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DA SAPERE, TRANQUILLI NON C’E’ ALTRO

• Le domande di Postman e Ellul

• "Proprietà' intellettuale"

• Invenzioni, idee, brevetti: storia, obiettivi, norme, limiti

• Diritto d'autore e copyright: storia, obiettivi, norme, situazione attuale

• Diritto d'autore vs. brevetti

• Internet e diritto d'autore

• Il pubblico dominio

• Il progetto Creative Commons

• Il modello di Benkler

• Il modello di Brian Winston

• Il telegrafo

• La radio

• La televisione

• Le radici del calcolatore universale (basic)

• Le fallacie logiche

• Il calcolatore elettronico

• Storia di Internet

• Il software libero: definizione, licenza GNU GPL, ecc.

• Commutazione di pacchetto: ideazione, motivazioni, primi studi

• ARPANET

ESEMPI DI BLOG POST (I MIEI DI LUGLIO 2017)

BLOG POST #1

“Il neologismo post-verità, derivante dall'inglese post-truth, indica quella condizione secondo cui, in

una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità viene considerata una questione di

secondaria importanza. Nella post verità la notizia viene percepita e accettata come vera dal

pubblico sulla base di emozioni e sensazioni, senza alcuna analisi effettiva sulla veridicità o meno

dei fatti reali.”

L’affermarsi di questo termine è stato repentino, si è fatto strada nella dialettica politica in

brevissimo tempo meritando addirittura il titolo di parola dell’anno 2016 secondo l’Oxford

Dictionary, ma come molti sostengono (come ad esempio Katharine Viner, giornalista del

Guardian) questo fenomeno è da imputare alla tecnologia adatta alla condivisione e ai rispettivi

compensi per le visualizzazioni.

È un excursus partito da una differenziazione dell’informazione non derivante solo dai giornali

tradizionali e che ha portato all’appellarsi alle emozioni dei lettori per scatenare indignazione e

condivisione senza curarsi della veridicità delle notizie, ma anzi, puntando proprio su titoli ad

effetto e argomenti scarni. Il fenomeno si chiama “click-bait” ed è diventata una piaga per chiunque

si voglia informare decentemente perché è facile che un utente possa scambiare una “notizia”

falsa da una vera portandolo ad avere convinzioni sbagliate su ciò che lo circonda, ma è un

fenomeno che sopravvive grazie alle visualizzazioni che queste notizie ricevono, tanto che anche i

giornali si ritrovano a titolare i propri contenuti con frasi accattivanti tipo “Poletti fa il portiere e para

le polemiche ‘però tira piano’”, “Il gasdotto Tap ancora assediato dai manifestanti”.

Tra chi non si ferma all’osservare il fenomeno c’è Facebook, che dall’agosto 2016 con un blog post

dichiara la “lotta” al click-bait annunciando di voler filtrare (segnalandoli) tutti gli articoli che,

secondo gli algoritmi, possiedono con un titolo che porta il lettore a cliccare per scoprire di cosa si

parla nei contenuti, per capirci: “INCREDIBILE! Non potete immaginare cosa il presidente della

repubblica abbia trovato nella sua cucina!”, anche se nella maggioranza dei casi è una pentola e

nel resto dei casi è cibo, il titolo nasconde informazioni che sono reperibili soltanto accedendo al

contenuto.

Insomma l’informazione è veicolata dai sentimenti tanto negli strumenti digitali di condivisione

quanto nella politica e nei rapporti interpersonali. Come alcuni evidenziano (anche se con un

voluto spirito di satira) meglio di me il rapporto tra l’informazione rapida attraverso canali digitali, la

politica e la verità è mediata da una fitta rete di sensazioni e emozioni che favoriscono colui che il

mezzo lo sa sfruttare al meglio.

Siti italiani di fake news (per ridere):

• Corriere del corsaro http://www.corrieredelcorsaro.it/

• Lercio http://www.lercio.it/

• Il giomale http://giomale.altervista.org/

• Il fatto quotidaino http://www.ilfattoquotidaino.it/

https://it.wikipedia.org/wiki/Post-verit%C3%A0

https://en.oxforddictionaries.com/word-of-the-year/word-of-the-year-2016

https://www.theguardian.com/media/2016/jul/12/how-technology-disrupted-the-truth

http://video.repubblica.it/edizione/bologna/bologna-poletti-fa-il-portiere-e-para-le-polemiche-pero-

tira-piano/271802/272300

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-04-03/il-gasdotto-tap-ancora-assediato-

manifestanti-104840.shtml?uuid=AEnizNy

https://newsroom.fb.com/news/2016/08/news-feed-fyi-further-reducing-clickbait-in-feed/

https://www.youtube.com/watch?v=xecEV4dSAXE

BLOG POST #2

Recentemente si è diffusa la notizia di una startup, chiamata Lyrebird e nata nell'università del

Montréal (Canada), che sta, tuttora, sviluppando un software in grado di replicare la voce, il timbro,

l'emozione e lo stile di parlato di chiunque a patto di "dar da mangiare" al software un minuto di

registrazione di parlato originale. La startup ha rilasciato anche delle demo che evidenziano il

potenziale di questo strumento.

Come per ogni nuova tecnologia, si figurano subito vantaggi e svantaggi dell'utilizzo di essa.

Come vantaggio consideriamo che il software potrebbe fornire la facoltà di un'interazione più

umana per le persone colpite da malattie degenerative e non in grado di parlare. Basti immaginare

Stephen Hawking in grado di comunicare con una voce più naturale o addirittura con la sua voce di

prima che perdesse la facoltà di parlare.

Come svantaggio non consideriamo tanto il fatto di poter far dire ad un personaggio pubblico,

come un politico, ciò che vuole, piuttosto pensiamo al fatto che questo software possa diventare un

facile capro espiatorio per qualsivoglia scandalo, come indica sagacemente Alessandro Masala in

un video sul suo canale YouTube, chiamato Breaking Italy.

Ovviamente stiamo parlando di supposizioni, non sappiamo ancora quali misure legali

prenderanno i vari governi per sopprimere il potenziale radicale di questa tecnologia, possiamo

solo immaginarlo.

Valerio C.

Questo post è rilasciato con licenza Creative Commons BY.

Maggiori informazioni sulla licenza a questo link.

BLOG POST #3

Chi si ricorda la prima volta in assoluto che ha usato internet? Per le generazioni precedenti,

probabilmente l’evento ha potuto rivoluzionare il modo di pensare donando la facoltà di

comunicare istantaneamente cospicue informazioni da un capo all’altro del mondo e donando la

facoltà di acculturarsi facilmente e comodamente dalla propria scrivania.

Per me è stata una consapevolezza costruita in qualche anno della mia vita. Perché? Perché

avevo solo 9 anni quando per la prima volta ho usato Messenger, il servizio di messaggistica

istantanea della Microsoft, il funzionamento del quale per me, al tempo, poteva essere benissimo

costituito da un team di folletti che corrono velocissimi per consegnare i miei messaggi, parlavo per

lo più con il mio migliore amico e con mio cugino, in entrambi i casi per commentare insieme le

puntate di Dragon Ball del pomeriggio, ma lo facevo senza dover rubare il telefono a mio padre per

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Publisher
A.A. 2017-2018
4 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/01 Elettronica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale78420 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Rivoluzione digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof De Martin Juan Carlos.