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P3 dalla creazione di ricchezza alla creazione di valore

Lo scopo dell’impresa è creare ricchezza. Quello che adesso ci chiediamo è per chi dobbiamo.

creare ricchezza?

Per chi è la finalità dell’impresa?

Fino agli anni ’20, prevale il pensiero della scuola neoclassica.

• Neoclassica: Questa scuola intende l’impresa come la intendono gli economisti, cioè fanno

una riduzione dell’impresa e la intendono come una funzione di produzione che deve

minimizzare i costi e massimizzare i profitti. Funziona perfettamente, si forma un equilibrio dove

tuti devono massimizzare la loro attività. l’obiettivo dell’impresa non è altro che massimizzare il

profitto; loro pensano che massimizzando il profitto sia il bene comune, per cui non pensare ad

aiutare il vicino ma essere egoistico e solo in questo modo riesci a massimizzare il profitto.

Questa tecnica pero non funziona; basti pensare ai fumi che respiriamo dalle industrie. A fine

anni 20 questi tipo di approccio viene messo in discussione. L’obiettivo è massimizzare il

profitto, partendo da:

(a) situazione di concorrenza perfetta

(b) Trasparenza mercato

(c) Raggiungi equilibrio

Critiche:

(a) Modello comportamentista

(b) Modello manageriale

Ognuno cercando il proprio beneficio si raggiunge la perfezione, ma all’interno

dell’impresa

(a) non si considerano i conflitti tra azionisti/managers

(b) Non considera l’azienda come fenomeno sociale, cioè come gruppo di

persone che hanno anche loro i propri interessi ed esigenze.

La finita dell’impresa non deve essere di massimizzare il profitto ma cercare di

equilibrare tra gli interessi e le esigenze di tutti. Gli intere di tutti quelli che entrano

in azione con l’impresa. Quindi c’è da cambiare la finalità d’impresa. Quelli che

accolgono queste critiche riescono a creare una nuova teoria chiamata ‘la teoria

degli stakeholders’.

• Teoria degli stakeholders: L’impresa dovrebbe massimizzare la soddisfazione di tutti gli attori,

distribuendo la ricchezza in modo equilibrato. Uno deve cercare un equilibrio

• Critica poiché difendono solo gli interessi degli shareholders:

(a) Non tutti condividono questo punto di vista

(b) L’obiettivo, la finalità dell’impresa deve essere massimizzare la

ricchezza di un solo tipo degli stakeholders, cioè degli azionisti

cioè degli shareholders.

Quelli che sostengono questa teoria dicono che se l’impresa cerca di contemperare i diverso

interessi, escludendo quelli reddituali, si finisce per danneggiare la società.

e.g. c’è crisi, licenziare e mantenere redito alto, o tenere e avere reddito più basso; coso kodak.

La teoria degli stakeholder mi dice di non licenziare perché non sto soddisfano i desideri dei

dipendenti.

La teoria dello shareholders mi direbbe che sto danneggiando la società, e che non solo perderò

dipendenti ma anche reddito e sarà la fine.

Quando non è chiaro, il manager fa quello che gli pare e in genere c’è un pregiudizio finanziario

In genere un impresa deve cercare il profitto degli azionisti, se cerco di preservare il loro interesse,

è come se riuscirò ad avere un bene globale più alto.

Argomenti:

teoria degli stakeholders

1. La apre la porta all’arbitrarietà e discrezionalità management.

* L’obiettivo dell’impresa deve essere unico perché altrimenti finiamo nell’arbitrarietà

che ognuno fa quello che gli pare perché nessuno sa quello che deve fare.

* Trade-offs fra interessi che non sono facilmente risolvibili e che non essendo

facilmente risolvibile vengono risolti in forma arbitraria.

* Decisioni arbitrarie non basate su criteri razionali

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
2 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GuidoV di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Roca Batllori Esther.