziati dai risparmi delle generazioni precedenti. In questo modo si evita che il debito pubblico ricada sulle generazioni future.
Questo modello si basa sull'assunzione che i soggetti siano perfettamente razionali, che la popolazione sia costante, che le generazioni si sovrappongano e che siano interessate al benessere delle generazioni future.
Tuttavia, sono state sollevate numerose critiche a questo modello, soprattutto da parte dell'economista Tobin. Egli sostiene che il modello non funzionerebbe nel caso in cui una generazione non abbia figli o non sia interessata alla vita delle generazioni successive.
Nonostante le critiche, l'importanza del modello di Lucas e Barro è indiscussa, in quanto dimostra a livello microeconomico ciò che Ricardo aveva dimostrato a livello macroeconomico.
(DOMAR) L'economista Domar spiega quali sono i limiti del rapporto debito-pilastro tasso d'interesse-tasso di crescita del PIL oltre i quali lo Stato non è più in grado di sostenere il peso del debito, tale da sfociare in una vera e propria crisi finanziaria. Siano: D = volume del debito pubblico al tempo t0 D' = volume del debito pubblico al tempo t1 i = tasso d'interesse g = tasso di crescita del PIL I = interessi sul debito pubblico al tempo 0 I' = interessi sul debito pubblico al tempo 1 Sapendo che PIL = PIL + g x PIL e che D' = D + i x D, è possibile mettere le due equazioni a sistema: D/PIL = (D' + i x D') / (PIL + g x PIL) da cui si ricava che: D'/PIL' = D/PIL x (1+i)/(1+g) È possibile notare dunque come il rapporto debito pilastro dipenda in parte dal tasso d'interesse e dal tasso di crescita del PIL. Domar mostra a seconda delle 3 situazioni possibili che si possono verificare in un Paese, quali...Siano gli strumenti d'intervento a disposizione dello Stato.