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La Vergangenheitsbewältigung: liberarsi dal passato
Dice che è normale che i tedeschi vogliano liberarsi dal passato (von der Vergangenheit loskommen) se si continua a punire colpa e violenza con colpa e violenza (Schuld und Gewalt). D'altra parte però non ci si può liberare di un passato ancora vivo (die Vergangenheit noch höchst lebendig ist).
1987: lo scrittore Ralph Giordano dice che la prima fase della Vergangenheitsbewältigung è stata una seconda colpa (zweite Schuld), poiché non ha riconosciuto la prima colpa. La seconda colpa è la mancanza di riflessione sulla prima colpa.
La Vergangenheitsbewältigung è un processo ancora in atto ed è una metastoria. La "erste Geschichte" infatti è la storia della storiografia, ovvero la cronologia del nazismo, mentre la Vergangenheitsbewältigung è una "zweite Geschichte", poiché è riflessione sulla prima storia e interpretazione di essa.
2001: lo storico Peter Reichel dice
che la Vergangenheitsbewältigung è un processoche dura ancora oggi (bis heute andauernde) basato su una storia ricca di conflitti(konfliktreiche Geschichte) di: ▪ Schuldbewältigung und Schuldverdrängung (superamento e rimozione della colpa); ▪ politische Wandel (cambiamenti politici); ▪ trauernden Gedenken (commemorazione delle vittime); ▪ öffentliche Erinnern und Vergessen; ▪ historiographische Deutung und Umdeutung (interpretazione e reinterpretazione storica); ▪ Erfinden und Erzählen (invenzione e narrazione). La Vergangenheitsbewältigung non è un processo unitario nelle due Germanie -> ci sono modalità diverse. BRD Inizialmente: gli Alleati colpevolizzano il popolo tedesco. Dopo il 1955 ha inizio la vera Vergangenheitsbewältigung e il Wiedergutmachung (riparazione -> anche materiale; Schuld = colpa = debito). DDR Si ha il mito dell'antifascismo, ed essendo i tedeschi dell'est considerati tutti antifascisti,Sono tutti innocenti. Si ha l'eliminazione fisica dei nazisti, che vengono deportati nei gulag. C'è una mancanza di Wiedergutmachung. La BRD è condannata come "erede del Terzo Reich" (propaganda del nemico). Gli effetti della mancanza di Vergangenheitsbewältigung in DDR sono visibili ancora oggi a livello politico (-> AfD).
Le 4 fasi della Vergangenheitsbewältigung in BRD:
- 1945 -> fine anni '50: giustizia dei vincitori e silenzio dei tedeschi. Gli Alleati impongono una loro interpretazione del passato, che colpevolizza tutti i tedeschi e vuole rieducarli alla democrazia. In questa fase si hanno i processi di Norimberga e il cosiddetto "Entnazifizierung": a ogni cittadino tedesco viene posto un questionario (Fragebogen) per conoscere il suo grado d'affinità e di coinvolgimento col partito nazista, le sue organizzazioni e/o l'esercito. Dopo il questionario i cittadini venivano divisi in 5 categorie:
- Hauptschuldige (responsabili principali: membri chiave del partito);
- Belastete (compromessi: attivisti, militaristi e profittatori);
- Minderbelastete (avevano avuto un ruolo seppur meno attivo dei Belastete);
- Mitläufer (fiancheggiatori: non supportavano il sistema attivamente, ma non avevano neanche fatto opposizione -> pecore, seguaci);
- Entlastete (scagionati).
Dal 1946, con il Befreiungsgesetz, c'è un allentamento dell'Entnazifizierung nella zona americana poiché il compito di giudicare i Fragebogen passa ai tedeschi, che sono meno severi nei confronti dei loro connazionali, e c'è quindi un'esenzione e un declassamento della colpa. Inoltre molti tedeschi mentivano o si facevano dare delle buone referenze da alcuni amici ebrei. I certificati di queste persone furono chiamati "Persilscheine", dal nome del detersivo Persil smacchiante (poiché con questi certificati "senza macchia" cercavano di ripulire.
Nella zona americana inoltre c'è una colpevolizzazione totale e viene usata la modalità dello shock, facendo vedere ai tedeschi le immagini dei campi di sterminio (anche per capire, dalla loro reazione, quanto essi sapessero di ciò che avveniva). Gli Alleati affiggono in giro manifesti con foto dei campi di concentramento, con titoli come "Eure Schuld" e chi viveva vicino a questi campi veniva prelevato e portato là per visitarli. Ciò causa un mutismo e silenzio dei tedeschi, derivato dalla vergogna che provavano (colpa e vergogna collettiva). Per cercare di ripulire la propria coscienza molti addossavano la colpa solo a Hitler e ai suoi collaboratori, e demonizzavano il Terzo Reich come qualcosa di "non tedesco", come una degenerazione degli ideali tedeschi e c'è un richiamo agli ideali del Klassik e ai principi di democrazia e fratellanza della Repubblica di Weimar. In questa fase il focus dellaRiflessione non è sulla Shoah ma sulla guerra e sui soldati (considerati vittime). - Inoltre tra il 1949 e il 1954, nell'era Adenauer, ci sono delle leggi di amnistia e molti ex-nazisti vengono reinsediati nella pubblica amministrazione.
Fine anni '50 -> fine anni '70: nascita identità tedesca, nascita di una cultura pubblica della memoria + arrivo di una nuova generazione (Nachgeborene) ('68). Nel 1955 la BRD diventa uno stato sovrano -> nuova consapevolezza di sé come tedeschi -> nuovo confronto col passato.
In questa fase c'è una ripresa delle indagini [1961-62: processo di Eichmann a Gerusalemme] [1963-65: primo processo di Auschwitz a Francoforte] e si dà una maggiore attenzione alla Shoah. Inizia il processo di Wiedergutmachung materiale e ideale -> nel 1965 si ha l'apertura del primo luogo memoriale (Gedenkstätte) a Dachau.
Nel periodo del '68, la nuova generazione chiede la fine del
“silenzio deipadri”, poiché vuole conoscere le loro eventuali colpe. Si ha anche unariflessione sul radicamento di tendenze dittatoriali in BRD, che spesso vieneparagonata al Terzo Reich per l’uso massiccio dell’autorità statale.
-Nel 1979 la miniserie americana “Holocaust” viene trasmessa in Germania.Questo fa accrescere l’interesse verso la Shoah, ma è causa anche di unabanalizzazione e spettacolarizzazione della Shoah. Inoltre, il focus dellaminiserie è sulle vittime, e così tutto il pubblico (anche i tedeschi, ovvero icarnefici) si identificano con gli ebrei -> allontanamento dalla colpa.
3. Anni ’80 -> metà anni ’90: storicizzazione e mediatizzazione del nazismo -> sirischia di perdere il contatto con la realtà di questo passato.
-In questa fase si ha un allontanamento dalla storia generale (macrostoria) eun avvicinamento alla storia privata (microstoria), ovvero alla vita
quotidianadurante il nazionalsocialismo, all'Alltagsgeschichte, ad esempio con molteinterviste a chi aveva vissuto nel dodicennio nero.
Nel 1983 si ha una "svolta spirituale": Helmut Kohl parla della "graziadell'essere nati tardi", dicendo che i giovani non sono colpevoli, rischiandoperò anche di causare un maggiore distanziamento dal passato.
In questa fase si hanno anche dei tentativi di revisionismo. Nel 1986 lostorico Ernst Nolte pubblica l'articolo "Vergangenheit, die nicht vergehen will"sul giornale conservatore "Frankfurter Allgemeine Zeitung". In quest'articoloNolte dice che c'è una riflessione maniacale sul passato, poiché si pensa che ilnazismo e lo sterminio degli ebrei siano eventi unici nella storia, ma secondoNolte il nazismo è nato come reazione al bolscevismo; Nolte dice anche che ilgenocidio degli ebrei non è l'unico della storia, relativizzando
così i crimininazisti. Con quest'articolo Nolte scatena un dibattito, l'Historikerstreit, e viene accusato di negazionismo. L'8 maggio 1985, in occasione del 40° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, il Bundespräsident Richard von Weizsäcker tiene un discorso dicendo che l'8 maggio non dev'essere considerato un giorno di festa, ma un giorno del ricordo (di ciò che la gente ha dovuto patire), della liberazione (dal nazismo) e della riflessione sul corso della storia tedesca. Dice anche che i tedeschi sapevano, e che anche il tentativo di molti di non voler riconoscere ciò che accadeva è da considerare come crimine. Aggiunge che il passato non si può cancellare o modificare, e che chi chiude gli occhi di fronte al passato, diviene cieco anche davanti al presente. Dice che la nuova generazione non è colpevole, ma responsabile; non per ciò che accadde in passato, ma per ciò che diquel tempo verrà fatto nella storia. La nuova generazione si deve confrontare col passato in maniera attiva.
Metà anni '90 -> oggi: Erinnerungskultur: mostre ed eventi. La colpa viene reinterpretata come responsabilità di mantenere vivo il ricordo del passato. In questa fase c'è comunque anche un nuovo revisionismo e negazionismo.
Dopo la riunificazione si ha la necessità di una cultura del ricordo collettiva, per appianare le differenze tra ovest ed est, dove la Vergangenheitsbewältigung non c'era stata. Molte giovani generazioni, infatti, scoprono solo in questa fase il concetto di colpa.
In questa fase c'è anche un cambio generazionale e un "passaggio di memoria": i nipoti hanno nuove modalità di rielaborazione del passato: tendono a usare la memoria privata, della propria famiglia (Familiengedächtnis) e tendono a discolpare i nonni, considerandoli vittime o eroi. Nel 2002 ci sarà uno
hé non si ripetano gli orrori del passato. Questa giornata è stata scelta perché simboleggia la fine dell'Olocausto e la liberazione dei prigionieri dai campi di concentramento nazisti. Il libro di Welzer, "Opa war kein Nazi", analizza come i nipoti cercano di giustificare i comportamenti dei loro antenati durante il periodo nazista. Con la scomparsa della generazione dei nonni, i nipoti si trovano ad affrontare la difficile sfida di ricostruire la storia familiare e colmare le lacune di memoria. Spesso si affidano a documenti d'archivio e fotografie, così come al concetto di "Heimat" (patria) per cercare di comprendere il passato. Negli anni 2000, è emerso il genere letterario del "Familienroman", che si concentra sulle storie dei nipoti. Questi romanzi sono caratterizzati da un approccio oggettivo e non emotivo alla narrazione. Nel 1996, il presidente federale Roman Herzog ha istituito il 27 gennaio come "Tag des Gedenkens" (Giornata della Memoria e della commemorazione delle vittime del nazismo). Questa data è stata scelta perché coincide con la liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau. L'istituzione di questa giornata ha contribuito a consolidare la cultura della memoria in Germania. Herzog ha sottolineato l'importanza di mantenere vivo il ricordo per avvertire le nuove generazioni di essere vigili affinché gli orrori del passato non si ripetano.