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La defamiliarizzazione
Per i formalisti russi il linguaggio letterario è essenzialmente diverso da qualsiasi altro linguaggio perché, a differenza da questi, non ha alcuna funzione pratica. Per loro, la letteratura è un linguaggio che serve semplicemente a farci vedere le cose con occhi diversi, e riesce a farlo grazie a tecniche stilistiche estrutturali precise.
Nell'ambito di questo orientamento, Shklovsky ha teorizzato il concetto di defamiliarizzazione. Secondo lui l'uomo è incapace di mantenere una visione sempre "fresca" della sua percezione degli oggetti: l'abitudine lo conduce ad automatizzare tutto ciò che si ripete e che si ripresenta alla sua coscienza. Questo processo di automatizzazione ha il vantaggio di servire per la sopravvivenza, ma è anche ciò che conduce a perdere la capacità di stupirsi, e quindi di riflettere su determinate realtà. Il compito dell'arte è proprio quello di
"rinfrescare" la nostra visione delle cose, di spostare il nostro modo di percezione dall'automatico e pratico all'artistico. La "defamiliarizzazione" è il nome che indica questa caratteristica distintiva della letteratura.
Fabula e intreccio
La distinzione tra "fabula" e "intreccio" è uno dei punti cardinali del formalismo russo. La fabula è la storia così come è avvenuta, secondo uno stretto ordine cronologico. Essa è dunque il materiale del quale si serve la letteratura, e non vera e propria "letteratura". Al contrario, l'intreccio è la maniera in cui la fabula viene riorganizzata nell'opera letteraria; esso è dunque uno degli strumenti basilari della letteratura.
Facciamo un esempio per chiarire meglio questi due concetti: prendiamo la storia di Cappuccetto Rosso. Tutto ciò che costituisce il materiale della storia, cioè l'insieme delle avventure
di Cappuccetto Rosso, vogliamo creare un intreccio non lineare, possiamo utilizzare diversi procedimenti. Possiamo inserire delle digressioni, cioè delle deviazioni dal filo principale della storia, per approfondire alcuni personaggi o eventi. Possiamo anche anticipare alcuni eventi, raccontando ad esempio cosa succederà in seguito e poi tornando indietro nel tempo per raccontare come si è arrivati a quella situazione. Possiamo giocare anche con la formattazione del testo, utilizzando ad esempio caratteri diversi o stili tipografici per evidenziare particolari momenti o emozioni. Possiamo spostare anche parti del libro, come la prefazione o la dedica, per creare un effetto sorpresa o per introdurre elementi che non sono strettamente legati alla storia. Infine, possiamo utilizzare descrizioni estese per creare atmosfere e ambientazioni particolari, che contribuiscono a rendere l'intreccio più ricco e coinvolgente. Tutti questi procedimenti permettono di creare un intreccio più complesso e interessante, che rende la storia di Cappuccetto Rosso ancora più avvincente.Storia di Cappuccetto Rosso mi soffermo a descrivere come la nonna passava le sue giornate quando era giovane, questa descrizione è un'aggiunta che non serve al lettore per capire meglio cosa succederà a Cappuccetto Rosso; in questo senso essa è assolutamente inessenziale e arbitraria. Tuttavia, proprio perché inessenziali, i motivi "liberi" sono i più interessanti dal punto di vista strettamente letterario, perché sono precisamente quegli effetti di stile voluti dall'autore. Per usare una terminologia tecnica diremo che mentre i motivi "legati" sono elementi non-marcati (cioè elementi che non destano particolare interesse perché sono ciò che ci aspettiamo), i motivi "liberi" sono elementi marcati (cioè elementi inattesi, e dunque particolarmente interessanti). Jacobson: il "dominante"