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Dialogo Fedro = Platone distingue la vera (conduce l’ascoltatore alla verità e la

rende operante in questo stesso) dalla falsa retorica.

• Aristotele = la retorica è contrapposta alla logica contrasto vero – verosimile

(episteme – doxa).

Retorica dei 3 tipi di discorso/generi:

Genere deliberativo: nelle assemblee, questioni politiche; divennero

 esercizio scolastico

Genere giudiziario: cause civili e penali, requisitorie [richieste di pena] e

 difese; modello della trattazione delle parti; mostrava la bravura di chi

parlava Talento dell’oratore).

Genere epidittico: discorsi di elogio e di biasimo [disapprovazione],

 carattere fittizio.

2 atteggiamenti opposti:

• Rifiuto platonico

• Giustificazione aristotelica nascita della nuova retorica = teoria

dell’argomentazione.

Controversie relazioni con la dialettica:

• Aristotele la colloca in // con la retorica.

• Gli Stoici consideravano le 2 discipline opposte.

• Cicerone antepone la dialettica alla retorica; x lui la dialettica è = alla filosofia x

la formazione dell’oratore e x il rafforzamento dell’ethos (qualità intellettuali e

morali), del logos (ragionamento) e del pathos (capacità di agire sui sentimenti).

Diffondersi del cristianesimo = età di contrasti e svolte l’ethos si annulla nella

trascendenza = sottomissione alla teologia (Sant’Agostino le diede un valore

strumentale).

Medioevo = NO insegnamento della retorica come arte che si applica alla prosa, a

vantaggio delle epistole e dei versi sovrapposizione con la poesia/poetica.

Caratterizzazione classica degli stili = distinzione tra povertà espressiva (inopia) e

padronanza dei mezzi espressivi (brevitas).

XVI secolo = scissione di Ramus tra logica e retorica (restrizione a dottrina dei modi di

esprimersi: ridotta a elocutio e pronuntiatio; inventio e dispositio sono inglobate nella

dialettica + memoria ha solo il ruolo di ordinare le idee).

Retorica di scuola = studio delle forme e dei modelli letterari + analisi delle figure

(ingredienti stilistici).

Giambattista Vico = i tropi [utilizzo retorico di una "deviazione e trasposizione di

significato"] sono i modi necessari x spiegare il mondo (la metafora è la più

necessaria).

Romantici = antiretorici favoriscono la naturalezza espressiva contro la ricercatezza.

Italia, ‘800 = esigenza di una scrittura NON artefatta reazione alle artificiose

esibizioni della retorica.

Graziano Isaia Ascoli: preoccupazione della forma + scarsa cultura = problema per il

formarsi della lingua nazionale unitaria.

Termine ‘retorica’ in accezione negativa = comune nella cultura italiana da metà ‘800

in poi rifiuto della retorica come degenerazione del linguaggio.

Ezio Raimondi: legame ermeneutica – produzione del discorso = il linguaggio/discorso

è retorico xk vive di assenza di verità (NON riproduce la realtà, ma la interpreta) 

fattori soggettivi.

Presenza del soggetto presenza di un interlocutore/uditorio (base della retorica

aristotelica).

Resurrezione della retorica = teoria dell’argomentazione in

• Perelman e Lucie Olbrechts – Tyteca

• Stephen Toulmin

Nuovo modo di intendere l’arte del dire.

Retorica molteplice = varietà delle caratteristiche della retorica moltiplicazione di

campi e competenze.

Burke = centralità del linguaggio nell’interazione umana il potere di fare presa

(appeal) è essenziale x la comunicazione attraverso l’identificazione nelle persone a

cui ci si rivolge (diverse maniere x identificazione = oggetto della retorica).

Neoretoriche = tutte le forme moderne di persuasione tensione verso l’efficacia

persuasiva.

Congegni retorici = riguardano campi diversi del sapere esistenza di più retoriche

esterne.

Quintiliano: compiti didattici del retore = stadio superiore dell’insegnamento rispetto

al grammatico.

IV secolo, Elio Donato = gli accorgimenti retorici sono secondari alle regole

grammaticali.

Incentivo al nascere della retorica = opportunità di fornire nozioni a chi volesse

esprimersi in modo persuasivo (essere eloquente) bipartizione di rhetorica utens

(uso dei mezzi di persuasione) e rhetorica docens (analisi dei mezzi di persuasione;

grammatica).

Carattere polisemico di grammatica e retorica = designano le regole (retorica interna

+ grammatica implicita) e la descrizione di tali regole (retorica esterna + grammatica

esplicita).

Seconda metà del ‘900 = intento di collocare la varietà dei modi di comunicare 

formazione della neoretorica come semiotica [disciplina che studia i segni e il loro

modo di formare un senso] del discorso.

Barche = urgenza di una nuova linguistica del discorso.

Lotman = la retorica comprende le regole della costruzione del discorso e la poetica

del testo.

Caffi: livello del discorsivo = rapporto retorica – pragmatica [pratica]; 2 modi

• Vederle come discipline affini.

• Pensare alla retorica come inventario di meccanismi della discorsività.

Grammatica del discorso = simile alle antiche stilistica e retorica (spiega ANCHE il

valore figurativo degli enunciati della lingua disciplina dedicata all’analisi degli

effetti di senso).

Parlare figurato = PROBLEMA!

Sperber: ipotesi dello scarto = lo scarto è tra livelli di rappresentazione concettuale del

testo figura retorica = figura di pensiero; dispositivo retorico: seleziona il senso che

deve essere assegnato ad ogni enunciato.

Enunciato figurato = rappresentazione concettuale di un enunciato con intervento

della grammatica e del simbolismo.

Dentro il sistema classico

Produzione dei testi orali/scritti = 5 sezioni

• Inventio (invenzione): capacità di trovare e progettare il contenuto del discorso.

• Dispositio (disposizione): organizzazione degli argomenti.

• Elocutio (eloquio): uso delle parole/frasi (piano dell’espressione).

• Memoria (aggiunta dopo): presenza degli argomenti nel pensiero

• Actio (dizione): capacità di regolare voce, aspetto e gesti.

Conformazione dell’oratoria + procedura del comporre in prosa.

Quintiliano = parlar bene è cosa dell’oratore, MA la scienza del parlar bene è la

retorica.

Inventio (“invenire”, trovare) = ricerca e scelta degli argomenti x rendere attendibile

una tesi; descrizione delle tecniche + trattazione dei temi + elenco dei luoghi comuni

(validi in varie circostanze, NON specifici).

Topos – topoi = area concettuale da cui trarre le premesse x i sillogismi (x Aristotele).

Perelman e Olbrechts – Tyteca: topoi = basi dell’argomentazione (premesse generali).

Catalogo dei topoi:

• Argumenta a persona (argomenti tratti dalla persona) e argumenta a re

(argomenti tratti dalla materia di cui si tratta) sussidio x comporre e x

esercizio della memoria (uso argomentativo)

Topos dell’affettazione di modestia.

 Topos del ricorso a massime/proverbi.

 Dichiarazione della causa scribendi.

 Formula della brevità.

• Elenco loci communes (formule classificabili xk constanti in contenuto)

Topos del locus amoenus (luoghi associati agli stereotipi della

 piacevolezza) esiti pittorici.

Topos della lode del buon tempo andato.

 Topos del puer senex (ragazzo con saggezza di una persona matura).

Cicerone, De invenzione: elenco di circostanze = attributi + domande x compiutezza

dell’esposizione.

Dispositio = disposizione/ordinamento della materia elementi canonici:

• Articolazioni del testo incipit (studio degli inizi/conclusioni).

• Strutture del testo (inizio, sviluppo ed epilogo).

• Ordine delle parole e delle frasi.

Compattezza del ragionamento.

Cuore del discorso persuasivo = argomentazione.

Generi della disposizione:

• Ordo naturalis (“ordine naturale”): susseguirsi degli eventi nel tempo con nesso

logico; x partizione del discorso in esordio, narrazione, argomentazione, epilogo

e esposizione. La forma più semplice è l’ordine cronologico.

• Ordo artificialis (“ordine artificiale”): sovvertimento regolato dall’ordine

naturale.

Organizzazione dei contenuti = 3 modelli:

• Ordine di forza crescente: argomenti più deboli all’inizio del discorso e quelli più

forti alla fine x la convinzione che l’ultima impressione si fissi nella mente (x

influenzare dell’uditorio), MA si rischia si partire presentando ragioni NON

valide.

• Ordine di forza decrescente = argomenti più forti all’inizio e quelli meno

convincenti in 2° piano x attirare l’attenzione, MA le ultime cose dette sono

quelle che si fissano meglio nella mente, quindi produce un’impressione

sfavorevole.

• Ordine omerico o nestoriano = le argomentazioni più solide sono all’inizio e alla

fine e nel corpo quelle più deboli.

4 sezioni del discorso x autori antichi e medievali:

• Inizio.

• Narrazione con digressione + proposizione + partizione (NON sempre si ricorre

alla partizione xk rischia si appesantire l’esposizione, x Quintiliano).

• Argomentazione con conferma + confutazione.

• Conclusione.

Elocuzione/espressione (“elocutio”) = atto di dare forma linguistica alle idee con

operazioni del comporre.

Fondamento = scissione tra concetti e parole si considera il discorso come oggetto

di riflessione + si ritiene che le risorse della lingua sono SOLO abbellimenti da

aggiungere a ciò che si comunica.

Dottrine dell’elocuzione = luogo di incontro di retorica e poetica incongruenze

teoriche, MA hanno in comune la ricerca della qualità e l’analisi degli artifici.

Categorie comuni:

• 4 virtù dell’espressione (secondo Cicerone):

Puritas: correttezza grammaticale e lessicale.

 Perspicuitas: chiarezza e precisione comprensibilità del discorso.

 

Ornatus: eleganze risultante dall’equilibrio degli espedienti che

 abbelliscono un discorso.

Aptum: appropriatezza del discorso.

• Errori (venir meno ad una virtù, x eccesso o x difetto) e licenze (l’infrazione è

giustificata).

• Ornatus: condimento; applicato “in parole singole” (sinonimi tropi) o “in gruppi

di parole” (figure di parola e di pensiero).

2 categorie distinte:

A. Tropo/traslato = svolta di un’espressione che viene deviata dal contenuto

originario; variano sia di numero che di classificazione tropi più necessari,

<

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elevero11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Critica e teoria della letteratura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Neri Laura.