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CROMATOGRAFIA PIANA SU STRATO SOTTILE (Thin Layer Chromatography, "T.L.C.")

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO

FACOLTÀ DI INGEGNERIA

Corso di Sperimentazioni di Chimica

Prof.ssa S. Dirè

GRUPPO 7 A.A. 2004/2005

SCOPO.

Finalità di questa esperienza è la separazione di una miscela composta da fenolftaleina e metilarancio, impiegando diversi eluenti al fine di stabilire le migliori condizioni di separazione.

CENNO TEORICO.

La miscela che noi dobbiamo usare per determinare le migliori condizioni di separazione è un miscuglio omogeneo di coloranti alimentari, il miscuglio può essere formato da due o più componenti.

Per poter ottenere la distinzione tra i componenti della soluzione procediamo attraverso una cromatografia piana.

Si tratta di una tecnica cromatografia per la quale la fase stazionaria è su un supporto (generalmente vetro) e la fase mobile sale per capillarità attraverso di essa.

Nel nostro caso la fase stazionaria

è su ossido di alluminio (SiO2, substrato polare)

mentre la fase mobile è formata, nello specifico, da tre diverse sostanze eluenti: (acquadistillata, etanolo ed acetone) e tre diversi composti in equilibrio acido/base (metilarancio,fenolftaleina, miscela 1/1 metilarancio/fenolftaleina).

Il fattore di ritardo che esprime la capacità di separazione dei componenti rispetto al solvente usato si indica con il simbolo R e viene definito come:

R (a) = Distanza (a) / Distanza solvente

Il dato è adimensionale.

MATERIALI.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO FACOLTÀ DI INGEGNERIA

Corso di Sperimentazioni di Chimica prof.ssa S.Dirè

GRUPPO 7 A.A.2004/2005

 Un beaker per ogni analita;

 Una lastrina con ossido di alluminio (fase stazionaria) per ogni eluente;

 Fogli di carta/filtro;

 Capillare da 1µl;

 Eluenti : 8 ml Etanolo assoluto; 8ml Acetone 4ml Acqua distillata

 Composti:

Fenolftaleina

Metilarancio

Miscela 1/1 fenolftaleina-metilarancio

Foto 3.1.

Filtri e lastrine di ossido di alluminio.

Foto 3.2. Capillare da 1µl

Foto 3.3. Introduzione del filtro nel beaker, utilizzato come camera di sviluppo dell’esperienza.

Foto 3.4. Risultato finale dell’esperienza con i tre diversi eluenti.

PROCEDIMENTO.

  • Si ritagliano dalle lastre di ossido di alluminio 3 lastrine di dimensioni 4x6cm circa Foto 3.5 Dimensioni delle lastrine ottenute.
  • Si indica a matita la linea di riferimento a distanza inferiore al cm dallabase delle lastrine così ottenute, avendo cura di indicare a matita l’eluenteche si intende impiegare su quella determinata lastrina; questa linea ha ilfine di standardizzare il punto di inseminazione dei diversi composti, cosìda rendere confrontabili i cammini percorsi dalle sostanze in funzionedell’eluente usato.
  • Nei tre diversi beaker si versano i tre eluenti (etanolo assoluto, acetone ela miscela acetone-acqua), posizionando la carta da filtro all’interno deicontenitori al fine
di ottenerne l'imbibizione.
  1. I beaker vanno chiusi con parafilm per ottenere la completa saturazione dell'atmosfera interna da parte dell'eluente, fungendo pertanto da camera di sviluppo dell'esperimento.
  2. Mediante i capillari i composti vengono seminati lungo la linea di riferimento, cercando di ottenere una macchia (spot) e conseguentemente una banda più piccola e stretta possibile.
Foto 3.6, 3.7 Preparazione della lastrina nella camera di sviluppo.
  1. La lastra viene inserita nella camera di sviluppo così ottenuta, attendendo poi che l'eluente salga per capillarità e che arrivi a 0,5 cm circa dalla sommità della lastrina.
  2. Quando il fenomeno è avvenuto, si estraggono le lastrine segnando a matita il fronte dell'eluente così raggiunto.
  3. La lastrina va lasciata asciugare bene; nel nostro caso l'asciugatura è stata accelerata con l'aiuto di un asciugacapelli. Con questa operazione
è che i componenti in questione siano insolubili nell'eluente utilizzato.

è che per evidenziare il percorso fatto dallesostanze occorresse utilizzare una lampada a UV. -OH OC CO OH =O-CO COOforma ridotta (incolore, pH 2÷8,3) forma ossidata (rosso-viola, pH 8,3÷13).

Figura 3.1 Le due forme di Fenolftaleina. 3- + 3-(H C) N N=N SO (H C) N =N-N SO3 2 3 2 Hforma ridotta (rosso-arancio, pH 2÷4,4) forma ossidata (giallo, pH > 4,4)

Figura 3.2 Le due forme di Metilarancio.

ELABORAZIONE DATI.

  1. ACETONE.
  2. L’eluente sale lungo la lastrina per 5 cm. Solo la fenoftaleina viene trasportata,ed arriva a 2.8 cm dalla. Metilarancio e miscela fenoftaleina-metilarancio nonrisalgono.

  3. ETANOLO.
  4. L’eluente sale lungo la lastrina per 4.1 cm. Solo la fenoftaleina viene trasportata,ed arriva a quota 2.3 cm dalla base. Anche con questo eluente, metilarancio emiscela fenoftaleina-metilarancio non risalgono.

  5. ACETONE + ACQUA DISTILLATA.
  6. L’eluente sale lungo la lastrina per 4.9 cm. Tutte le miscele presenti come spotvengono trasportate.

fenoftaleina arriva ad un altezza di 4.5 cm, ilmetilarancio 0.9 cm e la miscela di entrambi a 0.8 cm, misure tutte prese dallabase.

Si eseguono adesso i calcoli rappresentanti il fattore di ritenzione o di ritardo R F che si ricorda rappresenta la capacità di separazione dei diversi componenti da parte del sistema usato:

  1. ACETONE - FENOFTALEINA

R = 2.8/5 = 0.56F

Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
8 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/04 Chimica industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher summerit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sperimentazione di chimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Dirè Sandra.