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SINISTRA STORICA (1876-1896) I° FASE: DEPRETIS

Riforme sociali per avvicinare la politica al “paese reale”:

• Legge Coppino (1877) per l’obbligo della presenza scolastica fino a 9 anni;

Restringimento

base di

consenso

• Inchiesta agraria di Jacini (1877) per documentare le condizioni dei contadini: quadro

drammatico dell’agricoltura italiana  crisi agraria  crollo dei prezzi  calo della produzione 

emigrazione dei contadini;

• Allargamento del suffragio attraverso la legge Zanardelli (1882): abbassamento età a 21

anni, abbassamento del requisito del censo  allargamento del corpo elettorale dal 2% al

7%  rafforzamento dell’estrema sinistra (fronte socialista, Andrea Costa);

• Sgravi fiscali e abolizione della tassa sul macinato (1884);

• Aumento della spesa pubblica per finanziare l’industria; 4

• Politica economica protezionistica (1887) nella speranza di un decollo industriale che si

ebbe, in parte, nel Nord ma non al Sud, che anzi rimase danneggiato dai pesanti dazi

doganali che bloccarono le esportazioni agricole.

In politica estera, la Sinistra Storica (soprattutto di Depretis) abbandonò la tradizionale alleanza

4

con la Francia a causa della politica coloniale francese in Africa .

• 1882 firma la Triplice Alleanza con Austria-Ungheria e Germania che gli permette di dare

inizio al colonialismo italiano;

• Campagna in Africa orientale:

Occupazione di Massaua (Eritrea)

o Penetrazione in Etiopia  sterminio di Dogali (1887)  nuove truppe per consolidare

o la presenza italiana (sconfitta di Adua 1895 con Crispi)

II° FASE: CRISPI

In politica interna avvia un riordinamento dell’organizzazione centrale dello Stato

• Allargamento del diritto di voto: abbassamento dell’età a 18 anni e del requisito del censo;

• Nuovo codice penale (codice Zanardelli, 1889): diritto di sciopero e abolizione della pena di

morte;

• Politica repressiva contro le due forze di opposizione che minacciavano il potere centrale,

cioè il movimento operaio e i cattolici (su modello bismarckiano).

In politica estera proseguì sulla linea di Depretis per la politica coloniale in Africa, perdendo il

5

favore della Francia contro la quale intraprende una guerra doganale (1887-1898) e privilegiando

il consolidamento con la Triplice Alleanza. Crispi dovrà affrontare l’opposizione della maggioranza

che considerava la guerra troppo costosa e questo gli costò l’incarico di capo di governo.

Dimissioni di Crispi (1891) governo di destra con Rudinì (1892)  primo governo Giolitti (1892-

1893)  scandalo della Banca Romana  dimissioni di Giolitti  ritorno di Crispi (1893-96)

• Riforma bancaria e risanamento del bilancio;

• Stato d’assedio in Lunigiana e Sicilia e repressioni di anarchici e socialisti (1894 leggi

antisocialiste su stampo bismarckiano)

La politica estera di Crispi cozzava con la politica economica di austerity, le trattative con Menelik

sembravano riconoscere il protettorato italiano sull’Etiopia ma l’equivoco portò al deterioramento

dei rapporti e allo scontro:

• Sconfitta di Adua (1896) e dimissioni di Crispi.

4 1878 Congresso di Berlino: la Francia ottiene il protettorato della Tunisia (“schiaffo di Tunisi” per gli Italiani

che la consideravano il proprio sbocco naturale.

5 Della guerra doganale con la Francia ne risentiranno maggiormente le regioni del Sud che esportavano

prodotti agricoli in Francia. 5

FINE DELLA SINISTRA STORICA

Il governo Depretis si era spostato verso l'ala conservatrice del parlamento, incontrando i moderati

più progressisti e estromettendo gli esponenti più progressisti della Sinistra, dando vita a una

coalizione di Grande Centro, che monopolizzava la vita politica del Paese e dove la dialettica e la

differenza ideologica fra le ali del Parlamento vengono sfumando (trasformismo).

Nella crisi di fine secolo si manifestarono le conseguenze sul piano sociale della politica

protezionistica, come dimostrano i fatti di piazza Duomo a Milano del maggio 1898 quando il

generale Bava Beccaris non esitò a sparare sulla folla che chiedeva "Pane e lavoro" durante i moti

per il pane (governo Di Rudinì).

29 luglio 1900 l’anarchico Gaetano Bresci uccide Umberto I

Vittorio Emanuele III, il governo Zanardelli (1901-3) e l’esperimento liberal-progressista

ITALIA GIOLITTIANA (1903-1914)

In politica interna si varano alcune importanti riforme sociali relativamente al lavoro (lavoro minorile

e femminile, assicurazioni per vecchiaia e infortuni) e alla neutralità dello Stato nel campo dei

conflitti di lavoro (purché non degenerassero).

• Decollo industriale e progresso economico nel triangolo industriale grazie alle misure prese

da Depretis: implemento della rete ferroviaria, scelta protezionistica e riordinamento del

sistema bancario. Ma si aggrava il divario industriale tra Nord e Sud.

• Leggi speciali per il Mezzogiorno (1904) per incoraggiare la modernizzazione

dell’agricoltura e lo sviluppo industriale.

• Statizzazione delle ferrovie (1904-1905) che porta allo scontro coi socialisti perché i

dipendenti statali non hanno diritto di sciopero  prima ritirata strategica (1905) Fortis e

Sonnino.

• Conversione della rendita (1906)

• Crisi bancaria internazionale del 1907 superata solo grazie all’intervento della Banca

d’Italia che immette nuova liquidità a sostegno dei risparmiatori  favorisce un

atteggiamento più duro degli industriali  Inasprimento dei rapporti tra lavoratori e industriali

6

(nascita di Cgl , 1906, e Confindustria, 1910)  seconda ritirata strategica (1909)  Sonnino

e Luzzatti.

• Giolitti torna al governo con un programma decisamente spostato a sinistra:

Introduzione del suffragio universale maschile (1912):

o Legge sul monopolio delle assicurazioni sulla vita per finanziare un fondo pensione

o per invalidità e vecchiaia.

6 Nasce su volontà dell’ala riformista del Psi che riteneva necessario un coordinamento nazionale delle

iniziative sindacali dopo l’insuccesso politico del primo sciopero generale nazionale del 1904 indetto dai

socialisti rivoluzionari. Il Psi controllato dai riformisti si divise al suo interno a causa delle incertezze riguardo

all’impresa libica che fecero riemergere l’ala rivoluzionaria del partito, tra gli intransigenti c’era Mussolini. 6

• 7

1913 prime elezioni a suffragio universale e consacrazione delle forze clerico-moderate in

politica (Patto Gentiloni).

La politica estera è segnata da un riavvicinamento con la tradizionale alleata, la Francia, anche a

8

causa dell’annessione austriaca della Bosnia-Erzegovina nel 1908:

• 1902 accordo per la spartizione delle aree di influenza nell’Africa mediterranea: Francia-

9

Marocco , Italia-Libia  tensioni con la Triplice Alleanza;

• 1911 guerra in Libia contro i Turchi (che ne esercitavano l’influenza): “La grande proletaria

s’è mossa”  1912 Pace di Losanna: la Turchia rinuncia alla sovranità politica sulla Libia 

primo successo coloniale italiano. Opposizione alla

Consenso alla guerra: guerra: socialisti

nazionalisti, liberali, Prevalenza dei

Radicalizzazion

conservatori rivoluzionari nel

e dei contrasti Psi

politici “settimana rossa”

(giugno 1914)

Rafforzamento

delle ali

estreme

Allargamento del

suffragio Maggioranza

liberale più FINE DEL

eterogenea

Pressione dei GIOLITTISMO

cattolici moderati

in politica GOVERNO

SALANDRA

PRIMA

GUERRA

MONDIALE

7 Forze politiche appoggiate da papa Pio X e da Giolitti (che le sfruttò per allargare la sua maggioranza) e

che, contrastando l’avanzata delle sinistre, andavano a rinforzare la destra conservatrice. L’ingresso del

movimento cattolico in politica mina la linea rigorosamente laica del Parlamento italiano voluta da Giolitti

stesso.

8 Nelle clausole del rinnovo della Triplice Alleanza vi era una voce che assicurava vantaggi ai tre alleati nel

caso di acquisizioni territoriali a favore di una delle potenze: l’Italia, al contrario, non ottenne alcun compenso

dall’acquisizione austriaca.

9 Crisi marocchine (1905-1911): pretese tedesche sul Marocco che preoccuparono Francia e Gran

Bretagna. 7

ASCESA DI MUSSOLINI

- 23 marzo 1919: Milano, Benito Mussolini fonda i Fasci di combattimento: di radici socialiste

ma con un acceso nazionalismo.

- 15 aprile 1919: assalto all’Avanti!  avversione contro i socialisti.

- Giugno 1919: governo Nitti, sostituisce il dimissionario Orlando dopo la delusione di

Versailles.

- 21 novembre 1920: Bologna, fatti di Palazzo d’Accursio: nascita del fascismo agrario: i

fascisti impediscono la cerimonia d’insediamento della nuova amministrazione comunale

socialista.

1920-21 il fascismo adotta una linea antisocialista e da movimento marginale

o comincia a organizzarsi in squadre di azione con lo scopo di attaccare il sistema

delle leghe rosse nella Valle Padana.

- Gennaio 1921: scissione di Livorno, congresso del PSI, i massimalisti abbandonano il

partito e fondano il Partito Comunista d’Italia ( Internazionale comunista a Pietrogrado

1920). 10

- Maggio 1921: elezioni e governo Giolitti favorisce l’ingresso dei fascisti nella coalizione

dei blocchi nazionali (35 deputati fascisti).

Trattato di Rapallo: Trieste, Gorizia, Istria all’Italia; Dalmazia senza Zara alla

o Jugoslavia; Fiume città libera ( fine avventura fiumana di D’Annunzio).

Occupazione delle fabbriche (sindacati vs industriali metalmeccanici).

o

- Agosto 1921: governo Bonomi e patto di pacificazione tra socialisti e fascisti, poi

sconfessato dai fascisti.

7 novembre 1921 nascita del Partito Nazionale Fascista: il movimento si trasforma

o in partito.

- Febbraio 1922: governo Facta, apice della violenza squadrista.

Nuovo Papa Pio XI

o 1° agosto 1922: sciopero generale legalitario in difesa delle libertà costituzionali

o indetto dai sindacalisti.

Scissione di Roma, i riformisti di Turati abbandonano il PSI e fondano il Partito

o socialista unitario (PSU).

29 ottobre 1922 marcia su Roma e dimissioni di Facta.

o

10 Nelle elezioni con metodo proporzionale e scrutinio di lista del 1919 avevano vinto i socialisti che avevano

stretto un’alleanza con i liberaldemocraticigoverno Nitti. Nel giugno 1920 viene richiamato Giolitti 8

11

30 OTTOBRE 1922: INIZIO ITALIA FASCISTA

- 30 ottobre 1922 Mussolini viene nominato capo del governo da Vittorio Emanuele III. Le

camice nere entrano a Roma senza trovare resistenze.

Viene istituito il Gran Consiglio e la Milizia (repressione legale e illegale degli

o oppositori).

1922-2

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher zordan.silvia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università per stranieri di Siena o del prof Moretti Mauro.