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V Cerchio – Iracondi e Accidiosi
Oltre al fiume Stige, nel VI Cerchio si trovano gli Eretici, rinchiusi nelle mura roventi della città di Dite.
VI Cerchio - Eretici
Nel Basso Inferno che si estende dal VII al IX Cerchio, nel VII Cerchio si trovano i violenti, suddivisi in tre gironi:
I Girone (Fiume di sangue bollente Flegetonte) – Omicidi , i violenti contro il prossimo
II Girone (In una macchia cespugliosa) – Suicidi e Scialacquatori, i violenti contro se stessi
III Girone (Dentro una spiaggia sotto una pioggia di fuoco) – Bestemmiatori e Sodomiti, i violenti contro Dio
Oltre ai Dannati ci sono anche Mostri Mitologici, che custodiscono l’inferno, Cerbero, Minosse, Pluto e Gerione.
L’ VIII Cerchio, la Malabolgia che appartiene ai Fraudolenti verso chi non si fida, suddivisa in 10 bolge:
I Bolgia - Ruffiani
II Bolgia - Adulatori
III Bolgia - Simoniaci
IV Bolgia - Indovini
V Bolgia - Barattieri
VI Bolgia - Ipocriti
VII Bolgia – ladri
VIII Bolgia – Consiglieri fraudolenti
IX Bolgia – Seminatori di discordia
X Bolgia - Falsari
Superato il Pozzo dei Giganti (sfidanti nei confronti delle divinità e superbi) si arriva al IX Cerchio in cui si trovano i traditori verso chi si fida, ed è suddiviso in tre zone:
Prima zona Calna (lago ghiacciato Cocito) – Traditori dei parenti
Seconda zona Antinora - Traditori della Patria
Terza zona Tolomea – Traditori degli Ospiti
Quarta zona Giudecca – Traditori dei Benefattori Purgatorio
Il Purgatorio è la seconda delle tre cantiche della Divina Commediaè diviso, in Antipurgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre. E’ una vera e propria montagna, a forma di tronco di
cono a differenza dell’inferno che è come una voragine. Ai suoi piedi si trova l’Antipurgatorio, esso è costituito dalla spiaggia che si affaccia sul mare dell’emisfero astrale, su cui
approdano le anime dei negligenti che attendono di iniziare il loro cammino di purificazione nelle sette cornici del Purgatorio. Nei primi canti del Purgatorio, osserviamo come siano divisi
in quattro schiere:
• i morti scomunicati ma che in punto di morte si rivolsero a Dio, si muovono lentamente lungo la costa del monte e devono sostare nell'Antipurgatorio 30 volte il tempo della scomunica
• coloro che per pigrizia trascurarono di praticare la virtù, sostano nell'Antipurgatorio tanto tempo quanto durò la loro vita.
• coloro che, morti di morte violenta, negli ultimi istanti si pentirono e perdonarono i loro uccisori.
• prìncipi che trascurarono i loro compiti, ma infine si pentirono. Sostano nell'Antipurgatorio tanto tempo quanto durò la loro vita
Il Purgatorio è suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali:
I Cornice - Superbia
II Cornice– Invidia
III Cornice – Ira
IV Cornice – Accidia
V Cornice – Avarizia
VI Cornice – Gola
VII Cornice – Lussuria
Il custode del Purgatorio è Catone l'Uticense, che viene presentato nel primo canto. Ogni cornice ha inoltre un
custode angelico, e precisamente gli angeli dell'umiltà, della misericordia, della pace, della sollecitudine, della giustizia,
dell'astinenza e della castità. Sulla sua cima si trova l’Eden, il Paradiso terrestre. Giunto alle soglie del Paradiso
terrestre, Virgilio deve abbandonare il poeta; alla guida di Dante si pone il poeta latino Stazio, che lo condurrà nel giardino
celeste, dove lo accoglierà Matelda, a sua volta anticipazione dell'apparizione di Beatrice.
Paradiso
Il Paradiso è la terza delle tre cantiche della Divina Commedia. La struttura del Paradiso è costruita sul sistema geocentrico di Aristotele e di Claudio Tolomeo (al centro
dell'universo sta la Terra e intorno ad essa nove sfere concentriche). Mentre l'Inferno e il Purgatorio sono luoghi presenti sulla Terra, il Paradiso è un mondo immateriale, etereo,
diviso in nove cieli, I primi sette Cieli prendono il nome dai corpi celesti del sistema solare:
I Cielo della Luna II
Cielo di Mercurio
III Cielo di Venere
IV Cielo del sole
V Cielo di Marte
VI Cielo di Giove
VII Cielo di Saturno
Mentre l’VIII è il Cielo delle stelle fisse e il IX è il Cielo cristallino o mobile, detto così in quanto è il primo Cielo a muoversi e a
imprimere il movimento a tutti gli altri. Dai primi otto Cieli nasce un influsso generato dalla stella che è presente in ognuno di
essi e che si riverbera sulla Terra e su tutte le creature. Nel X Cielo dell'Empireo risiede Dio, circondato dai nove cerchi
angelici e dalla candida rosa dei beati. Questi sono divisi in sette schiere, a seconda dell'influsso celeste che hanno subìto
in vita, il rapporto tra Dante e i beati è molto diverso rispetto a quello che il poeta ha intrattenuto coi dannati e i penitenti:
tutte le anime del Paradiso, infatti, risiedono nell'Empireo, e precisamente nella Candida Rosa, dal quale essi contemplano
direttamente Dio; tuttavia, anche se i beati risiedono normalmente nell'Empireo assieme a Dio e agli angeli, nel Paradiso,
per rendere più comprensibile
al viaggiatore l'esperienza del Paradiso, essi compaiono a Dante nel Cielo dalla cui stella hanno subìto l’influsso ovvero:
• nel cielo della luna appaiono gli spiriti mancanti ai voti, il cui influsso proviene dagli angeli;
• nel cielo di Mercurio appaiono gli spiriti attivi per conseguire onore e fama, il cui influsso proviene dagli arcangeli;
• nel cielo di Venere appaiono gli spiriti amanti che amarono gli altri, il cui influsso proviene dagli principati;
• nel cielo di Sole appaiono gli spiriti sapienti, il cui influsso proviene dalla potestà;
• nel cielo di Marte appaiono gli spiriti militanti combattenti per la fede e i martiri, il cui influsso proviene dalla virtù;
• nel cielo di Giove appaiono gli spiriti giusti, il cui influsso proviene dalle dominazioni;
• nel cielo di Saturno appaiono gli spiriti contemplanti, il cui influsso proviene dai troni;
• nel cielo delle stelle fisse appaiono gli spiriti trionfanti, il cui influsso proviene dai cherubini, qui Dante assiste al trionfo di Cristo e di Maria, quindi gli appaiono le anime di
san Pietro, san Giacomo e san Giovanni, che esaminano il poeta rispettivamente sulla fede, sulla speranza e sulla carità
• nel cielo cristalli o Primo mobile appaiono i cori angelici, il cui influsso proviene dai serafini, superato l'esame, Dante viene ammesso al Primo Mobile dove assiste allo sfavillio e al
canto dei nove cori angelici, descritti come altrettanti cerchi lucenti che circondano un punto luminosissimo.
• l’Empireo è la sede di Dio, degli angeli, dei beati, Beatrice a Dante accedono all'Empireo, dove i beati si mostrano tutti in forma... di candida rosa, essi sono disposti in seggi che si
allargano via via verso l'alto, e Dante osserva che i punti più lontani appaiono con la stessa nitidezza di quelli più vicini. Beatrice conduce Dante al centro della rosa e gli mostra che i
seggi vuoti sono ormai pochi, tra cui quello già destinato all'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo, su cui è posta la corona imperiale. A questo punto Beatrice riprende il suo seggio
all'interno della rosa, accanto a Rachele, mentre il suo posto come guida di Dante è rilevato da san Bernardo di Chiaravalle. Questi invita Dante a contemplare la gloria di Maria,
quindi fornisce al poeta alcune spiegazioni circa la composizione della rosa e invoca l'assistenza della Vergine perché interceda presso Dio e ammetta Dante alla visione
dell'Altissimo. La Cantica e il poema si chiudono con la descrizione di questa visione.
Altre opere
Il fiore e Detto d’amore, due opere poetiche in volgare di argomento, lessico e stile affini e collocate in un periodo cronologico che va dal 1283 al 1287, Dante sperimenta, non
segue un solo modello stilistico, ma modi di scrittura diversificati. Sono a lui attribuiti Il fiore e Il detto d’amore, che si rifanno al poema narrativo Roman de la Rose. Il fiore consiste
di una serie di poemetti dell’innamorato alla conquista dell’amata, mentre Il detto d’amore è una summa degli elementi canonici dell’amor cortese, molto prezioso.
La Vita Nova, definito inizialmente “libello” da Dante può essere considerata il "romanzo" autobiografico di Dante, in cui si celebra l'amore per Beatrice, presentata con tutte le
caratteristiche proprie dello stilnovismo dantesco (rapporto tra amore e gentilezza, donna come “miracolo”). L’opera inizia dal primo incontro con Beatrice, quando Dante ha
nove anni e prosegue con l’incontro successivo tra i due, nove anni dopo. La materia del libro è un intreccio di storia e invenzione. Beatrice è realmente esistita. Intreccio di visioni
e sogni. Il titolo Vita Nova (o Vita Nuova) indica, il rinnovamento spirituale prodotto dall’amore per Beatrice, e rappresenta una vicenda esemplare e di valore universale. Primo
esempio in lingua Volgare italiana di Prosimetro (brano caratterizzato dall'alternanza tra prosa e versi) e risulta strutturata in quarantadue (o trentuno) capitoli in prosa collegati
in una storia omogenea, che spiega una serie di testi poetici composti in tempi differenti.
• Le prime prove, ispirate all’amore come passione irrazionale e sofferenza per il suo primo amico, Guido Cavalcanti. (A ciascun’alma presa e gentil core);
• Le nove rime stilnovistiche inaugurate dalla canzone (Donne ch’avete intelletto d’amore) e caratterizzate dall’idealizzazione della figura femminile, espressa attraverso la poetica della lode
(Tanto gentile e tanto onesta pare);
• Il sonetto (oltre la spera che più larga gira), alla fine dell’opera. Concezione del sentimento d’amore inteso come strumento di redenzione spirituale.
Significato del numero nove.
• Numero nove, multiplo di tre, figura della Trinità.
• Incontro con Beatrice a nove anni e dopo altri nove riceve da lei il suo primo saluto.
• < Nove >> è la parola con cui inizia.
• Alla nascita di Beatrice i nove celi esercitavano la massima influenza e Beatrice stessa << era uno nove, cioè un miracolo>>
• Interpretazione dei numeri. Un significato allegorico connesso con il divino.
Il Convivio dal latino convivium, ovvero "banchetto" (di sapienza), fu scritto tra il 1304 e il 1307 è la prima delle opere di Dante scritta nei primi anni dell’esilio. L’intento dell'autore era quello di
fornire un banchetto di sapienza a tutti coloro che non hanno potuto dedicarsi agli studi a causa di occupazioni familiari e civili. È pertanto scritta in volgare per essere appunto capita da chi non
ha avuto la possibilità in precedenza di studiare il latino. I tre temi fondamentali del Convivio sono: la difesa del volgare, l'esaltazione della filosofia, la discussione i